Antonio Raggi: differenze tra le versioni

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|Epoca = 1600
|Nazionalità = svizzero
|PostNazionalità = italiano
}}
 
==Biografia==
 
Principale collaboratore e allievo di [[Giovan Lorenzo Bernini]] per circa trent'anni, comincia la propria formazione presso lo studio di [[Alessandro Algardi]], maestro da cui deriva lo stile aulico e solenne dei volti, ma la sua individualità verrà alla luce solamente nel [[1647]] con il passaggio nell'[[atelier]] di [[Giovan Lorenzo Bernini]], di cui diverrà l'allievo più vicino e sicuramente il più prolifico, per effetto di quel modo di lavorare adottato da Bernini nella seconda metà della propria carriera artistica, cioè di creare un vero e proprio atelier assegnando di volta in volta l'esecuzione dei propri disegni ai suoi allievi.
 
E di questi, Raggi era sicuramente il più abile a interpretare l'[[estetica]] e la ricerca del maestro, ai modi del quale sarà prossimo in diversi primi lavori e da cui attingerà alla forte ricerca sull'utilizzo della luce nella messa in opera delle sculture, qualità che lo farà designare da [[Francesco Borromini]] quale esecutore di opere da inserire in proprie architetture, come nel caso di [[San Giovanni dei Fiorentini]] e di [[San Carlo alle Quattro Fontane]].
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Nel [[1665]] inizia il grande ''gruppo scultoreo'' colossale del ''[[Battesimo di Cristo]] con Dio Padre in Gloria'' inserito nell'[[altare maggiore]] creato dal Borromini per [[San Giovanni de' Fiorentini]] in Roma.
 
Tra le sue altre opere la ''[[Vergine]] col [[Bambino]]'' nella [[Chiesa di Saint Joseph des Carmes]] a [[Parigi]] ([[1650]]-[[1651]]), il completamento della ''decorazione in [[stucco]]'' della [[Collegiata di San Tommaso (Castel Gandolfo)|Collegiata di San Tommaso]] di Villanova in [[Castel Gandolfo]] ([[1660]]-[[1661]]), la ''decorazione di stucco'' di [[Sant'Andrea delle Fratte]] del Bernini ([[1662]]-[[1665]]), le ''statue'' di ''[[San Bernardino]]'' e [[papa ''[[Alessandro VII]]'' per il [[Duomo di Siena]] e quella di ''[[San Benedetto]]'' orante per il Sacro Speco di [[Subiaco]] e, sempre a Roma, il ''gruppo scultoreo'' del ''[[Noli me tangere]]'' per la [[Chiesa dei Santi Domenico e Sisto]].
 
Su disegno del Bernini ha scolpito ''uno dei dieci angeli'' - forse il più bello - che portano gli [[strumenti della Passione]] sul Ponte Sant'Angelo, l'''angelo con la colonna'', e la ''statua del [[Danubio]]'', completato nel [[1651]] nella [[Fontana dei Quattro Fiumi]] in [[Piazza Navona]].
 
Sua è pure in larga parte la ''decorazione scultorea'' che integra l'affresco sulla volta della [[Chiesa del Gesù]] dell'altro allievo di Bernini, Giovan Battista Gaulli detto [[Baciccio]]. A fianco del portale della facciata del [[Palazzo ducale (Sassuolo)|Palazzo ducale]] di [[Sassuolo]] si trovano due sue ''statue'' raffiguranti una ''[[Galatea]]'' e l'altra ''[[Nettuno]]''.
 
Suoi stretti collaboratori furono [[Leonardo Reti]], [[Michele Maglia]], e [[Paolo Naldini]].
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*Ugo Donati, ''Breve storia di artisti ticinesi'', Arturo Salvioni & Co., Bellinzona 1936, 84, 100, 105-108, 110.
*AA.VV., ''Arte e artisti dei laghi lombardi'', I, 343; II, 12, 14, 156, Noseda, Como 1959.
*AA.VV., ''La nuova encicopediaenciclopedia dell'arte Garzanti'', Garzanzi Editore, Milano 1986, 691.
 
==Voci correlate==