Guerra libico-ciadiana: differenze tra le versioni

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Le conseguenze dello scontro tra Gheddafi e Goukouni furono sia politiche che etniche. Il FROLINAT andò incontro a una divisione tra i suoi elementi arabi come Acyl e quelli [[Tebu]] come Goukouni e Habré, una divisione che rifletteva anche il diverso atteggiamento verso Gheddafi e il suo ''[[Libro verde (Mu'ammar Gheddafi)|Libro verde]]'': Goukouni era stato sempre riluttante ad aderire all'ideologia del ''Libro verde'', postponendo la questione a dopo la completa riunificazione delle varie anime dell'opposizione ciadiana; quando poi il FROLINAT riuscì a riunire i vari gruppi di oppositori, il dissenso verso il ''Libro verde'' e l'adesione al pensiero di Gheddafi divenne palese, con molti alti esponenti del movimento che proclamarono la loro lealtà solo alla piattaforma originaria dell'organizzazione elaborata da [[Ibrahim Abatcha]] nel 1966, mentre altri come Acyl spingevano per una piena adesione alle idee del dittatore libico<ref name=Brandily />.
 
A N'Djamena la simultanea presenza di due distinti gruppi armati, le forze governative del FAT fedeli al presidente Malloum e gli ex ribelli del FAN guidati dal primo ministro Habré, gettò le basi per nuovi scontri e per il collasso delle istituzioni statali. Alcuni incidenti minori il 12 febbariofebbraio 1979 si intensificarono fino a trasformarsi in scontri aperti tra le forze di Malloum e quelle di Habré, conflitto ulteriormente incrementato a partire dal 19 febbraio quando uomini di Goukouni entrarono nella capitale per portare aiuto ai loro ex colleghi del FAN; al 16 marzo, quando una prima conferenza internazionale per la pace prese vita, il numero delle vittime era stimato tra le 2.000 e le 5.000, con altre 60.000-70.000 persone costrette a lasciare la città. Il gravemente indebolito esercito regolare ciadiano fu costretto a lasciare la capitale in mano ai ribelli e a ritirarsi più a sud per riorganizzarsi sotto la guida del generale [[Wadel Abdelkader Kamougué]], già comandante della [[gendarmeria]] nazionale; nel corso degli scontri nella capitale la guarnigione francese rimase sostanzialmente passiva e neutrale, anche se fornì un certo aiuto indiretto ad Habré quando impose alle unità dell'aeronautica ciadiana di cessare i loro attacchi sul centro abitato<ref>{{cita|Azevedo 1998|pp. 104–105, 119, 135}}.</ref>.
 
Una conferenza di pace internazionale sul Ciad fu indetta a [[Kano]], in [[Nigeria]], alla presenza dei rappresentati di tutti gli Stati che confinavano con il paese oltre ai vari Malloum, Habré e Goukouni; la conferenza portò agli [[accordi di Kano]] del 16 marzo 1979, siglati da tutti i presenti: Malloum rassegnò le dimissioni dalla carica di presidente e fu sostituito da un "consiglio di stato" presieduto da Goukouni<ref>{{cita|Azevedo 1998|p. 106}}.</ref>. Gli accordi furono il risultato delle pressioni di Francia e Nigeria perché Goukouni e Habré potessero dividersi il potere, con i francesi in particolare intenti a troncare i residui rapporti tra Goukouni e Gheddafi<ref name=Brecher-88>{{cita|Brecher & Wilkenfeld 1997|p. 88}}.</ref>. Poche settimane dopo, le tre fazioni formarono un ''[[Gouvernement d'Union Nationale de Transition]]'' ("Governo d'Unione Nazionale di Trasizione" o GUNT), tenuto insieme in particolare dal comune desiderio di vedere la cessazione dell'ingerenza libica in Ciad<ref name=Pollack-377>{{cita|Pollack 2002|p. 377}}.</ref>.