Neophron percnopterus: differenze tra le versioni

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{{F|uccelli|gennaio 2012}}
{{Tassobox
|nome=Capovaccaio
|immagine=[[File:Egyptian_vulture.jpg|230px]]
|didascalia=Adulto di ''N. p. ginginianus''
|statocons=EN
|statocons_versione=iucn3.1
|statocons_ref=<ref name=IUCN>{{IUCN|summ=22695180|autore=BirdLife International 2014}}</ref>
|immagine=[[File:Neophron pernopterus.jpg|280px]]
|didascalia=Neophron percnopterus
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
|dominio=[[Eukaryota]]
|regno=[[Animalia]]
|sottoregno=[[Eumetazoa]]
|superphylum=[[Deuterostomia]]
|phylum=[[Chordata]]
|subphylum=[[Vertebrata]]
|superclasse=[[Tetrapoda]]
|classe=[[Aves]]
|sottoclasse=
|ordine=[[Accipitriformes]]
|famiglia=[[Accipitridae]]
|sottofamiglia=[[AegypiinaeGypaetinae]]
|genere='''Neophron'''
|genereautore=[[Marie Jules César Savigny|Savigny]], [[1809]]
|specie= '''N. percnopterus'''
|specie='''N. percnopterus'''
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
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<!-- ALTRO -->
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|nomicomuni=
|suddivisione=[[Areale]]
|suddivisione_testo=[[File:NeophronMap.svg|230px]]<br/><center><small>Distribuzione delle tre sottospecie</small></center>
}}
 
Il '''capovaccaio''' ('''''Neophron percnopterus''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Linnaeus]], [[1758]]</span>), unica specie del genere '''''Neophron''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Marie Jules César Savigny|Savigny]], [[1809]]</span>, è un piccolo [[Avvoltoio|avvoltoio del Vecchio Mondo]]. Occupa un areale molto vasto: è infatti diffuso dall'[[Europa]] sud-occidentale e dall'[[Africa]] settentrionale fino all'[[India]]. La colorazione contrastante del sottoala e la coda a forma di cuneo lo rendono inconfondibile in volo o quando si lascia sollevare dalle correnti termiche durante i momenti più caldi del giorno. Il capovaccaio si nutre soprattutto di [[Carogna|carogne]], ma è opportunista e può anche catturare piccoli mammiferi, uccelli e rettili. Si nutre inoltre delle uova di altri uccelli, e rompe le più grosse scagliando loro addosso grossi ciottoli. L'impiego di utensili è raro negli uccelli e, altre ad utilizzare un ciottolo come un martello, il capovaccaio utilizza anche dei rametti per arrotolare ciuffi di lana utilizzati per la costruzione del nido. I capovaccai che nidificano nelle regioni temperate migrano a sud in inverno, mentre le popolazioni tropicali sono relativamente sedentarie. Il numero di esemplari è diminuito nel corso del XX secolo e alcune popolazioni insulari sono minacciate dalla caccia, dagli avvelenamenti accidentali e dalla collisione con i cavi elettrici.
Il '''capovaccaio''' (''Neophron percnopterus'') è un rappresentante degli [[Aegypiinae]]. {{Citazione necessaria|È il più piccolo [[avvoltoio]] africano.}}
== Descrizione ==
 
==Tassonomia e sistematica==
Il suo [[piumaggio]] è bianco, con penne remigatorie nere, cosa che si nota in modo particolare durante il volo. Nell'area della gola le penne sono di colore giallastro. Il capo è privo di piume, grinzoso e giallo chiaro, con penne per il volo di planata a volte rosso-arancia, come pure la base del [[becco]] che è stretta ed ha la punta nera. Le zampe sono giallo chiaro come il becco. L'[[Iride (anatomia)|iride]] è di colore brunastro. La coda è di forma conica. Per distinguere i sessi si guarda la striscia scura, a volte persino nera, nel muso davanti agli occhi. Gli uccelli giovani hanno il piumaggio inizialmente ocra, un po' maculato e diventa sempre più bianco fino all'età adulta (circa 5 anni) ad ogni [[muta (biologia)|muta]]. Il muso, privo di piume, è grigio e l'iride è nera. L'altezza del capovaccaio è di 60–70&nbsp;cm, il suo peso di 1,5-2,2&nbsp;kg. L'apertura alare raggiunge i 180&nbsp;cm.
Il genere ''Neophron'' comprende solamente un'unica specie. Alcune specie preistoriche del [[Neogene]] del [[Nordamerica]] classificate nel genere ''Neophrontops'' (nome che significa «simile a ''Neophron''») si ritiene siano state molto simili a questo avvoltoio nello stile di vita, ma le relazioni genetiche intercorrenti con esso sono incerte<ref name=Feduccia>{{cita libro | cognome = Feduccia | nome = Alan | anno = 1974 | titolo = Another Old World Vulture from the New World | periodico = The Wilson Bulletin | volume = '''86''' (3) | pagine = 251–255 | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/wilson/v086n03/p0251-p0255.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=Hertel>{{cita libro | cognome = Hertel | nome = Fritz | anno = 1995 | titolo = Ecomorphological indicators of feeding behavior in recent and fossil raptors | periodico = The Auk | volume = '''112''' (4) | pagine = 890–903| url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/auk/v112n04/p0890-p0903.pdf | formato = PDF}}</ref>. Il genere ''Neophron'' è considerato il ramo più antico dell'albero evolutivo degli avvoltoi<ref name=WinkHeidrich>{{cita libro | titolo = A mtDNA phylogeny of sea eagles (genus Haliaeetus) based on nucleotide sequences of the cytochrome b-gene | anno = 1996 | autore = Michael Wink, Petra Heidrich and Claus Fentzloff | periodico = Biochemical Systematics and Ecology | volume = '''24''' (7–8) | pagine = 783–791 | url = http://www.uni-heidelberg.de/institute/fak14/ipmb/phazb/pubwink/1996/20_1996.pdf | formato = PDF}}</ref>. Assieme al suo parente più stretto, il [[Gypaetus barbatus|gipeto]] (''Gypaetus barbatus''), viene classificato in una sottofamiglia a parte, quella dei Gipetini (Gypaetinae)<ref name=Wink>{{cita libro | cognome = Wink | nome = Michael | anno = 1995 | titolo = Phylogeny of Old and New World Vultures (Aves: Accipitridae and Cathartidae) Inferred from Nucleotide Sequences of the Mitochondrial Cytochrome b Gene | periodico = Zeitschrift for Naturforschung C | volume = '''50''' (11/12) | pagine = 868–882 | url = http://www.uni-heidelberg.de/institute/fak14/ipmb/phazb/pdf-files/1995%20Pdf.Pubwink/24.%201995.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=SeiboldHelbig>{{cita libro | doi = 10.1098/rstb.1995.0150 | titolo = Evolutionary History of New and Old World Vultures Inferred from Nucleotide Sequences of the Mitochondrial Cytochrome b Gene | anno = 1995 | autore = I. Seibold and A. J. Helbig | periodico = Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences | volume = '''350''' (1332) | pagine = 163–178 | pmid = 8577858}}</ref>. Gli studiosi riconoscono tre sottospecie di capovaccaio, ma la separazione tra esse non è sempre netta a causa degli spostamenti e dei mescolamenti delle popolazioni<ref name=Donazar2002b>{{cita libro | autore = José Antonio Donázar, Juan José Negro, César Javier Palacios, Laura Gangoso, José Antonio Godoy, Olga Ceballos, Fernando Hiraldo and Nieves Capote | anno = 2002 | titolo = Description of a new subspecies of the Egyptian Vulture (Accipitridae: ''Neophron percnopterus'') from the Canary Islands | periodico = Journal of Raptor Research | issn = 0892-1016 | volume = '''36''' (1) | pagine = 17–23 | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v036n01/p00017-p00023.pdf
| formato = PDF}}</ref>.
[[File:Egyptian Vulture N.p.Ginginianus Keoladeo Ghana National Park Bharatpur Rajasthan India 18.02.2013.jpg|thumb|left|''N. p. ginginianus'' in volo, [[India]].]]
La sottospecie nominale, ''N. p. percnopterus'', occupa l'areale maggiore, che comprende Europa meridionale, Africa settentrionale, Medio Oriente, Asia centrale e India nord-occidentale. Le sue popolazioni si riproducono nella zona temperata e migrano a sud durante l'inverno. Ha il becco color grigio scuro. Il subcontinente indiano è dimora della sottospecie ''N. p. ginginianus'', la più piccola delle tre, riconoscibile per il becco giallo chiaro<ref name=Peters>{{cita libro | url = http://biodiversitylibrary.org/page/16108944 | pagina = 304 | titolo = Check-list of birds of the world. Volume 1 | edizione = 2 | autore = James L. Peters | anno = 1979 | periodico = Museum of Comparative Zoology | città = Cambridge, Massachusetts | ref = harv | editore = Ernst Mayr and G. W. Cottrell}}</ref><ref name=RasmussenAnderton>{{cita libro | autore = P. C. Rasmussen
and J. C. Anderton | anno = 2005 | titolo = Birds of South Asia: The Ripley Guide. Volume 2 | pagina = 89 | editore = Smithsonian Institution and Lynx Edicions}}</ref>. La sottospecie prende il nome dalla città di [[Gingee]], nell'India meridionale, dove l'esploratore francese [[Pierre Sonnerat]] la descrisse per la prima volta come ''Le Vautour de Gingi'', e ricevette il suo nome latino da [[John Latham (ornitologo)|John Latham]] nel suo ''Index Ornithologicus'' (1790)<ref name=Jardine>{{cita libro | url = http://archive.org/stream/illustrationsofo01jard#page/n226/mode/1up/ | autore = William Jardine and Prideaux John Selby | titolo = Illustrations of ornithology. Volume 1 | editore = W. H. Lizars | città = Edinburgh | anno = 1826}}</ref><ref name=Latham>{{cita libro | url = http://archive.org/stream/supplementtogene00lath#page/6/mode/2up/ | pagina = 7 | titolo = Supplement to the General Synopsis of birds | cognome = Latham | nome = John | anno = 1787 | città = London | editore = Leigh & Sotheby}}</ref>. Una piccola popolazione presente solamente nelle [[isole Canarie]] orientali si è rivelata geneticamente distinta ed è stata identificata come una nuova sottospecie, ''N. p. majorensis'', nel 2002. Nota localmente come ''guirre'', è geneticamente distante da ''N. p. percnopterus'', addirittura molto più di quanto ''N. p. ginginianus'' non lo sia da ''N. p. percnopterus''. Diversamente dalle popolazioni vicine presenti in Africa ed Europa meridionale, non ha abitudini migratorie e ha dimensioni considerevolmente più grandi. Il nome della sottospecie, ''majorensis'', deriva da «Majorata», l'antico nome dell'isola di [[Fuerteventura]]. L'isola venne chiamata così dai conquistatori spagnoli nel XV secolo per i «Majos», la principale tribù di nativi [[guanci]] ivi presente<ref name=Donazar2002b/><ref name=Kretzmann2003>{{cita libro | doi = 10.1023/B:COGE.0000006123.67128.86 | titolo = Genetically distinct island populations of the Egyptian vulture (Neophron percnopterus) | anno = 2003 | autore = Maria B. Kretzmann, N. Capote, B. Gautschi, J. A. Godoy, J. A. Donázar and J. J. Negro | periodico = Conservation Genetics | volume = '''4''' (6) | pagine = 697–706}}</ref>. Uno studio del 2010 ha suggerito che la specie si sia stabilita sull'isola circa 2500 anni fa, quando l'isola venne colonizzata per la prima volta dall'uomo<ref name=Agudo>{{cita libro | doi = 10.1186/1471-2148-10-384 | titolo = The role of humans in the diversification of a threatened island raptor | anno = 2010 | autore = Rosa Agudo, Ciro Rico, Carles Vilà, Fernando Hiraldo and José Donázar | periodico = BMC Evolutionary Biology | volume = '''10''' | pagine = 384 | pmid = 21144015 | pmc = 3009672}}</ref>.
 
Nel 1902, Nikolai Zarudny e Härms descrissero una sottospecie, ''N. p. rubripersonatus'', presente nel [[Belucistan (regione geografica)|Belucistan]]. Secondo la descrizione, essa avrebbe una pelle di un colore arancio-rossastro più intenso<ref name=Hartert>{{cita libro | cognome = Hartert | nome = Ernst | anno = 1920 | titolo = Die Vögel der paläarktischen Fauna. Volume 2 | pagine = 1200–1202 | editore = Friendlander & Sohn | città = Berlin | url = http://www.archive.org/stream/dievgelderpal02hart#page/1200/mode/1up}}</ref> sulla testa e un becco scuro dalla punta gialla. Questa forma è stata considerata una sottospecie valida solo raramente, ma il becco di una colorazione intermedia suggerisce un incrocio tra sottospecie<ref name=Zarudny>{{cita libro | autore = V. Zarudny and M. Härms | anno = 1902 | titolo = Neue Vogelarten | periodico = Ornithologische Monatsberichte | lingua = de | volume = 4 | pagine = 49–55 | url = http://www.archive.org/stream/ornithologisch101902berl#page/52/mode/1up}}</ref><ref name=RasmussenAnderton/>.
== Stile di vita ==
 
Attualmente, quindi, vengono riconosciute 3 [[sottospecie]] di capovaccaio<ref name=IOC>{{IOC | titolo = Family Accipitridae | url = http://www.worldbirdnames.org/bow/raptors/ | accesso = 12 giugno 2014}}</ref>:
I capovaccai vivono in comunità, anche se in piccoli gruppi. Li si vede spesso anche solo in coppia nella [[savana]]. Sono spesso gli ultimi che riescono a godere della carne delle [[carogna|carogne]]. <br />
Covano sulle rupi e sugli scogli sulle alture più disparate, in anfratti o caverne o sotto protuberanze di roccia per proteggersi dagli agenti atmosferici. I nidi sono di dimensioni spropositate per la dimensione dell'uccello e hanno un aspetto disordinato, perché rifiuti umani possono venire intrecciati tra gli sterpi che lo costituiscono insieme ad ossa, carta e materiali di scarto. Resti di carogne sono accumulati nel nido fino alla decomposizione.<br />
La coppia di [[uovo (biologia)|uova]] bianche screziate di marrone, sono covate dalla coppia per 42 giorni. I giovani esemplari cominceranno a volare entro 80 giorni.<br />
[[File:Neophron percnopterus-Artis Zoo -Netherlands-8c.jpg|thumb|Un capovaccaio che si nutre.]]
Alla base della dieta del capovaccaio si trovano le carogne di ogni animale, anche di piccoli animali come [[rettili]], [[pesci]], insetti e altri [[invertebrati]]; consumata è anche la [[frutta]], tuttavia, almeno durante il periodo riproduttivo nelle aree di svernamento, una grossa parte della sua alimentazione è legata alla presenza nel territorio del bestiame ovi-caprino.
Talvolta i capovaccai cercano qualcosa di commestibile tra l'[[immondizia]], non disdegnando gli [[escrementi]].
Questi avvoltoi, nei quartieri di svernamento [[africa]]ni, non temono in alcun modo l'uomo, ed in molti villaggi africani, arrivando a posarsi sui tetti delle [[capanna|capanne]] o sugli alberi nel bel mezzo dei villaggi. Invece nel periodo riproduttivo, nelle aree di riproduzione extra africane, si mostrano molto elusivi e insofferenti alla presenza umana nei pressi del sito di nidificazione.<br />
Una peculiarità di questi uccelli è il consumo delle uova di [[Struthio camelus|struzzo]]: per rompere il duro guscio di tali uova, questi volatili utilizzano pietre del peso di circa 50&nbsp;g, ma sono stati visti impiegare anche pietre del peso di 500&nbsp;g. Le pietre sono rinvenute anche ad una certa distanza dalle uova, dopo averle trovate, i capovaccai raggiungono in volo l'uovo, tenendo la pietra nel [[becco]], e colpiscono l'uovo con la pietra fino a romperne il guscio. Se la pietra dovesse rivelarsi troppo leggera, il capovaccaio ne cercherà una più grossa. Questo comportamento è un significativo esempio di utilizzo di utensili da parte di animali. Il contenuto dell'uovo, sia esso liquido, o un [[embrione]] già formato, viene consumato sul posto.
 
* ''N. p. ginginianus'' <span style="font-variant: small-caps">(Latham, 1790)</span> (dal [[Nepal]] all'[[India]] meridionale);
== Stato di conservazione ==
* ''N. p. majorensis'' <span style="font-variant: small-caps">Donázar ''et al.'', 2002</span> ([[isole Canarie]]).
È specie particolarmente protetta ai sensi della Legge 157/1992<ref>[http://www.italcaccia.toscana.it/leggi_nazionali/legge157-92.htm Repubblica Italiana Legge 157-92<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; inoltre la [[direttiva europea]] 2009/147/CE (uccelli)<ref>http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2010:020:0007:01:IT:HTML Direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009 , concernente la conservazione degli uccelli selvatici</ref> lo include fra le specie di uccelli viventi allo stato selvatico da proteggere. In area sudmediterranea uno dei maggiori problemi per la sua sopravvivenza è costituito dalle trasformazioni ambientali, che negli ultimi anni hanno portato alla rarefazione delle pseudosteppiche cerealicole ed alla drammatica diminuzione della [[pastorizia]] brada, con conseguenze significative sullo stato di conservazione di questo rapace (Di Vittorio 2007, Sarà, Grenci e Di Vittorio 2009).
* ''N. p. percnopterus'' <span style="font-variant: small-caps">(Linnaeus, 1758)</span> ([[Europa meridionale]], [[Medio Oriente]] e [[Africa]]).
 
Il nome generico deriva dalla [[mitologia greca]]. Timandra era madre di Neofrone. Egipio era un amico di Neofrone e aveva circa la stessa età. Venuto a sapere dell'intesa amorosa tra la madre ed Egipio, Neofrone, meditando vendetta, fece a sua volta delle ''avances'' alla madre di Egipio, Bulide. Neofrone riuscì nell'intento e convinse Bulide a entrare nella camera buia dove presto si sarebbero incontrati sua madre ed Egipio. Neofrone distrasse sua madre ed Egipio, entrato nella camera, giacque con la propria madre Bulide. Quando Bulide scoprì l'inganno, cavò gli occhi al figlio Egipio e si uccise. Egipio si rivolse agli dei per avere vendetta e [[Zeus]], come risposta, trasformò Egipio e Neofrone in avvoltoi<ref name=Grimal>{{cita libro | cognome = Grimal | nome = Pierre | anno = 1996 | titolo = The dictionary of classical mythology | editore = Wiley-Blackwell | pagina = 18 | isbn = 0-631-20102-5}}</ref>. ''Percnopterus'' deriva dal greco e significa «ali nere», da περκνóς (''perknos'', «nero-blu») e πτερόν (''pteron'', «ala»)<ref name=Koenig>{{cita libro | doi = 10.1007/BF02098853 | titolo = Die Geier Aegyptens | anno = 1907 | cognome = Koenig | nome = Alexander | editore = Journal für Ornithologie | volume = 55 | pagine = 59–134}}</ref><ref name=Thompson>{{cita libro | cognome = Thompson | nome = D'Arcy Wentworth | anno = 1895 | titolo = A glossary of Greek birds | editore = Clarendon Press | città = Oxford | url = http://www.archive.org/stream/glossaryofgreekb00thomuoft#page/47/mode/1up}}</ref>.
== Distribuzione ==
[[File:Neophron percnopterus distribution.png|thumb|left|[[Areale]] (in arancione, annuale; in verde i siti di riproduzione)]]
Il capovaccaio è diffuso in tutta l'[[Africa]], in parte dell'[[Asia]] e dell'[[Europa]], soprattutto in area [[mediterraneo|mediterranea]], nelle [[Capo Verde|Isole di Capoverde]] e nelle [[Canarie]].
A livello europeo la presenza del capovaccaio comunque è seriamente minacciata, con una popolazione in drastico calo (3000 coppie). In Italia, dove giunge nel mese di marzo e vi rimane sino al termine dell'estate, rimangono solo una decina di coppie, tutte nidificanti tra [[Sicilia]], [[Calabria]], [[Basilicata]] e [[Puglia]]. Complessivamente si tratta di meno di 15 coppie.
 
== Habitat Descrizione==
[[File:Neophron percnopterus - 01.jpg|thumb|right|Il piumaggio bianco di un ''N. percnopterus'' adulto in cattività.]]
Alberi disseccati e savana, evitando unicamente le zone desertiche e la [[foresta pluviale]].
Il [[piumaggio]] dell'adulto è bianco, e le ali presentano penne remiganti nere. Gli esemplari selvatici generalmente posseggono un piumaggio bianco sporcato da una patina color ruggine o marrone, dovuta al fango o al terreno ricco di minerali ferrosi. Gli esemplari in cattività che non accesso al suolo hanno un piumaggio bianco candido<ref name=Clark>{{cita libro | autore = William S. Clark and N. J. Schmitt | anno = 1998 | titolo = Ageing Egyptian Vultures | periodico = Alula | volume = 4 | pagine = 122–127 | url = http://www.globalraptors.org/grin/researchers/uploads/155/ageing_egyptian_vultures.pdf}}</ref><ref name=Donazar2002a>{{cita libro | doi = 10.1016/S0006-3207(02)00049-6 | autore = José A. Donázar, César J. Palacios, Laura Gangoso, Olga Ceballos, Maria J. González and Fernando Hiraldo | anno = 2002 | titolo = Conservation status and limiting factors in the endangered population of Egyptian vulture (''Neophron percnopterus'') in the Canary Islands | periodico = Biological Conservation | volume = '''107''' (1) | pagine = 89–97 | url = http://www.cesarjpalacios.com/Biologicalconservation.pdf | formato = PDF}}</ref>. Il becco è sottile e lungo, e la punta della mascella superiore è uncinata. Le narici sono due fessure orizzontali allungate. Le piume del collo sono lunghe e formano un [[Pennacchio (decorazione)|pennacchio]]. Le ali sono appuntite, con la terza primaria più lunga; la coda ha forma di cuneo. Le zampe sono rosa negli adulti e grigie nei giovani<ref name=Ferguson>{{cita libro | titolo = Raptors of the World | autore = James Ferguson-Lees and David A. Christie | anno = 2001 | isbn = 978-0-691-12684-5 | editore = Christopher Helm | pagine = 417–420}}</ref>. Gli artigli sono lunghi e diritti, e il terzo e quarto dito sono leggermente palmati alla base. Il becco è nero nella sottospecie nominale, ma di colore chiaro o giallastro negli adulti della più piccola sottospecie indiana ''N. p. ginginianus''. Rasmussen e Anderton (2005) ipotizzano che questa variazione vada ulteriormente indagata, in particolare a causa del becco dalla colorazione intermedia con la punta nera riscontrato nella presunta sottospecie ''N. p. rubripersonatus''<ref name=RasmussenAnderton/><ref name=Whistler>{{cita libro | url = http://archive.org/stream/ibis1141922brit#page/413/mode/1up|pages=401–437 | titolo = The birds of Jhang district, S.W.Punjab. Part II. Non-Passerine birds | cognome = Whistler | nome = Hugh | anno = 1922 | periodico = Ibis | doi = 10.1111/j.1474-919X.1922.tb01326.x | volume = '''64''' (3)}}</ref>. La zona di pelle facciale glabra che si estende fino alla gola è gialla. I sessi hanno piumaggio identico, ma i maschi in età riproduttiva hanno la pelle facciale di un colore arancio più intenso di quello delle femmine<ref name=Clark/>. In media le femmine sono leggermente più grandi dei maschi e più pesanti di questi ultimi del 10-15%<ref name=Ferguson/>. Gli esemplari giovani sono ricoperti da un piumaggio nerastro o marrone cioccolato con macchie bianche e nere<ref name=Ali>{{cita libro | autore = Sálim Ali and Sidney Dillon Ripley | anno = 1978 | titolo = Handbook of the birds of India and Pakistan, Volume 1 | pagine = 310–314 | edizione = 2 | editore = Oxford University Press | isbn = 978-0-19-562063-4}}</ref>. Il piumaggio adulto viene indossato solo dopo circa cinque anni<ref name=Clark/>.
{|class="wikitable" style="float:right; font-size:80%"
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|colspan=2 align=center width=50%|'''''N. p. percnopterus'''''<ref name=Ali/><ref name=Ferguson/>
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| <center>'''[[Becco]]'''</center>|| <center>31-34 mm</center>
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| <center>'''[[Ala (zoologia)|Ala]]'''</center> || <center>{{unicode|♂}} 470-536 mm<br/>{{unicode|♀}} 460-545 mm</center>
|-
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|-
| <center>'''[[Tarso (scheletro)|Tarso]]'''</center> || <center>75-87 mm</center>
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|}
 
I capovaccai adulti misurano 47-65 cm dalla punta del becco all'estremità delle penne della coda. Nel più piccolo ''N. p. ginginianus'' i maschi misurano circa 47-52 cm di lunghezza e le femmine 52-55,5 cm<ref name=RasmussenAnderton/>. L'apertura alare è pari a circa 2,7 volte la lunghezza del corpo<ref name=Ferguson/>. Gli esemplari della Spagna pesano circa 1,9 kg, mentre i rappresentanti della sottospecie ''N. p. majorensis'', propria delle Canarie, che rappresentano un caso di [[gigantismo insulare]], pesano in media 2,4 kg<ref name=Donazar2002a/>.
== Note ==
<references/>
 
==Distribuzione e habitat==
== Bibliografia ==
[[File:Neophron percnopterus - Egyptian vulture.jpg|left|thumb|''N. p. percnopterus'' in volo ([[Israele]]).]]
{{IUCN|summ=144347|autore=BirdLife International 2007}}
Il capovaccaio è presente in gran parte del [[Vecchio Mondo]] e il suo areale di nidificazione comprende [[Europa]] meridionale, [[Africa]] settentrionale e [[Asia occidentale]] e [[Asia meridionale|meridionale]]. Raramente alcuni esemplari vaganti si spingono fino allo [[Sri Lanka]]<ref name=Ali/>. Vive prevalentemente nelle pianure aride e sulle colline poco elevate. Sull'Himalaya, in estate, può spingersi fino a circa 2000 m di quota. Le popolazioni europee migrano a sud, in Africa, in inverno. Esemplari vaganti possono spingersi verso sud fino al Sudafrica, ma fino al 1923 questa specie era solita nidificare nella regione del [[Transkei]]<ref name=Mundy>{{cita libro | doi = 10.1016/0006-3207(78)90047-2 | cognome = Mundy | nome = P. J. | titolo = The Egyptian vulture (''Neophron percnopterus'') in Southern Africa | periodico = Biological Conservation | volume = '''14''' (4) | pagine = 307–315 | anno = 1978}}</ref>. Nidifica soprattutto su falesie rocciose, ma talvolta costruisce il nido anche su davanzali di alti edifici e su grossi alberi<ref name=Ali/>.
 
La maggior parte dei capovaccai della zona temperata migrano a sud, verso l'Africa, in inverno. Come molti altri grandi migratori che volano a quote elevate, evitano di effettuare spostamenti troppo lunghi al di sopra della superficie del mare<ref name=Yosef>{{cita libro | autore = Reuven Yosef and Dan Alon | anno = 1997 | titolo = Do immature Palearctic Egyptian Vultures ''Neophron percnopterus'' remain in Africa during the northern summer? | periodico = Vogelwelt | volume = 118 | pagine = 285–289 | url = http://www.birdsofeilat.com/pdfiles/1997%20Egyptian%20Vulture%20migration.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=Spaar>{{cita libro | cognome = Spaar | nome = Reto| titolo = Flight strategies of migrating raptors; a comparative study of interspecifìc variation in flight characteristics | url = http://infonet.vogelwarte.ch/upload/98563478.pdf | doi = 10.1111/j.1474-919X.1997.tb04669.x | periodico = Ibis | volume = '''139''' (3) | pagine = 523–535 | year = 1997}}</ref>. Gli esemplari italiani effettuano il passaggio dalla Sicilia alla Tunisia compiendo brevi spostamenti attraverso le isole di [[Marettimo]] e [[Pantelleria]]<ref name=Agostini>{{cita libro | doi = 10.2478/v10050-008-0062-6 | autore = Nicolantonio Agostini, Guido Premuda, Ugo Mellone, Michele Panuccio, Daniela Logozzo, Enrico Bassi e Leonardo Cocchi | anno = 2004 | titolo = Crossing the sea en route to Africa: Autumn migration of some ''Accipitriformes'' over two Central Mediterranean islands | periodico = Ring | volume = '''26''' (2) | pagine = 71–78 | url = http://www.raptormigration.org/Agostini%20et%20al%202004%20-%20Ring.pdf | formato = PDF}}</ref>. Quelli che migrano attraverso la [[penisola iberica]] raggiungono l'Africa sorvolando lo [[stretto di Gibilterra]], mentre altri ancora sorvolano il [[Levante (geografia)|Levante]]<ref name=Garcia2010>{{cita libro | doi = 10.1080/00063650903505762 | titolo = First description of migration and wintering of adult Egyptian Vultures Neophron percnopterus tracked by GPS satellite telemetry | anno = 2010 | autore = Clara García-Ripollés, Pascual López-López and Vicente Urios | periodico = Bird Study | volume = '''57''' (2) | pagine = 261–265 | url = http://rapaces.lpo.fr/sites/default/files/vautour-percnoptere/490/garcia-ripollesbird-study-2010.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=Meyburg>{{cita libro | doi = 10.1007/s10336-004-0037-6 | titolo = Migrations and sojourn in Africa of Egyptian vultures (Neophron percnopterus) tracked by satellite | anno = 2004 | autore = Bernd-U. Meyburg, Max Gallardo, Christiane Meyburg and Elena Dimitrova | periodico = Journal of Ornithology | volume = '''145''' (4) | pagine = 273–280 | url = http://www.avibirds.com/pdf/A/Aasgier3.pdf}}</ref><ref name=Ferguson/>.
== Voci correlate ==
 
* [[Uccelli nidificanti in Italia]]
Talvolta, durante le migrazioni, questi uccelli possono coprire 500 km in un solo giorno fino a raggiungere i confini meridionali del [[Sahara]], distanti 3500-5500 km dalla loro dimora estiva. Gli esemplari giovani che non hanno ancora raggiunto l'età riproduttiva possono svernare nelle praterie e nelle regioni semidesertiche del [[Sahel]]<ref name=Meyburg/>.
* [[Oasi LIPU Gravina di Laterza]]
 
* [[Gravina di Laterza]]
==Biologia==
[[File:Egyptian vulture in flight.jpg|left|thumb|''N. p. ginginianus'' in volo.]]
Il capovaccaio viene avvistato generalmente da solo o in coppia, mentre si lascia sollevare dalle correnti ascensionali assieme ad altri necrofagi e rapaci, o mentre sta appollaiato sul terreno o sulla sommità di un edificio. Sul terreno, si sposta con un'andatura ondeggiante<ref name=Ali/>. Si nutre di una vasta gamma di alimenti, compresi escrementi di mammiferi (compresi quelli umani<ref name=Whistler1949>{{cita libro | cognome = Whistler | nome = Hugh | anno = 1949 | titolo = Popular Handbook of Indian Birds | pagine = 356–357 | edizione = 4 | editore = Gurney & Jackson | città = London | isbn = 1-4067-4576-6 | url = http://www.archive.org/stream/popularhandbooko033226mbp#page/n406/mode/1up}}</ref>), gli insetti attratti da essi, carogne, sostanze vegetali e, talvolta, piccoli animali<ref name=Prakash>{{cita libro | autore = Vibhu Prakash and C. Nanjappa | anno = 1988 | titolo = An instance of active predation by Scavenger Vulture (''Neophron p. ginginianus'') on Checkered Keelback watersnake (''Xenochrophis piscator'') in Keoladeo National Park, Bharatpur, Rajasthan | periodico = J. Bombay Nat. Hist. Soc. | volume = '''85''' (2) | pagina = 419}}</ref>. Quando si unisce ad altre specie di avvoltoi attorno alla carcassa di un animale, tende a rimanere nei dintorni e aspetta che le specie più grandi lascino il campo libero<ref name=Ferguson/>. I conigli selvatici (''[[Oryctolagus cuniculus]]'') costituiscono una parte significativa della dieta dei capovaccai spagnoli<ref name=Margalida>{{cita libro | autore = A. Margalida, J. R. Benítez, J. A. Sánchez-Zapata, E. Ávila, R. Arenas and J. A. Donázar | anno = 2012| titolo = Long-term relationship between diet breadth and breeding success in a declining population of Egyptian Vultures Neophron percnopterus | periodico = Ibis | volume = 154 | pagine = 184–188 | doi = 10.1111/j.1474-919X.2011.01189.x | url = http://www.gypaetus.com/fotos/noticias/Ibis_2012.pdf}}</ref>. Gli studi suggeriscono che consumino feci di [[ungulati]] per ricavare [[carotenoidi]], i pigmenti responsabili della colorazione gialla e arancio brillante della pelle facciale. La capacità di assimilare pigmenti carotenoidi può servire come segnale affidabile di fitness<ref name=Negro>{{cita libro | autore = J. J. Negro, J. M. Grande, J. L. Tella, J. Garrido, D. Hornero, J. A. Donázar, J. A. Sanchez-Zapata, J. R. Benítez and M. Barcell | anno = 2002 | titolo = An unusual source of essential carotenoids | volume = '''47''' (6883) | periodico = Nature | pagina = 807 | url = http://web.uam.es/personal_pdi/ciencias/jonate/Ecologia/Tema%2018/Negro_etal,%202002.pdf | formato = PDF | doi = 10.1038/416807a}}</ref>.
 
I capovaccai sono prevalentemente silenziosi, ma possono emettere acuti miagolii o sibili quando sono nel nido e rumori gracchianti mentre si contendono una [[carogna]]. Gli esemplari giovani sono stati uditi emettere una sorta di gracidio sibilante in volo<ref name=RasmussenAnderton/>. Emettono inoltre sibili o ringhi quando sono minacciati o irritati<ref name=Baker>{{cita libro | url = http://archive.org/stream/BakerFbiBirds5/BakerFBI5#page/n40/mode/1up/ | pagine = 22–24 | titolo = The Fauna of British India. Birds. Volume 5 | edizione = 2 | cognome = Baker | nome = E. C. Stuart | anno = 1928 | editore = Taylor and Francis | città = London}}</ref>.
 
I capovaccai trascorrono la notte in dormitori comunitari su grossi alberi, edifici o falesie<ref name=RasmussenAnderton/>. I siti per i dormitori vengono scelti generalmente nei pressi di discariche o di altre aree di foraggiamento. In Spagna, i dormitori estivi sono occupati prevalentemente da esemplari immaturi. Quando decidono di stabilire un dormitorio su un albero, tendono a prediligere grandi [[Pinus|pini]] morti<ref name=Donazar1996>{{cita libro | autore = José A. Donázar, Olga Ceballos and José L. Tella | anno = 1996 | titolo = Communal roosts of Egyptian vultures (Neophron percnopterus): dynamics and implications for the species conservation | editore = J. Muntaner | periodico = Biology and Conservation of Mediterranean Raptors | cittò = Monografía SEO-BirdLife, Madrid | pagine = 189–201 | url = http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/donazar/joseadonazar/s_p_pdfs/60_Communal%20roosts%20of%20egyptian%20vultures.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=Ceballos>{{cita libro | autore = Olga Ceballos and José Antonio Donázar | anno = 1990 | titolo = Roost-tree characteristics, food habits and seasonal abundance of roosting Egyptian Vultures in northern Spain | periodico = Journal of Raptor Research | issn = 0892-1016 | volume = '''24''' (1–2) | pagine = 19–25 | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v024n01-02/p00019-p00025.pdf | formato = PDF}}</ref>. Il numero di adulti presso un dormitorio cresce verso giugno. Si ritiene che gli adulti riproduttori possano essere in grado di trovare cibo con maggior efficienza unendosi alla colonia e seguendo altri consimili verso aree di foraggiamento migliori. Anche gli adulti riproduttori che hanno perso la covata possono congiungersi in giugno agli altri uccelli immaturi del dormitorio<ref name=Margalida2003>{{cita libro | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''37''' (3) | pagine = 252–256 | anno = 2003 | titolo = Dynamics and temporal variation in age structure at a communal roost of egyptian vultures (''Neophron percnopterus'') in northeastern Spain | autore = Antoni Margalida and Jennifer Boudet | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v037n03/p00252-p00256.pdf}}</ref>.
 
La riproduzione ha luogo in primavera<ref name=Ali/>. Agli inizi della stagione riproduttiva, le coppie effettuano delle parate aeree che comprendono una giostra di rapide picchiate seguite da repentine risalite<ref name=Ferguson/>. Gli uccelli sono monogami e il legame di coppia può essere mantenuto per più di una stagione riproduttiva e lo stesso nido può essere riutilizzato ogni anno. Il nido è una rudimentale piattaforma di ramoscelli imbottita con materiali morbidi e situata sul fianco di una falesia<ref name=Caballos1989>{{cita libro | titolo = Factors influencing the breeding density and nest-site selection of Egyptian vulture (''Neophron percnopterus'') | periodico = Journal of Ornithology | volume = '''130''' (3) | anno = 1989 | pagine = 353–359 | autore = Olga Ceballos and José Antonio Donázar | doi = 10.1007/BF01644748|url=http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/donazar/joseadonazar/s_p_pdfs/22_Factors%20influencing%20the%20breeding%20density%20and%20nest-site%20selection%20of%20the%20Egyptian%20Vulture.pdf}}</ref>, un edificio o la biforcazione di un grosso albero. Possono essere riadattati all'uso anche vecchi nidi di aquila<ref name=Ali/><ref name=RasmussenAnderton/>. Nidi posti sul terreno sono rari, ma sono stati registrati nelle sottospecie ''N. p. ginginianus'' e ''N. p. majorensis''<ref name=Biddulph1937>{{cita libro | cognome = Biddulph | nome = C. H. | anno = 1937 | titolo = Unusual site for the nest of the White Scavenger Vulture ''Neophron percnopterus ginginianus'' (Lath.) | periodico = J. Bombay Nat. Hist. Soc. | volume = '''39''' (3) | pagine = 635–636}}</ref><ref name=Paynter>{{cita libro | cognome = Paynter | nome = W. P. | anno = 1924 | titolo = Lesser White Scavenger Vulture ''N. ginginianus'' nesting on the ground | periodico = J. Bombay Nat. Hist. Soc. | volume = '''30''' (1) | pagine = 224–225}}</ref><ref name=Gangoso2005>{{cita libro | cognome = Gangoso | nome = Laura | anno = 2005 | titolo = Ground nesting by Egyptian Vultures (''Neophron percnopterus'') in the Canary Islands | periodico = Journal of Raptor Research | issn = 0892-1016 | volume = '''39''' (2) | pagine = 186–187 | url = http://www.alimochefuerteventura.com/documentos/Ground-nesting-by%20Egyptian-Vultures.pdf | formato = PDF}}</ref>. Sono stati registrati anche accoppiamenti extraconiugali con uccelli che nidificano nelle vicinanze e forse è proprio per questo che i maschi adulti restano vicini alla femmina prima e durante la deposizione delle uova<ref name=Donazar1994>{{cita libro | doi = 10.1080/00063659409477195 | autore = José A. Donázar, Olga Ceballos and José L. Tella | anno = 1994 | titolo = Copulation behaviour in the Egyptian Vulture ''Neophron percnopterus'' | periodico = Bird Study | volume = '''41''' (1) | pagine = 37–41 | url = http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/donazar/joseadonazar/s_p_pdfs/49_Copulation%20behaviour%20in%20the%20Egyptian%20vulture%20Neophron%20percnopterus.pdf | formato = PDF}}</ref>. Talvolta una femmina può associarsi a due maschi e tutti e tre gli esemplari collaborano all'allevamento della covata<ref name=Tella1993>{{cita libro | cognome = Tella | nome = José Luis | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''27''' (2) | pagine = 119–120 | anno = 1993 | titolo = Polyandrous trios in a population of Egyptian vultures (''Neophron percnopterus'') | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v027n02/p00119-p00120.pdf}}</ref>. La covata tipica è composta generalmente da due uova che vengono covate a turno da entrambi i genitori. Le uova sono color rosso mattone con l'estremità maggiore fittamente punteggiata da macchioline rosse, marroni e nere<ref name=Baker/>. I genitori iniziano l'incubazione poco dopo la deposizione del primo uovo, e la schiusa delle uova è asincrona. Il primo uovo si schiude dopo circa 42 giorni<ref name=Ali/>. Il secondo pulcino può schiudersi tre-cinque giorni dopo e più aumenta il divario tra i due nidiacei, più aumentano le probabilità che il secondo nato muoia di fame<ref name=Donazar1989a>{{cita libro | autore = José Antonio Donázar and Olga Ceballos | anno = 1989 | titolo = Growth rates of nestling Egyptian Vultures ''Neophron percnopterus'' in relation to brood size, hatching order and environmental factors | periodico = Ardea | issn = 0373-2266 | volume = '''77''' (2) | pagine = 217–226 | url = http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/donazar/joseadonazar/s_p_pdfs/23_Growth%20rates%20of%20nestling%20Egyptian%20vultures%20Neophron%20percnopterus%20in%20relation%20to%20brood%20size_hatching.pdf | formato = PDF}}</ref>. Sulle falesie in cui i nidi sono situati uno vicino all'altro, è noto che i giovani uccelli si arrampichino fino a raggiungere i nidi vicini per elemosinare del cibo<ref name=Donazar1990>{{cita libro | doi = 10.1111/j.1474-919X.1990.tb00284.x | autore = José A. Donázar and Olga Ceballos | anno = 1990 | titolo = Acquisition of food by fledgling Egyptian Vultures ''Neophron percnopterus'' by nest-switching and acceptance by foster adults | periodico = Ibis | volume = '''132''' (4) | pagine = 603–607
| url = http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/donazar/joseadonazar/s_p_pdfs/29_Acquisition%20of%20food%20by%20fledging%20Egyptian%20vultures%20Neophron%20percnopterus%20by%20nest-switching%20and%20accept.pdf | formato = PDF}}</ref>. Nella popolazione spagnola, i giovani si involano e lasciano il nido dopo 90-110 giorni<ref name=Donazar1989b>{{cita libro | autore = José Antonio Donázar and Olga Ceballos | anno = 1989 | titolo = Post-fledging dependence period and development of flight and foraging behaviour in the Egyptian Vulture ''Neophron percnopterus'' | periodico = Ardea | issn = 0373-2266 | volume = '''78''' (3) | pagine = 387–394 | url = http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/donazar/joseadonazar/s_p_pdfs/31_Post-fledging%20dependece%20period%20and%20development%20of%20flight%20and%20foraging%20behaviour%20in%20the%20Egyptian%20vult.pdf | formato = PDF}}</ref>. Anche se in grado di volare, i giovani continuano a dipendere dai genitori per almeno un mese<ref name=Ferguson/>. Non appena i giovani hanno imparato a procurarsi il cibo da soli, volano lontano dal territorio dei genitori; giovani capovaccai sono stati rinvenuti a 500 km di distanza dal nido natio<ref name=Elorriaga>{{cita libro | doi = 10.3356/JRR-08-53.1 | titolo = First Documented Case of Long-Distance Dispersal in the Egyptian Vulture (Neophron percnopterus) | anno = 2009 | autore = Javier Elorriaga, Iñigo Zuberogoitia, Iñaki Castillo, Ainara Azkona, Sonia Hidalgo, Lander Astorkia, Fernando Ruiz-Moneo and Agurtzane Iraeta | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''43''' (2) | pagine = 142–145 | url = http://www.icarus.es/product_document/url/79/First_documented_case.pdf | formato = PDF}}</ref>. Gli esemplari europei di un anno di età migrano in Africa e rimangono là per almeno un anno. Un individuo nato in Francia rimase in Africa per tre anni prima di migrare verso nord in primavera<ref name=Meyburg/><ref name=Garcia2010/>. Dopo esser tornati nelle aree di nidificazione, i giovani uccelli si spostano in lungo e in largo alla ricerca di buoni territori di foraggiamento e di un partner. Il piumaggio degli adulti viene indossato a partire dal quarto o quinto anno. I capovaccai possono vivere fino a 37 anni in cattività e almeno 21 anni in natura. La probabilità di sopravvivenza in natura varia con l'età, aumentando fino all'età di 2 anni per poi scendere passati i 5. Gli uccelli più anziani hanno una probabilità di sopravvivenza annuale che varia dallo 0,75 per i non riproduttori allo 0,83 per i riproduttori<ref name=Grande2009>{{cita libro | doi = 10.1111/j.1600-0706.2009.17218.x | titolo = Survival in a long-lived territorial migrant: effects of life-history traits and ecological conditions in wintering and breeding areas | anno = 2009 | autore = Juan M. Grande, David Serrano, Giacomo Tavecchia, Martina Carrete, Olga Ceballos, Ricardo Díaz-Delgado, José L. Tella and José A. Donázar | periodico = Oikos | volume = '''118''' (4) | pagine = 580–590 | url = http://www.imedea.uib.es/bc/gep/docs/pdfsgrupo/articulos/2009/2009grande%20y%20tavecchia.pdf | formato = PDF}}</ref>.
 
Gli adulti in salute non hanno molti predatori, ma le attività umane possono costituire gravi minacce. Collisioni con linee elettriche, caccia, avvelenamenti intenzionali, accumulo di piombo in seguito all'ingestione dei pallini da caccia presenti nelle carcasse, e accumulo di pesticidi mietono molte vittime nelle popolazioni. I giovani uccelli nel nido possono cadere talvolta preda di [[Aquila chrysaetos|aquile reali]], gufi reali<ref name=TellaManosa1993>{{cita libro | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''27''' (2) | pagine = 111–112 | titolo = Eagle owl predation on Egyptian vulture and northern goshawk: possible effect of a decrease in European rabbit availability | anno = 1993 | autore = José L. Tella and Santi Mañosa | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v027n02/p00111-p00112.pdf}}</ref> e volpi rosse<ref name=DonazarCeballos1988>{{cita libro | titolo = Red fox predation on fledgling Egyptian vultures | anno = 1988 | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''22''' (3) | pagina = 88 | autore = Jose A. Donázar and Olga Ceballos | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v022n03/p00088-p00088.pdf}}</ref>. Solo raramente gli uccelli adulti cercano di scacciare i predatori<ref name=MateoOlea2007>{{cita libro | titolo = Egyptian Vultures (Neophron percnopterus) Attack Golden Eagles (Aquila chrysaetos) to Defend their Fledgling | autore = Patricia Mateo and Pedro P. Olea | periodico = Journal of Raptor Research | anno = 2007 | volume = '''41''' (4) | pagine = 339–340 | doi = 10.3356/0892-1016(2007)41[339:EVNPAG]2.0.CO;2 | issn = 0892-1016}}</ref>. I giovani uccelli che cadono dalle falesie possono essere predati da mammiferi predatori quali sciacalli, volpi e lupi<ref name=StoyanovaStefanov1993>{{cita libro | autore = Yva Stoyanova and Nikolai Stefanov | anno = 1993 | titolo = Predation upon nestling Egyptian Vultures (''Neophron percnopterus'') in the Vratsa Mountains of Bulgaria | periodico = Journal of Raptor Research | issn = 0892-1016 | volume = '''27''' (2) | pagina = 123 | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v027n02/p00123-p00123.pdf | formato = PDF}}</ref>. Come tutti gli uccelli, anch'essi sono ospiti di pidocchi degli uccelli ectoparassiti, come ''Aegypoecus perspicuus''<ref name=Agarwal2012>{{cita libro | titolo = Chaetotaxy of three nymphal instars of an ischnoceran louse, Aegypoecus perspicuus (Phthiraptera: Insecta) | autore = G. P. Agarwal, Aftab Ahmad, Gaurav Arya, Renu Saxena, Arjumand Nisar and A. K. Saxena | periodico = J. Appl. & Nat. Sci. | anno = 2012 | volume = '''4''' (1) | pagine = 92–95 | url = http://www.ansfoundation.org/Uploaded%20Pdf/41/92-95.pdf}}</ref>, nonché di organismi che vivono al loro interno come i micoplasmi<ref name=Suárez-Pérez2012>{{cita libro | doi = 10.1099/ijs.0.033803-0 | issn = 1466-5026 | volume = 62 | pagine = 1321–1325 | autore = A. Suárez-Pérez, A. S. Ramírez, R. S. Rosales, P. Calabuig, C. Poveda, R. Rosselló-Móra, R. a. J. Nicholas and J. B. Poveda | titolo = Mycoplasma neophronis sp. nov., isolated from the upper respiratory tract of Canarian Egyptian vultures (Neophron percnopterus majorensis) | periodico = International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology | anno = 2012}}</ref>.
 
Gli esemplari appartenenti alla sottospecie nominale, in particolare quelli presenti in Africa, sono noti per l'utilizzo di pietre come utensili. Quando un capovaccaio individua un uovo di grandi dimensioni, come quello di uno struzzo o di un'otarda, si avvicina ad esso con un grosso ciottolo nel becco e lancia il sasso facendo oscillare il collo sopra l'uovo. L'operazione viene ripetuta fina a quando l'uovo non si rompe sotto il peso dei colpi<ref name=van Lawick-Goodallvan Lawick1966>{{cita libro | doi = 10.1038/2121468a0 | autore = Jane van Lawick-Goodall and Hugo van Lawick | anno = 1966 | titolo = Use of Tools by the Egyptian Vulture, ''Neophron percnopterus'' | periodico = Nature | volume = '''212''' (5069) | pagine = 1468–1469}}</ref>. Per tale scopo prediligono ciottoli arrotondati a rocce dai contorni frastagliati. Tuttavia questo comportamento, riportato per la prima volta da [[Jane Goodall]] nel 1966, non è mai stato registrato in ''N. p. ginginianus''<ref name=RasmussenAnderton/>. Test effettuati sia su esemplari allevati a mano in cattività che su esemplari selvatici suggeriscono che tale comportamento sia innato, non appreso dopo averlo visto fare ad altri uccelli, e viene messo in atto ogni qualvolta gli uccelli associano uova al cibo e hanno a disposizione ciottoli nelle vicinanze<ref name=ThoulessFanshaweBertram1989>{{cita libro | doi = 10.1111/j.1474-919X.1989.tb02737.x | autore = C. R. Thouless, J. H. Fanshawe and B. C. R. Bertram | anno = 1989 | titolo = Egyptian Vultures ''Neophron percnopterus'' and Ostrich ''Struthio camelus'' eggs: The origins of stone-throwing behaviour | periodico = Ibis | volume = 131 | pagine = 9–15}}</ref>. Un altro caso di impiego di utensili osservato in Bulgaria comporta l'utilizzo di un bastoncino per arrotolare ciuffi di lana usati per foderare il nido<ref name=StoyanovaStefanovSchmutz2010>{{cita libro | doi = 10.3356/JRR-09-20.1 | titolo = Twig Used as a Tool by the Egyptian Vulture (Neophron percnopterus) | anno = 2010 | autore = Yva Stoyanova, Nikolai Stefanov and Josef K. Schmutz | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''44''' (2) | pagine = 154–156}}</ref>.
 
==Conservazione==
[[File:NeophronGould.jpg|thumb|upright|Immaturo (dietro) e adulto (da ''Birds of Europe'' di [[John Gould]]).]]
Le popolazioni di capovaccaio sono diminuite nella maggior parte del suo areale. In Europa e in gran parte del [[Medio Oriente]], nel 2001 il numero di esemplari si era dimezzato rispetto a quello censito nel 1980. In India, il declino è stato più rapido, tanto che la popolazione è scesa ogni anno del 35% a partire dal 1999<ref name=Cuthbert2006>{{cita libro | doi = 10.1111/j.1469-1795.2006.00041.x | titolo = Rapid population declines of Egyptian vulture (Neophron percnopterus) and red-headed vulture (Sarcogyps calvus) in India | anno = 2006 | autore = R. Cuthbert, R. E. Green, S. Ranade, S. Saravanan, D. J. Pain, V. Prakash and A. A. Cunningham | periodico = Animal Conservation | volume = '''9''' (3) | pagine = 349–354}}</ref>. Nel 1967-70, nell'area attorno a [[Delhi]] venne stimata una popolazione di 12.000-15.000 capovaccai, con una densità media di circa 5 coppie ogni 10 km²<ref name=Galushin2001>{{cita libro | autore = V. M. Galushin | editore = J. Parry-Jones & T. Katzner | anno = 2001 | periodico = Report from the Workshop on Indian ''Gyps'' vultures: 4th Eurasian congress on raptors | titolo = Populations of vultures and other raptors in Delhi and neighboring areas from 1970's to 1990's | pagine = 13–15 | città = Sevilla, Spain: aviary.org. | url = http://www.aviary.org/cons/pdf/Vulture%20Workshop%20Reports_Seville%202001.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=Galushin1975>{{cita libro | autore = V. M. Galushin | anno = 1975 | titolo = A comparative analysis of the density of predatory birds in two selected areas within the Palaearctic and Oriental regions, near Moscow and Delhi (IOC Abstracts) | pagina = 331 | periodico = Emu | volume = 74}}</ref>. La causa esatta del declino non è nota, ma si ritiene che sia da ricondurre all'utilizzo del [[Diclofenac]], il [[FANS]] che ha causato un vero e proprio sterminio tra gli avvoltoi del genere ''Gyps''<ref name=Cuthbert2006/>. In Italia, il numero di coppie riproduttive è sceso dalle 30 del 1970 alle 9 degli anni '90. Quasi tutti i fallimenti nella nidificazione sono stati causati da attività umane<ref name=Liberatori2001>{{cita libro | titolo = A long-term analysis of the declining population of the Egyptian vulture in the Italian peninsula: distribution, habitat preference, productivity and conservation implications | autore = Fabio Liberatori and Vincenzo Penteriani | periodico = Biological Conservation | volume = '''101''' (3) | anno = 2001 | pagine = 381–389 | doi = 10.1016/S0006-3207(01)00086-6}}</ref>. In Spagna, il Paese che ospita circa il 50% della popolazione europea, il numero di esemplari è diminuito a causa di avvelenamento per accumulo di piombo<ref name=Cortés-Avizanda2009>{{cita libro | titolo = Long-Term Trends in Population Size and Breeding Success in the Egyptian Vulture (Neophron percnopterus) in Northern Spain | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''43''' (1) | pagine = 43–49 | autore = Ainara Cortés-Avizanda, Olga Ceballos and José A. Donázar | anno = 2009 | doi = 10.3356/JRR-08-24.1 | url = http://digital.csic.es/bitstream/10261/35441/1/JRR-08-24.pdf}}</ref>, dell'utilizzo dei pesticidi (impiegati su vasta scala specialmente per tenere sotto controllo gli sciami di locuste ''[[Schistocerca gregaria]]'') e dell'elettrocuzione<ref name=Donazar2002a/><ref name=Hernández2009>{{cita libro | doi = 10.1007/s10344-009-0255-6 | titolo = Poison-related mortality effects in the endangered Egyptian vulture (Neophron percnopterus) population in Spain | anno = 2009 | autore = Mauro Hernández and Antoni Margalida | periodico = European Journal of Wildlife Research | volume = '''55''' (4) | pagine = 415–423 | url = http://www.gypaetus.com/fotos/noticias/Hern_ndez___Margalida_2009.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=García-Ripollés2006>{{cita libro | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''40''' (3) | pagine = 217–221 | anno = 2006 | titolo = Population size and breeding performance of Egyptian vultures (''Neophron percnopterus'') in eastern Iberian Peninsula | autore = Clara García-Ripollés and Pascual López-López | url = http://www.uv.es/lolopas/JRR_2006.pdf|doi=10.3356/0892-1016(2006)40[217:PSABPO]2.0.CO;2 | editore = Vincenzo Penteriani | issn = 0892-1016}}</ref>. Anche i parchi eolici possono costituire una minaccia<ref name=Carrete2009>{{cita libro | periodico = Biological Conservation | volume = '''142''' (12) | anno = 2009 | pagine = 2954–2961 | titolo = Large scale risk-assessment of wind-farms on population viability of a globally endangered long-lived raptor | autore = Martina Carrete, José A. Sánchez-Zapata, José R. Benítez, Manuel Lobón and José A. Donázar | doi = 10.1016/j.biocon.2009.07.027}}</ref><ref name=Margalida/>. Molti capovaccai che svernano in Africa orientale rimangono uccisi da linee elettriche di alta tensione mal progettate<ref name=Angelov2012>{{cita libro | titolo = Persistent electrocution mortality of Egyptian Vultures Neophron percnopterus over 28 years in East Africa | autore = Ivaylo Angelov, Ibrahim Hashim and Steffen Oppel | periodico = Bird Conservation International | pagine = 1–6 | doi = 10.1017/S0959270912000123 | anno = 2012}}</ref>. Inoltre, studi condotti in Spagna suggeriscono che l'assorbimento di antibiotici veterinari sopprima l'immunità innata dei capovaccai, rendendoli più inclini alle infezioni<ref name=Lemus2009>{{cita libro | doi = 10.1098/rspb.2009.0071 | titolo = Cellular and humoral immunodepression in vultures feeding upon medicated livestock carrion | anno = 2009 | autore = J. A. Lemus and G. Blanco | periodico = Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences | volume = '''276''' (1665) | pagine = 2307–2313 | pmid = 19324751 | pmc = 2677603}}</ref>. Anche la carenza di carogne derivante dalle nuove norme per lo smaltimento degli animali morti in seguito allo scoppio dell'epidemia di [[encefalopatia spongiforme bovina]] in alcune zone d'Europa nel 2000 potrebbe aver avuto un effetto su alcune popolazioni<ref name=Hidalgo2005>{{cita libro | titolo = Food of the Egyptian vulture (Neophron percnopterus) in Biscay | autore = S. Hidalgo, J. Zabala, I. Zubergoitia, A. Azkona and I. Castillo | periodico = Buteo | anno = 2005 | volume = 14 | pagine = 23–29 | url = http://www.aranzadi-zientziak.org/fileadmin/docs/anillamiento/Hidalgo__S.__Zabala__J.__Zuberogoitia__I.__Azkona__A.___Castillo__I._2005._Food_of_the_Egyptian_Vulture__Neophron_percnopterus__in_Biscay._Buteo_14__23-29.pdf}}</ref><ref name=Margalida/>.
 
La popolazione di capovaccaio delle isole Canarie è rimasta isolata da quelle di Europa e Africa per un periodo significativo di tempo, il che ha portato a una certa differenziazione genetica. Il numero di esemplari presenti sulle isole è diminuito del 30% nei dieci anni intercorsi tra il 1987 e il 1998<ref name=Palacios2000>{{cita libro | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''34''' (1) | pagina = 61 | titolo = Decline of the Egyptian vulture (''Neophron percnopterus'') in the Canary Islands | anno = 2000 | autore = César-Javier Palacios | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v034n01/p00061-p00061.pdf}}</ref>. In passato il capovaccaio era piuttosto comune alle Canarie, ed era presente nelle isole di [[La Gomera]], [[Tenerife]], [[Gran Canaria]], [[Fuerteventura]] e [[Lanzarote]]. Attualmente si trova solo a Fuerteventura e Lanzarote, le due isole più orientali. La popolazione totale venne stimata nel 2000 a circa 130 esemplari, comprese 25-30 coppie riproduttive<ref name=Donazar2002a/><ref name=Palacios2004>{{cita libro | doi = 10.1017/S0959270904000255 | titolo = Current status and distribution of birds of prey in the Canary Islands | anno = 2004 | autore = César-Javier Palacios | periodico = Bird Conservation International | volume = '''14''' (3) | url = http://www.cesarjpalacios.com/Birdsofpreyincanaryislands.pdf | formato = PDF}}</ref>. Gli uccelli insulari, per via della ridotta esposizione alle infezioni e alla bassa diversità genetica, sembrano essere più suscettibili alle infezioni a causa di una risposta immunitaria più debole<ref name=Gangoso et al.2009b>{{cita libro | doi = 10.1371/journal.pone.0006333 | autore = Laura Gangoso, Juan M. Grande, Jésus A. Lemus, Guillermo Blanco, Javier Grande and José A. Donázar | editore = Wayne M. Getz | anno = 2009 | titolo = Susceptibility to Infection and Immune Response in Insular and Continental Populations of Egyptian Vulture: Implications for Conservation | periodico = PLoS ONE | volume = '''4''' (7) | pagine = e6333 | pmid = 19623256 | pmc =2709727}}</ref>. Sembra inoltre che gli uccelli insulari accumulino significative quantità di piombo nutrendosi delle carcasse degli animali vittime dei cacciatori. L'effetto a lungo termine di questo avvelenamento a livello subletale non è noto, sebbene sia risaputo che alteri la mineralizzazione delle ossa<ref name=Gangoso et al.2009a>{{cita libro | doi = 10.1016/j.envpol.2008.09.015 | autore = Laura Gangoso, Pedro Álvarez-Lloret, Alejandro A. B. Rodríguez-Navarro, Rafael Mateo, Fernando Hiraldo and José Antonio Donázar | anno = 2009 | titolo = Long-term effects of lead poisoning on bone mineralization in vultures exposed to ammunition sources | periodico = Environmental Pollution | volume = '''157''' (2) | pagine = 569–574 | pmid = 18995938 | url = http://www.ugr.es/~grupo179/pdf/Gangoso%2009.pdf | formato = PDF}}</ref>. Allo scopo di fornire cibo sicuro e incontaminato agli uccelli nidificanti, sono stati fatti dei tentativi per creare «ristoranti per capovaccai», dove sono disponibili apposite carcasse. Tuttavia, interventi di questo genere potrebbero anche incoraggiare altri predatori opportunisti e necrofagi a concentrarsi nel sito, tanto da costituire una minaccia per i capovaccai che nidificano nelle vicinanze<ref name=Cortés-Avizanda2009>{{cita libro | doi = 10.1111/j.1469-1795.2008.00231.x | titolo = Carcasses increase the probability of predation of ground-nesting birds: a caveat regarding the conservation value of vulture restaurants | anno = 2009 | autore = A. Cortés-Avizanda, M. Carrete, D. Serrano and J. A. Donázar | periodico = Animal Conservation | volume = 12
| pagine = 85–88 | url = http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/carrete/martina/recursos/34.%20Cortes-avizanda%20et%20al%20(2009)%20Anim%20Cons.pdf | formato = PDF}}</ref>.
 
==Il capovaccaio e l'uomo==
[[File:EgyptianVultureThurston.jpg|thumb|left|La «coppia sacra» a Thirukalukundram nel 1906.]]
[[File:Egyptian-A.PNG|thumb|230px|right|Capovaccaio nei [[Geroglifici egizi|geroglifici]].]]
Nei [[Geroglifici egizi|geroglifici]] dell'[[antico Egitto]], il capovaccaio era il [[Traslitterazione della lingua egizia|segno uniletterale]] usato per il suono glottidale ''ɑ''. Nella Bibbia il capovaccaio viene indicato con il nome ebraico ''rachamah'' o ''racham'', che è stato tradotto in italiano come «avvoltoio»<ref name=Koenig/><ref name=Coultas1876>{{cita libro | autore = Harland Coultas | anno = 1876 | titolo = Zoology of the Bible | editore = Wesleyan Conference Office | città = London | url = http://www.archive.org/stream/zoologybible00coulgoog#page/n154/mode/1up/}}</ref>. L'uccello era considerato sacro a [[Iside]] presso gli antichi egizi. L'impiego del capovaccaio come [[Nekhbet|simbolo reale]] nella cultura egizia e la protezione a esso concessa dai Faraoni rese la specie comune nelle strade del Paese, tanto che in inglese divenne nota anche come ''Pharaoh's Chicken'', «pollo dei faraoni»<ref name=Ingerson1923>{{cita libro | autore = Ernest Ingerson | anno = 1923 | titolo = Birds in legend, fable and folklore | editore = Longmans, Green and Co | città = New York | url = http://www.archive.org/stream/birdsinlegendfab00inge#page/34/mode/1up/}}</ref><ref name=Thompson1895>{{cita libro | autore = D'Arcy Wentworth Thompson | anno = 1895 | titolo = A glossary of Greek birds | editore = Clarendon Press | città = Oxford | url = http://www.archive.org/stream/glossaryofgreekb00thomuoft#page/47/mode/1up}}</ref><ref name=Stratton-Porter1909>{{cita libro | url = http://www.archive.org/stream/birdsofbiblestra00strarich#page/182/mode/1up/ | pagina = 182 | autore = Gene Stratton-Porter | titolo = Birds of the Bible | editore = Jennings and Graham | città = Cincinnati | anno = 1909}}</ref><ref name=Anonymous1854>{{cita libro | pagina = 80 | url = http://archive.org/stream/scripturenatural00philuoft#page/79/mode/1up | titolo = Scripture natural history | editore = Presbyterian Board of Publication | place = città | autore = Anonimo | anno = 1854}}</ref>.
 
Un tempio dell'India meridionale a Thirukalukundram, nei pressi di [[Chengalpattu]], era celebre per una coppia di uccelli che visitavano ripetutamente il luogo da «secoli». Questi uccelli venivano solennemente nutriti dai sacerdoti del tempio e arrivavano prima di mezzogiorno per nutrirsi del riso, frumento, [[ghi]] e zucchero offerti dai fedeli. Gli uccelli erano generalmente puntuali e quando non si presentavano all'appello la colpa veniva attribuita alla presenza di «peccatori» tra gli spettatori<ref name=Ali/><ref name=Neelakantan>{{cita libro | autore = K. K. Neelakantan | anno = 1977 | titolo = The sacred birds of Thirukkalukundram | periodico = Newsletter for Birdwatchers | volume = '''17''' (4) | pagina = 6}}</ref><ref name=Siromoney>{{cita libro | autore = Gift Siromoney | anno = 1977 | titolo = The Neophron Vultures of Thirukkalukundram | periodico = Newsletter for Birdwatchers | volume = '''17''' (6) | pagine = 1–4 | url = http://www.archive.org/stream/IndologicalEssays2/IndologySiromoney1#page/n107/mode/1up/}}</ref>. Secondo la leggenda, i capovaccai (o «aquile») rappresentavano otto saggi puniti da [[Shiva]], che venivano rilasciati in coppia attraverso il susseguirsi delle epoche<ref name=Pope>{{cita libro | autore = G. U. Pope | anno = 1900 | titolo = The Tiruvacagam or Sacred utterances of the Tamil poet, saint, and sage Manikka-vacagar | editore = Clarendon Press, Oxford | url = http://www.archive.org/stream/tiruvaagamorsa00manirich#page/259/mode/1up}}</ref><ref name=Thurston>{{cita libro | autore = E. W. Thurston | anno = 1906 | titolo = Ethnographic notes in southern India | editore = Government Press, Madras | url = http://www.archive.org/stream/ethnographicnot00edgagoog#page/n334/mode/1up/}}</ref>.
 
Le abitudini [[Coprofagia|coprofaghe]] del capovaccaio gli hanno attribuito i nomignoli spagnoli di ''churretero'' e ''moñiguero'', vale a dire «mangiatore di sterco»<ref name=Negro/>. I naturalisti britannici dell'India coloniale consideravano i capovaccai tra gli uccelli più ripugnanti, e la loro abitudine di nutrirsi di feci era particolarmente disprezzata<ref name=Dewar>{{cita libro | autore = Douglas Dewar | anno = 1906 | titolo = Bombay Ducks | editore = John Lane, London | pagine = 277 | url = http://www.archive.org/stream/bombayducksaccou00dewa#page/277/mode/1up/}}</ref>.
 
==Note==
{{references|2}}
 
==Altri progetti==
{{Interprogetto|commons=Category:Neophron percnopterus|wikispecies=Neophron percnopterus}}
 
==Collegamenti esterni==
* [http://blx1.bto.org/birdfacts/results/bob2470.htm BTO BirdFacts – Egyptian Vulture]
* Egyptian Vulture – [http://sabap2.adu.org.za/docs/sabap1/120.pdf Species text in The Atlas of Southern African Birds].
* [http://www.globalraptors.org/grin/SpeciesResults.asp?specID=8353 Global Raptor Information Network]
* [http://www.foundationtv.co.uk/brilliantcreatures/ser5/show8item2.html A photo story on how the Egyptian Vulture can crack an Ostrich egg]
* [http://aulaenred.ibercaja.es/wp-content/uploads/108_Neophron_percnopterus.pdf Ageing and sexing (PDF; 5.6 MB) by Javier Blasco-Zumeta & Gerd-Michael Heinze]
 
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== Collegamenti esterni ==
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