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'''Dora del Hoyo
Biografia
Dora nacque l'11 gennaio 1914 nel villaggio di Boca de Huérgano (León, Spagna). Era la
quinta dei sei figli di Demetrio del Hoyo, agricoltore e di Carmen Alonso, casalinga.[6]
Per aiutare la famiglia già da giovane Dora cominciò a lavorare come domestica
per il dottore del villaggio. Nel 1935 Dora cercò delle opportunità di impiego
migliori a Astorga, León, ma l'inizio della guerra civile spagnola (1936-1939)
la costrinse a tornare alla sua città natale.
Nel 1940 Dora si trasferì a Madrid, di nuovo in cerca di
migliori opportunità di lavoro. Con l'aiuto delle figlie di Maria Immacolata
per il Servizio Domestico (una
congregazione religiosa fondata da suor Vincentia Maria López y Vicuña,
dedicata ad aiutare le ragazze giovani a trovare impiego nel lavoro domestico),
Dora fu assunta come domestica presso il Marchese di Almuni ho a, e più tardi
presso i duchi di NájeraNel 1944, mentre lavorava ancora presso il Duca, venne
in contatto con l'Opus Dei. Don Josemarìa Escrivá, fondatore di quel nuovo
movimento, si era rivolto alle Figlie per il Servizio Domestico perché
l'aiutassero ad assumere impiegate domestiche per una residenza studentesca che
stava aprendo, la Residenza Moncloa[7].
La madre superiora gli raccomandò Dora, che aveva qualche giorno libero in quel
periodo. Nonostante il basso stipendio che le veniva offerto e lo scarso desiderio
di andare, a causa dell'insistenza delle suore Dora accettò di aiutare la
residenza per alcuni giorni .
Più tardi, Dora decise di lasciare il lavoro presso i Duchi
di Nájera per dedicarsi a tempo pieno alla Moncloa, anche se il salario era più
basso e le condizioni di lavoro erano significativamente peggiori. Quando più tardi le fu chiesto
perché lo fece, Dora disse che era rimasta colpita "da vedere come
lavoravano duramente in quel luogo." E che era anche rimasta impressionata
da Escrivá e dai suoi insegnamenti. Commentando il libro di Escrivá "Cammino",
Dora ricordò "ne ero veramente entusiasta… Per ogni cosa che avevo
sentito, pensavo 'questo è per me'. Mi piaceva moltissimo e l'ho letto tutto
d'un fiato -non ho potuto andare a letto senza finirlo".
Il 14 marzo 1946 Dora entrò nell'Opus Dei come numeraria
ausiliare, cioè, oltre a impegnarsi a vivere secondo lo spirito e il
"piano di vita" dell'Opus Dei, aveva deciso di dedicarsi
professionalmente a prendersi cura delle necessità domestiche dei centri
dell'Opus Dei -pulizie, lavanderia, pasti, e altri aspetti della cura della
casa- e così contribuire col suo lavoro di servizio domestico alla missione
dell'Opus Dei di diffondere la chiamata universale alla santità nella vita
quotidiana. Poiché una conseguenza importante del messaggio di Escrivá di
santificare ogni lavoro onesto riguarda in modo speciale la cura della casa, qualcosa
che Escrivá valutava per la sua intrinseca relazione alla famiglia e l'educazione
dei figli, la decisione di Dora di dedicarsi interamente a questa impresa rappresenta
un momento storico per l'Opus Dei .
Nel dicembre del 1946 Dora si trasferì a Roma, in seguito
alla richiesta di San Josemaría, , di prendersi carico dell'amministrazione
domestica del primo centro dell'Opus Dei a Roma, un centro che in seguito
sarebbe diventato la sede centrale dell'Opus Dei . Da Roma, dove risiedette
fino alla morte nel 2004, Dora svolse un ruolo centrale nell'insegnamento e
nella formazione di donne di tutto il mondo nei compiti che riguardano il
lavoro della casa. Escrivá parlava di questo formazione in una famosa
intervista, rispondendo a una domanda sulle donne che si dedicano al lavoro
della casa:
Questa formazione ha come fine principale quello di
nobilitare il mestiere delle impiegate domestiche in modo che possano
realizzare il proprio lavoro con competenza tecnica. Dico competenza tecnica
perché bisogna che il lavoro domestico venga condotto per quello che è: una
vera professione. Non dimentichiamo che si è preteso di presentare questo
lavoro come una cosa umiliante. Ma non è vero; umilianti erano senza dubbio le
condizioni in cui molte volte si svolgeva questo lavoro. E umilianti continuano
a esserlo in vari casi anche oggi: quando chi vi si dedica deve adattarsi ai
capricci di persone irriguardose e deve lavorare senza garanzie legali, con
scarsa retribuzione, senza affetto... Ogni attività sociale ben compiuta è
appunto questo, un bellissimo servizio: e lo è tanto l'attività di una
lavoratrice domestica quanto quella di un docente o di un giudice. L'unica
attività che non è servizio è quella di chi subordina tutto al proprio
interesse... Vedo il lavoro domestico come un mestiere di particolare
importanza, perché con esso si può fare molto bene — o molto male — nel cuore
stesso delle famiglie.
Dora morì a Roma il 10 gennaio 2004, dopo una malattia combattuta
per diversi anni. La causa di canonizzazione fu aperta otto anni dopo, il 18
giugno 2002 a Roma. Il 29 marzo 2014 nella sua città natale di Boca de Huergano
si è tenuta una cerimonia commemorativa
in occasione del centenario della sua nascita.
Come ha detto Mons. Echevarría,
prelato dell'Opus Dei, "il 10 gennaio 2004, nell'omelia della Messa del
suo funerale, dissi che 'Dora ha una grande importanza per l'Opus Dei'. Ne ero
convinto allora, e col passare del tempo mi convinco sempre più dell'importanza
che questa donna ha avuto e avrà nella vita della Chiesa e della società".
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== Processo di canonizzazione ==
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