Storia degli ebrei negli Stati Uniti d'America: differenze tra le versioni

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Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo molti immigrati ebrei abbandonarono i paesi europei per entrare negli Stati Uniti in quanto parte del generale aumento dei movimenti migratori (vedi [[immigrazione negli Stati Uniti d'America]]). Molti ebrei tedeschi giunsero verso la metà del XIX secolo, stabilirono per lo più negozi di abbigliamento nelle maggiori città di tutta la nazione, formarono [[sinagoghe]] seguendo l'[[ebraismo riformato]] e s'impiegarono attivamente nel settore bancario a [[New York]].
 
L'emigrazione degli ebrei [[Askenaziti]] provenienti dall'[[Europa orientale]] e parlanti la [[lingua yiddish]] tra il 1880 e il 194141914 condusse a New York una numerosa componente tradizionale afflitta dalla [[povertà]]; religiosamente seguirono l'[[ebraismo ortodosso]] o l'[[ebraismo conservatore]]. Essi fondarono l'"American Zionist Movement" nel 1906 e furono degli attivi sostenitori del [[Partito Socialista d'America]] e del [[sindacato]]. Economicamente si concentrarono nell'industria dell'abbigliamento. I rifugiati giunsero dalle comunità della [[diaspora]] europea al termine della [[seconda guerra mondiale]] e dopo il 1970 anche dall'[[Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche]].
 
Politicamente gli [[ebrei americani]] rimasero sempre particolarmente coinvolti nella loro qualità di parte attiva della coalizione liberale ad appoggio del [[New Deal]] propugnato dal [[presidente degli Stati Uniti d'America]] [[Franklin Delano Roosevelt]] nel corso degli anni trenta; storicamente affiancati al [[partito Democratico (Stati Uniti d'America)]], in tempi più recenti si è sviluppato un elemento più conservatore che tende in direzione del [[partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)]] soprattutto tra gli ortodossi.