Guardie e ladri: differenze tra le versioni

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Trama: amplio trama
Non hai ampliato la trama, ma solo una piccola parte. Che senso ha raccontare nei minimi dettagli alcune scene e poi essere più concisi nel resto? E finiamola con quello scambio di battute, per piacere...
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Ferdinando Esposito è un piccolo truffatore che cerca di mantenere la famiglia con i suoi espedienti. Con il suo complice Amilcare finge di aver trovato una moneta antica nel [[Foro Romano]] ed imbroglia Mr. Locuzzo, un turista statunitense che, per sfortuna di Esposito, è il presidente di un comitato americano di beneficenza. Durante la distribuzione di alcuni pacchi-dono, presente anche Esposito, questi lo riconosce e lo denuncia seduta stante.
 
[[File:Aldo Fabrizi Guardie e ladri.png|left|upright|thumb|«Te sparo sai»]]
[[File:Totò Guardie e ladri.png|thumb|left|upright|Ferdinando Esposito ([[Totò]]) durante l'[[agnizione]]]]
Comincia così un lungo inseguimento da parte del Brigadiere Lorenzo Bottoni, che per la sua mole non riesce a catturare il mingherlino Esposito fino a quando l'inseguitore e l'inseguito sono costretti a fermarsi per la fatica. Il brigadiere intima al fuggitivo di lasciarsi prendere e, al rifiuto di questi, esasperato cerca di avvalersi della sua autorità minacciando il ladruncolo di spararglicon la pistola d'ordinanza. Per nulla intimorito Esposito gli ricorda che può usare l'arma solo per legittima difesa ed allora Bottoni afferma che sparerà "a scopo intimidatorio" ma l'inseguito gli fa notare che lui non "s'intimida" e quindi non si consegna o meglio si lascerà prendere perché non ce la fa più a correre <ref>Enrico Giacovelli, ''Poi dice che uno si butta a sinistra!'', Gremese Editore, 1994 p.57 </ref>. Esposito in realtà non ha rinunciato a evitare la cattura e dopo aver cercato di commuovere il brigadiere lamentando vera povertà e false malattie lo convince di essere affetto da [[colite]] e di avere bisogno del gabinetto. Bottoni non può rifiutare e gli consente di usare il w.c. di un'osteria nelle vicinanze tenendolo però legato ad una mano con la catenella delle manette. Quando il brigadiere, insospettito dalla lunga durata della "seduta", tirerà a sé la catenella scoprirà che questa è stata agganciata allo [[sciacquone]] e che Esposito è fuggito da una finestrella. Sospeso dal servizio per le proteste di Mr. Locuzzo di essersi lasciato scappare il malvivente, l'agente Bottoni rischia di perdere il posto se non riuscirà ad acciuffare il ladro entro tre mesi. Vestito di abiti borghesi e tenuto nascosto l'accaduto alla propria famiglia, si mette alla ricerca di Esposito, trova la sua casa e ne conosce i familiari, cercando di guadagnare la loro fiducia con favori e offerte di viveri. Di Esposito, tuttavia, nessuna traccia. A poco a poco le due famiglie fanno amicizia e tra il giovane cognato del "ladro" e la figlia della "guardia" nasce una simpatia.
 
Comincia così un lungo inseguimento da parte del Brigadiere Lorenzo Bottoni, che in un primo tempo riesce a catturarlo, ma imbrogliato poi da Esposito se lo lascia scappare. Sospeso dal servizio per le proteste di Mr. Locuzzo, l'agente Bottoni rischia di perdere il posto se non riuscirà ad acciuffare il ladro entro tre mesi. Vestito di abiti borghesi e tenuto nascosto l'accaduto alla propria famiglia, si mette alla ricerca di Esposito, trova la sua casa e ne conosce i familiari, cercando di guadagnare la loro fiducia con favori e offerte di viveri. Di Esposito, tuttavia, nessuna traccia. A poco a poco le due famiglie fanno amicizia e tra il giovane cognato del "ladro" e la figlia della "guardia" nasce una simpatia.
 
Giunge il giorno del pranzo durante il quale si incontreranno le due famiglie ed è data per certa la presenza di Esposito, ancora ignaro dell'identità del brigadiere. Al momento dell'arresto, che avviene fuori di casa, Esposito lo rimprovera per avere carpito la buona fede dei suoi familiari, mentre Bottoni gli confida il suo dramma. Una sorta di umana complicità nasce tra i due, uniti entrambi da una esistenza grama. Si capovolgono così i ruoli ed è lo stesso Esposito a decidere di farsi condurre in prigione, nonostante il brigadiere ne sia ormai riluttante. Nascondendo la verità alle proprie famiglie, convinte che loro abbiano affari comuni, i due lasciano il pranzo conviviale facendo credere che Esposito parta per un viaggio d'affari e che Bottoni lo accompagni alla stazione. In sua assenza, sarà Bottoni a pensare anche alla famiglia di Esposito.