Spurio Larcio
Spurio Larcio[1] (in latino Spurius Larcius; fl. VI-V secolo a.C.) è stato un politico e militare romano del VI e del V secolo a.C.
Spurio Larcio | |
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Console della Repubblica romana | |
Nome originale | Spurius Larcius |
Gens | Larcia |
Consolato | 506 a.C. 490 a.C. |

Biografia
modificaDi lui si sa poco; probabilmente arrivò a Roma dopo la cacciata dei Tarquini e la fondazione della repubblica, con una colonia di etruschi. Era fratello di Tito Larcio, che fu console nel 501 a.C. e nello stesso anno fu nominato dittatore, primo romano a ricoprire questa carica.
Nel 508 a.C. combatté, insieme a Tito Erminio Aquilino, a fianco di Orazio Coclite nella difesa del pons Sublicius contro i soldati di Porsenna:
«....Quindi (Orazio Coclite) avanza a grandi passi verso l'ingresso del ponte, facendosi notare in mezzo alle schiere dei compagni che rinunciavano a scontrarsi e sbalordendo gli Etruschi con l'incredibile coraggio che dimostrava nell'affrontarli armi alla mano. Trattenuti dal senso dell'onore due restarono con lui: si trattava di Spurio Larcio e Tito Erminio, entrambi nobili per la nascita e per le imprese compiute. Fu con loro che egli sostenne per qualche tempo la prima pericolosissima ondata di Etruschi e le fasi più accese dello scontro. Poi, quando rimase in piedi solo un pezzo di ponte e quelli che lo stavano demolendo gli urlavano di ripiegare, costrinse anche loro a mettersi in salvo.»
Nel 506 a.C. fu eletto console,[2] collega dello stesso Tito Erminio con cui aveva difeso il ponte; nel 505 a.C. fu comandante della cavalleria romana, agli ordini del console Publio Postumio Tuberto, durante la battaglia combattuta sulle rive dell'Aniene contro i Sabini[3].
Nel 490 a.C. fu eletto nuovamente console, con collega Quinto Sulpicio Camerino Cornuto,[4] quando Coriolano si trovava in esilio presso i Volsci.[5]
Nel 488 a.C. Spurio Larcio fu uno dei cinque inviati al campo dei Volsci durante l'assedio di Coriolano; l'anno successivo, mentre i consoli Tito Sicinio e Gaio Aquillio venivano inviati dal senato a combattere rispettivamente contro i Volsci e gli Ernici, rimase a presidio del territorio adiacente alla città.
Fu nominato interrex da Aulo Sempronio Atratino per tenere i comitia centuriata del 482 a.C.,[6] anno in cui consigliò di dichiarare guerra a Veio.[7]
Critica storica
modificaLo storico tedesco Barthold Georg Niebuhr suggerì che il consolato di Tito Erminio Aquilino e Spurio Larcio del 506 a.C., per il quale gli annali non registrano alcun avvenimento significativo, fosse stato inserito a posteriori, per coprire il periodo di dominazione degli etruschi di Porsenna su Roma[8].
Note
modifica- ^ Il cognomen del console è incerto; assente in Tito Livio e Dionigi, è Rufus e Aquilinus nei Fasti, rispettivamente nel 506 a.C. e 490 a.C., altri gli attribuiscono Flavus, cognome conosciuto della Gens Larcia
- ^ Dionigi, Antichità romane, V, 36.
- ^ Dionigi, Antichità romane, V, 39.
- ^ Dionigi, Antichità romane, VII, 68.
- ^ Tito Livio, nella sua Ab Urbe condita libri, non nomina i consoli di quell'anno.
- ^ Dionigi, Antichità romane, VIII, 90.
- ^ Dionigi, Antichità romane, VIII, 22, 64, 90, 91.
- ^ Niebuhr, p. 536.
Bibliografia
modificaFonti primarie
modifica- Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, Libri V, VII e VIII.
- Tito Livio, Ab Urbe condita libri, Libro II.
Fonti secondarie
modifica- William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, vol. II, Boston, Little, Brown, and Company, 1867.
- Barthold Georg Niebuhr, Storia di Roma, vol. I.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Spurio Larcio
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Spurio Larcio nel Dizionario di biografia e mitologia greco-romana di William Smith
- Antichità romane, Libri IV - VII
- Antichità romane, Libri VIII - XX
- (LA) Ab Urbe condita libri, Libro II, su thelatinlibrary.com.