Stephen Harper

politico canadese

Stephen Joseph Harper (Toronto, 30 aprile 1959) è un politico canadese, ventiduesimo Primo ministro del Canada dal 6 febbraio 2006 al 4 novembre 2015, e leader del Partito Conservatore del Canada dal 20 marzo 2004 al 19 ottobre 2015.

Stephen Joseph Harper
Stephen Harper nel 2019

22º Primo ministro del Canada
Durata mandato6 febbraio 2006 –
4 novembre 2015
MonarcaElisabetta II
PredecessorePaul Martin
SuccessoreJustin Trudeau

Presidente dell'Unione Democratica Internazionale
In carica
Inizio mandato21 febbraio 2018
Predecessorecarica creata

Dati generali
Suffisso onorificoConsiglio privato del Re per il Canada
Partito politicoConservatore (dal 2003)
In precedenza:
Liberale (fino al 1981)
Conservatore Progressista (1981-1987)
Riformatore (1987-2000)
Alleanza Canadese (2000-2003)
FirmaFirma di Stephen Joseph Harper

Dal 2018 è presidente dell'Unione Democratica Internazionale.[1]

Biografia

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Laureato all'Università di Calgary in economia, inizia l'attività politica negli anni 1980, inizialmente come liberale, quindi come conservatore progressista, partito che lascerà nel 1986 per partecipare alla fondazione dell'oggi defunto Partito della Riforma; per tale partito corre come candidato al parlamento presso il collegio di Calgary Ovest per la prima volta nel 1988, ma riesce a vincere un seggio Parlamento solo cinque anni dopo, nel 1993. Rinuncia a candidarsi nel 1997 a causa di tensioni con il leader del suo partito Preston Manning.

Harper rientra in politica nel 2002 riuscendo a farsi eleggere leader dell'erede del vecchio Partito Riformista, l'Alleanza Canadese, con il 55% dei voti congressuali. Eletto in parlamento sempre nel 2002 in una elezione suppletiva presso il seggio di Calgary Sud-Ovest, durante la sua leadership propone l'unione dei due partiti della destra canadese, l'Alleanza e il Partito Conservatore Progressista, che viene ratificata nel 2003. Eletto leader del nuovo Partito Conservatore del Canada nel 2004, partecipa alle elezioni dello stesso anno senza tuttavia riuscire a battere i liberali di Paul Martin, sebbene ora privi della maggioranza assoluta del parlamento.

 
Harper poco dopo le elezioni del 2006

Un anno dopo, nel 2005, il governo di minoranza retto da Paul Martin cade su una mozione di sfiducia presentata da Harper stesso, che guida il partito conservatore a una vittoria di stretta misura nelle elezioni federali del 2006, divenendo primo ministro. Alla guida di un governo conservatore di minoranza inaugurato il 6 febbraio 2006, Harper non riuscì a concludere la legislatura stante la precaria situazione del suo partito in parlamento. Nelle elezioni anticipate del 2008, i conservatori guadagnarono alcuni seggi ma rimasero in minoranza (143 su 308).

 
Harper e il Presidente Obama nel 2009 a Ottawa

Il partito vinse le elezioni federali del 2011 ottenendo la maggioranza assoluta nella Camera dei comuni, con 166 seggi.

Nella politica interna il governo ha attuato numerosi tagli delle tasse a individui e aziende.[2][3]

In politica estera il governo conservatore ha rafforzato i legami con Israele, a cui ha fornito uno strenuo e continuo sostegno sul piano internazionale.[4][5] Dettando una linea più interventista dei precedenti esecutivi, il governo Harper ha ordinato interventi militari in Libia e in Siria.[6][7]

Nell'agosto 2015, Harper ha chiesto al Governatore generale la dissoluzione del Parlamento, formula per indire nuove elezioni il 19 ottobre.

Il 19 ottobre 2015 ha perso le elezioni generali, battuto dal Partito Liberale del Canada guidato da Justin Trudeau.[8]

Con la sconfitta elettorale si dimette da leader del partito.[9] L'anno successivo si ritira dalla Camera dei comuni e dalla politica canadese.[10]

Nel 2018 diventa presidente dell'Unione Democratica Internazionale.[1]

Secondo Harper, la guerra commerciale del luglio 2025 con gli Stati Uniti è un "campanello d'allarme" che dovrebbe spingere il Canada a diversificare i suoi partner commerciali.[11]

Onorificenze

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  1. ^ a b (EN) Janice Dickson, Harper elected chairman of the International Democrat Union, su iPolitics, 21 febbraio 2018. URL consultato il 26 marzo 2025.
  2. ^ (EN) 'Not much bang for the buck': Harper's $60B corporate tax cuts under fire, in Financial Post, 13 marzo 2013. URL consultato il 18 luglio 2025.
  3. ^ (EN) Les Whittington Ottawa Bureau, Tax cuts drive Harper’s right-wing agenda, in Toronto Star, 19 gennaio 2011. URL consultato il 18 luglio 2025.
  4. ^ (EN) Nick Taylor-Vaisey, Israel’s best friend: Stephen Harper, in Macleans, 4 dicembre 2013. URL consultato il 17 luglio 2025.
  5. ^ (EN) Evan Dyer, How Canada's relationship with Israel went from 'best friend' to breakdown, in CBC, 24 maggio 2025. URL consultato il 18 luglio 2025.
  6. ^ (EN) Campbell Clark, Harper to extend Libya mission until Gadhafi forces wiped out, in The Globe and Mail, 20 settembre 2011. URL consultato il 17 luglio 2025.
  7. ^ (EN) Derek Stoffel, Canada's more aggressive role in the world not gone unnoticed, in CBC, 27 settembre 2015. URL consultato il 18 luglio 2025.
  8. ^ In Canada hanno vinto i Liberali, su Il Post, 20 ottobre 2015. URL consultato il 23 marzo 2025.
  9. ^ (EN) Stephen Harper to step down as leader after Conservative defeat, su CBC, 19 ottobre 2015. URL consultato il 26 marzo 2025.
  10. ^ (EN) Ex-PM Stephen Harper quits Canada politics, su BBC, 26 agosto 2016. URL consultato il 26 marzo 2025.
  11. ^ (FR) Le Canada doit diversifier ses partenaires commerciaux, selon Stephen Harper, su Radio-Canada, 28 luglio 2025. URL consultato il 28 luglio 2025.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN54470012 · ISNI (EN0000 0000 7849 6895 · LCCN (ENno2005090951 · GND (DE131683950 · BNF (FRcb15601991r (data) · J9U (ENHE987007429076805171