Storia di Barga
Gli esperti di glottologia riconducono il toponimo Barga a lingue pre-italiche e pre-latine, con il significato di "riparo" o "rifugio".
Origini
modificaTra queste popolazioni, i Liguri sono documentati con reperti e fonti storiche. Lo storico romano Tito Livio (50 a.C. – 14 d.C.), nel suo Ab Urbe condita, descrive la lunga resistenza dei Liguri alle legioni romane. Dopo la loro sconfitta e parziale esilio, i Romani assegnarono le terre conquistate ai loro veterani (180 a.C.), avviando un processo di romanizzazione.
Le invasioni barbariche e la caduta dell'impero romano minacciarono la romanità della zona, ma questa fu ristabilita nel 553 d.C. con la riconquista bizantina (Impero Romano d'oriente). I Bizantini costruirono linee difensive, ma non riuscirono a fermare l’espansione dei Longobardi, che sul finire del VI secolo occuparono Lucca e si mescolarono alla popolazione. Tuttavia, non esistono tracce di una significativa presenza longobarda a Barga; la percezione di una loro signoria deriva da un equivoco legato alla famiglia Rolandinghi, in origine franca, come dimostra il nome "Rolando" ispirato all'eroe carolingio Orlando. Documenti del 983 attestano la cessione della Pieve di Loppia ai Rolandinghi da parte del vescovo Teudegrimo.
Barga acquisì autonomia comunale già nel X secolo, riconosciuta dalla contessa Matilde di Canossa e poi confermata nel 1185 dall'imperatore Federico Barbarossa, che menzionò le buone usanze e i diritti (consuetudines bonas et iura). La città mantenne la sua indipendenza per circa quattro secoli, poi, unita a Firenze, condivise le vicende della Toscana fino all'Unità d'Italia. L'annessione al neonato Regno d’Italia trasformò Barga in un comune della Provincia di Firenze, un'exclave tra la Provincia di Lucca e la Provincia di Massa e Carrara. Il declino economico portò all'emigrazione verso il Regno Unito e gli Stati Uniti d'America, mentre molti emigrati ritornarono alla fine del XIX secolo investendo in terreni e ville. Nel 1923, Barga fu aggregata alla Provincia di Lucca.
Barga Castello
modificaBarga Castello indica la parte più antica del centro storico, racchiusa dalle mura. Dopo le guerre liguri, i Romani bonificarono la zona e si insediarono intorno al rifugio dei Liguri. Per maggiore sicurezza costruirono una potente cerchia di mura attorno alla cima del colle, creando un “Castrum” romano.
Secoli dopo, la parte nord-ovest divenne l’area del parlamento comunale, chiamata “aringo”, mentre l’intera fortezza restò “castrum”. Le abitazioni circostanti furono progressivamente protette da cinte murarie sempre più ampie, fino a rendere Barga un paese inaccessibile, con tre porte munite di ponte levatoio.
Lo stemma di Barga
modificaLa barca nello stemma di Barga ha origini storiche legate al contributo della città alla marina fiorentina. Nel 1341-42, Barga divenne parte dello stato fiorentino, che nel secolo successivo possedeva anche il territorio di Pisa e una flotta navale. Barga forniva legname e parti lavorate per la costruzione delle navi, trasportando tronchi lungo la Via dei remi fino al fiume Serchio e poi alla foce, destinati ai cantieri di Firenze.
Il primo disegno dello stemma con barca, albero e remi compare nel registro comunale del dicembre 1532. Documenti del 1775 confermano una barca posta sopra un monte. Nel XX secolo, con la perdita del significato originale, il monte fu sostituito dall’acqua e i remi tolti, mantenendo solo la barca con l’albero vivo.[1]
Note
modifica- ^ F. Boni De Nobili, Stemmario di Barga e del suo territorio, Amazon 2018 [ISBN] 978-1976899652
Bibliografia
modifica- L. Angelini, Il memoriale di Iacopo Manni da Soraggio-Pievano di Barga, tip. Gasperetti, Barga 1971.
- L. Angelini, Problemi di storia longobarda in Garfagnana, ed. Fazzi, Lucca 1985.
- L. Lombardi, Giornale La Corsonna, settembre 1932, Barga.
- L. Mordini, Giornale La Corsonna, maggio 1921, Barga.
- A. Nardini, Il Duomo e le sue opere d'arte, Tipografia Gasperetti, Barga 1978.
- A. Nardini, Barga, paese come tanti, San Marco Litotipo, Istituto Storico Lucchese, Lucca 1994.
- A. Nardini, Barga – Gli anni del Risorgimento, Lucca, Istituto Storico Lucchese, 2011.
- D. Pacchi, Ricerche istoriche sulla provincia della Garfagnana, Società Tipografica, Modena 1785.
- E. Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana, Editori del Grifo, Montepulciano 1979.
- M.V. Stefani, Tre secoli di storia barghigiana, tip. Gasperetti, Barga 1987.
- Tito Livio, Ab Urbe condita, annali IV e V.
- G. Villani, Cronaca, Ed. La Voce, Firenze 1925.
- Francesco Boni De Nobili, Stemmario di Barga e del suo territorio, Amazon 2018 [ISBN] 978-1976899652