Storia in rete

rivista mensile italiana di divulgazione storica
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Storia in rete è una rivista italiana di divulgazione storica nata nel 2005, pubblicata dalla casa editrice omonima fino al 2018 e poi da Zona Franca Edizioni, e diretta dal fondatore Fabio Andriola.

Storia in rete
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StatoItalia (bandiera) Italia
Linguaitaliano
Periodicitàtrimestrale
Generedivulgazione storica
Formato21x29,7cm - spillato
Fondazione2005
Sedevia Paolo Bentivoglio, 36 - Roma Roma
EditoreZona Franca Editrice s.r.l.
Diffusione cartaceaNazionale
DirettoreFabio Andriola
Sito webwww.storiainrete.com

La rivista nasce come prosecuzione del suo sito internet, con una vocazione all'attualità e soprattutto ai riflessi che il mondo della storia ha su internet, come il nome suggerisce.

A giugno 2023 la rivista ha temporaneamente interrotto le pubblicazioni, riprendendo nel maggio 2025.[1]

La periodicità della testata, inizialmente mensile, è attualmente trimestrale.

Contenuti

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Gli articoli della rivista spaziano su ogni ambito della storia, dalle problematiche legate al mestiere dello storico alle polemiche che inevitabilmente la storiografia solleva, con approfondimenti sui più diversi periodi, episodi e personaggi storici. Pubblica inoltre reportage su iniziative legate al mondo della storia, anticipazioni sulle novità editoriali del settore, nonché lavori di ricerca d'archivio e documentaristica.

Controversie

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Nel 2013 lo storico Gabriele Turi, nel suo libro La cultura delle destre[2], attribuisce alla rivista l'appartenenza a un "progetto culturale" berlusconiano. Turi osserva che «per la storia contemporanea, dalla Rivoluzione francese a oggi, il mensile abbraccia completamente la vulgata revisionista, coniugando inoltre un registro cattolico ultraconservatore con un gusto per i "misteri" e le "rivelazioni", di cui Salò è il terreno di elezione»[3]. Prendendo in esame alcuni numeri del 2009, Turi afferma tra l'altro che nella rivista si riscontra «una diffusa comprensione per il fascismo»[4].

A Turi rispose direttamente il direttore del mensile Fabio Andriola, in un editoriale pubblicato sul numero 95, in cui smentiva l'esistenza di alcun "progetto egemonico" di cui Storia in Rete avrebbe fatto parte, contestando il metodo e il merito delle affermazioni di Turi e enunciando - scrive Andriola - «una notiziola che non sappiamo se è vera ma che potrebbe spiegare meglio l’intera operazione: il pamphlet di Turi era stato inizialmente scritto per essere pubblicato dalle edizioni de "Il Manifesto", quotidiano orgogliosamente comunista. Chissà come poi è finito alle più sobrie edizioni “Bollati Boringhieri”»[5]. Anche il giornalista e critico letterario Luigi Mascheroni, sul quotidiano di centro-destra Il Giornale, contestò la tesi di Turi, affermando con sarcasmo che la realizzazione di una "piattaforma reazionaria" di cui Storia in Rete avrebbe fatto parte era una «mission che crediamo neppure la destra stessa si era [sic] accorta di aver mai realizzato»[6].

Redazione e collaboratori

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Diretta fin dalla sua fondazione da Fabio Andriola, ha avuto un comitato scientifico composto da docenti universitari e storici di chiara fama fra cui Aldo Alessandro Mola, Mariano Bizzarri, Giuseppe Parlato, Nico Perrone e Aldo Giovanni Ricci.

Fra i suoi collaboratori storici fin dall'inizio ha figurato il giornalista e storico Luciano Garibaldi, scomparso nel 2024, che firmava la rubrica Lettere. La redazione è fin dal 2006 a cura di Emanuele Mastrangelo, che si occupa anche della cartografia. Fra le firme apparse come rubrichisti e collaboratori si annoverano Alberto Alpozzi, Pino Aprile, Massimo Centini, Pierluigi Romeo di Colloredo, Eugenio Di Rienzo, Alfio Krancic, Elena e Michela Martignoni, Giuseppe Pardini, Sebastiano Parisi, Gian Paolo Pellizzaro, Enrico Petrucci, Sandro Provvisionato, Guglielmo Salotti, Andrea Scarabelli, Paolo Simoncelli, Clemente Ultimo, Marco Valle, Massimo Weilbacher.

  1. ^ Fabio Andriola, “Allarme sovranità”: pronto il nuovo Speciale di Storia In Rete - Storia in Rete, su storiainrete.com, 1º giugno 2025. URL consultato il 2 giugno 2025.
  2. ^ Turi 2013, p. 11.
  3. ^ Turi 2013, pp. 141-2.
  4. ^ Turi 2013, p. 142.
  5. ^ Fabio Andriola, Complottisti allo sbaraglio: c’è un progetto egemonico “delle destre” e nessuno ne sapeva niente…, su storiainrete.com, 1º gennaio 2014. URL consultato il 2 giugno 2025.
  6. ^ Quei professorini faziosi che straparlano di destra, su ilgiornale.it. URL consultato il 2 giugno 2025.

Bibliografia

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  • Gabriele Turi, La cultura delle destre. Alla ricerca dell'egemonia culturale in Italia, Torino, Bollati Boringhieri, 2013, ISBN 978-88-339-2429-8.

Collegamenti esterni

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