Sultans of Swing
Sultans of Swing è il singolo di debutto dei Dire Straits, pubblicato il maggio 1978 dalla Vertigo Records.
| Sultans of Swing singolo discografico | |
|---|---|
| Artista | Dire Straits |
| Pubblicazione | maggio 1978 gennaio 1979 |
| Durata | 5:48 |
| Album di provenienza | Dire Straits |
| Genere[1] | Roots rock |
| Etichetta | Vertigo Records (UK) Warner Bros. Records (USA) |
| Produttore | Dire Straits (demo) Muff Winwood (singolo) |
| Registrazione | 1978 |
| Formati | 7" |
| Certificazioni originali | |
| Dischi d'oro | (vendite: 50 000+) |
| Dischi di platino | (vendite: 40 000+) (vendite: 90 000+) (vendite: 500 000+) (vendite: 40 000+) (vendite: 180 000+) (vendite: 50 000+) (vendite: 1 800 000+) |
| Certificazioni FIMI (dal 2009) | |
| Dischi di platino | (vendite: 300 000+) |
| Dire Straits - cronologia | |
Singolo precedente
— | |
Descrizione
modificaSultan of Swing venne scritto dal chitarrista e cantante Mark Knopfler. La traccia si caratterizza per gli assoli della chitarra di Knopfler (particolarmente celebre e lungo quello conclusivo), che contrastano in qualche modo con l'andamento ripetitivo della traccia.[11][12] La classica risposta della chitarra alla voce (fill) è una peculiarità di Knopfler, così come le timbriche pulite[senza fonte].
Sultan of Swing narra la storia di un omonimo gruppo musicale jazz composto da impiegati londinesi che pensano solo alla loro musica e che non prova alcuna ambizione a diventare celebre (si esibiscono sempre in un piccolo club di Londra). Il testo dipinge varie scene che si possono vedere nel locale: due componenti del gruppo impegnati a suonare, dei ragazzi vestiti alla moda che non sono assolutamente interessati alla musica e l'uomo che, alla fine della serata, congeda il pubblico.
Dopo la sua pubblicazione, Sultan of Swing fu apprezzata dalla critica e divenne una delle canzoni più note della formazione britannica.[senza fonte]
Eastbound Train
modificaIl lato B del relativo singolo su 45 giri è occupata da Eastbound Train, traccia firmata da Mark Knopfler[13] che si configura come un vivace boogie sostenuto da fraseggi chitarristici[13]. Il testo di Eastbound Train narra una vicenda ambientata sullo sfondo della metropolitana di Londra: il narratore, rimasto colpito da una donna incontrata alla stazione di King's Cross, manifesta il desiderio di incontrarla nuovamente[13].
Sebbene sia stata una delle prime canzoni di cui i Dire Straits registrarono un nastro dimostrativo nel 1977, Eastbound Train non è mai stata inserita in un album del gruppo[13]. La traccia venne eseguita almeno in una circostanza dal gruppo, per l'esattezza durante il programma televisivo Rockpalast, trasmesso dall'emittente tedesca WDR[13].
Classifiche
modificaIl singolo fu originariamente pubblicato nel maggio 1978, ma all'epoca non riuscì a riscuotere molto successo. Venne in seguito ridistribuito nel gennaio 1979, entrando nelle classifiche di mezzo mondo. La canzone raggiunse l'ottavo posto della Official Singles Chart e il quarto nella Billboard Hot 100, permettendo all'album di debutto del gruppo di restare in classifica per oltre un anno.
Esecuzioni dal vivo
modificaEsistono molte versioni di Sultans of Swing, eseguite dai Dire Straits nei loro numerosi live, nei quali la band, generalmente, aggiunge alla parte finale del brano una sezione strumentale comprensiva di tastiera e caratterizzata da una batteria che ricopre un ruolo di primo piano. Per la parte iniziale, invece, i Dire Straits si concedono variazioni (fra cui brevi assolo e fill), pur lasciando intatta la struttura principale[senza fonte].
Degna di nota è la versione suonata all'Hammersmith Odeon di Londra (contenuta nel loro primo album dal vivo, Alchemy: Dire Straits Live)[senza fonte].
Tracce
modifica- 7"
Testi e musiche di Mark Knopfler.
- Sultans of Swing – 5:48
- Eastbound Train – 4:25
Durata totale: 10:13
Formazione
modifica- Mark Knopfler – voce, chitarra solista, chitarra ritmica
- David Knopfler – chitarra ritmica
- John Illsley – basso
- Pick Withers – batteria
Classifiche
modifica| Classifica (1979-2025) | Posizione massima |
|---|---|
| Australia[14] | 6 |
| Belgio (Fiandre)[15] | 14 |
| Canada[16] | 4 |
| Francia[17] | 22 |
| Germania[15] | 20 |
| Grecia[7] | 80 |
| Irlanda[18] | 6 |
| Italia[19] | 12 |
| Norvegia[20] | 85 |
| Nuova Zelanda[15] | 12 |
| Paesi Bassi[15] | 11 |
| Regno Unito[21] | 8 |
| Stati Uniti[22] | 4 |
Note
modifica- ^ (EN) Dire Straits – Dire Straits, su herbmusic.net. URL consultato il 10 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2014).
- ^ Sultans of Swing (certificazione), su FIMI. URL consultato il 30 ottobre 2023.
- ^ (EN) Sultans of Swing – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 14 febbraio 2016.
- ^ (PT) Dire Straits – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato il 23 giugno 2024.
- ^ (DA) Sultans of Swing, su IFPI Danmark. URL consultato il 9 febbraio 2021.
- ^ (DE) Dire Straits – Sultans Of Swing – Gold-/Platin-Datenbank, su Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 9 febbraio 2025.
- ^ a b (EN) Official IFPI Charts - Digital Singles Chart (International) - Week: 17/2025, su IFPI Greece. URL consultato il 30 aprile 2025 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2025).
- ^ (EN) Official Top 40 Singles - 10 June 2024 [collegamento interrotto], su The Official NZ Music Charts. URL consultato l'11 giugno 2024.
- ^ (PT) TOP AFP/AUDIOGEST - Semana 17 de 2025 (18/4/2025 até 24/4/2025) (PDF), su Associação Fonográfica Portuguesa. URL consultato il 4 maggio 2025 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2025).
- ^ (EN) Sultans of Swing, su British Phonographic Industry. URL consultato il 25 febbraio 2025.
- ^ Luca Sofri, Dire Straits, in Playlist, Bur, 2010.
- ^ (EN) Asher Black, Barry Gilman, The Guitar Decoder Ring: Featuring SIGIL - the New Language of Guitar, MadPipe Publishing, 2023, p. 233.
- ^ a b c d e Nannini e Ronconi, p. 128
- ^ (EN) David Kent, Australian Chart Book 1970–1992, Australian Chart Book, St Ives, N.S.W, 1993, ISBN 0-646-11917-6.
- ^ a b c d (NL) Dire Straits - Sultans of Swing, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 19 maggio 2015.
- ^ (EN) Top Singles (PDF), su Collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 19 maggio 2015.
- ^ (FR) Accès direct à ces Artistes, su infodisc.fr. URL consultato il 19 maggio 2015. Selezionare "DIRE STRAITS" e premere "OK".
- ^ (EN) Database, su irishcharts.ie, The Irish Chart. URL consultato il 19 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2018).
- ^ Hit Parade Italia - Tutti i successi del 1979, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 19 maggio 2015.
- ^ (NO) Singel 2025 uke 17, su VG-lista. URL consultato il 25 aprile 2025.
- ^ (EN) Official Singles Chart Top 75: 01 April 1979 - 07 April 1979, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 19 maggio 2015.
- ^ (EN) Dire Straits – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 19 maggio 2015. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
Bibliografia
modifica- Andrea Del Castello, Mark Knopfler. Il crogiolo dei generi culturali, Lanciano, Move Editore, 2005, ISBN non esistente.
- Ezio Guaitamacchi, 1000 canzoni che ci hanno cambiato la vita, Milano, Rizzoli, 2009, ISBN 978-88-17-03392-3.
- Colin Irwin, Dire Straits, Bresso, Gruppo Editoriale Futura, 1994, ISBN 1-85797-584-7.
- Giulio Nannini, Mauro Ronconi, Le canzoni dei Dire Straits, Milano, Editori Riuniti, 2003, ISBN 88-359-5319-7.
- (EN) Michael Oldfield, Dire Straits, Londra, Sidgwick & Jackson, 1984, ISBN 0-283-98995-5.
- Giancarlo Passarella, Dire Straits – Solid Rock, Bresso, Music Makers, 2000, ISBN 88-86129-02-5.
- Giancarlo Passarella, Manuali rock: Dire Straits – Storie e interviste, Roma, Arcana editrice, 1994, ISBN 88-7966-042-X.
- Betty Shapiro, Dire Straits – Studio su testi e musiche, Milano, Kaos Edizioni, 1989, ISBN non esistente.
- Alessandra Ziliani, Dire Straits & rock-poesia, Milano, Arti grafiche AGEL, 1982. ISBN non esistente.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Sultans of Swing (edizione principale), su Discogs, Zink Media.
- (EN) Sultans of Swing (altra edizione), su Discogs, Zink Media.
- (EN) Sultans of Swing, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Sultans of Swing, su SecondHandSongs.
