Teplizumab
Il teplizumab, noto anche con il nome commerciale di Tzield, è un anticorpo monoclonale umanizzato usato per ritardare la progressione del diabete mellito di tipo 1, agendo contro l'antigene CD3 dei linfociti T. Il suo impiego è stato approvato negli Stati Uniti dalla Food and Drug Administration (FDA) nel novembre 2022.[2]
Teplizumab | |
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Caratteristiche generali | |
Massa molecolare (u) | circa 150 000 kDa[1] |
Numero CAS | |
DrugBank | DBDB06606 |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | endovenosa[2] |
Dati farmacocinetici | |
Emivita | 4,5 giorni[1] |
Indicazioni di sicurezza | |
Usi
modificaÈ stato approvato l'uso del teplizumab nei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1, in stadio II, cioè con presenza di 2 o più autoanticorpi e disglicemia (glicemia a digiuno 100-125 mg/dL; glicemia a 2 ore dal carico orale di glucosio 140-199 mg/dL; HbA1c 5.7-6.4%)[3], allo scopo di ritardare la progressione allo stadio III della malattia; la somministrazione è per via endovenosa, con un'infusione al giorno per 14 giorni.[4] È possibile che l'azione terapeutica del teplizumab derivi dalla sua capacità di legarsi ai linfociti T citotossici (linfociti CD8+), i quali, in caso di determinate modificazioni, vanno ad attaccare le cellule beta del pancreas, inattivandole e causando così il diabete. Uno studio clinico condotto nel 2019 ha evidenziato che i pazienti a cui era stato somministrato il teplizumab avevano ricevuto un minor numero di diagnosi di diabete (il 43% di loro) rispetto ai pazienti, sempre prediabetici, a cui era stato somministrato il placebo (il 72% di loro aveva ricevuto una diagnosi di diabete nello stesso lasso di tempo).[5]
Effetti collaterali
modificaL'assunzione di teplizumab provoca una linfopenia transitoria che si risolve spontaneamente. Di conseguenza, come per alcuni anticorpi monoclonali che modificano l'espressione e l'azione dell'antigene linfocitario CD3, può verificarsi una riattivazione del virus di Epstein-Barr in pazienti precedentemente infettati dal virus.[5] Altri effetti avversi documentati sono la neutropenia, l'aumento dei valori ematici di transaminasi, anemia, trombocitopenia, vari tipi di reazioni di ipersensibilità e tempesta di citochine.[4]
Note
modifica- ^ a b (EN) Teplizumab, su drugbank.com. URL consultato il 6 dicembre 2022.
- ^ a b (EN) FDA Approves First Drug That Can Delay Onset of Type 1 Diabetes, su fda.gov, 17 novembre 2022. URL consultato il 22 febbraio 2023.
- ^ Lorena Airaghi, Teplizumab un trattamento per ritardare la progressione del diabete tipo 1, su Dialogo Diabete, 3 agosto 2023. URL consultato il 18 aprile 2025.
- ^ a b (EN) TZIELD™ (teplizumab-mzwv) injection, for intravenous use (PDF), su fda.gov. URL consultato il 22 febbraio 2023.
- ^ a b (EN) Kevan C. Herold et al., An Anti-CD3 Antibody, Teplizumab, in Relatives at Risk for Type 1 Diabetes, in New England Journal of Medicine, vol. 381, n. 7, 15 agosto 2019, pp. 603-613, DOI:10.1056/NEJMoa1902226, PMC 6776880, PMID 31180194. URL consultato il 6 dicembre 2022.