Trebula Mutuesca
Trebula Mutuesca o Trebula Mutusca era una città sabina del Lazio antico, nel territorio dell'attuale paese di Monteleone Sabino, a circa 60 km da Roma.[1]
Trebula Mutuesca Trebula Mutusca | |
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Civiltà | romana |
Utilizzo | città |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Comune | Monteleone Sabino |
Amministrazione | |
Visitabile | Si |
Sito web | www.museomonteleonesabino.it/ |
Mappa di localizzazione | |
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Etimologia
modificaProbabilmente Trebula deriva dalla parola latina "trabs" ovvero "trave" e per estensione "casupola", "capanna".
Origini
modificaPlinio cita due città sabine che hanno nome Trebula:
«Trebulani qui cognominantur Mutuscaei, et qui Suffenates.»
«(la tribù dei) Trebulani che sono chiamati Mutuscei, e quelli (chiamati) Suffenati.»
Strabone, forse riferendosi alla prima, cita Trebula senza aggettivi in congiunzione con Eretum. [2]
Virgilio cita l'abbondanza di olivi del territorio ("oliviferaeque Mutuscae"[3]): caratteristica ancora oggi attestata dal nome della frazione di Oliveto Sabino.
Numerose iscrizioni sono state rinvenute, molte delle quali recano il nome del popolo che vi abitava: Plebs Trebulana, Trebulani Mutuscani e Trebulani Mut..
Storia
modificaNel IV sec. a. C. c'era un santuario della dea Feronia in una località oggi chiamata Pantano.
La regione fu conquistata dai Romani nel 290 a.C. comandati da Manio Curio Dentato.
In età augustea divenne municipium.
Nella prima metà del II sec. furono costruiti importanti edifici pubblici col supporto della potente famiglia dei Brutti Praesentes come l'anfiteatro, le terme e il foro.
Scavi archeologici
modificaAlcune esplorazioni archeologiche effettuate ad inizio del 2023 hanno permesso di identificare un complesso sistema di approvvigionamento idrico.[4][5]
Museo
modificaIl percorso espositivo si sviluppa in cinque sezioni: inquadramento geologico e storico del territorio, con la descrizione delle principali presenze archeologiche dell'ager trebulanus; età preromana, con riferimento ai santuari e ai materiali del deposito votivo di S. Vittoria. Età romana, ove viene spiegato il passaggio di Trebula da vicus a municipium con esposizione di reperti scultorei sia dei vecchi scavi che di rinvenimenti fortuiti; sezioni epigrafica, dove vengono esposte alcune epigrafi e, di quelle più significative che non possono essere musealizzate, viene proposta la riproduzione fotografica. Santa Vittoria e il complesso catacombale, un excursus sulla chiesa romanica, sulle presenze archeologiche ad essa collegate, e sull'area cimiteriale ad essa connessa.[6]
Note
modifica- ^ MONTELEONE SABINO MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO TREBULA MUTUESCA, su simbas.it.
- ^ Strabone, V, 3, 1
- ^ Virgilio, Eneide, VII, 711
- ^ Redazione corriere di rieti, Dal municipio romano di Trebula Mutuesca spunta una cisterna a due navate, su https://www.corrieredirieti.it, 25 aprile 2023. URL consultato il 30 dicembre 2023.
- ^ Redazione corriere di rieti, Trebula Mutuesca, scoperto imponente sistema idraulico, su https://www.corrieredirieti.it, 31 marzo 2023. URL consultato il 30 dicembre 2023.
- ^ Museo Civico archeologico di Monteleone Sabino, su comune.monteleonesabino.ri.it. URL consultato il 15 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2016).
Bibliografia
modifica- Giovanna Alvino (a cura di), Trebula Mutuesca Nuove luci dall'oblio, su academia.edu, Ministero per i beni culturali - Soprintendenza Archeologica per il Lazio - Provincia di Rieti, 2000. URL consultato il 19 dicembre 2023.
- Marina Humar, RISCOPERTA DELLA SABINA DIMENTICATA: TREBULA MUTUESCA E IL SUO ANFITEATRO, in VESPERTILLA anno XVI n°5 settembre-ottobre, 2019, pp. 98–120. URL consultato il 19 dicembre 2023.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Trebula Mutuesca
Collegamenti esterni
modifica- Museo archeologico Trebula Mutuesca, su museomonteleonesabino.it.
- Museo archeologico di Monteleone Sabino, su agriturismo.rieti.it.
- Voce Trebula Mutuesca in Enciclopedia dell'Arte Antica Treccani, su treccani.it.
- TREBULA MUTUESCA - MONTELEONE (Lazio) in www.romanoimpero.com, su romanoimpero.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 234796459 · GND (DE) 4756349-7 |
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