La conquista magiara del bacino dei Carpazi, nota in ungherese come honfoglalás, fu la serie degli eventi storici che portò i Magiari (Ungari) a insediarsi in Europa centrale a cavallo tra il IX e il X secolo. Prima dell'arrivo dei Magiari, tre potenze altomedievali si contesero storicamente il controllo del bacino carpatico, ovvero il Primo Impero bulgaro, il Regno dei Franchi Orientali e la Grande Moravia, che assunsero occasionalmente cavalieri ungari in veste di mercenari. Tale circostanza rende lecito ipotizzare che alcuni Magiari conoscessero già la geografia della loro futura patria sin da quando erano ancora stanziati nella steppa ponticha a est dei Carpazi.
A giudizio di alcuni studiosi, la conquista ungara iniziò nel contesto di una tarda o seconda serie di invasioni barbariche, sia pur avvenute con conseguenze minori rispetto a quelle del V secolo. Secondo le fonti dell'epoca, tra l'894 e l'895 i Peceneghi e i Bulgari scatenarono una devastante offensiva che costrinse gli Ungari a fuggire e ad attraversare i Carpazi. Spinte dalla necessità di ricercare nuove terre dove stabilirsi, le tribù magiare si insediarono con la forza nella grande pianura a est del fiume Danubio, attaccando e occupando la Pannonia (la regione a ovest del corso d'acqua) nel 900. Sfruttando inoltre i conflitti interni dell'allora indebolita Grande Moravia, tra il 902 e il 906 resero la regione uno Stato fantoccio.
Gli Ungari rafforzarono quindi il loro controllo sul bacino dei Carpazi, sconfiggendo un esercito facente capo al Ducato di Baviera in una battaglia combattuta a Brezalauspurc il 4 luglio 907. In un arco temporale compreso tra l'899 e il 955, compirono inoltre una serie di razzie in varie località europee, concentrandosi in particolar modo nell'Impero bizantino dal 943 al 971. Il processo di insediamento nella porzione di Europa centrale assoggettata proseguì gradualmente fino alla fondazione di una monarchia cristiana intorno all'anno Mille, il Regno d'Ungheria.
La Alecton fu una corvettafrancese, in servizio dal 1861 al 1884. Poco dopo la sua entrata in servizio, mentre stava veleggiando verso la Guyana francese, incontrò al largo di Tenerife un esemplare di calamaro gigante, che tentò invano di catturare, riuscendo ad entrare in possesso solo di un pezzo della pinna dell'animale.
L'incontro della Alecton provò l'esistenza dei calamari giganti, fino ad allora considerati solo leggende trasposte nella creatura mitologica del kraken. La fortuita esperienza della corvetta influenzò molto anche il mondo artistico, ispirando artisti come Victor Hugo e soprattutto Jules Verne, che ne trasse ispirazione per scrivere Ventimila leghe sotto i mari, uno dei suoi romanzi più famosi.
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