Utente:Egidio24/Sandbox/Sandbox5

IIl presente glossario oltre a descrivere i termini relativi agli aspetti tecnici, normativi usati nell'ambito xx contiene le definizioni usate in ambito legislativo per la legislazione di settore. contiene terminologia normativi, legislativi, di giurisprudenza usati nel campo dell'elettrotecnica e delle materie affini ad essa. Termini di s e s impiegati dalla legislazione e dalla normativa applicabile in Italia.


Addestramento

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Complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale e le procedure di lavoro.[1]

Agenti fisici

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Ai fini della legislazione di ordine generale in ambito salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs81/08), per agenti fisici si intendono il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche di origine artificiale, il microclima e le atmosfere iperbariche che possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.[2]

Le attività lavorative che possono comportare esposizione all'agente fisico radiazioni ionizzanti, non sono comprese in tale elenco perché regolamentate da legislazione specifica e non dal D.Lgs81/08.[3]

Agenti chimici

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Ai fini della legislazione di ordine specifico nell'ambito della prevenzione e protezione da sostanze chimiche (D.Lgs81/08), per agenti chimici si intendono gli elementi o composti chimici, sia in forma pura che come componenti di miscugli. Questa definizione include sia le sostanze che si trovano in natura sia quelle prodotte o utilizzate in qualsiasi attività lavorativa. Inoltre, la definizione comprende le sostanze chimiche smaltite come rifiuti, indipendentemente dal fatto che siano prodotte intenzionalmente o siano un sottoprodotto di un processo lavorativo, e se queste siano immesse sul mercato o meno.[4]

Agenti chimici pericolosi

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Ai fini della legislazione di ordine specifico nell'ambito della prevenzione e protezione da sostanze chimiche (D.Lgs81/08), per agenti chimici pericolosi si intendono gli agenti chimici che soddisfano i criteri di classificazione come pericolosi secondo il regolamento (CE) n. 1272/2008 noto come CLP (Classification, Labelling and Packaging), che riguarda la classificazione, l'etichettatura e l'imballaggio delle sostanze e delle miscele pericolose. Questo riguarda le classi di pericolo fisico e di pericolo per la salute, a prescindere dalla loro classificazione ufficiale. Sono considerati agenti chimici pericolosi anche gli agenti chimici che, anche se non classificati come pericolosi secondo il regolamento CLP, rappresentano comunque un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Questo rischio deriva dalle loro proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche, o dal modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, inclusi anche gli agenti chimici per i quali è stato stabilito un valore limite di esposizione professionale.[4]

Ambiente di lavoro

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Ciò che circonda il lavoratore nel suo spazio di lavoro (locali, impianti, attrezzature, postazione di lavoro, ecc).[5] Aggiungere definizione Dlgs 81 vedi definizione data dal sito Vega

Azienda

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Il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato.[1]

Addetto al servizio di prevenzione e protezione

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Persona facente parte del servizio di prevenzione e protezione dai rischi in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 del Dlgs 81[6] quali:

  • essere in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria;
  • attestato di frequenza, con verifica dell'apprendimento, a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative.[1]

L'ASPP può essere designato dal Datore di lavoro. La nomina di uno o più ASPP all'interno di un'azienda non è obbligatoria, è compito del Datore di lavoro valutarne la necessità.

Appalto

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L'appalto è il contratto col quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un'opera o di un servizio verso un corrispettivo in danaro.[7]

APVR (Apparecchio di protezione delle vie respiratorie)

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Apparecchio di protezione delle vie respiratorie (APVR): Dispositivo di protezione individuale progettato per proteggere le vie respiratorie di colui che lo indossa contro l’inspirazione di atmosfere che normalmente provocherebbero effetti dannosi per la salute. 3.102

Altra definizione utilizzata per individuare i Dispositivi di Protezione Individuale delle vie respiratorie. [8][9][10][11][12]

Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali

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Sistema di tutela dei lavoratori contro gli infortuni e le malattie professionali di cui al DPR n. 1124 del 30.6.1965 finalizzata a indennizzare, mediante l’erogazione di prestazioni sanitarie ed economiche, le conseguenze negative di eventi, quali l’infortunio o la malattia professionale, verificatisi per causa ed in occasione di lavoro e dai quali possa conseguire inabilità permanente, temporanea o nei casi più gravi la morte. Il sistema di tutela, di tipo assicuratvo è a carico del datore di lavoro e gestita dall’INAIL.[13][14]

Atmosfera iperbarica

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Ai fini della legislazione di ordine generale in ambito salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs81/08), atmosfera la cui pressione è del 10% superiore alla pressione a livello del mare.[15]

Attrezzatura di lavoro

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Qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, inteso come il complesso di macchine, attrezzature e componenti necessari all’attuazione di un processo produttivo, destinato ad essere usato durante il lavoro.[16]

Avaria (di un bene generico)

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Come accezione generale è una deviazione dai requisiti specificati che necessita di essere corretta perché la prestazione o funzione prevista dal bene rientri nei limiti dell’accettabilità. Un'avaria non corretta può condurre ad un guasto, cioè alla cessazione della funzione che rende inservibile il bene o incapace di continuare a fornire la prestazione prevista. Può avere le caratteristiche di un degrado funzionale progressivo, e/o di funzionamento insoddisfacente. In generale l'avaria configura una diminuzione di valore o di capacità operativa. [17][18][19][20]

Buone prassi

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Soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buona tecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, elaborate e raccolte dalle Regioni, dall’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e dagli organismi paritetici di cui all’articolo 51, validate dalla Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6, previa istruttoria tecnica dell’ISPESL, che provvede a assicurarne la più ampia diffusione.[1]

Cartella Sanitaria e di Rischio

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Documento redatto dal Medico competente in cui sono annotati i rischi a cui è esposto il lavoratore, i risultati delle visite, degli esami e i giudizi di idoneità al lavoro.[21]

CE (Marcatura CE)

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Commissione per gli interpelli

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(Prendere testo da Interpello)

Coordinatore per l'esecuzione dei lavori

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Coordinatore per la progettazione

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Cruscotto infortuni

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Applicazione informatica INAIL, rilasciata a seguito dell'abolizione del Registro infortuni, al fine di offrire agli organi preposti all’attività di vigilanza uno strumento alternativo in grado di fornire dati e informazioni utili a orientare l’azione ispettiva. Il Cruscotto infortuni è accessibile in maniera completa agli organi preposti all'attività di vigilanza e in maniera parziale ai datori di lavoro (e soggetti delegati) per i soli eventi infortunistici dagli stessi denunciati.[22][23]

Alterazione, transitoria o permanente, dell'organismo umano o di sue parti o funzioni. Il danno può essere fisico e/o psichico.[24]

Datore di lavoro

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Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall’organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l’attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo.[1]

Direttiva macchine

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Dirigente

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Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa.[1]


DLgs 626/94

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DPI (Dispositivo di Protezione Individuale)

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Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo[25]

DPR 547/55

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Descrizione da inserire [26][27][28]

Esposizione

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Elettrocuzione

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Fit test

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Vedi anche da Certifico Il fit test sui dpi è una prova che permette di verificare l’idoneità di un dispositivo di protezione delle vie respiratorie o di trovare le alternative più adatte per proteggere adeguatamente l’utilizzatore permettendogli di lavorare in sicurezza.

Formazione

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Processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi.[1]

Agenzia delle Nazioni Unite

L'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (in acronimo ISPESL) era un ente di diritto pubblico del settore della ricerca, sottoposto alla vigilanza del Ministero della salute. Era organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per la ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, assistenza, alta formazione, informazione e documentazione in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, sicurezza sul lavoro e di promozione e tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro. Con l'art. 7 del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 (convertito nella legge n. 122 del 30 luglio 2010), l'ISPESL è stato soppresso e le relative funzioni, con decorrenza dal 31 maggio 2010, sono state attribuite all'INAIL.[29][30]

L'Istituto di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA) era un ente pubblico previdenziale che aveva il compito precipuo di assicurare la tutela previdenziale, infortunistica e delle malattie professionali ai soli dipendenti del settore marittimo ed in parte della navigazione aerea. Dal 31 luglio 2010, con la legge 30 luglio 2010, n. 122 di conversione del d.l. 31 maggio 2010, n. 78, l'IPSEMA e l'ISPESL sono stati soppressi e tutti le loro attività sono confluite nell'INAIL, sottoposto alla vigilanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. [31][32]

Impresa affidataria

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Impresa titolare del contratto di appalto con il committente che, nell'esecuzione dell'opera appaltata, può avvalersi di imprese subappaltatrici o di lavoratori autonomi.

Impresa esecutrice

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Impresa che esegue un’opera o parte di essa impegnando proprie risorse umane e materiali.

Informazione

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Complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro.[1]

Infortunio sul lavoro

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Per infortunio sul lavoro si intende ogni lesione originata, in occasione di lavoro, da causa violenta che determini la morte della persona o ne menomi parzialmente o totalmente la capacità lavorativa. Gli elementi integranti l'infortunio sul lavoro sono:

  • la lesione
  • la causa violenta
  • l'occasione di lavoro

Il concetto di "occasione di lavoro" richiede che vi sia un nesso causale tra il lavoro e il verificarsi dei rischio cui può conseguire l'infortunio. Il rischio considerato è quello specifico, determinato dalla ragione stessa del lavoro.[33] [34]

Infortunio in itinere

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Si tratta di un infortunio sul lavoro che si verifica:

  • dal luogo della sua abitazione a quello di lavoro e viceversa;
  • da un luogo di lavoro A ad un altro luogo di lavoro B nel caso il lavoratore sia impegnato in diversi rapporti lavorativi;
  • dal luogo di lavoro a quello di consumazione abituale dei pasti e viceversa qualora non sia presente una mensa all’interno dell’azienda.

Interpello in materia di salute e sicurezza del lavoro

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Quesito di interesse generale sull'applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza del lavoro al quale risponde la Commissione per gli interpelli istituita presso la Direzione Generale per la Salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. [35]La Commissione per gli Interpelli è istituita presso il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ed è composta da due rappresentanti del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e da quattro rappresentanti delle Regioni e delle Province Autonome. Qualora la materia oggetto di Interpello investa competenze che coinvolgono altre amministrazioni pubbliche la Commissione è integrata con rappresentanti delle stesse. I quesiti di ordine generale sull'applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza del lavoro possono essere inoltrati alla Commissione per gli interpelli, esclusivamente tramite posta elettronica e solo da:

  • organismi associativi a rilevanza nazionale degli enti territoriali e gli enti pubblici nazionali;
  • le regioni e le province autonome;
  • organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale (su propria iniziativa o su segnalazione dei propri iscritti);
  • consigli nazionali degli ordini professionali;
  • collegi professionali.

Le indicazioni fornite nelle risposte ai quesiti costituiscono criteri interpretativi e direttivi per l’esercizio delle attività di vigilanza.[36]

Isolamento doppio o rinforzato

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Lavoratore

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Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato:

  • il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso; l’associato in partecipazione di cui all’articolo 2549, e seguenti del Codice civile;
  • il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all’articolo 18 della Legge 24 giugno 1997, n. 196, e di cui a specifiche disposizioni delle Leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro;
  • l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione;
  • i volontari del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile;
  • il lavoratore di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468, e successive modificazioni.

Lavoratore esposto

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Qualsiasi lavoratore che si trovi interamente o in parte in una zona pericolosa determinata da un'attrezzatura di lavoro.[16]

Lavoro elettrico

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Vedi definizioni del PL elettrico

Lavoro in quota

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Attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta dall'alto da una quota posta ad un'altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile. Vedi voce specifica per definizione ILO

Limiti di esposizione professionale

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Linee guida

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Atti di indirizzo e coordinamento per l’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza predisposti dai ministeri, dalle regioni, dall’ISPESL e dall’INAIL e approvati in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.[1]

Luogo conduttore ristretto

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Ambiente delimitato da superfici metalliche o comunque conduttrici (ad esempio per la presenza di umidità), caratterizzato da dimensioni tali da limitare il movimento dell’operatore in modo da provocare un probabile contatto con estese parti del corpo e limitando, al contempo, la possibilità di interrompere repentinamente il contatto.[37]Classici esempi di luogo conduttore ristretto sono le condotte, gli scavi, i cunicoli, le cisterne, le sale macchine di imbarcazioni e molti impianti industriali in cui via sia una elevata densità di tubazioni e apparecchiature.[38] In questi luoghi le dimensioni del locale sono tali da far sì che le persone che vi penetrano per effettuare lavori sono continuamente a contatto con le pareti o con altri elementi conduttori.[39]

Luogo sicuro

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Luogo, così come definito dal Codice di prevenzione incendi, in cui è permanentemente trascurabile il rischio d’incendio per gli occupanti che vi stazionano o vi transitano; tale rischio è riferito ad un incendio nell’attività.[40]


Luogo sicuro temporaneo

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Luogo, così come definito dal Codice di prevenzione incendi, in cui è temporaneamente trascurabile il rischio d’incendio per gli occupanti che vi stazionano o vi transitano durante l’esodo; tale rischio è riferito ad un incendio in ambiti dell’attività specificati, diversi dal luogo considerato.[41]

Malfunzionamento

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Manuale d'uso e manutenzione

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Massa estranea

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Medico autorizzato

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Medico abilitato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ai sensi del D.Lgs.101/2020, a svolgere l’attività di Radioprotezione Medica e svolge la sorveglianza medica per lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti.

Nella fattispecie le attività del Medico Autorizzato consistono nella sorveglianza medica dei lavoratori esposti di categoria A e B; (classificati da Esperto di radioprotezione). [42]

Medico competente

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Medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo 38 (Inserire riferimento legge), che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto.[1]

Modello di organizzazione e di gestione

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Modello organizzativo e gestionale per la definizione e l’attuazione di una politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590, terzo comma, del Codice penale, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro.[1]

Near miss

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Si definisce near-miss, un evento imprevisto potenzialmente dannoso, di carattere tecnico o gestionale, che non ha generato danni a cose o persone. I near-miss sono eventi significativi nel contesto della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, che vanno segnalati e analizzati, affinché non si verifichino nuovamente, con esiti potenzialmente diversi e nocivi.

Norma tecnica

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Specifica tecnica, approvata e pubblicata da un’organizzazione internazionale, da un organismo europeo o da un organismo nazionale di normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria.[1]

Operatore

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Il lavoratore incaricato dell’uso di una attrezzatura di lavoro o il datore di lavoro che ne fa uso.[16]


Organismi paritetici

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Organismi costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, quali sedi privilegiate per:

  • la programmazione di attività formative e l’elaborazione e la raccolta di buone prassi a fini prevenzionistici;
  • lo sviluppo di azioni inerenti alla salute e alla sicurezza sul lavoro;
  • l’assistenza alle imprese finalizzata all’attuazione degli adempimenti in materia;
  • ogni altra attività o funzione assegnata loro dalla Legge o dai Contratti collettivi di riferimento.[1]

Parti simultaneamente accessibili

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Conduttori o parti conduttrici che possono essere toccati simultaneamente da una persona. Parti simultaneamente accessibili possono essere: parti attive, masse, masse estranee, conduttori di protezione, collettori di terra, pavimenti e pareti non isolanti. La norma CEI 64/8 considera parti simultaneamente accessibili quelle che si trovano a distanza inferiore a 2,5 metri, sia in verticale che in orizzontale, e che quindi potrebbero - convenzionalmente - essere toccate contemporaneamente da una persona.[43]

Patente a Crediti

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Sistema di qualificazione delle imprese applicato alle imprese e lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili così come definiti dall'articolo 89 del Decreto Legislativo 81/08 (Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro).[44][45][46]

Vedi Buone prassi art. 2 definizioni

Le buone prassi sono una serie di decisioni tecniche e procedurali che sono state adottate per la loro efficacia ed efficienza in determinate condizioni o situazioni legate alla sicurezza sul lavoro. Esse sono soluzioni organizzative adottate volontariamente da enti pubblici e/o privati che decidono di inserirle nella loro struttura operativa.

Lo stesso Testo Unico sulla Sicurezza, il Decreto 81 del 2008 art. 6 comma 8, lett. d, ha stabilito che fosse la Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro a validare queste prassi e a favorirne la massima diffusione.

Pericolo

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Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni.[1]

Prescrizione

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Preposto

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Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.[1]

È uno dei soggetti coinvolti, sul piano operativo, nella gestione della sicurezza in azienda. Al preposto nell'impresa, privata o pubblica, è demandato il controllo dello svolgimento dell'attività lavorativa, in conformità ai modi, ai tempi ed agli obiettivi stabiliti dai superiori gerarchici (imprenditore e dirigente) e sulla base dei citeri di massima, con i mezzi, le attrezzature ed i presidi di sicurezza predisposti dall'imprenditore e dal dirigente.[47]

Preposto al lavoro elettrico (Riferito alla norma CEI 11.27)

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Ai sensi della norma CEI 11-27 il Preposto ai lavori elettrici è la Persona designata alla responsabilità della conduzione operativa del lavoro elettrico sul posto di lavoro secondo l'eventuale presenza del Piano di Intervento.[48] [49] [50]

Prevenzione

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il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno.[1]

Piano interrato

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Piano di un edificio il cui soffitto si trova ad una quota inferiore rispetto a quella del terreno posto in aderenza all’edificio.https://www.puntosicuro.it/vigilanza-controllo-C-66/inl-locali-sotterranei-semisotterranei-comunicazioni-vigilanza-AR-25566/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_content=3&utm_campaign=nl20250719%2BPuntoSicuro%3A+il+meglio+della+settimana%21&iFromNewsletterID=6361#T1

Piano seminterrato

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Piano di un edificio il cui pavimento si trova a una quota inferiore (anche solo in parte) a quella del terreno posto in aderenza all’edificio e il cui soffitto si trova ad una quota superiore rispetto al terreno posto in aderenza all’edificio”.https://www.puntosicuro.it/vigilanza-controllo-C-66/inl-locali-sotterranei-semisotterranei-comunicazioni-vigilanza-AR-25566/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_content=3&utm_campaign=nl20250719%2BPuntoSicuro%3A+il+meglio+della+settimana%21&iFromNewsletterID=6361#T1

Radioprotezione

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https://www.mase.gov.it/pagina/la-radioprotezione

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

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Persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.[1]

Registro infortuni

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Registro cartaceo previsto dall'art. 403 del DPR 547 del 27 aprile 1955, sul quale dovevano essere annotati cronologicamente tutti gli infortuni occorsi durante l’attività lavorativa che comportavano l'assenza dal lavoro di almeno un giorno escluso quello dell’evento. Su detto registro, conforme ai criteri stabiliti con decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale del 12 settembre 1958 - Istituzione del registro degli infortuni, dovevano essere indicati oltre al nome, cognome e qualifica professionale dell'infortunato, la causa e le circostanze dell'infortunio, nonché la data di abbandono e di ripresa del lavoro. Il registro infortuni doveva essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza sul luogo di lavoro per i successivi quattro anni dalla data dell'ultimo infortunio registrato. In seguito alla semplificazione degli adempimenti a carico del datore di lavoro, prevista dal decreto legislativo n. 151/2015, è stato soppresso l'obbligo della tenuta del registro infortuni pur rimanendo l'obbligo di denunciare all’Inail gli infortuni occorsi ai dipendenti.[51][52]

Regolamento macchine

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Responsabile del servizio di prevenzione e protezione

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Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.[1]

Responsabilità sociale delle imprese

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Integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle aziende e organizzazioni nelle loro attività commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate.[1] [53][54]

Rischio

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Probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.[1]

Stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o d’infermità.[1]

Safety Extra Low Voltage, cioè bassissima tensione di sicurezza. Sistema che deve essere alimentato da una sorgente autonoma di sicurezza, deve garantire la separazione galvanica rispetto agli altri sistemi elettrici e non deve avere punti a terra.[55][56]

Servizio di prevenzione e protezione dai rischi

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Insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori.[1]

Sistema d’esodo

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Nel Codice di prevenzione incendi è definito come l'insieme delle misure di salvaguardia della vita che consentono agli occupanti di raggiungere un luogo sicuro o permanere al sicuro, autonomamente o con assistenza, prima che l’incendio determini condizioni incapacitanti negli ambiti dell’attività ove si trovano. Il sistema d’esodo è costituito da luoghi sicuri, vie d’esodo, uscite, porte, illuminazione di sicurezza, segnaletica, …[57]

Sistema di gestione della salute e sicurezza

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Sistema di promozione della salute e sicurezza

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Complesso dei soggetti istituzionali che concorrono, con la partecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori.[1]

Spazio calmo

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Luogo sicuro temporaneo, così come definito dal Codice di prevenzione incendi, dove gli occupanti possono attendere assistenza per completare l'esodo verso un luogo sicuro. Lo spazio calmo, rispondente a determinate caratteristiche, può essere interno o esterno all'edificio al quale è asservito, ma deve garantire condizioni di sicurezza adeguate e avere dimensioni tali da poter ospitare tutti gli occupanti del piano che ne abbiano necessità.[58][59][60][61][62]

Sorveglianza sanitaria

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Insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa.[1]

TLV TWA

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TLC STEL

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TLV CELING

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Unità produttiva

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Stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o all’erogazione di servizi, dotati di autonomia finanziaria e tecnico funzionale.[1]

Uso di una attrezzatura di lavoro

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Qualsiasi operazione lavorativa connessa ad una attrezzatura di lavoro, quale la messa in servizio o fuori servizio, l’impiego, il trasporto, la riparazione, la trasformazione, la manutenzione, la pulizia, il montaggio, lo smontaggio.[16]

Uso previsto

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Uso scorretto ragionevolmente prevedibile

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Valutazione dei rischi

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Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.[1]

Via d’esodo (o via d’emergenza)

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Percorso senza ostacoli al deflusso, appartenente al sistema d’esodo, che consente agli occupanti di raggiungere un luogo sicuro dal luogo in cui si trovano.[63]

Via d’esodo orizzontale Porzione di via d’esodo a quota costante o con pendenza ≤ 5%.[64]


Zona pericolosa

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Qualsiasi zona all’interno ovvero in prossimità di una attrezzatura di lavoro nella quale la presenza di un lavoratore costituisce un rischio per la salute o la sicurezza dello stesso.[16]

Cavo tipo Z

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  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, TITOLO I - Principi comuni. CAPO I - Disposizioni generali. Articolo 2 - Definizioni
  2. ^ Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, Titolo VIII - Agenti fisici. CAPO I - Disposizioni generali. Articolo 180 - Definizioni e campo di applicazione
  3. ^ Radiazioni ionizzanti e sicurezza nucleare, cosa cambia con il nuovo Decreto., su isinucleare.it, 24 settembre 2020. URL consultato il 5 febbraio 2025. Normativa di riferimento radiazioni ionizzanti, su mase.gov.it, 23 febbraio 2024. URL consultato il 5 febbraio 2025.
  4. ^ a b Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, Titolo IX - Sostanze pericolose. CAPO I - Protezione da agenti chimici. Articolo 222 - Definizioni
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    «Sommario - La presente norma costituisce uno strumento per definire e attuare un programma di protezione delle vie respiratorie, fornendo criteri di scelta, uso, cura e manutenzione degli APVR. La presente norma non tratta gli APVR utilizzati per immersione o per pressioni diverse dalla normale pressione atmosferica. In appendice B (informativa) è riportato l'elenco delle norme europee sugli APVR disponibili alla data di pubblicazione della presente norma.»
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    «Sommario - La norma definisce i termini e specifica le unità di misura da utilizzare per gli apparecchi di protezione delle vie respiratorie (APVR), ad eccezione degli apparecchi subacquei, i cui termini sono contenuti nella UNI EN 250. La norma indica i segni grafici che possono essere richiesti sugli APVR, su parti di essi o nel manuale d'istruzione destinato ad istruire sul funzionamento dell'APVR le persone che lo utilizzano.»
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Bibliografia

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  • Michele D'Apote e Alberto Oleotti, Manuale per l'applicazione del D.Lgs.81/2008, VI, Roma, EPC, ISBN 978-88-9288-253-9.