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Giacomo Perlasca, nome di battaglia "Capitano Zenith" (Brescia, 19 dicembre 1919 – Brescia, 24 febbraio 1944), è stato un militare, partigiano e antifascista italiano, medaglia d'argento al valor militare.
Biografia
modificaStudente al Politecnico di Milano, richiamato alle armi, entra a far parte del corpo degli alpini come sottotenente di artiglieria.
Dopo l'Armistizio di Cassibile rientra a Brescia e si aggrega alle brigate Fiamme Verdi, nella Valle Sabbia. Nel febbraio 1944 viene catturato con i partigiani Astolfo Lunardi, Tita Secchi, Mario Bettinzoli e Giuseppe Pelosi [1], vice comandante della stessa formazione.
Trasferito a Brescia, viene processato e condannato a morte, il suo nome viene dato a una formazione delle Brigate Fiamme Verdi chiamata Brigata Perlasca, con un organico di 280 uomini, operante tra la Valle Sabbia e la Valle Trompia e che alla fine del conflitto conterà una trentina di caduti.
Teresio Olivelli, su Il Ribelle, periodico delle Fiamme Verdi, lo ricorda con queste parole:
Onorificenze
modificaRiconoscimenti
modificaBrescia gli ha dedicato un quartiere. Anche l'Istituto di Istruzione Superiore di Idro-Vobarno (BS) e la Scuola Secondaria di Primo Grado di Rezzato (BS) sono stati intitolati a Giacomo Perlasca.
Note
modifica- ^ Giacomo Perlasca (Capitano Zenit), su www.ultimelettere.it. URL consultato il 2 febbraio 2016 (archiviato il 2 febbraio 2016).
Bibliografia
modifica- Anni Rolando, Storia della brigata "Giacomo Perlasca", Brescia, Istituto storico della Resistenza bresciana, 1980.
Collegamenti esterni
modifica- Biografia, dal sito dell'ANPI-Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - url visitato il 25 aprile 2013
- Scheda sul sito dell'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (INSMLI) - url visitato il 25 aprile 2013
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