Utente:Giaccai/Sandbox/Kienerk
Vittoria Kienerk (Firenze, 11 gennaio 1920 – Pisa, 4 marzo 2013) è stata una storica dell'arte, scrittrice e insegnante italiana, fondatrice del Museo civico Giorgio Kienerk di Fauglia.
Biografia
modificaFiglia unica dell’artista Giorgio Kienerk e di Margherita Marcacci, due toscani che si conoscono a Pavia, trascorre l’infanzia e la prima giovinezza nella città lombarda, dove il padre, pittore, scultore e illustratore, dal 1905 ricopre l’incarico di direttore della Civica Scuola di Pittura. Pavia resterà sempre nel suo cuore, mantenendo vivi i contatti con la sua città[1]. questa nota a quale frase si riferisce esattamente??. Sin dalla nascita, trascorre i mesi estivi e il primo autunno nella casa di Poggio alla Farnia a Fauglia, dove il padre riprende i pennelli per dipingere la campagna intorno a casa e in cui la figlia sarà, nello scorrere degli anni, la sua piccola musa campestre.
Nel 1936 la famiglia torna a Firenze dove lei frequenta il Liceo classico Michelangelo e consegue la maturità tra i primi della classe (preceduta solo dalla carissima amica e già allora promettente poetessa, Margherita Guidacci e dal compagno di studi, futuro critico letterario, Domenico De Robertis. Nel novembre 1943 si laurea a Firenze in storia dell’arte medievale sotto la guida dello storico dell’arte Mario Salmi, con una tesi sull'archivolto della porta della Pescheria del Duomo di Modena. Mettere una nota
Nei primi anni Quaranta svolge anche attività sportiva partecipando ai littoriali di atletica (ci sono delle foto). ma anche BREVE ACCENNO AI SUOI INTERESSi ..... altrimenti la frase si leva
Si spenge a 93 anni dopo una breve malattia.
Attività letteraria
modificaAlla fine della guerra, insieme all’insegnamento, che esercita per mantenersi, entra nel mondo della scrittura e dell’editoria, specializzandosi in novelle e racconti brevi sui grandi temi dell’arte, destinati ai ragazzi: un genere letterario nuovo e inesplorato, propedeutico ad avvicinare le giovani generazioni all’arte italiana della tradizione. Dal giugno del 1946 le sue garbate e spigliate “novelline sull’arte”[2], così le definisce l’autrice, sono pubblicate su “La Settimana dei Ragazzi”, periodico fondato da Laura Orvieto e illustrato da artisti come Piero Bernardini, Giancarlo Bartolini Salimbeni, Vinicio Berti, Gastone Rossini, Fiorenzo Faorzi.
Fino al 1949 pubblicherà i suoi racconti sull’arte ne “La Settimana dei Ragazzi” e ne “Il Corriere dei Ragazzi” diretto da Giuseppe Fanciulli[3] RIPETUTA LA NOTA ma necessario indicare le pagine del testo di VITTORIA (tutte le notizie sono date da Vittoria nel suo tese
Su suggerimento di Albertina Palau, sperimenta anche il romanzo. Sul finire degli anni Quaranta, si dedica alla stesura de I figli del “San Giorgio”, il suo primo romanzo pubblicato nel 1951 da Adriano Salani Editore. Sempre per Salani, traduce dal francese Les Robinson de la montagne (romanzo per ragazzi di André Bruyère, pseudonimo di Claire Edmond Ducos) uscito a puntate nella celebre rivista per giovanette La Semaine de Susette[4] dal titolo italiano La squadra dei sei (numero 97 della Biblioteca dei Miei Ragazzi, 1954). Sempre per Salani cura un’edizione ridotta del best-seller internazionale Il giardino di Allah (1904) di Robert Hichens.
Intanto la casa editrice Vallecchi, per Fontelucente, collana per ragazzi diretta da Piero Bargellini, pubblica altri tre romanzi di Vittoria, nel 1951 Il maestro dei pittori (Giotto), due anni dopo Il grande picchiapietre (Donatello), infine Il gigante dell’arte (Michelangelo) nel 1958.
Insegnamento
modificaAlla morte del padre nel 1948, decide di passare all'insegnamento, dato che l'attività letteraria nella quale pure ottiene riconoscimenti non le consente di mantenersi. Dall’ottobre del 1953 e nel 1954 insegna storia dell’arte nel liceo Gian Battista Vico di Napoli, città dove si trasferisce con la madre. Nel 1955 si stabilisce a Pisa[5]dove insegna nel Liceo Classico Galileo Galilei fino al 1985, quando raggiunge l’età della pensione.
In questi trenta anni si dedicherà con appassionato impegno e capacità didattica a trasmettere metodi di studio, competenze ed entusiasmo per la storia dell’arte a generazioni di allievi che ne conservano, tutti, un ricordo indelebile[6].ACCERTARSI CHE LE PAGINE CITATE SIANO TUTTE RIFERITE AI RICORDI E APPREZZAMENTO DAGLI STUDENTI
L’insegnamento non le impedisce di dedicarsi anche alla scrittura per avvicinare e educare i giovani lettori al patrimonio artistico europeo, raccontando aneddoti e facendo loro vivere la giornata quotidiana dell’epoca. La casa editrice La Scuola di Brescia seleziona alcuni suoi racconti sull’arte apparsi nei periodici per ragazzi negli anni Quaranta e li ripubblica in Un bambino e un artista (1962). In seguito stamperà altri due suoi scritti, riccamente illustrati: Un ragazzo nel mondo dell’arte (1966) e Viaggio in Europa. I segreti dell’arte (1977).
Negli stessi anni, Vittoria e l’amica e collega Pina Ciotti Marzi mettono a frutto le loro competenze sull’arte occidentale, elaborando testi di storia dell’arte per i licei editi da Sandron di Firenze. Nel 1967 esce Introduzione didattica allo studio dell’arte, e nel 1973 Storia dell’arte in prospettiva europea, con riferimenti interdisciplinari, volume che sarà ristampato più volte.
Museo Giorgio Kienerk
modificaNotando che il padre Giorgio è assente nella mostra curata da Carlo Ludovico Ragghianti, Arte moderna in Italia. 1915 – 1935 allestita a Firenze nel Palazzo Strozzi nel 1967[7], si attiva per valorizzarlo e per dargli un’adeguata collocazione nel contesto artistico italiano a cavallo tra Otto e Novecento.
Si adopera per realizzare la prima mostra monografica a lui dedicata curata da Dario Durbè e Franco Russoli, allestita a Firenze all’Accademia delle arti del disegno nel 1970 e per promuovere quella organizzata nelle sale del Castello Visconteo di Pavia (1997), dove sono conservate diverse opere dell’artista, tra cui il ragguardevole trittico simbolista L’enigma umano (1900). Promuove anche la mostra bolognese, curata da Carla Bernardini nel 2004. (questi cataloghi vanno messi nella bibliografia?)
Qualche anno dopo il suo pensionamento, si trasferisce definitivamente nel comune di Fauglia e dona l’intera collezione delle opere paterne, i documenti e gli strumenti dell’artista alla comunità faugliese. Viene così realizzato con contributi pubblici statali e privati, senza pesare sulle casse dell’Amministrazione Comunale, il Museo Comunale Giorgio Kienerk, allestito nelle vecchie prigioni cittadine e inaugurato nel settembre del 2008[8].
Per l’occasione dell’apertura del Museo, parteciperà alla stesura del suo catalogo[9] in cui figura il suo testo Il babbo e la bambina[10], pubblicherà il libro illustrato per l’infanzia Cinque bambine, raccontando il Museo e, prendendo spunto da alcuni dipinti lì esposti che la ritraggono bambina, rievoca la sua infanzia accanto al pittore nella campagna faugliese[11].
Negli ultimi anni di vita Vittoria perfeziona - recandosi a Pavia e accordandosi con l’amica soroptimista pavese Luisa Erba - la donazione al Museo per la Storia dell’Università di Pavia delle numerose carte, diari, lettere, appunti e libri di medicina scritti dal nonno Arturo Marcacci, donazione realizzata post mortem, il 23 novembre 2016. Nota
Altre attività
modificaSocia molto attiva dell’ANISMA (associazione degli insegnanti di Storia dell’arte), è stata segretaria della sezione pisana di Italia Nostra e nel 1967 è socia fondatrice e Presidente del club Soroptimist di Pisa. E' stata anche assessora alla cultura del Comune di Fauglia dal 1967 al 1973. NOTA
Riconoscimenti
modifica- Nel 2010 è insignita dal Comune di Pisa del titolo di “Pisana di Adozione”. NOTA
- E’ stata ispettrice onoraria della Soprintendenza ai Monumenti di Pisa, è stata membro di numerosi comitati scientifici di esposizioni di macchiaioli e di postamacchiaioli. NOTA
- 11 gennaio 2015 nel Teatro Comunale di Fauglia, un incontro “Omaggio a Vittoria Kienerk” NOTA
Scritti
modifica- L'Annunciazione di Ghizzano, in Belle Arti, vol. 1, 1, settembre-ottobre, 1946.
- I figli del 'San Giorgio', Firenze, Salani, 1951.
- Il grande picchiapietre: Donatello, Firenze, Vallecchi, 1953.
- Il maestro dei pittori: Giotto, Firenze, Vallecchi, 1954.
- Il gigante dell'arte: Michelangiolo, Firenze, Vallecchi, 1958.
- Un bambino e un artista, Brescia, La Scuola, 1962.
- Un ragazzo nel mondo dell'arte, Brescia, La Scuola, 1966.
- Viaggio in Europa: i segreti dell'arte, Brescia, La Scuola, 1977.
- Spazi d'inverno, Livorno, Erasmus, 2000.
- Cinque bambine, Pisa, Campanila, 2008, ISBN 978-88-89850-23-7.
- Vittoria Kienerk, Il babbo e la bambina, in Museo Giorgio Kienerk, Pisa, Pacini, 2008, pp. 47-48.
- Giovanna Bacci di Capaci e Vittoria Kienerk, Giorgio Kienerk un artista tra Toscana e Europa, Bientina, La grafica pisana, 2013, ISBN 978-88-97732-09-9.
- Il tuo canto che sa d'estate: cinque inediti di Margherita Guidacci proposti da Vittoria Kienerk, in Caffé Michelangiolo, vol. XVI/XVII, n. 3/1, 2011-2012.
Manuali scolastici
modifica- Vittoria Kienerk e Pina Ciotti Marzi, Introduzione didattica allo studio dell'arte, Firenze, Sandron, 1967.
- Vittoria Kienerk e Pina Ciotti Marzi, Storia dell'arte in prospettiva europea con riferimenti interdisciplinari, Firenze, Sandron, 1973.
Testi inediti
modifica- Zibaldone (I-VI quaderni manoscritti), in Archivio Vittoria Kienerk, Fauglia.
- Libriccino dei 90 anni di Vittoria Kienerk (manoscritto), in Archivio Vittoria Kienerk, Fauglia.
- Frammenti di cronaca pavese (dattiloscritto), in Archivio Vittoria Kienerk, Fauglia, 2004.
Traduzioni
modifica- Andrea Bruyère, La squadra dei sei, Firenze, Salani, 1954.
- Robert S. Hichens, Il giardino di Allah, Firenze, Salani.
Note
modifica- ^ Spazi d'inverno, Livorno, Erasmus, 2000.
- ^ Anna Levi, Storia della Biblioteca dei miei ragazzi, Pontedera, 2012, pp. 206-208.
- ^ Storia della Biblioteca
- ^ La semaine de Suzett, su en.wikipedia.org. URL consultato il 3 aprile 2024.
- ^ Abita in Lungarno Gambacorti n. 77, a ridosso della Chiesa di Santa Maria della Spina. Dove sta scritto questo? mettere una fonte.
- ^ Vincenzo Letta, Sergio Piane e Antonio G. Sisinno, Caro liceo. Storia, immagini, ricordi del «Galilei» di Pisa nel racconto dei suoi protagonisti, Pisa, Sophia Media, 1998, pp. 92-93, 137, 140, 142, 166, ISBN 8887042004.
- ^ Arte moderna in Italia 1915 - 1935 (PDF), Fondazione Ragghianti, p. 3. URL consultato il 30 agosto 2025.
- ^ Museo comunale Giorgio Kienerk, su https://www.comune.fauglia.pi.it, 2008. URL consultato il 17 giugno 2025.
- ^ Giovanna Bacci di Capaci, Eugenia Querci e Vittoria Kienerk (a cura di), Museo Giorgio Kienerk, Fauglia, Ospedaletto, Pacini, 2008, ISBN 978-88-6315-022-3.
- ^ Vittoria Kienerk, Il babbo e la bambina, in Museo Giorgio Kienerk, Pisa, Pacini, 2008, pp. 47-48.
- ^ Cinque bambine, Pisa, Campanila, 2008, ISBN 978-88-89850-23-7.
Bibliografia
modifica- Vincenzo Letta, Sergio Piane e Antonio G. Sisinno, Caro liceo. Storia, immagini, ricordi del «Galilei» di Pisa nel racconto dei suoi protagonisti, Pisa, Sophia Media, 1998, pp. 92-93, 137, 140, 142, 166, ISBN 8887042004.
- Anna Levi, Storia della Biblioteca dei miei ragazzi, Pontedera, Bibliografia e informazione, 2012, pp. 206-208.
- Luisa Erba, La casa e il tempo, un ritratto di Vittoria Kienerk, Pavia, Grqfiche TCP, 2020, pp. 30-31.
- Eugenia Querci, La casa e il tempo, un ritratto di Vittoria Kienerk, Livorno, Media Print, 2021.
???? (a p. 207 è pubblicata La carriera letteraria di Vittoria Kienerk raccontata dall’autrice, in cui Vittoria riassume quanto da lei tradotto e scritto)
(Giovanni Finzi Contini Le ha dedicato due poesie. v. In Di canto in canto e altre poesie, Pisa, ETS, 2016)