Utente:IlSistemone/Sandbox2

Mecenatismo a Roma dal XVI al XIX secolo

modifica

XVI secolo

modifica
Pio III (Francesco Nanni Todeschini Piccolomini) 1503
collezione Della Rovere Giulio II (Giuliano Della Rovere) 1503-1513
collezione de' Medici Leone X (Giovanni de' Medici) 1513-1521
Adriano VI (Adriaan Florenszoon Boeyens) 1522-1523
collezione de' Medici Clemente VII (Giulio de' Medici) 1523-1534
collezione Farnese     Paolo III (Alessandro Farnese) 1534-1549
  cardinal nipote Alessandro Farnese
  Alessandro Farnese
  cardinale Odoardo Farnese
collezione di Fulvio Orsini Fulvio Orsini
collezione Orsini     Paolo Giordano I
Flavio Orsini
Lelio Orsini
collezione Colonna     Filippo I Colonna
  Lorenzo Onofrio Colonna
Giulio III (Giovanni Maria Ciocchi Dal Monte) 1550-1555
Marcello II (Marcello Cervini) 1555-1555
Paolo IV (Gian Pietro Carafa) 1555-1559
Pio IV (Giovanni Angelo Medici) 1559-1565
Pio V (Antonio Michele Ghislieri) 1566-1572
Gregorio XIII (Ugo Boncompagni) 1572-1585
collezione Peretti     Sisto V (Felice Peretti) 1585-1590
  cardinal nipote Alessandro Peretti
Urbano VII (Giovanni Battista Castagna) 1590-1590
collezione Sfondrati     Gregorio XIV (Niccolò Sfondrati) 1590-1591
  cardinal nipote Paolo Emilio Sfondrati /
Innocenzo IX (Giovanni Antonio Facchinetti) 1591-1591
collezione Aldobrandini     Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini) 1592-1605
  cardinal nipote Pietro Aldobrandini /

XVII secolo

modifica
Leone XI (Alessandro de' Medici) 1605/1605
collezione Borghese   Paolo V (Camillo Borghese) 1605/1621
  cardinal nipote Scipione Caffarelli Borghese /
collezione Spada   cardinale Bernardino Spada /
Virgilio Spada /
Orazio Spada /
  cardinale Fabrizio Spada /
collezione del cardinale Giulio Mazzarino Giulio Mazzarino /
collezione di Giulio Mancini Giulio Mancini /
collezione di Cassiano dal Pozzo   cavalier Cassiano dal Pozzo /
collezione Filomarino   cardinale Ascanio Filomarino /
collezione Lancellotti Orazio Lancellotti /
Tiberio Lancellotti /
collezione Mattei   Ciriaco Mattei /
  Asdrubale Mattei /
collezione del cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte Francesco Maria Bourbon del Monte /
collezione di Ottavio Costa - Ottavio Costa /
collezione Giustiniani   card. Benedetto Giustiniani /
  march. Vincenzo Giustiniani /
collezione Ludovisi   Gregorio XV (Alessandro Ludovisi) 1621/1623
  cardinal nipote Ludovico Ludovisi /
collezione Barberini   Urbano VIII (Maffeo Barberini) 1623/1644
  cardinal nipote Francesco Barberini /
  Taddeo Barberini /
  cardinale Antonio Barberini /
  Maffeo Barberini /
collezione Sacchetti   Marcello Sacchetti /
  cardinale Giulio Sacchetti /
collezione Pamphilj   Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphilj) 1644/1655
  cardinal nipote e poi principe Camillo Francesco Maria Pamphilj /
collezione di Camillo Massimo cardinale Camillo Massimo /
collezione Chigi   Alessandro VII (Fabio Chigi) 1655/1667
  cardinal nipote Flavio Chigi /
  Agostino Chigi /
collezione Rospigliosi   Clemente IX (Giulio Rospigliosi) 1667/1669
  Giovan Battista Rospigliosi

Maria Camilla Pallavicini

/
collezione Pallavicini   cardinale Lazzaro Pallavicini /
collezione di Niccolò Maria Pallavicini   Niccolò Maria Pallavicini /
Clemente X (Emilio Altieri) 1670/1676
collezione Odescalchi   Innocenzo XI (Benedetto Odescalchi) 1676/1689
  Livio Odescalchi /
collezione Ottoboni Alessandro VIII (Pietro Vito Ottoboni) 1689/1691
Innocenzo XII (Antonio Pignatelli) 1691/1700

XVIII secolo

modifica

collezione Albani

  Clemente XI (Giovanni Francesco Albani) 1700/1721
  cardinal nipote Annibale Albani /
  cardinale Alessandro Albani /
Innocenzo XIII (Michelangelo Conti) 1721/1724
Benedetto XIII (Pietro Francesco Orsini) 1724/1730
Collezione Corsini   Clemente XII (Lorenzo Corsini) 1730/1740
  cardinal nipote Neri Maria corsini
Benedetto XIV (Prospero Lorenzo Lambertini) 1740/1758
collezione di Silvio Valenti Gonzaga   cardinale Silvio Valenti Gonzaga /
Clemente XIII (Carlo della Torre di Rezzonico) 1758/1769
Clemente XIV (Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli) 1769/1774
Collezione Braschi Pio VI (Giovanni Angelico Braschi) 1775/1799
Pio VII (Barnaba Niccolò Chiaramonti) 1800/1823

XIX secolo

modifica
collezione Torlonia   Giovanni Torlonia /
  Alessandro Torlonia /

Collezione de' Medici

modifica

La venere de medici fu rinvenuta a Roma presso le terme di Traiano, nella vigna del vescovo di Viterbo Sebastiano Gualtieri.

  • Nel 1566 in collezione di Alfonso d’Este. *Nel 1575 in collezione Ferdinando de’ Medici nella villa Medici a Roma.
  • Nel 1677 fu trasferita a Firenze l’Arrotino e i Lottatori nella TribunaUffizi.
  • Nel 1802 Napoleone la trasferì a Parigi.
  • Nel 1816 la scultura ritornò agli Uffizi.

Palazzo Medici Riccardi

modifica

Per volere di Cosimo il Vecchio tra il 1445 fu edificato il palazzo Medici a Firenze (a cui poi si aggiunse nel XVII secolo il titolo dei Riccardi), adiacente a preesistenti edifici già di loro proprietà, che assumerà lo status di residenza ufficiale della corte de' Medici nella città fiorentina, ospitando quindi anche un corposo gruppo di opere facenti parte della collezione fiorentina.[1] L'edificio fu quindi abitato anche dai figli di Cosimo, Piero il Gottoso, cui si deve la commessa della cappella privata intitolata ai Magi, con affreschi di Benozzo Gozzoli, e Lorenzo il Magnifico.[1] Con la restaurazione medicea del 1512, post Piero il Fatuo (1494), nel palazzo trovarono dimora Giovanni (che poi diverrà papa Leone X) e Giuliano, entrambi figli di Lorenzo il Magnifico, e Lorenzo (il nipote).[1] Nacque poi nell'edificio anche Caterina de' Medici, futura regina di Francia, mentre continuarono ad abitarlo Giulio (cugino di Leone X, che diverrà nel 1523 papa Clemente VII), Silvio Passerini, tesoriere e curatore amministrativo-politico del casato fiorentino sotto il pontificato di Clemente VII, Ippolito e Alessandro de' Medici, coadiutori proprio del Passerini.[1] Nel 1527 i Medici lasciarono di novo il palazzo a seguito dei moti post sacco di Roma, finché non ritornò Alessandro ad abitarvi: fu lui a commissionare a Giorgio Vasari gli affreschi alle lunette della loggia. Nel palazzo furono celebrate le nozze tra Eleonora di Toledo e Cosimo I de' Medici, finché nel Seicento inoltrato, fu abitato dapprima da Carlo e poi Ferdinando II, che lo vendette nel 1659 alla famiglia Riccardi per 40.000 fiorini.[1]

Furono ospitate nel corso dei decenni diverse opere fiorentine della collezione, di cui, inventariate sotto Cosimo il Vecchio nel 1492, la tazza archeologica (che poi prese il nome dei Farnese a cui i Medici ne fecero dono nel XVI secolo), il singolo pezzo della collezione con la più alta valutazione della collezione, intorno ai 10.000 fiorini, le tre tavole con la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello (di cui oggi una a Londra, una a Parigi e una agli Uffizi), l'Adorazione dei magi di Beato Angelico e Filippo Lippi (oggi a Washington), valutato come il dipinto più prezioso, pari a 100 fiorini, l'Adorazione del Bambino di palazzo Medici (oggi nella Gemäldegalerie di Berlino), il San Girolamo penitente (oggi nel Lindenau Museum di Altenburg), l'Annunciazione (oggi nella National Gallery di Londra) e i Sette Santi (oggi nella National Gallery di Londra) tutti di Filippo Lippi, l'Adorazione dei Magi (oggi nella Gemäldegalerie di Berlino) di Domenico Veneziano, la Primavera (con forse anche la Nascita di Venere) e la Pallade e il centauro del Botticelli (tutte e tre agli Uffizi), il Ritratto di Galeazzo Maria Sforza del Pollaiolo (oggi agli Uffizi), tre Fatiche di Ercole (Ercole e l'Idra, Ercole e Anteo ed Ercole e il leone) di Piero e Antonio del Pollaiolo, il Serraglio del leone del Pesellino, il San Giovanni Battista di Andrea del Castagno, il David, nel cortile, e la Giuditta e Oloferne, nel giardino dell'edificio, entrambi di Donatello (il primo oggi nel museo del Bargello, il secondo al palazzo Vecchio, entrambi a Firenze); sempre dello stesso autore, poi, la Consegna delle chiavi (oggi nel Victoria and Albert Museum di Londra), Banchetto di Erode (oggi nel Musée des Beaux-Arts di Lilla) e il Fanciullo alato (oggi nel Metropolitan Museum di New York), due busti di Mino da Fiesole del 1453 ritraenti Piero e Lucrezia Tornabuoni (genitori di Lorenzo de' Medici), il Trionfo della Fama dello Scheggia (oggi al MET di New York), il cammeo con l'Arca di Noè (oggi al British di Londra) e altre.[2] Sono segnalate negli anni successivi all'inventario post mortem di Cosimo il Vecchio anche altre opere della collezione Medici, quindi il San Giovanni Battista di Michelangelo, l'Orfeo, commissionato da Leone X in occasione della restaurazione medicea del 1512, e il Laocoonte di Baccio Bandinelli (il primo che era collocato nel cortile, tuttora in situ, il secondo che era invece nel giardino, oggi agli Uffizi), mentre, sempre nel giardino, erano inoltre presenti diverse sculture archeologiche rinvenute a Roma nel corso del XV secolo e poi trasferite per volere di Cosimo il Vecchio a Firenze nel palazzo Medici, tra cui due versioni del Marsia scorticato (di cui una oggi agli Uffizi).[2][3]

Era nel palazzo anche la Susanna e i vecchioni (Artemisia Gentileschi Bologna).

  1. ^ a b c d e V. Zucchi, pp. 7-15
  2. ^ a b V. Zucchi, pp. 50-53
  3. ^ V. Zucchi, pp. 40-46

Bibliografia

modifica
  • V. Zucchi V. Zucchi, Palazzo Medici Riccardi. Guida, Officina Libraria, 2021, ISBN 978-8833671338..