WASS Submarine Systems
WASS Submarine Systems è una società controllata da Fincantieri attiva nel settore della costruzione di sistemi avanzati di difesa subacquei, come siluri e sonar.[1]
| WASS Submarine Systems S.r.l. | |
|---|---|
| Stato | |
| Forma societaria | Società per azioni |
| Fondazione | 1875 a Fiume |
| Fondata da | Robert Whitehead |
| Sede principale | Livorno |
| Gruppo | Fincantieri |
| Settore | Difesa |
| Prodotti | Sistemi di difesa subacquei (siluri e sonar) |
| Sito web | www.fincantieri.com/it/gruppo/controllate-collegate/wass-submarine-systems/ |
Storia
modificaLe origini
modificaLe origini dell'azienda risalgono al 1875 quando l'ingegnere inglese Robert Whitehead inaugurò a Fiume, città allora dell'Impero austro-ungarico, la Torpedo Fabrik von Robert Whitehead, primo impianto al mondo per la produzione di siluri.[2]
L'azienda vide accrescere le commesse con ordini anche di varie marine estere tra cui la US Navy. Oltre a vendere ai vari governi il diritto d'uso e di riproduzione dei suoi prodotti, l'azienda istituì filiali, oppure concorse ad impiantare all'estero silurifici governativi o privati.[2]
Nel 1905 l'azienda diventò Società per Azioni assumendo la denominazione Torpedo Fabrik Whitehead e Co. Gesellschaft. Nello stesso anno con la morte di Whitehead il gruppo Vickers-Armstrong Whitworth acquistò il pacchetto di maggioranza delle azioni.[2]
Il silurificio di Fiume lavorò per gli Imperi Centrali durante il primo conflitto mondiale, al termine del quale dichiarò il fallimento. Tuttavia, a seguito del Trattato di Roma del 1924 che stabiliva il passaggio della città di Fiume all’Italia, venne rilevato da un gruppo di imprenditori italiani guidati dell'Ingegnere Giuseppe Orlando con la denominazione di Silurificio Whitehead di Fiume S.A.[2]
Il silurificio di Livorno
modificaUna seconda filiale, il silurificio di Livorno, aprì nel 1937 con la denominazione di Società Moto Fides. Inizialmente si dedicò alla costruzione di parti per i siluri realizzati a Fiume,[2] iniziando poi dal 1941 a produrre i primi siluri completi.[3] Nel 1943 venne realizzato un siluripedio sulla costa toscana a Porto Santo Stefano che, tuttavia, non entrò mai in funzione in quanto distrutto nello stesso anno a seguito dei bombardamenti.[4]
La Whitehead-Moto Fides di Livorno entrò a far parte del Gruppo Fiat nel 1945 riprendendo la sua attività. Negli anni Sessanta si dedicò a una serie di prodotti di alta tecnologia per la Marina Militare Italiana,[3] mentre negli anni Settanta iniziò anche la produzione di motori per nautica da diporto.[5]
Tra i prodotti realizzati dal settore militare dell'azienda, il siluro leggero A-244, dal calibro di 324mm ed il siluro pesante da 533mm A-184. Il primo non ha mai equipaggiato le unità della Flotta della Marina Militare Italiana ma ha avuto un interessante successo di esportazione, mentre il secondo ha equipaggiato sia i sottomarini del tipo Toti, Sauro ed i modernissimi U-212 sia alcune unità di superficie impegnate nella lotta ASW come le Maestrale, oltre che essere stato esportato.
Nel 1974 l’azienda inglobò la Fiat-Sezione Officine di Marina di Pisa (ex Costruzioni Meccaniche Aeronautiche S.A. di Marina di Pisa), dove venivano prodotti accessori per auto. Gli stabilimenti di Marina di Pisa vennero successivamente chiusi nel 1986.[6]
Nel 1985 la Whitehead-Motofides venne scissa nella Motofides destinata alla produzione civile e militare per l'esercito e nella Whitehead destinata alla produzione di sistemi di difesa navale.[3]
Dagli anni Novanta ai giorni nostri
modificaNel 1990 l'azienda assunse la denominazione di Whitehead S.p.A. in seguito alla fusione tra la Whitehead e la Misar, altra società del Gruppo Gilardini.[7]
Nel luglio 1993 la Whitehead S.p.A. costituì con le imprese francesi DCN e Thomson-CSF, operanti nel settore della difesa, il consorzio Eurotorp GEIE. L'azienda partecipò con una quota del 50% mentre la restante parte venne divisa tra DCN con il 26% e Thomson-CSF con il 24%.[8] Frutto di questa cooperazione fu lo sviluppo e la realizzazione di un comune sistema d'arma, sulla base di due progetti già esistenti nelle rispettive Marine: il Murene francese e il Progetto A-290 italiano, da cui nacque il siluro leggero MU-90 Impact venduto alle marine di Francia, Germania, Danimarca, Polonia e Australia.[8]
Nel 1994 l'azienda cambia denominazione in Sistemi Subacquei Welse S.p.A., con la fusione delle attività subacquee di Whitehead S.p.A., del gruppo Fiat Componenti e Impianti per l'Energia e l'Industria, Usea S.p.A. ed Alenia Elsag Sistemi Navali.[9]
Nel 1995 la Gilardini S.p.A. fu inglobata dalla Magneti Marelli ed il settore militare venne dismesso e ceduto a Finmeccanica.[10] L'azienda, uscita dopo mezzo secolo dall'orbita FIAT, assunse quindi la denominazione WASS Whitehead Alenia Sistemi Subacquei S.p.A., per poi diventare nel 2012 WASS Whitehead Sistemi Subacquei S.p.A..[7]
Il 1º gennaio 2016, le attività di WASS sono confluite nella Divisione Sistemi di Difesa, nell'ambito del settore Elettronica, Difesa e Sistemi di Sicurezza di Leonardo - Finmeccanica S.p.A.[11]
Il 14 gennaio 2025 Fincantieri ha completato l’acquisizione della linea di business Underwater Armaments & Systems (UAS) di Leonardo,[12] corrispondente alla ex WASS, mediante l’acquisto dell’intero capitale sociale della società di nuova costituzione WASS Submarine Systems S.r.l., nella quale la linea di business UAS è stata previamente conferita.[13]
Attività
modificaWASS ha sede a Livorno e Pozzuoli e opera nell’industria della difesa subacquea, attraverso la progettazione e realizzazione di: siluri pesanti e leggeri, sistemi di lancio per siluri, sistemi di difesa antisiluro per navi e sommergibili, sonar per applicazioni militari e civili.[14]
È responsabile dello sviluppo dei siluri pesanti filoguidati Black Shark, che equipaggeranno i sottomarini U212 NFS in fase di realizzazione da parte di Fincantieri per la Marina Militare Italiana. Attraverso la partecipazione al 50% nella GEIE EuroTorp (costituita con Naval Group e Thales), si occupa anche della progettazione e costruzione del siluro leggero Mu90.[15][13]
WASS sviluppa anche programmi di ricerca e sviluppo su pile e batterie. Tra i principali risultati, sono state realizzate una batteria primaria Al-AgO (alluminio-ossido di argento) ed una secondaria basata sulla tecnologia Li-Po (litio-polimeri) per il siluro Black Shark Adavanced.[16]
È inoltre attiva nello studio e sviluppo delle piattaforme subacquee, impiegabili sia come ROV a guida remota sia come AUV autonome, tra cui il V-FIDES (veicolo Filoguidabile per l’Identificazione e la DEtezione Subacquea). Tali sistemi sono pensati per operare sia in campo militare (sorveglianza subaquea, prospezione e mappatura di zone di fondale e oggetti di interesse, operazioni di intelligence, bonifica da mine) sia civile (rilevazioni ambientali su aree estese e per tempi prolungati, attività di biologia marina e archeologia subacquea).[16]
Note
modifica- ^ Riccardo Leoni, Underwater, Fincantieri finalizza l’acquisizione di Wass da Leonardo. Il commento di Nones, in Formiche, 14 gennaio 2025. URL consultato il 29 luglio 2025.
- ^ a b c d e Marco Grilli, Culture di una città di frontiera: lo stabilimento Whitehead di Fiume. La nascita e l’evoluzione dell’arma siluro (PDF), Istituto storico grossetano della Resistenza e dell'età contemporanea Onlus. URL consultato il 16 aprile 2025.
- ^ a b c Anna Moretti e Francesco Zirpoli, Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2019 (PDF), 2019. URL consultato il 29 luglio 2025.
- ^ Il siluripedio di Porto Santo Stefano, su capodomo.it. URL consultato il 24 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2017).
- ^ Il motore nautico Whitehead W6, su digilander.libero.it. URL consultato il 24 maggio 2017.
- ^ Nicola Conti, Roberto Salvadori e Massimo Aiello, Dewatering e bonifica dell’area ˝ex Whitehead Motofides” (PDF), in Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater, 30 dicembre 2014, DOI:10.7343/AS-093-14-0120. URL consultato il 29 luglio 2025.
- ^ a b Riccardo Bagnato e Benedetta Verrini, Armi d'Italia: protagonisti e ombre di un made in Italy di successo, vol. 99, Roma, Fazi Editore, 2005, p. 114, ISBN 9788881129478.
- ^ a b Chiara Bonaiuti e Achille Lodovisi, Il commercio delle armi: l'Italia nel contesto internazionale, Jaca Book, 2008, p. 75.
- ^ (EN) Benito Petrucci, The “Italian period” of the Whitehead torpedo factory of Fiume (Rijeka) and the foundation in Livorno of Whitehead Moto Fides (WMF - 1945) and of Whitehead Alenia Sistemi Subacquei (WASS –1995) (PDF), Livorno, 2018, p. 269. URL consultato il 29 luglio 2025.
- ^ Roberto Baglioni e Fabio Del Giudice, L’impresa dell’archivio. Organizzazione, gestione e conservazione dell’archivio d’impresa, Polistampa, 2012, p. 23, ISBN 9788859611110.
- ^ Finmeccanica: Mauro Moretti vara la One Company, su leonardocompany.com. URL consultato il 24 maggio 2017.
- ^ Leonardo completa la cessione del business subacqueo a Fincantieri, su finanza.repubblica.it.
- ^ a b Leonardo cede l’Underwater Armaments & Systems (ex WASS) a Fincantieri, in Analisi Difesa, 9 maggio 2024. URL consultato il 29 luglio 2025.
- ^ Chiara Rossi, Cosa farà Fincantieri con la Wass di Leonardo, in Start Magazine, 10 maggio 2024. URL consultato il 29 luglio 2025.
- ^ Gianni Dragoni, Così i sottomarini Fincantieri «sposano» i siluri Wass: si rafforza lo sviluppo dei sistemi subacquei, in Il Sole 24 Ore, 12 maggio 2024. URL consultato il 29 luglio 2025.
- ^ a b Federico Cerruti, WASS tra innovazioni e nuove strategie, in Analisi Difesa, 9 dicembre 2013. URL consultato il 29 luglio 2025.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su fincantieri.com.
