Walter Friederich Becker

Nobile e imprenditore britannico

Walter Friederich Becker (Falmouth, 1855Torino, 1 maggio 1927) è stato un nobile britannico conosciuto per essere stato fondatore e primo presidente del Messina Calcio, nonchè importante armatore dedito all'esportazione di prodotti vinicoli siciliani in America.

Biografia

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Nacque a Falmouth nel 1855 da una facoltosa famiglia britannica. Nel 1888 si trasferisce a Messina, per affari nel settore del commercio navale. Non a caso in un elenco risulta il nome di Walter Friederich Becker tra i soci proprietari del circolo della borsa di Messina. Tra i suoi piroscafi figurano: il Città di Messina costuito a Sunderland, il Sicilia costruito anch'esso a Sundeland, ed il Mongibello costruito a Whitehaven. Negli anni successivi la sua flotta diventa una delle più importanti del sud Italia, ed iniziò ad esportare prodotti agricoli, in particolare vinicoli, dalla Sicilia alle Americhe, utilizzando come frequente destinazione il porto di New Orleans. Nel 1890 si mette in società con i fratelli Pierce, e con la ditta Ilardi di Messina, fondando la "Peirce-Becker & Ilardi", una delle più importanti imprese italiane dedite al commercio navale a fine ottocento. Nel 1895 avviene il matrimonio con Delphine De Martelley, donna che lo affiancherà per tutta la vita. Il 1 dicembre del 1900 fonda il primo vero club calcistico della città di Messina, divenendone il primo presidente e rendendo la tradizione calcistica messinese una delle più antiche d'Italia. Si tratta del club i cui meriti sportivi ad oggi confluiscono nell'ACR Messina[1]. Nella prima società vi era il console statunitense Charles Caughy in qualità di vicepresidente e Walter Oates come segretario ufficiale (quest'ultimo già socio della azienda che gestiva la fabbrica Sanderson di Messina)[2]. La Peirce-Becker & Ilardi si scioglie ufficialmente nel 1902. Gli Ilardi erano usciti dalla compagnia già nel 1899, mentre i fratelli Pierce in quell'anno.

Nel 1903 i coniugi Becker lasciano la città di Messina e organizzano una grande festa di addio, alla quale sono invitate molte famiglie imprenditoriali e nobiliari, alcune messinesi, altre provenienti da altri luoghi d'Italia e d'Europa ma stabilitesi a Messina per affari così come gli stessi Becker. In seguito si trasferirono prima a Genova e poi a Torino. Becker fu un filantropo ed un amante della natura e della cultura in tutte le sue forme. Non a caso divenne uno dei maggiori finanziatori del British Institute di Firenze, e creò una fondazione tutt'ora esistente, sugli Altipiani di Arcinazzo, con l'obiettivo di tutelare il patrimonio boschivo italiano. Nel 1919 conobbe un giovane David Herbert Lawrence, ospitandolo nella sua villa a Torino. Becker lo descrisse nelle sue memorie come una persona rustica e semplice. Lawrence invece descrisse Becker in modo sacrcastico, lasciando intuire un certo disprezzo del lusso in cui viveva. Si parla di lui anche come collezionista di mobili, di oggetti di antiquariato e di libri, possedendo un'ottima biblioteca[1].

Durante la vecchiaia fu simpatizzante delle prime forme di fascismo, finanziandone il movimento. Scrisse anche un articolo intitolato "Italian Fascismo and Its Great Originator: A Summary of Events, Aims, Principles and Results" pubblicato nel 1926[3].

Morì a Torino nel 1927 all'età di 73 anni. Venne seppellito nella cappella gentilizia di famiglia nel Cimitero degli Allori, a Firenze. Benito Mussolini in persona inviò a sua moglie vedova le proprie condoglianze, nelle quali dichiarava che «l’Italia e il Fascismo perdono un amico sicuro». Persino il Re Vittorio Emanuele III fece avere le sue condoglianze alla vedova[3].

Sir Becker fu Grand’Ufficiale dell’Impero Britannico e della Corona del Siam, nonchè Console Generale del Siam a Torino[3].