Wanda Wulz

fotografa italiana (1903-1984)
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Wanda Wulz (Trieste, 25 luglio 1903Trieste, 16 aprile 1984) è stata una fotografa italiana.

Biografia

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Nata da una dinastia di fotografi che avevano lo studio nella città di Trieste fin dal 1860, era nipote del celebre fotografo Giuseppe Wulz, originario di Cave del Predil e figlia di Carlo che non avendo figli maschi addestrò le figlie Wanda e Marion all'arte di famiglia[1]. Frequentò il liceo invece della magistrali, come di norma facevano le giovani della borghesia dell'epoca, e studiò anche pianoforte.

Wanda assunse la direzione della ditta quando il padre morì nel 1928, all'età di 53 anni. Non si sposò mai, scegliendo di dedicarsi completamente al lavoro. Il genere che la rese famosa fu il ritratto. Sul finire degli anni Venti si interessò al fotodinamismo dei fratelli Bragaglia e al movimento futurista, i risultati della sua ricerca furono il frutto di lunghe sessioni in camera oscura in cui realizzò fotomontaggi, fotoplastiche e fotodinamiche di ottima qualità e grande effetto. Nel 1932 a seguito dell'incontro con Filippo Tommaso Marinetti si avvicinò al Futurismo e partecipò alla "Mostra Futurista" di Trieste organizzata dal poeta Bruno Giordano Sanzin cui tra gli altri vi prese parte anche il fotografo torinese Maggiorino Gramaglia, oltre a Fosco Maraini e Arturo Bragaglia. Abbandonò il movimento sul finire del decennio[2]. La sua opera più conosciuta è un suo autoritratto combinato con l'immagine di un gatto.

Lavorò fino all'età di 77 anni, quando nel 1981 decise di chiudere lo studio. Morì quattro anni dopo, a Trieste, città dove trascorse tutta la sua vita[3].

  • Colazione futurista, (1932)
  • Esercizio, (1932)
  • Io + gatto, (1932)
  • Jazz Band, (1932)
  • Ritratto di giovane donna, (1932)
  • Wunder-bar, (1932)

Eredità e influenza

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La Fondazione Alinari ha acquisito tra il 1986 e il 2007 oltre 25mila fototipi dello Studio fotografico Wulz, oltre a numerosi documenti, fatture, lettere, resoconti e fogli di diario[4]. Le foto di Wanda e degli altri Wulz sono state rese disponibili nell'archivio online della Fondazione[5].

Nel 2014 un parco a Trieste è stato intitolato a Wanda e Marion Wunz, accessibile da via Catullo, 5[6].

Dal dicembre 2024 all'aprile 2025 si è svolta presso il Magazzino delle Idee di Trieste una grande mostra dedicata all'opera fotografica della famiglia Wulz[7].

Il lavoro di Wulz ha influenzato non solo i contemporanei, ma anche le generazioni successive di fotografi e artisti visivi. Le sue sperimentazioni hanno anticipato concetti chiave del surrealismo e della fotografia concettuale, contribuendo a ridefinire i confini tra realtà e rappresentazione. Inoltre, la sua figura ha rappresentato un modello di emancipazione femminile nel campo artistico, in un'epoca in cui le donne erano spesso relegate a ruoli marginali[4].

  1. ^ Zannier, p. 57.
  2. ^ Lista 1979, p. 69.
  3. ^ Bentivoglio, p. 223.
  4. ^ a b Trieste: lo sguardo dei Wulz | Alessandro Mezzena Lona, su www.doppiozero.com. URL consultato il 25 aprile 2025.
  5. ^ Catalogo immagini archivio fotografico - FAF Toscana, su www.alinari.it. URL consultato il 25 aprile 2025.
  6. ^ Giardino storico Wanda e Marion Wulz – Parchi Urbani, su verdepubblico.comune.trieste.it. URL consultato il 25 aprile 2025.
  7. ^ Fotografia Wulz, su Magazzino delle idee. URL consultato il 25 aprile 2025.

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN57770308 · ISNI (EN0000 0000 1954 9723 · SBN TSAV333969 · Europeana agent/base/33750 · ULAN (EN500461487 · GND (DE132313324 · BNF (FRcb121436255 (data)