Zepponami
Zepponami è la più grande delle frazioni di Montefiascone, situata tra Viterbo e il capoluogo.
Zepponami frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Montefiascone |
Territorio | |
Coordinate | 42°31′34″N 12°03′12″E |
Altitudine | 450 m s.l.m. |
Abitanti | 1 660 |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 01020 |
Prefisso | 0761 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | Zepponamesi |
Cartografia | |
La popolazione è costituita da 1 660 abitanti e dista circa 2 km dal centro di Montefiascone.
A Zepponami è presente una stazione ferroviaria lungo la linea Viterbo - Attigliano - Orte, che consente il collegamento con le linee Viterbo-Roma e Roma-Firenze.
Nella frazione vengono celebrate diverse feste paesane, tra cui la più conosciuta è la sagra della castagna, che si svolge nel mese di ottobre.
La nascita della contrada
modificaPer risalire alla nascita di Zepponami è necessario fare riferimento alle innovazioni ecclesiastiche seguite al Concilio di Trento (1545-1563). Il Concilio dispose con decreti che tutti i Vescovi fossero obbligati a risiedere nelle proprie diocesi e che potessero effettuare visite pastorali, per verificare l'attività pastorale e amministrativa dei parroci. Dalle relazioni delle visite si possono trarre elementi per la datazione di questa contrada.
Da un documento di Don Curzio Franceschini emergono due importanti informazioni: una porzione del territorio era già definita "contrada", implicando così un agglomerato abitativo; già nel 1630 vi esisteva un luogo chiamato Montisole.
Agli inizi del Settecento, dalla tipologia di abitazioni isolate delle famiglie patriarcali si passò a costruzioni ravvicinate o attaccate di abitanti che vivevano in condivisione: queste case, moltiplicandosi, assunsero un aspetto difensivo. Gli agglomerati abitativi divennero gradualmente dei piccoli villaggi. Fu in questo periodo che il villaggio di Zepponami cominciò a ingrandirsi lentamente. Altre informazioni sulla crescita di Zepponami vengono dalla visita pastorale del 1754-1755, da cui si apprende che gli abitanti della zona volevano essere più autonomi e che, per andare a messa, non fossero costretti a recarsi in città: risulta che nel 1734 i contadini e i pastori della zona avevano raccolto elemosine ed eretto una piccola Chiesa, dedicata alla Beata Maria Vergine del Giglio.
Gli abitanti del territorio che poi diverrà Zepponami vivevano direttamente del lavoro dei campi; pochi erano gli artigiani e i negozianti. Come narrano alcuni testi, i contadini del territorio di Montefiascone dovevano sottostare a un padrone: dovevano avere la sua autorizzazione per zappare e seminare i suoi appezzamenti di terreno, poi dovevano dividere a metà con lui il magro raccolto.
Le condizioni igieniche erano pessime: nelle scuole elementari erano presenti bambini malati di scabbia; i maiali di un contadino erano malati di angina carbonchiosa; le persone erano malnutrite, la mortalità infantile era elevata, l'indebolimento fisico degli uomini diventò cronico perché lavoravano sette giorni su sette, senza riposo settimanale né festivo. La mancanza di aiuti fisici e psicologici non agevolava la vita nelle contrade: c'era un solo ospedale in città e ci si andava solo in casi di estrema necessità, perché i costi non erano sostenibili da tutti, perché era lontano e perché i bambini avevano la precedenza sugli anziani, che quindi venivano lasciati alla sorte della natura.
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