Zincobotriogeno

minerale
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Lo zincobotriogeno (simbolo IMA: Zbyg[8]) è un raro minerale appartenente alla famiglia dei "solfati, cromati, molibdati e tungstati" e possiede composizione chimica ZnFe3+(SO4)2(OH) • 7H2O.[2]

Zincobotriogeno
Classificazione Strunz (ed. 10)7.DC.25[1]
Formula chimicaZnFe3+(SO4)2(OH) • 7H2O[2]
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinomonoclino[3]
Classe di simmetriaprismatica[4]
Parametri di cellaa = 10,504(2) Å, b = 17,801(4) Å, c = 7,1263(14) Å, β = 100,08(3)°, V = 1311,9(5) ų, Z = 4[5]
Gruppo puntuale2/m[4]
Gruppo spazialeP21/n[3]
Proprietà fisiche
Densità misurata2,20(1)[6] g/cm³
Densità calcolata2,266[6] g/cm³
Durezza (Mohs)2,5[3]
Colorerosso, arancione brillante
Lucentezzavitrea[7]
Opacitàtraslucida[7]
Strisciogiallo pallido[4]
Diffusioneraro
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Il minerale è l'analogo dello zinco del botriogeno e una forma altamente idrata di chaidamuite.[7]

Etimologia e storia

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Lo zincobotriogeno deve il proprio nome al suo contenuto di zinco e alla relazione con il botriogeno,[7] che a sua volta è stato chiamato in questo modo dalle parole greche βότρυς ('botrus', grappolo d'uva) e γεννάν ('ghennàn', generare, creare), in allusione all'aspetto delle masse botrioidali e stalattitiche in cui si presenta il botriogeno.[9]

Classificazione

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La classica nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz, aggiornata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) fino al 2009, elenca lo zincobotriogeno come un minerale "pubblicato senza l'approvazione dell'IMA"[10] e lo colloca nella "7. Solfati (selenati, tellurati, cromati, molibdati, tungstati)" e nella sottoclasse "7.D Solfati (selenati, ecc.) con anioni aggiuntivi, con H2O"; questa viene ulteriormente suddivisa in base alla dimensione dei cationi coinvolti e alla struttura cristallina del minerale, in modo tale che lo zincobotriogeno possa essere trovato nella sezione "7.DC Con soltanto cationi di media dimensione; catene di ottaedri che condividono uno spigolo", dove il minerale forma il sistema nº 7.DC.25 insieme al botriogeno.[11]

Tale classificazione resta invariata anche nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata Classificazione Strunz-mindat.[1]

Nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß lo zincobotriogeno si trova nella classe dei "solfati, cromati, molibdati e tungstati" e nella sottoclasse dei "solfati idrati, con anioni estranei"; qui lo zincobotriogeno è contenuto nella sezione costituita dai minerali con "cationi di medie dimensioni; gruppo della copiapite" dove forma il sistema nº VI/D.10 insieme a botriogeno, calciocopiapite, magnesiocopiapite, copiapite, cuprocopiapite, zincocopiapite, aluminocopiapite, ferricopiapite, guildite e chaidamuite.[12]

Anche la classificazione dei minerali secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, elenca lo zincobotriogeno nella famiglia dei "solfati, cromati e molibdati"; qui è nella classe dei "solfati idrati con idrossile o alogeno" e nella sottoclasse "solfati idrati con idrossile o alogeno con (A+B2+)(XO4)Zq • x(H2O)" dove forma il sistema nº 31.09.06 (gruppo del botriogeno) insieme al botriogeno e alla xitieshanite.[13]

Abito cristallino

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Lo zincobotriogeno cristallizza nel sistema monoclino nel gruppo spaziale P21/n con i parametri reticolari a = 10,504(2) Å, b = 17,801(4) Å, c = 7,1263(1) Å, β = 100,08(3)°, oltre ad avere 4 unità di formula per cella unitaria.[5]

Origine e giacitura

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Lo zincobotriogeno si forma come minerale secondario nella zona di ossidazione di minerali di piombo-zinco, presente nel marmo e negli scisti verdi;[5] la paragenesi è con jarosite, copiapite, zincocopiapite, fibroferrite e quarzo.[6]

Il minerale è piuttosto raro ed è stato trovato solo in pochi siti: la località tipo, la miniera di "Xitieshan" (37.32944°N 95.5675°E) nella prefettura autonoma mongola e tibetana di Haixi (nello Qinghai, Cina);[14] nelle contee di Cochise (Arizona), di Gilpin e di Rio Grande (entrambe in Colorado e tutte e tre negli Stati Uniti); nella valle di Los Camarones (nella regione di Arica e Parinacota, Cile); nella miniera di "Sar Cheshmeh" presso Pariz (nello shahrestān di Sirjan, Iran); nelle miniere di Rammelsberg nei pressi di Goslar (Bassa Sassonia, Germania).[15]

Forma in cui si presenta in natura

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Lo zincobotriogeno si presenta in cristalli prismatici di lunghezza fino a 2 mm e, tipicamente, in aggregati radiali o globulari.[6] Il minerale è traslucido con lucentezza vitrea; il colore è tra il rosso e l'arancione brillante,[7] mentre quello del suo striscio è giallo pallido.[6]

Proprietà ottiche

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Lo zincobotriogeno mostra un visibile pleocroismo: è incolore lungo  , giallo chiaro lungo   e giallo lungo  .[5]

  1. ^ a b (EN) Strunz-Mindat (2025) Classification - With only medium-sized cations; chains of edge-sharing octahedra, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 16 giugno 2025.
  2. ^ a b (EN) Malcolm Back et al, The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Updated: January 2025 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, Marco Pasero, marzo 2025. URL consultato il 16 giugno 2025 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2025).
  3. ^ a b c (DE) Zincobotryogen, su mineralienatlas.de. URL consultato il 17 giugno 2025.
  4. ^ a b c (EN) Zincobotryogen Mineral Data, su webmineral.com, David Barthelmy. URL consultato il 16 giugno 2025.
  5. ^ a b c d (EN) Zhuming Yang, Gerald Giester, Qian Mao e Yuguang Ma, Zincobotryogen, ZnFe3+(SO4)2(OH) • 7H2O: validation as a mineral species and new data, in Mineralogy and Petrology, vol. 111, n. 3, giugno 2017, DOI:10.1007/s00710-016-0484-9. URL consultato il 17 giugno 2025.
  6. ^ a b c d e (EN) Zincobotryogen (PDF), su handbookofmineralogy.org, Mineralogical Society of America. URL consultato il 17 giugno 2025.
  7. ^ a b c d e (EN) Zincobotryogen, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 17 giugno 2025.
  8. ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291-320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 16 giugno 2025 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2025).
  9. ^ (EN) Botryogen, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 16 giugno 2025.
  10. ^ (EN) Ernest Henry Nickel e Monte C. Nichols, IMA/CNMNC List of Minerals 2009 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, gennaio 2009. URL consultato il 16 giugno 2025 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2024).
  11. ^ (DE) Strunz 9 Systematik - 7 Sulfate (Selenate, Tellurate, Chromate, Molybdate, Wolframate) - 7.D Sulfate (Selenate, etc.) mit weitere Anionen, mit H2O, su mineralienatlas.de. URL consultato il 16 giugno 2025.
  12. ^ (DE) Lapis-Systematik - VI SULFATE, CHROMATE, MOLYBDATE UND WOLFRAMATE - VI/D Wasserhaltige Sulfate, mit fremden Anionen, su mineralienatlas.de. URL consultato il 16 giugno 2025.
  13. ^ (EN) Dana Classification 8th edition - (AB)(XO4)Zq • xH2O, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 16 giugno 2025.
  14. ^ (EN) Xitieshan Mine, Xitieshan, Da Qaidam (Dachaidan Co.), Haixi Mongol and Tibetan Autonomous Prefecture, Qinghai, China, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 17 giugno 2025.
  15. ^ (EN) Localities Zincobotryogen, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 17 giugno 2025.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • (EN) Zincobotryogen Mineral Data, su webmineral.com, David Barthelmy. URL consultato il 17 giugno 2025.
  • (EN) Zincobotryogen, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 17 giugno 2025.
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