Zincostottite
La zincostottite (simbolo IMA: Zsto[4]) è un raro minerale del supergruppo della perovskite, all'interno del quale viene collocato nel gruppo delle perovskiti non stechiometriche e da lì al sottogruppo della stottite; appartiene alla classe minerale degli "ossidi e idrossidi" e avente composizione chimica ZnGe(OH)6.[2]
| Zincostottite | |
|---|---|
| Classificazione Strunz (ed. 10) | 4.FC.15.[1] |
| Formula chimica | ZnGe(OH)6[2] |
| Proprietà cristallografiche | |
| Sistema cristallino | tetragonale[3] |
| Parametri di cella | a = 7,452(2) Å, c = 7,4000(8) Å, V = 410,94 ų, Z = 4[4] |
| Gruppo spaziale | P42/n (nº 86)[3] |
| Proprietà fisiche | |
| Densità calcolata | 3,834[5] g/cm³ |
| Durezza (Mohs) | 4,5[6] |
| Sfaldatura | buona lungo {100}, scarsa lungo {001}[5] |
| Frattura | a gradini[5] |
| Colore | incolore[6] |
| Lucentezza | vitrea, adamantina[6] |
| Opacità | trasparente[6] |
| Striscio | bianco[6] |
| Diffusione | rara |
| Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale | |
Etimologia e storia
modificaLa zincostottite è l'analogo dello zinco della stottite, da cui il nome.[5]
Il campione tipo è conservato presso il "Natural History Museum of Los Angeles County" a Los Angeles con i numeri di catalogo 76278 (olotipo) e 76279 (cotipo).[4]
Classificazione
modificaEssendo stata riconosciuta dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) come specie minerale a sé nel 2024,[2] la zincostottite non è elencata nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß (aggiornata fino al 2018), né nella classificazione dei minerali di Dana, né nella classica nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz, aggiornata dall'IMA fino al 2009.[7]
La zincostottite si trova però nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata Classificazione Strunz-mindat, dove il minerale si trova nella classe "4. Ossidi (idrossidi, V[5,6] vanadati, arseniti, antimoniti, bismutiti, solfiti, seleniti, telluriti, iodati)" e da lì nella sottoclasse "4.F Idrossidi (senza V od U)"; questa viene ulteriormente suddivisa in base alla composizione e struttura del minerale, in modo tale che la zincostottite possa essere trovata nella sezione "4.FC Idrossidi con OH, senza H2O; ottaedri che condividono un vertice" dove insieme a jeanbandyite, mopungite, nancyrossite, stottite e tetrawickmanite forma il sistema nº 4.FC.15.[1]
Abito cristallino
modificaLa zincostottite cristallizza nel sistema tetragonale con il gruppo spaziale P42/n (gruppo nº 86) con le costanti di reticolo a = 7,452(2) Å e c = 7,4000(8) Å, oltre ad avere 4 unità di formula per cella unitaria.[4]
Origine e giacitura
modificaLa zincostottite si forma come minerale secondario nelle zone di ossidazione. Il minerale è rarissimo ed è stato trovato solo nella miniera di "Tsumeb" (19.22704°S 17.72764°E) presso l'omonima città nella regione di Oshikoto (Namibia),[8], che è anche la località tipo.[9]
Forma in cui si presenta in natura
modificaLa zincostottite si presenta come resti fortemente incisi di cristalli equantici o tabulari con dimensioni fino a circa 1 mm di diametro. Tali cristalli trasparenti e incolori e il loro striscio sulla mattonella di prova è bianco; la lucentezza va da vitrea ad adamantina.[6]
Note
modifica- ^ a b (EN) Strunz-mindat (2025) Classification - Hydroxides with OH, without H2O; corner-sharing octahedra, su mindat.org. URL consultato il 16 febbraio 2025.
- ^ a b c (EN) Malcolm Back et al., The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Updated: January 2025 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, Marco Pasero, gennaio 2025. URL consultato il 16 febbraio 2025 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2025).
- ^ a b (DE) Zincostottite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 16 febbraio 2025.
- ^ a b c d (EN) Ferdinando Bosi, Frédéric Hatert, Marco Pasero e Stuart J. Mills, IMA Commission on New Minerals, Nomenclature and Classification (CNMNC) – Newsletter 81, in European Journal of Mineralogy, vol. 36, n. 5, 2024, pp. 917-923. URL consultato il 16 febbraio 2025.
- ^ a b c d (EN) Zincostottite, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 16 febbraio 2025.
- ^ a b c d e f (EN) Anthony R. Kampf, Joy Désor, Mark D. Welch, Chi Ma e Gerhard Möhn, Zincostottite, ZnGe(OH)6, the zinc analogue of stottite from Tsumeb, Namibia, in Mineralogical Magazine, pp. 1-17. URL consultato il 16 febbraio 2025.
- ^ (EN) Ernest Henry Nickel e Monte C. Nichols, IMA/CNMNC List of Minerals 2009 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, gennaio 2009. URL consultato il 16 febbraio 2025 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2024).
- ^ (DE) Zincostottite (Occurrences), su mineralienatlas.de. URL consultato il 16 febbraio 2025.
- ^ (EN) Tsumeb Mine (Ongopolo Mine), Tsumeb, Oshikoto Region, Namibia, su mindat.org. URL consultato il 16 febbraio 2025.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) Zincostottite, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy.