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Il fiume più lungo è il torrente Barvi che trova inizio nel cuore dell'[[Aspromonte]], la cui erosione ha diviso i due monti Trepitò e Rumbica. Scendendo a valle lungo il percorso del torrente si possono vedere delle gole a strapiombo, profonde anche 200 metri scavate dall'acqua nelle [[rocce]] arcaiche (principalmente [[gneiss]] e [[Micascisto|micascisti]]). A valle, lungo le rive del fiume il paesaggio è desertico, causato dalle ricorrenti piene fuori misura.
 
Le cascate di [https://www.geoparcoaspromonte.it Mundu e Galasia] attirano ogni anno migliaia di visitatori, che vi si recano seguendo il sentiero restaurato, ormai utilizzato esclusivamente per la visita delle cascate (l'originale risale alla metà del XIX secolo e serviva in particolare ai lavoratori del carbone per raggiungere i diversi paesi circostanti).
 
== Storia ==
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== Chiesa parrocchiale di Santa Maria di Merula (Chiesa Matrice) ==
Grazie al piano di stanziamento disposto dal Governo Borbonico, nel 1789 Molochio ebbe la sua nuova chiesa parrocchiale, pianificata dall’architetto Pietro Galdo ed edificata nel centro urbano. Purtroppo, col passare degli anni, anch’essa venne dichiarata inagibile e subì una seconda ricostruzione. adNel opera1844 difu scelto il progetto dell’architetto Francesco Saponieri di Napoli. Il piano era grandioso: sotto i quattro archi delle pareti laterali sarebbero stati collocati 4 altari; il muro, al di sopra del cornicione avrebbe portato scolpite le immagini dei dodici apostoli; nella nicchia dell’altare maggiore la statua di S. Maria de Merula avrebbe troneggiato imponente; il campanile dava slancio a una facciata in stile neoclassico, in netto contrasto col barocco dell’interno, sul cui frontone fu scritto: ''Terremotu destructum cincinnius resurgebat''. Il 17 settembre del 1853 la chiesa di Santa Maria de Merula, completata soltanto nelle strutture essenziali ma priva di altare maggiore, antiporto, orchestra, pittura e stuccatura, fu benedetta dall’arciprete Pasquale Scarpai. Ma nel 1908 partemetà delladel chiesacampanile rovinò sotto le scosse del sisma, la chiesa riportò delle lesioni e fuvenne necessarioconcordato privarladi abbassarla, privandola della parte superiore. La mano del capomastro di allora non andò per il sottile, distruggendo anche quello che il terremoto aveva risparmiato e dando inizio ai lavori di “riadattamento”: si misero tiranti di ferro per tenere legata la copertura e si rifece il tetto. La notte di Natale del 1921, con l’amarezza e il rimpianto nel cuore, l’arciprete Monsignor De Leo celebrò nel tempio decapitato, restaurato alla meno peggio.
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La chiesa parrocchiale, ristrutturata nuovamente tra il 2011 e il 2014, è situata sul lato occidentale della piazza centrale del borgo; essa custodisce, oltre alla statua lignea di San Rocco, quella della Madonna de Merula: l’opera, di notevole pregio, viene datata al 1735 e, secondo la tradizione, fu rinvenuta dai locali in un roveto del paese vecchio. EntrambeGli antichi splendori di entrambe le statue sono statestati riportati alla ristrutturateluce dal restauratore Giuseppe Mantella.
 
== Società ==