Per koinè lombardo-veneta si intende il volgare illustre dell’Italia settentrionale, in uso principalmente tra il XIII ed il XV secolo. Altri nomi con cui è conosciuta la koinè lombardo-veneta sono Lombardo (intendendo “antico Lombardo”), Old Lombard, Old Cisalpin, Old Padanian, etc…

Studi più importanti al riguardo

Fu Adolfo Mussafia, docente presso l’Università di Vienna, a evidenziare l’esistenza della ‘’’koinè lombardo-veneta’’’, nel suo lavoro ‘’’Monumenti antichi di dialetti italiani’’’ (1864). A favore dell'esistenza di un volgare illustre, che sarebbe stato in uso nell'Italia settentrionale tra il XII ed il XV secolo, si era già espresso Bernardino Biondelli, in seguito furono studiosi come Carlo Tenca, Bartoli, Salvioni. Contro l'individuazione di una koinè medioevale lombardo veneta si espressero studiosi come Ascoli e Contini, a causa della residua presenza di elementi locali.

Carlo Tagliavini, si esprimeva nel seguente modo: "Nell'italia settentrionale gli scrittori lombardi e veneti stavano formando una koiné letteraria che si manifestò con autori come Bonvesin da la Riva, Giacomino da Verona, Uguccione da Lodi, Gerardo Patecchio, etc..."[1].

Attualmente un grande sostenitore della koinè lombardo-veneta è Glauco Sanga; altri studiosi preferiscono riferirsi alla lingua alto-italiana delle Origini con il semplice nome di "scripta".

Testimonianze medioevali

Nelle discussioni linguistiche da Dante a Machiavelli è costante l’opposizione tra Toscano e Lombardo, come evidenzia Glauco Sanga nel suo intervento effettuato al Convegno di Milano e Pavia “Koinè dalle Origini al Cinquecento"[2].

Con il termine ‘’Lombardo’’ si intendeva la lingua parlata e (soprattutto) scritta, nella "Lombardia" del tempo, cioè nell'Italia settentrionale. Qui di seguito sono riportate alcune citazioni dell'antico contrasto tra Lombardo e Toscano, come era sentito dai contemporanei.

Dante nella Divina Commedia

Questa citazione è di Glauco Sanga.

Nel canto XXII dell'Inferno, Virgilio fa una domanda ad un dannato (verso 65):
" ... conosci tu alcun che sia latino, ...?"
e questo, ai versi 97-99, risponde:
" ... Se voi volete vedere o udire
- ricominciò lo spaurato appresso -
Toschi o Lombardi, io ne farò venire; ..."


Machiavelli

Glauco Sanga riporta un altro riferimento che si trova nel "Discorso intorno alla nostra lingua" di Nicolò Machiavelli, dove si parla di "lingua lombarda", accanto alla "spagnuola" e alla "franzese". Un esempio:
" ... perché di' tu "ciancie" come i fiorentini et non "zanze" come i lombardi, ...?"

Autori

XIII secolo

Bonvesin dra Riva (Milano): poemetti;
Barsegapè (Milano): Sermone del 1274;
Uguçon da Laodho: Libro;
Gerard Pateg (Cremona): Splanamento;
Giacomin da Verona: poemetti;
Guido Fava (Bologna): Gemma purpurea e Parlamenta et epistole;

XIV-XV secolo

Antonio da Ferrara: Prima che ‘l ferro arossi i bianchi pili;
Nicolò de’ Rossi (Treviso): Canzoniere;
Francesco Vannozzo (Padova): Rime;
Bernabò Visconti (Milano): Lamento.

Voci correlate

Note

  1. ^ C. Tagliavini - Le origini delle lingue neolatine, §85.
  2. ^ Atti del Convegno di Milano e Pavia – 25-26 settembre 1987 - Koiné in Italia dalle Origini al Cinquecento