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{{nota disambigua|il vescovo di Metz|Angilramno di Metz}}
{{Bio
|Nome = Angilramno
|Cognome =
|PostCognome = o '''Angelramno''', o ''Angelramne le Sage''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Ponthieu
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[975]]
|LuogoMorte = Saint-Riquier
|GiornoMeseMorte = 12 dicembre
|AnnoMorte = 1045
|Epoca = 1000
|Attività = abate
|Nazionalità = francese
}}
Di origini
{{portale|biografie|Cattolicesimo}}▼
== Biografia ==
Crebbe nel monastero, dimostrando ben presto una grande attitudine allo studio e alle lettere. Grazie al favore dell'abate Ingélard poté lasciare l'abbazia e formarsi nelle [[arti liberali]], diventando infine discepolo di uno dei maggiori studiosi del suo tempo, [[Fulberto di Chartres]].<ref>{{cita|Hénoque|pag. 313-314|hen1}}.</ref>
Rientrò a Saint-Riquier sul principio dell'XI secolo, non tardando a diffondere attorno a sé gli insegnamenti appresi: rinnovò la dotazione della biblioteca, che ancora non si era ripresa dalla distruzione normanna del IX secolo, copiando numerosi libri; la sua presenza alla guida della scuola abbaziale attirò un gran numero di giovani, rinnovando all'abbazia l'antica fama di centro di cultura (tra i suoi discepoli [[Guido di Amiens|Guido]], poi [[Diocesi di Amiens|vescovo di Amiens]] ed [[elemosiniere]] della [[Matilde di Fiandra|regina Matilde]], e Drogone, [[Diocesi di Thérouanne|vescovo di Thérouanne]]).<ref>{{cita|Hénoque|pag. 316|hen1}}.</ref>
Fece parte, attorno al 1015, della corte che accompagnò in pellegrinaggio a Roma [[Roberto II di Francia|Roberto il Pio]], impressionando il sovrano con la propria sapienza; alla morte di Ingélard Angilramno fu eletto abate dai confratelli, e Roberto non solo confermò l'elezione ma volle, secondo le cronache, essere presente alla cerimonia di insediamento.<ref>{{cita|Hénoque|pag. 317-318|hen1}}.</ref>
Grazie al favore reale, poté continuare l'opera del proprio predecessore, riedificando e costruendo ex novo sia nell'abbazia che nel paese e nei dintorni, perseguendo la restituzione delle proprietà e dei benefici usurpati e guadagnandone di nuovi, e dotando il monastero di libri, oggetti sacri e ornamenti liturgici.<ref>{{cita|Hénoque|pag. 319|hen1}}.</ref>
Morì in odore di santità il 12 dicembre 1045, e venne sepolto nella chiesa abbaziale.<ref>{{cita|Hénoque|pag. 330|hen1}}.</ref>
== Opere ==
Sappiamo che compose all'età di 21 anni una ''Vita Richarii'', poema in 4 libri su san [[Ricario di Centule]]; il primo libro costituisce una versificazione della biografia del santo scritta da [[Alcuino di York]], il secondo e il terzo riproducono sempre in versi una raccolta di miracoli del santo, composta nel IX secolo, mentre nel quarto libro compone lui stesso la storia della traslazione delle reliquie nel X secolo e dei miracoli avvenuti in quell'occasione. Sono andate perdute una vita di Sant'[[Austreberta]] e un ''Martyrium'' di [[Vincenzo di Saragozza|San Vincenzo]], oltre a una raccolta di canti.<ref>{{cita|Hénoque|pag. 315|hen1}}.</ref>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Histoire de l'abbaye et de la ville de Saint-Riquier|volume=1|autore= Jules Hénocque|editore=A. Douillet & C.ie|città=Amiens|anno=1880|lingua = francese|url=http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k415609p|cid=hen1}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Nati nella Somme]]
[[Categoria:Benedettini francesi]]
[[Categoria:Abati di Saint-Riquier]]
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