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Il '''perfezionismo''' è un tratto della [[personalità]] per cui una persona si sforza di raggiungere degli standard molto alti nello svolgimento di un compito o nel conseguimento di un'abilità; contestualmente, è accompagnato dalla tendenza a autocriticarsi.
ACQUISIZIONE DELLE SECONDE LINGUE
 
In base alla classificazione di Hamachek (1978), il perfezionismo viene suddiviso in perfezionismo positivo e perfezionismo negativo o "perfezionismo neurotico"; secondo un'altra nomenclatura, il perfezionismo è suddivisibile in perfezionismo adattivo e perfezionismo maladattivo. Il primo è la tendenza a fissare obiettivi in base alle proprie forze e debolezze, a raggiungerli dando il meglio di sé e a sentirsi bene nel momento in cui raggiungono gli obiettivi che in partenza sono realistici; inoltre, i perfezionisti adattivi sono sufficientemente flessibili da tarare gli standard al ribasso se necessario. Il secondo invece è la tendenza a autoimporsi o imporre agli altri standard irraggiungibili, a lavorare secondo uno standard rigido e inflessibile e a criticarsi e criticare in modo negativo.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|nome=Tingting|cognome=Fang|nome2=Fan|cognome2=Liu|data=2022|titolo=A Review on Perfectionism|rivista=Open Journal of Social Sciences|volume=10|numero=01|pp=355–364|lingua=inglese|accesso=2025-04-16|doi=10.4236/jss.2022.101027|url=https://www.scirp.org/journal/doi.aspx?doi=10.4236/jss.2022.101027}}</ref>
L''''acquisizione delle lingue straniere''', o '''acquisizione delle seconde lingue''', è un processo con cui le [[Lingua seconda|lingue seconde]] (L2) o "lingue straniere" vengono imparate da parte di un discente. Tuttavia, a differenza del tradizionale apprendimento delle lingue straniere, l'acquisizione delle lingue straniere è un processo spontaneo, inconscio e che avviene senza materiali didattici, al di fuori di una classe e senza l'intervento di una lingua ponte (come ad esempio la lingua materna del discente). Un esempio tipico è quello di un appassionato di lingue che impara una lingua straniera ascoltando un amico e provando a conversare con lui; un altro esempio è quello di un immigrato (non necessariamente analfabeta) che arriva in un nuovo Paese e impara la lingua locale ascoltando le persone e provando a conversare con loro.
 
Il perfezionismo negativo e maladattivo ha effetti lesivi sulla vita di un individuo e paradossalmente può portare alla [[procrastinazione]], per cui un compito non viene iniziato, proseguito o concluso.<ref name=":0" />
Lo studio di come avviene l'acquisizione delle seconde lingue forma a sua volta un sotto-campo della glottodidattica, la [[didattica acquisizionale|'''didattica acquisizionale''']]. Infatti, le scoperte degli studi sull'acquisizione delle L2 permettono di migliorare l'insegnamento delle lingue facendo perno su strategie analoghe a quelle dell'acquisizione, che possono affiancarsi alle strategie più classiche, formaliste e tradizionali usate in classe che puntano all'apprendimento e non all'acquisizione (e.g., studio delle regole astratte, svolgimento di esercizi che testano la conoscenza delle regole, utilizzo di testi scolastici, studio delle liste di eccezioni e di vocaboli ecc.). Se le conoscenze intorno all'acquisizione di L2 non vengono applicate in modo concreto, formano soltanto una conoscenza astratta, ragion per cui secondo Krashen la linguistica acquisizionale in questo caso fa parte della linguistica teorica e non della linguistica applicata.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Stephen Krashen|titolo=Principles and Practice in Second Language Acquisition|url=https://www.sdkrashen.com/content/books/principles_and_practice.pdf|anno=2009|editore=Pergamon Press Inc.|lingua=inglese|ISBN=0-08-028628-3}}</ref>
== Definizione esatta e dimensioni ==
 
=== BasiPrime teorichedefinizioni ===
Non esiste una definizione esatta e unica del perfezionismo. Ad esempio, Hollender (1965) lo descrive come un tratto di personalità negativo per cui una persona si fissa degli standard irrealistici, per cui non verranno mai raggiunti; contestualmente, il perfezionista può imporre standard irrealistici anche alle persone intorno a lui (e.g., gli amici, i/le partner sessuali, i figli, i colleghi di lavoro, i lavoratori subordinati, gli studenti nel caso in cui il perfezionista sia un docente). Burns (1980) aggiunge che il perfezionista, a causa degli standard troppo alti e idealizzati, lavora compulsivamente verso i propri obiettivi irraggiungibili e misura il proprio valore solo in base a quanto riesce a ottenere concretamente; siccome gli standard non si possono mai raggiungere, la tendenza è quella di autocriticarsi in modo costante, eccessivo, duro e aspro (Frost, Marten, Lahart e Rosenblate, 1990; Flett e Hewitt, 2002).<ref name=":0" />
Tra le basi teoriche dell'acquisizione delle seconde lingue e della didattica acquisizionale si contano le ipotesi nel campo della linguistica acquisizionale, gli esperimenti di linguistica applicata e le basi sia di didattica che di psico-pedagogia (se i discenti non sono adulti, la branca esatta è quella della pedagogia; se i discenti sono adulti, allora è l'andragogia). In particolare, la didattica acquisizionale (come anche tutta la glottodidattica) è un campo interdisciplinare.
 
Flett, Hewitt e Dyck (1989) descrivono il perfezionismo come uno stile pervasivo e neurotico, cioè collegato al [[neuroticismo]], cioè la tendenza da parte di un soggetto a provare emozioni negative come stress, ansia e depressione.<ref name=":0" />
Le ipotesi sono delle osservazioni su come avviene il processo di acquisizione di una L2 a seguito dell'osservazione diretta dei parlanti lungo un periodo di tempo e di eventuali interviste con loro (le interviste possono anche includere dei test psicometrici per individuare le caratteristiche psicologiche dei discenti). Le ipotesi sono dunque basate su dati sperimentali e devono essere predittive di fronte a nuovi dati sperimentali, altrimenti vengono smentite attraverso i contro-esempi.<ref name=":0" /> Gli esperimenti di linguistica applicata, laddove sono orientati alla glottodidattica, invece sono delle osservazioni di più gruppi di persone che apprendono una lingua con diversi metodi e materiali; in base a test e interviste, i linguisti cercano di capire quale dei metodi usati sia il migliore<ref name=":0" /> o, in alternativa, quali sono i punti di forza e di debolezza di ogni metodo. In tal modo, vengono consegnati ai docenti di lingua degli strumenti critici nel momento in cui impostano un metodo glottodidattico e/o lo discutono con i discenti.
 
=== Dimensioni ===
Nella didattica acquisizionale, le ipotesi dialogano con la ricerca sul metodo glottodidattico, per cui questo sotto-campo della glottodidattica che appartiene (insieme a tutta la glottodidattica) alla linguistica applicata si fonda su un dialogo tra linguistica teorica e linguistica applicata.<ref name=":0" />
Il perfezionismo, in alternativa, è stato suddiviso in due per rendere meglio i suoi connotati: infatti, il perfezionismo non è interamente negativo (Shafran et al., 2002; Shafran et al., 2003; Dunkley et al., 2006; O’Connor, 2007; Afshar et al., 2011) e questa visione più complessa del perfezionismo è rispecchiata nella bipartizione di Hamachek (1978) in perfezionismo positivo e perfezionismo negativo/neurotico.<ref name=":0" /> Una suddivisione analoga è quella di Slade e Owens (1998), per cui il perfezionismo è suddiviso in perfezionismo adattivo e perfezionismo maladattivo. La prima forma è benefica per l'individuo, mentre la seconda forma porta a comportamenti maladattivi, cioè per cui il perfezionista non riesce ad adattarsi alle circostanze<ref name=":0" /> e dunque come effetto ricava delle sofferenze psicofisiche o induce sofferenze psicofisiche.
 
Il perfezionismo viene scandagliato in due dimensioni, oltre a quella positiva e negativa (Dunkley, Blankstein, Halsall, Williams e Winkworth, 2000; Frost, Heimberg, Holt, Mattia e Neubauer, 1993; Stoeber e Otto, 2006): il perfezionismo da preoccupazioni sulla valutazione (Evaluation Concerns Perfectionism, ECP) e il perfezionismo da standard personale (Personal Standard Perfectionism, PSP). Il perfezionismo da preoccupazioni sulla valutazione si basa sulla paura di fare errori, del giudizio negativo sociale, sull'intolleranza vers ole imperfezioni e sulla sensazione di mancata coincidenza tra aspettative e performance/esecuzione (o anche risultato). Il perfezionismo da standard personale invece si basa sulla fissazione di standard irrealistici, idealizzati, irraggiungibili, estremamente alti e scollegati dalla realtà e/o dalle proprie abilità e possibilità nel presente; contestualmente, si basa sull'inseguimento di questi standard e dunque sul raggiungimento della perfezione,<ref name=":0" /> per quanto quest'ultima esista solo come concetto e vocabolo ma non esista nella realtà. "Perfezione" deriva dal latino classico "perficio" (prefisso morfologico "per-" e verbo "facio" che funge da radice lessicale), che vuol dire semplicemente "finire" (letteralmente, "fare attraverso"); il corrispettivo in greco antico è "teleos", che indica il "fine".
=== L'interlingua e le sue fasi ===
(comune all'acquisizione di L1)
 
Una classificazione simile è il modello tripartito (Parker, 1997; Rice e Ashby, 2007; Rice e Slaney, 2002; Stoeber e Otto, 2006), per cui i perfezionisti sono classificati come:<ref name=":0" />
=== Le ipotesi di Krashen ===
Le ipotesi principali su cui si regge l'acquisizione delle lingue straniere sono le 6 ipotesi di Krashen, che hanno un valore predittivo. Esse sono:
 
* perfezionisti salutari/adattivi (bassa preoccupazione per l'errore, alti standard personali)
* <u>Ipotesi della distinzione tra apprendimento e acquisizione</u>: l'apprendimento e l'acquisizione di una lingua straniera sono due processi diversi tra loro. L'apprendimento è un processo cosciente, mentre l'acquisizione (sia di L1 che di una L2) è un processo inconscio; il discente è solo cosciente di usare la lingua per riuscire a comunicare. Nell'acquisizione, la comunicazione avviene senza sapere in modo esatto le regole grammaticali (e.g., "Si dice così, ma non so esattamente come mai", "Si dice così perché mi suona bene"), mentre nell'apprendimento sono studiate in modo verticale e esplicito le regole grammaticali. Infine, l'apprendimento avviene in contesto formale (in classe, anche se non necessariamente durante la scuola dell'obbligo), mentre l'acquisizione vera e propria avviene in contesto informale, naturale e non scolastico, al di fuori di un'aula e senza libri di testo. Nella letteratura scientifica internazionale, la dicotomia è indicata con "learning VS acquisition". Sia i bambini che gli adulti possono acquisire una lingua non nativa e il processo è identico.<ref name=":0" />
* perfezionisti disfunzionali/maladattivi (alta preoccupazione per l'errore, alti standard personali)
* <u>Ipotesi del monitor</u>: secondo quest'ipotesi che ha svariate definizioni, di base il fine dell'apprendimento conscio e attraverso le regole grammaticali di una lingua non culmina nell'acquisizione, ma nella comparsa del "monitor" nella mente del discente. Il monitor, ovvero "ciò che monitora", è una funzione nella mente che controlla la correttezza delle frasi prodotte in output (in forma scritta o orale) a monte o a valle attraverso l'autocorrezione. Il monitor è più o meno attivo con diverse gradazioni e, se troppo attivo/pesante ("heavy monitor use"), rallenta la produzione di output siccome il discente pensa prima di parlare o ostacola la comprensione dell'input dell'interlocutore siccome il discente è distratto a pensare alle regole. Il tempo sufficiente per pensare è disponibile durante la produzione di output scritto ma, anche se ha il tempo, il discente potrebbe parlare senza curarsi del rispetto delle regole se è completamente assorbito dal dialogo (il contenuto/la sostanza dunque prende il sopravvento sulla forma). La fluenza è scorrelata dalla comparsa e attivazione del monitor, dunque è scorrelata dal risultato dell'apprendimento.
* non-perfezionisti (bassi standard personali)
* <u>Ipotesi dell'input comprensibile</u>: l'ipotesi spiega che il modo in cui un bambino o un adulto acquisisce una lingua (sia L1 che L2) attraverso l'esposizione a input linguistico; l'input linguistico è il contenuto di un messaggio orale da parte di un interlocutore o di un testo scritto. L'input in più deve essere reso comprensibile in qualunque modo (e.g., attraverso gesti, immagini, disegni, l'oggetto/referente mimato, espressioni facciali, onomatopee). Questa ipotesi non vale nel contesto dell'apprendimento formale, siccome la lingua viene appresa e non acquisita. L'input comprensibile può ispirarsi alla parlata infantile dei genitori ai bambini molto piccoli (child talk, caretaker speech), che è lenta, resa comprensibile ed è semplificata siccome si adatta al livello linguistico del bambino.<ref name=":0" />
* <u>Ipotesi dell'ordine naturale di acquisizione</u>: il percorso di acquisizione di una lingua procede per stadi e ognuno di questi stadi vede la comparsa nella produzione di output linguistico (e.g., frasi e testi) delle varie strutture grammaticali, della sintassi corretta e della morfologia della lingua (se lingua non è isolante come ad esempio il cinese). Attraverso l'osservazione del percorso di vari parlanti di una L2 (i primi studi storicamente si sono concentrati sulla lingua inglese come L2 a causa della sua diffusione enorme), è stato individuato un pattern ricorrente, per cui tendenzialmente alcuni argomenti grammaticali (strutture, sintassi, morfologia) sono apprese prima e alcuni argomenti sono appresi dopo. Per esempio, in inglese, il suffisso verbale -ing viene appreso prima della -s alla 3° persona plurale.<ref name=":0" /> Questo pattern ricorrente, nelle varie lingue, ha una spiegazione (e.g., il suono -ng ha un peso fonico maggiore di -s, che invece è esile e tende a non essere notato). Questo pattern, se il discente è esposto alla grammatica e svolge una produzione di output scritto in cui il monitor è pesantemente usato, cambia siccome elementi non troppo complessi che vengono acquisiti tendenzialmente per ultimi vengono usati subito; tuttavia, se il monitor viene usato in modo leggero ("light monitor use"), questo effetto tende a sparire, mentre se il monitor si disattiva completamente l'ordine usato torna a essere quello naturale di acquisizione. Per esempio, durante un test scritto, in inglese L2 si può produrre con un buon grado di accuratezza la -s alla 3° persona singolare, che peraltro è un semplice suffisso morfologico non troppo intricato di per sé, ma se si alleggerisce l'uso del monitor il grado di accuratezza torna a calare.<ref name=":0" />
* <u>Ipotesi dell'input più uno (i+1)</u>: il percorso di acquisizione di una lingua avanza/ha compiuto un avanzamento nel momento in cui, all'input che il discente ha già compreso e assimilato (intaken) si aggiunge un elemento nuovo ("+1"), che può essere un vocabolo, una struttura grammaticale, un nuovo elemento morfologico ecc. Soltanto il nuovo ("+1") è l'elemento non noto che viene compreso dal discente perché reso comprensibile in qualche modo o attraverso il contesto e dunque elementi extra-linguistici; comunque, in partenza, tutto ciò che non rappresenta "+1" è comprensibile). In tal modo, qualcosa che non è ancora capito e acquisito viene in primis compreso. L'acquisizione completa avviene solo dopo la comprensione. Siccome l'ordine naturale di acquisizione non è perfettamente identico per ogni gruppo di parlanti che desiderano acquisire una L2, il "+1" non è uguale per ogni gruppo di parlanti; pertanto, "+1" può essere reperito a tentativi e evitando di sequenziare in modo eccessivo l'input e/o la grammatica introdotta volta per volta. Il sequenziamento consiste nello scegliere volta per volta i topic o vocaboli esatti e isolati da introdurre<ref name=":0" /> e, in contesto di apprendimento, equivale all'argomento di una singola lezione di lingua in classe o alla lista ordinata e rigida di argomenti grammaticali nell'indice di un libro di grammatica.
* <u>Ipotesi del filtro affettivo</u>:
 
A ognuno dei 3 tipi, corrisponde un sottotipo di perfezionismo (salutare/adattativo, disfunzionale/maladattivo, non-perfezionismo). Secondo una meta-analisi di Stoeber e Otto (2006), nella comparazione tra i tre, i perfezionisti disfunzionali mostrano il maggior numero di tratti psicologici negativi, mentre i perfezionisti salutari ne mostrano di meno.<ref name=":0" />
Infine, come corollario dell'ipotesi i+1, la fluenza nella L1 e L2 viene acquisita con esposizione continua e frequente a input linguistico. La fluenza dunque emerge nel tempo spontaneamente, per cui non si insegna direttamente e non si può forzare. Inoltre, le primissime produzioni di ouput da parte del discente emergono in modo altrettanto spontaneo, per cui non vengono forzate; di contro, emergono nel momento in cui il discente si sente pronto a parlare. Ogni discente ha il proprio momento in cui si sente pronto. Le prime produzioni orali (early speech) non sono mai accurate e fluenti.<ref name=":0" />
 
Gaudreau e Thompson (2010) hanno proposto il modello 2 × 2 del perfezionismo, per cui il perfezionismo è suddiviso in 4 sottotipi:<ref name=":0" />
'''p.31'''
 
1) perfezionismo da standard personali puro
=== L'ipotesi del noticing e la teoria della processabilità ===
...
 
2) perfezionismo misto
== I metodi naturali ==
Approccio naturale, Silent Reading e the Power of Reading, Total Physical Response (TPR). Acquisizione pronuncia. Il docente come facilitatore, studente attivo, syllabus flessibile. usare input comprensibile, reso comprensibile, ordine di acquisizione, sequenziamento, correzione errori e punteggio; filtro affettivo.
 
3) perfezionismo da preoccupazione per l'errore puro
=== Conflitti con altri metodi ===
Altri metodi glottodidattici non sono basati sulle scoperte della linguistica acquisizionale, per esempio perché sono nati prima dell'inizio degli studi sulla linguistica acquisizione delle L2. In particolare, il [[metodo audio-linguistico]] (audio-lingual method) non è basato sulla linguistica acquisizionale delle L2, ma sul comportamentismo, che è una teoria originatasi prima dell'inizio degli studi sulla linguistica acquisizionale delle L2 e nata nel contesto della psicologia (e non della linguistica teorica).<ref name=":0" />
 
4) non-perfezionismo
Un altro metodo che non segue le scoperte nel campo dell'acquisizione linguistica è la grammatica trasformativa applicata (Applied Transformative Grammar, Applied TG). Questo metodo è basato su degli studi di sintassi e fonologia ma, secondo Krashen, è stato fallimentare in quanto la grammatica trasformativa è una teoria linguistica centrata però sulla competenza degli adulti, dunque su adulti già formati e esperti in una lingua. Dunque, in quanto teoria su un "prodotto", non è una teoria che appartiene al processo dell'acquisizione linguistica.<ref name=":0" />
 
Questo modello è stato criticato da Stoeber (2021), che in più ha indicato dei suggerimenti per migliorare il modello.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Joachim|cognome=Stoeber|data=2012-10-01|titolo=The 2 × 2 model of perfectionism: A critical comment and some suggestions|rivista=Personality and Individual Differences|volume=53|numero=5|pp=541–545|lingua=inglese|accesso=2025-04-16|doi=10.1016/j.paid.2012.04.029|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0191886912001948}}</ref>
Dopodiché, l'approccio strutturalista si basa sulla teoria dello strutturalismo; per parallelismo, il metodo audio-linguistico si basa sul comportamentismo. Pertanto, l'approccio strutturalista condivide il fatto di non basarsi sulle scoperte e teorie del campo dell'acquisizione linguistica. L'approccio strutturalista si basa sugli esercizi strutturali, cioè basati su drill, strutture grammaticali, riscrittura delle frasi e sostituzione ("manipolazione della frase"), riempimento e ripetizione di pattern. In questo metodo, il discente è visto e trattato come un soggetto passivo e l'insegnamento non è soggetto a personalizzazione.
 
Secondo invece la suddivisione di Frost et al. (1990), il perfezionismo è suddiviso in sei dimensioni:<ref name=":0" />
Infine, l'approccio formalista è basato sullo studio verticale delle regole grammaticali e delle frasi esempio, talvolta non spendibili nella vita reale. Lo studio delle regole astratte, che compone un syllabus (insieme di insegnamenti) inflessibile e senza possibilità di personalizzazione, viene poi affiancato da attività di traduzioni di frasi e/o testi. Questo approccio rispecchia l'apprendimento linguistico e non l'acquisizione linguistica in quanto la lingua viene imparata in modo cosciente e studiando le regole; questo metodo è usato da prima dell'inizio degli studi sull'acquisizione linguistica delle L2 e il suo esito finale è l'apprendimento linguistico, non l'acquisizione della lingua.
 
* Concern over Mistake (CM) o Evaluative Concern (EC), cioè "preoccupazione dell'errore" e "preoccupazione della valutazione", che è il nucleo del perfezionismo patologico e maladattivo
* Doubts about Actions (DA), cioè "dubbi sulle azioni"
* Parental Expectations (PE), cioè "aspettative genitoriali"
* Parental Criticism (PC), cioè "critiche genitoriali"
* Personal Standards (PS), cioè "standard personali", che possono essere caratteristiche positive se gli standard sono alti ma raggiungibili
* Organization (O), cioè "organizzazione", che può essere un tratto positivo
 
L'ultima suddivisione multidimensionale è di Hewitt e Flett (1991), per cui il perfezionismo è suddiviso in 3 dimensioni secondo una visione specificatamente interpersonale:<ref name=":0" />
 
* perfezionismo auto-orientato (self-oriented perfectionism, SOP), per cui il perfezionista si fissa l'obiettivo di raggiungere la perfezione, si critica in modo rigoroso ed è motivato dal successo personale e dalla paura di fallire
 
* perfezionismo orientato agli altri (other-oriented perfectionism, OOP), per cui il perfezionista prescrive a un'altra persona di raggiungere la perfezione
 
* perfezionismo socialmente prescritto/imposto (socially prescribed perfectionism, SPP), per cui il perfezionista crede che gli altri (e.g., la società intera, le donne, gli uomini, i genitori, il gruppo di lavoro, qualcuno in generale) abbia degli standard di valutazione altissimi verso di sé, per cui si fissa l'obiettivo di raggiungere la perfezione agli occhi di qualcun altro. In questo tipo di perfezionismo ha bisogno dello sguardo e giudizio altrui per raggiungere la perfezione
 
Hewitt e Flett (1991) individuano le cause del perfezionismo nel sé ideale: i perfezionisti manipolerebbero cognitivamente il sé ideale in modo improprio.<ref name=":0" />
 
Bieling, Israeli e Antony (2004) spiegano che ad esempio il perfezionista maladattivo è assalito da dubbi, indecisione e dunque problemi decisionali, non riesce a fissare standard raggiungibili, se li ha fissati allora li persegue in modo inflessibile (per cui non riesce ad abbassare gli standard) e crede che gli altri abbiano aspettative irrealistiche nei suoi confronti. Kung e Chan (2014) aggiungono anche la paura di fare errori<ref name=":0" /> e dunque una paura di fondo del giudizio negativo degli altri. La paura di fare errori per perfezionismo è correlata al burnout dello studente; di contro, il perfezionismo adattativo è correlato al coinvolgimento degli studenti in quello che fanno (Zhang, Gan e Cham, 2007).<ref name=":0" />
 
-
 
'''Nesso con il narcisismo e il disturbo ossessivo-compulsivo e disturbi del sonno eventuali (etanolo?)'''
 
'''neurobiologia del perfezionismo'''
 
'''il tipico profilo del perfezionista come preferenze'''
 
'''gli ambiti del perfezionismo (studio, lavoro, hobby e bigoressia, amore, relazioni sociali)'''
 
== Effetti ==
Il perfezionismo ha degli effetti sia positivi che negativi sulla salute mentale di un soggetto perfezionista (Ganske, Gnilka, Ashby, & Rice, 2015).<ref name=":0" />
 
=== Effetti negativi ===
Gli effetti negativi sono la procrastinazione, l'ìndecisione, l'ansia, la depressione, comportamenti ossessivi, disturbi alimentari come l'anoressia nervosa, i disturbi di personalità e generiche malattie psicosomatiche (Pacht, 1984; Kearns et al., 2007; Egan et al., 2011).<ref name=":0" /> Bell (2010) aggiunge la rabbia e la sensazione di impotenza e delusione.<ref name=":0" />
 
L'effetto più comune è la depressione, sia se il perfezionismo è auto-imposto/orientato verso di sé, sia quando è socialmente prescritto (Flett, Panico e Hewit, 2011), ad esempio quando i genitori hanno aspettative molto alte nei confronti del figlio (Chang et al., 2011). I livelli più alti di depressione si ritrovano nei perfezionisti maladattivi, mentre un livello medio si ritrova nei non-perfezionisti e un livello basso si ritrova tra i perfezionisti adattivi siccome questi ultimi usano stragie efficaci per fronteggiare il loro impegno e difficoltà, cioè 'coping strategies' (Noble, Ashby e Gnilka, 2014).<ref name=":0" />
 
Il secondo effetto più comune è l'ansia (Eum e Rice, 2011; Flett e Hewitt, 2002; Kawamura et al., 2001); i perfezionisti ansiosi inoltre possono sviluppare la fobia sociale quando il perfezionismo è socialmente prescritto siccome sono molto attenti ai dettagli nelle loro interazioni interpersonali, si preoccupano di fare errori e dubitano delle proprie abilità a comunicare e si incolpano spesso di piccoli errori. L'ansia sociale che ne deriva porta a una forma di fobia e a un ritiro sociale (Junster et al., 1996). Inoltre, il perfezionismo socialmente imposto è associato in particolare allo sviluppo di disturbi dell'alimentazione come la bulimia nervosa e il binge eating (Flett et al., 2011; Mackinnon et al., 2002) e l'anoressia nervosa, comune sia al perfezionismo socialmente imposto che a quello orientato verso di sé (dunque sia etero-imposto che auto-imposto) (Cockell et al., 2002); in entrambi i tipi di perfezionismo sono manifestate anche generiche preoccupazioni sulla propria alimentazione (Soares, 2015).<ref name=":0" />
 
Secondo Bieling et al. (2003), i soggetti affetti da perfezionismo maladattivo tendono a imporsi standard accademici più alti e hanno una discrepanza tra i voti che desiderano prendere e quelli che effettivamente prendono, tendono a sviluppare emozioni negative e si percepiscono come impreparati.<ref name=":0" /> Mitchelson e Burns (1998) hanno mostrato come i perfezionisti maladattivi hanno una minore soddisfazione della vita, specialmente se il perfezionismo è socialmente imposto.<ref name=":0" />
 
Secondo la meta-analisi di Stoeber e Otto (2006), i perfezionisti maladattivi mostrano ad esempio i seguenti tratti psicologici negativi: paura di fare errori, dubbi sulle proprie azioni, discrepanze tra i risultati finali e le proprie aspettative di partenza, critiche da parte dei genitori. I non-perfezionisti e i perfezionisti salutari hanno un minor numero di tratti negativi.<ref name=":0" />
 
Un livello alto di perfezionismo è legato anche all'insoddisfazione verso il proprio corpo (body dissatisfaction). L'insoddisfazione verso il proprio corpo è un fattore di rischio robusto per predire l'insorgenza di [[disturbi dell'alimentazione]] e di preoccupazioni sul peso (Stice e Shaw, 2002; Jacobi e Fittig, 2010).<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=Tracey D.|cognome=Wade|nome2=Marika|cognome2=Tiggemann|data=2013|titolo=The role of perfectionism in body dissatisfaction|rivista=Journal of Eating Disorders|volume=1|pp=2|lingua=inglese|accesso=2025-04-30|doi=10.1186/2050-2974-1-2|url=https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC3776202/}}</ref> Secondo Fairburn, Cooper e Shafran (2003), il perfezionismo è uno dei 4 meccanismi che portano alla persistenza dei disturbi dell'alimentazione. La correlazione tra perfezionismo e pazienti affetti da disturbi dell'alimentazione è confermata da Bardone-Cone, Sturm, Lawson et al. (2010) e da Egan, Wade e Shafran (2010).<ref name=":1" /> In particolare, nel modello cognitivo-interpersonale dell'[[anoressia nervosa]], il perfezionismo (concettualizzato come rigidità cognitiva) è uno dei quattro fattori che portano alla sua persistenza. Secondo La Teoria Tre-fattori (Three-factor Theory) di Bardone-Cone et al., il perfezionismo è uno dei tre fattori che portano alla [[bulimia nervosa]] insieme all'alta insoddisfazione verso il proprio corpo e alla bassa autostima.<ref name=":1" /> Secondo uno studio svolto su 1083 donne di 28-40 anni, con una media di 35 anni, il perfezionismo è correlato con l'insoddisfazione verso il peso corporeo; le donne che desideravano un peso minore avevano un alto livello di preoccupazione verso gli errori, mentre le donne che desideravano una linea/silhouette migliore avevano anche dubbi verso le proprie azioni.<ref name=":1" />
 
-
 
CONTINUO<ref name=":1" />
 
=== Effetti positivi ===
Il perfezionismo ha effetti positivi se una persona ha come caratteristica di personalità il perfezionismo positivo/salutare. Gli effetti positivi hanno un impatto sull'umore della persona, sulla sua soddisfazione verso la vita e sull'apprendimento; di contro, il perfezionismo negativo ha un impatto negativo sull'umore, soddisfazione verso la vita e sull'apprendimento (Rice e Mirzadeh, 2000). L'impatto positivo del perfezionismo adattivo sulla soddisfazione della vita è confermato anche da Rice e Ashby (2007), da Chang, Banks e Watkins (2004), da Wang, Yuen e Slaney (2009) e da Park e Jeong (2015); Suh et al. (2017), inoltre, hanno dimostrato che i perfezionisti salutari hanno un buon punteggio di felicità soggettiva, di presenza di significato nella propria vita, di uno scopo nella propria vita e nella crescita personale. Di contro, i perfezionisti maladattivi sono in ricerca di un significato della propria vita. Negli adulti, la relazione tra perfezionismo e soddisfazione della vita è mediata dalla pressione sociale/esterna percepita (Chang, 2000).<ref name=":0" />
 
Inoltre, il perfezionismo positivo è positivamente correlato a emozioni positive durante gli esami, mentre quello negativo è positivamente correlato alla tendenza a provare emozioni negative (DiBartolo, 2008); gli stessi Bieling et al. (2003) indicavano che i perfezionisti maladattivi tendono a sentirsi impreparati in contesto scolastico. Inoltre, un alto livello di perfezionismo sembra essere correlato a sperimentare emozioni positive rispetto ad avere una bassa tendenza al perfezionismo (Gaudreau e Thompson, 2010).<ref name=":0" /> I perfezionisti adattivi
 
Secondo la meta-analisi di Stoeber e Otto (2006), i perfezionisti salutari mostrano un maggior numero di tratti psicologici positivi rispetto ai perfezionisti maladattivi. In particolare, hanno strategie per affrontare i problemi adattative, un maggiore benessere, buon adattamento sociale (social adjustment), buon inserimento nel mondo scolastico/accademico (academic integration) e una minore manifestazione di tratti ossessivo-compulsivi.<ref name=":0" />
 
Infine, il perfezionismo positivo ha un'associazione minore con l'emotional eating, mentre il perfezionismo maladattivo è maggiormente correlato a pensieri sulla propria alimentazione e allo sviluppo di disturbi dell'alimentazione (Wang e Li, 2017).<ref name=":0" />
 
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Levinson et al. (2015) studied 602 undergraduates and 180 participants diagnosed with social anxiety disorder found that two different combinations of “standards” and “evaluation concern” were associated with social anxiety, each combination was a unique type of perfectionism, with
 
low Self-reported standards and high-rating concerns and
 
high-individual standards and high-rating concerns in informant-only reported.
 
Furthermore, Newby et al. (2017) found that socially prescribed perfectionism was positively associated with social anxiety and that self-oriented perfectionism was positively associated with social anxiety, but the association became non-significant after controlling for the effects of socially prescribed perfectionism.
 
== Misurazione ==
Frost et al., dopo avere creato il modello multidimensionale a 6 dimensioni del perfezionismo, hanno sviluppato la Frost Multidimensional Perfectionism Scale (FMPS), che serve a verificare queste 6 dimensioni.<ref name=":0" />
 
Hewitt e Flett invece hanno sviluppato la Hewitt multidimensional perfectionism scale per verificare le 3 dimensioni del loro modello.<ref name=":0" />
 
== Cura ==
...
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
 
* [[Procrastinazione]]
* [[Acquisizione linguistica]] (L1)
* [[AcquisizioneSindrome dellada lingua cineseburnout]]
* [[Ansia verso le lingue straniere]]
* [[Depressione]]
* [[Noia verso le lingue straniere]]
* [[Stress]]
 
* [[Neuroticismo]]
[portali]
* [[Narcisismo]]
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