Eric Hobsbawm: differenze tra le versioni
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|Attività2 = scrittore
|Nazionalità = britannico
|Immagine = Eminent Historian Professor Eric Hobsbawm at the interactive session with the students of Delhi University, Jawaharlal Nehru University and Jamia Millia in New Delhi on December 21, 2004.jpg
|Immagine = Eric Hobsbawm.jpg▼
|Didascalia = Eric Hobsbawm nel
}}
Considerato uno dei principali intellettuali del [[XX secolo]], ha dedicato la sua vita agli studi sull'evoluzione del [[Capitalismo|capitalismo industriale]], il [[socialismo]] e il [[nazionalismo]]. Di formazione [[Marxismo|marxista]], le sue idee sociopolitiche hanno fortemente influenzato il suo lavoro. È principalmente ricordato per la sua tetralogia in cui trattò e sviluppò i concetti di ''[[lungo XIX secolo]]'', ''[[il secolo breve|secolo breve]]'' e ''[[invenzione della tradizione]]''.
== Biografia ==
Nato in una famiglia [[Ebraismo|ebraica]] di origini [[austria]]che, Hobsbawm
Hobsbawm proseguì i propri studi universitari presso il [[King's College (Cambridge)|King's College]] dell'[[Università di Cambridge]], dove fu ammesso nell'esclusivo circolo intellettuale degli "''Apostoli''" e dove conseguì il dottorato discutendo una tesi sulla [[Fabianesimo|''Fabian Society'']]. Durante la [[seconda guerra mondiale]], prestò servizio nel [[genio militare]] britannico e nei Corpi Reali di Educazione Militare. Nel
Hobsbawm si sposò due volte: prima con Muriel Seaman, con la quale il matrimonio durò fino al
Nel
Morì a Londra il 1º ottobre 2012, all'età di 95 anni.<ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/books/2012/oct/01/eric-hobsbawm-died-aged-95?intcmp=239|titolo=Eric Hobsbawm dies, aged 95|autore=Esther Addley|editore=guardian.co.uk|data=1º ottobre 2012|accesso=30 marzo 2014|lingua=en}}</ref> Fu cremato al Golders Green Crematorium e le sue ceneri furono sepolte nel [[Cimitero di Highgate|cimitero londinese di Highgate]], molto vicino al luogo di sepoltura di [[Karl Marx]].
== Politica ==
Nel 1931 a [[Berlino]] Eric Hobsbawm entrò a far parte della ''Sozialistischer Schülerbund'' (Associazione degli alunni socialisti), una propaggine della [[Lega della Gioventù Comunista di Germania]], e nel 1936 si iscrisse al [[Partito Comunista di Gran Bretagna]] (CPGB). Fu inoltre membro della sezione comunista del Party Historians Group dal 1946 fino alla sua dissoluzione e successivamente presidente della sua società derivata, la ''Socialist History Society'', fino alla morte.
In seguito all'[[Rivoluzione ungherese del 1956|invasione sovietica dell'Ungheria del 1956]], molti membri lasciarono il Partito Comunista Britannico in segno di protesta, ma Hobsbawm, unico tra i suoi colleghi, rimase nel partito, sebbene fu diffidato dalla sua leadership e cessò il lavoro politico entro la fine degli [[anni '50]]. Mantenne tuttavia i contatti con diversi fuoriusciti dal Partito come ad esempio [[Edward Palmer Thompson]] e John Saville, principali esponenti della [[New Left]] (Nuova Sinistra) del Regno Unito. Fu tra i firmatari di una lettera di protesta degli storici contro l'invasione sovietica dell'Ungheria. Fu fermamente a favore della [[Primavera di Praga]] del [[1968]]<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/books/2002/sep/14/biography.history|titolo=A question of faith|autore=Maya Jaggi|sito=theguardian.com|data=14 settembre 2002|lingua=en}}</ref>.
Hobsbawm era una figura di spicco della fazione [[Eurocomunismo|eurocomunista]] nel Partito Comunista di Gran Bretagna che iniziò a rafforzarsi dopo il 1968, quando il CPGB criticò la repressione sovietica della Primavera di Praga e il fallimento del [[Partito Comunista Francese]] nel sostenere il movimento del [[Maggio francese|Maggio '68]] a [[Parigi]].
Dagli [[anni '60]], la sua politica prese una svolta più moderata, poiché Hobsbawm arrivò a riconoscere che era improbabile che le sue speranze si realizzassero e non sosteneva più «sistemi socialisti di tipo sovietico». Fino al giorno della sua morte, tuttavia, rimase saldamente radicato negli ideali di sinistra, sostenendo che le prospettive a lungo termine per l'umanità erano «cupe». Verso la fine degli [[anni 1990]] e l'inizio degli [[anni 2000]], Hobsbawm fu molto critico nei confronti della [[Terza via]] e della leadership del [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista]] di [[Tony Blair]], che Hobsbawm definì «[[Margaret Thatcher|Thatcher]] con i pantaloni»<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/books/2002/sep/22/history.politicalbooks|titolo=Man of the extreme century|autore=Tristram Hunt|sito=theguardian.com|data=22 settembre 2002|lingua=en}}</ref>.
▲Hobsbawm proseguì i propri studi universitari presso il [[King's College (Cambridge)|King's College]] dell'[[Università di Cambridge]], dove fu ammesso nell'esclusivo circolo intellettuale degli "''Apostoli''" e dove conseguì il dottorato discutendo una tesi sulla [[Fabianesimo|Fabian Society]]. Durante la [[seconda guerra mondiale]], prestò servizio nel [[genio militare]] britannico e nei Corpi Reali di Educazione Militare. Nel [[1947]] ottenne l'incarico di svolgere una lectureship in storia presso il ''Birkbeck College'' di [[Londra]].
=== Il rapporto con il comunismo italiano ===
▲Hobsbawm si sposò due volte: prima con Muriel Seaman, con la quale il matrimonio durò fino al [[1951]], e poi con Marlene Schwarz, dalla quale ebbe i due figli Andy e Julia. Insegnò a partire dal [[1959]] al Birkbeck College dell'[[Università di Londra]] e negli [[Anni 1960|anni sessanta]] fu [[professore]] con incarichi limitati a [[Università di Stanford|Stanford]]. Nel [[1970]] fu nominato professore ordinario; nel [[1978]] entrò a far parte della [[British Academy]] ed esercitò la sua professione fino al [[1982]], seppur con alcune nomine provvisorie, tra cui quella alla ''[[The New School|New School for Social Research]]'' di [[Manhattan]].
Oltre alla sua associazione con il Partito Comunista di Gran Bretagna, Hobsbawm sviluppò stretti legami con il [[Partito Comunista Italiano]] (PCI), all'epoca il partito comunista più forte del [[blocco occidentale]], di cui si dichiarò «membro spirituale». Sviluppò contatti con accademici e intellettuali di sinistra italiani nei primi anni '50, che lo portarono a scoprire ed approfondire il pensiero di [[Antonio Gramsci]], i cui scritti hanno avuto un'influenza chiave sul lavoro di Hobsbawm sulla storia dei gruppi subalterni<ref name=":0">{{Cita news|lingua=en|autore=David Broder|url=https://jacobin.com/2018/11/eric-hobsbawm-italy-pci-gramsci|titolo=Hobsbawm in Italy|pubblicazione=[[Jacobin]]|data=18 novembre 2018}}</ref>.
Negli [[anni '70]] Hobsbawm fu favorevole al [[Compromesso storico]] promosso dal segretario generale del PCI [[Enrico Berlinguer]].
▲Nel [[2003]] gli fu assegnato il [[Premio Balzan]] per la storia europea dal [[1900]] con la seguente motivazione: «Per la sua brillante analisi della dolorosa [[storia dell'Europa]] del ventesimo secolo e per la sua capacità di coniugare la profondità delle ricerche storiche con un grande talento letterario»<ref name="Balzan Prize" />. È stato presidente del Birkbeck College dell'Università di Londra, nonché [[Professore|professore emerito]] in [[scienze politiche]] alla ''New School for Social Research'' di Manhattan. Hobsbawm aveva [[Poliglotta|dimestichezza con varie lingue]]: parlava correttamente l'[[Lingua inglese|inglese]], il [[Lingua tedesca|tedesco]], lo [[Lingua spagnola|spagnolo]], l'[[Lingua italiana|italiano]] e il [[Lingua francese|francese]]; riusciva a leggere l'[[Lingua olandese|olandese]], il [[Lingua catalana|catalano]] e il [[Lingua portoghese|portoghese]]. Morì a Londra il 1º ottobre [[2012]], all'età di 95 anni.<ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/books/2012/oct/01/eric-hobsbawm-died-aged-95?intcmp=239|titolo=Eric Hobsbawm dies, aged 95|autore=Esther Addley|editore=guardian.co.uk|data=1º ottobre 2012|accesso=30 marzo 2014|lingua=en}}</ref>
== Elaborazione intellettuale ==
Studioso di formazione [[Marxismo|marxista]], Hobsbawm ha dedicato molte delle proprie ricerche alla [[Proletariato|classe operaia]] inglese e al [[proletariato]] internazionale. Da sempre alieno da posizioni dogmatiche, è stato il creatore di alcune definizioni storiche diventate punto di riferimento per la [[storiografia]], come ''[[Il
Nelle proprie opere, Hobsbawm presenta una visione della storia "dal basso"<ref>"Le indagini di Hobsbawm si collocavano dentro una storia dal basso, percorsa non solo sul piano economico e sociale ma anche culturale e istituzionale; una storia che aveva trovato non solo nelle «[[Nouvelle Histoire|Annales]]» francesi ma anche nella storiografia britannica fra le due guerre sviluppi importanti e significativi": Anna Maria Rao, ''Transizioni. Hobsbawm nella modernistica italiana'', in "Studi storici" 4/2013, p. 783.</ref>, che, partendo da episodi minori legati alla vita delle persone riesce, mettendo insieme infiniti tasselli, a raffigurare il quadro storico dell'epoca analizzata in maniera totalmente innovativa ed affascinante. La storia così di un'epoca diventa, per Hobsbawm, la somma tendente all'infinito dei ricordi umani e della loro interazione. Al riguardo Hobsbawm ebbe modo di scrivere:
{{citazione|La memoria è vita. Essa è in perpetua evoluzione. Rimane a volte latente per lunghi periodi e poi ad un tratto rivive. La storia è la ricostruzione sempre incompleta e problematica di quello che non è più. La memoria appartiene sempre al nostro tempo e forma un eterno presente. La storia invece è rappresentazione del passato.|Eric Hobsbawm, ''[[L'Età degli imperi]]''}}
Questa visione "sociale" della storia rende lo stile narrativo dello storico estremamente scorrevole, veritiero ed affascinante e lo porta, al fine di descrivere un'epoca storica, a sconfinare dalla musica all'arte, passando per lo sport e per la moda e gli intrattenimenti dell'epoca. Tale stile, contrapposto se si vuole
== Opere ==
Nel
▲{{vedi anche|Il Secolo breve|Lungo XIX secolo}}
▲Nel [[1994]] Hobsbawm pubblicò quello che è tuttora considerato il suo saggio storico più importante e uno dei classici della storiografia contemporanea: ''[[Il Secolo breve]]'', che rappresenta la conclusione di un ciclo di 4 lavori dedicati alla modernità, abbracciando un arco temporale che va dal 1789 al 1991. Ne fanno parte i precedenti: ''[[L'Età della Rivoluzione. 1789-1848]]'', ''[[Il Trionfo della Borghesia 1848-1875]]'' e ''[[L'Età degli imperi. 1875-1914]]''.
* ''Le Rivoluzioni Borghesi. 1789-1848'' (''The Age of Revolution: Europe 1789-1848'', 1962), traduzione di Orazio Nicotra, Collana Il Portolano n.5, Il Saggiatore, Milano, 1963-1971; Collana Biblioteca Universale, Laterza, Bari, 1991, ISBN 88-42-03257-3; ripubblicato col titolo originale, ''L'Età della Rivoluzione. 1789-1848'', Collana Storica, Rizzoli, Milano, maggio 1999 ISBN 88-17-86065-4; Bologna, Res Gestae, 2016, ISBN 978-88-669-7166-5.▼
▲* ''Le Rivoluzioni Borghesi. 1789-1848'' (''The Age of Revolution: Europe 1789-1848'', 1962), traduzione di Orazio Nicotra, Collana Il Portolano n.5, Il Saggiatore, Milano, 1963-1971; Collana Biblioteca Universale, Laterza, Bari, 1991, ISBN 88-42-03257-3; ripubblicato col titolo originale, ''L'Età della Rivoluzione. 1789-1848'', Collana Storica, Rizzoli, Milano, maggio 1999 ISBN 88-17-86065-4.
* ''I Ribelli. Forme primitive di rivolta sociale'', Collana Saggi n.386, Einaudi, Torino, 1966.
* ''I Banditi. Il banditismo sociale nell'età moderna'' (ed. originale 1969), trad. Eladia Rossetto, Collana Piccola Biblioteca, Einaudi, Torino, 1971-1974-1987 ISBN 88-06-31252-9
* ''Critica dell'anarchismo'', con altri, Milano, A. Mondadori, 1970.
* ''Studi di storia del movimento operaio. Classi lavoratrici e rivoluzione industriale nell'Inghilterra del secolo XIX'', trad. Luisella Passerini, Collana Nuova Biblioteca Scientifica n.39, Einaudi, Torino, 1971-1972-1978.
* ''La Rivoluzione Industriale e l'Impero. Dal 1750 ai giorni nostri. Storia Economica dell'Inghilterra vol. III'' (
*
* ''I Rivoluzionari'', Collana Piccola Biblioteca, Einaudi, Torino, 1975.
* ''Il Trionfo della
* {{Cita libro|titolo=Intervista sul PCI|autore=Giorgio Napolitano|wkautore=Giorgio Napolitano|curatore=Eric J. Hobsbawm|editore=Laterza|città=Roma-Bari|anno=1976|collana=Saggi tascabili Laterza 22}}
* ''Storia sociale del jazz'', Roma, Editori Riuniti, 1982; ''Storia Sociale del jazz. Una Rivoluzione di Suoni'', Res Gestae, settembre 2013 ISBN 88-66-97051-4.
* con {{Cita libro|
* ''Lavoro, cultura e mentalità nella società industriale'', Roma-Bari, Laterza, 1986. ISBN 88-420-2677-8
* ''L'Età degli Imperi. 1875-1914'' (''The Age of Empires''), traduzione di Franco Salvatorelli, Laterza, Roma-Bari, 1976-1987 ISBN 88-420-2948-3; Collana Universale, Laterza, 1991; Collana Saggi, Oscar Mondadori 1995-1996 ISBN 88-04-40976-2; Collana Biblioteca Storica, Laterza 2000 ISBN 8842059641; Collana Economica, Laterza 2003-2012 ISBN 88-42-07670-8
* ''Echi della
* ''Nazioni e Nazionalismo'', Collana Saggi n.746, Einaudi, Torino, 1991; col titolo ''Nazioni e Nazionalismi dal 1780. Programma, mito, realtà'', Collana Piccola Biblioteca n.564, Einaudi, Torino, 2002, ISBN 88-06-13198-2.
* ''[[Il secolo breve|Il Secolo
* ''Storia d'Europa'', volume V, ''L'età contemporanea. Secoli XIX-XX'', a cura di e con Paul Bairoch, Torino, Einaudi, 1996. ISBN 88-06-13440-X
* ''De Historia
* ''L'Età degli estremi. Discutendo con Hobsbawm del secolo breve'', Roma, Carocci, 1998
* ''Intervista sul nuovo secolo
* ''[[Gente non comune|Gente non comune. Storie di uomini ai margini della Storia]]'', trad. S. Galli e S. Mancini, Collana Saggi stranieri, Rizzoli, Milano 2000 ISBN 88-17-86336-X; Collana Storia, BUR, Milano 2007, ISBN 88-17-01506-7.
* ''Gente che lavora. Storie di operai e contadini'', trad. M. Carpitella e S. Galli, Collana Saggi Stranieri, Milano, Rizzoli,
* ''Anni interessanti. Autobiografia di uno storico'', a cura di B. Lotti, trad. D. Didero e S. Mancini, Collana Saggi Stranieri,
* ''L'uguaglianza sconfitta. Scritti e interviste'', trad. M. Palermi, Roma, Datanews, 2006
* ''Imperialismi'', trad. D. Didero, Milano, Rizzoli, 2007
* ''La fine dello Stato'', trad. D. Didero, Collana Piccoli saggi, Milano, Rizzoli, 2007. ISBN 978-88-17-01952-1.
* ''Come cambiare il mondo. Perché riscoprire l'eredità del marxismo'', trad. L. Clausi, Milano, Rizzoli, 2011
* ''La
* {{Cita libro|titolo=Viva la
* {{Cita libro|titolo=Nazionalismo. Lezioni per il XXI secolo|altri=a cura di [[Donald Sassoon]]|trad=P. Falcone e R. Prencipe|edizione=Collana La grande storia|editore=Rizzoli|città=Milano|anno=2021|isbn=978-88-171-5640-0}}
== Onorificenze e riconoscimenti ==
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|data=31 dicembre 1997
}}
* 2003
== Note ==
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* {{cita web|http://education.guardian.co.uk/higher/artsandhumanities/story/0,12241,791760,00.html|Articolo su "The Guardian"|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.age-of-the-sage.org/history/historian/Eric_Hobsbawm.html|Approfondimento biografico|lingua=en}}
* {{cita web|1=http://www.lrb.co.uk/v24/n19/ande01_.html|2=Review of Eric Hobsbawm's memoirs|lingua=en|accesso=5 giugno 2007|dataarchivio=30 settembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070930154740/http://www.lrb.co.uk/v24/n19/ande01_.html|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://observer.guardian.co.uk/comment/page/0,11915,796418,00.html|2=Eric Hobsbawm: "Observer special"|lingua=en|accesso=5 giugno 2007|urlarchivio=https://archive.is/20120714021742/observer.guardian.co.uk/comment/page/0,11915,796418,00.html|dataarchivio=14 luglio 2012|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.marxists.de/workmvmt/birchcarl/hobsbawm.htm|Approfondimento: "Eric Hobsbawm and the working class"|lingua=en}}
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{{Portale|biografie|sociologia|storia}}
[[Categoria:Ebrei austriaci]]
[[Categoria:Ebrei britannici]]
[[Categoria:Vincitori del premio Balzan]]
[[Categoria:Emigranti dalla Germania nazista]]
[[Categoria:Membri dell'Accademia delle Scienze di Torino]]
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