Anna Maria Arduino: differenze tra le versioni

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{{NN|pittori|gennaio 2016|}}
{{Aristocratico
|prefisso onorifico =
|Immaginenome = Anna Maria Arduino.jpg
|immagine = Anna Maria Arduino.jpg
|legenda =
|stemma =
|titolo = [[Principato di Piombino|Principessa consorte di Piombino]]
|altrititoli = [[Zagarolo|Duchessa di Zagarolo]]<br/>[[Gallicano nel Lazio|Principessa di Gallicano]]<br/>[[Populonia|Marchesa di Populonia]]
|inizio reggenza = dicembre [[1696]]
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|predecessore = Maria di Moncada
|successore = [[Gregorio Boncompagni, V duca di Sora|Gregorio Boncompagni]]
|titolo1 = Principessa reggente di Piombino
|inizio reggenza1 = 24 agosto [[1699]]
|fine reggenza1 = 17 gennaio [[1700]]
|data di nascita = [[1672]]
|luogo di nascita = [[Messina]]
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|dinastia = [[Notarbartolo]] (nascita)<br/>[[Ludovisi (famiglia)|Ludovisi]] (matrimonio)
|padre = Paolo Arduino
|madre = Giovanna Furnari
|consorte = [[Giovanni Battista I Ludovisi]]
|figli = Niccolò II Ludovisi
|religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
}}
{{Bio
|Nome = Anna Maria
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|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1672
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte = 29 dicembre
|AnnoMorte = 1700
|Epoca = 1600
|Attività = pittricenobildonna
|Attività2 = pittrice
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = , principessa consorte e poi [[reggente]] del [[Principato di Piombino]] per conto del figlio Niccolò II Ludovisi
|Immagine = Anna Maria Arduino.jpg
|Categorie =
}}
 
==Biografia==
Figlia di Paolo Arduino, principe di Polizzi e marchese della Floresta, erae natadi Giovanna Furnari, nacque a Messina nel 1672. Fin da giovanissima, oltre che per la [[musica]] e la [[danza]], mostrò un particolare interesse per la [[poesia]] e la [[pittura]]. Per assecondare “l'acume del talento” della figlia, il padre la fece educare “nelle italiane, e nelle latine lettere”, così come “nelle arti liberali e nella pittura specialmente”.
 
Figlia di Paolo Arduino, principe di Polizzi e marchese della Floresta, era nata a Messina nel 1672. Fin da giovanissima, oltre che per la [[musica]] e la [[danza]], mostrò un particolare interesse per la [[poesia]] e la [[pittura]]. Per assecondare “l'acume del talento” della figlia, il padre la fece educare “nelle italiane, e nelle latine lettere”, così come “nelle arti liberali e nella pittura specialmente”.
 
Nelle Memorie de' pittori messinesi e degli esteri che in Messina fiorirono dal [[XII secolo|XII]] al [[XIX secolo]] (1821) Giuseppe Grosso Cacopardo, che la definiva una pittrice che “seppe da maestra con vivacità, e con franchezza, maneggiare il pennello”, riferiva che “non pochi quadri da lei dipinti mostravano la somma perizia che ebbe ella in quest'arte”.
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In campo letterario si ispirava a [[Petrarca]] e, tra i poeti latini, prediligeva [[Virgilio]] come modello per i suoi scritti. Nel 1687 dedicò uno dei suoi componimenti in latino all'imperatore [[Leopoldo I d'Asburgo]] e alla moglie Eleonora (Rosa Parnassi plaudens triumpho imperiali S.M.C. invictissimi Leopoldi de Austria Romanorum Imperatoris etc., eiusque dignissimae uxoris Eleonorae Magdalenae Palatini Rheni), che fu stampato a [[Napoli]] da Salvatore Castaldo “regio stampatore” e riportato anche da Giovan Mario Crescimbeni, “custode dell'Arcadia”, nella sua Istoria della volgare poesia (1730).
 
Dopo il matrimonio nel dicembre 1696<ref name="licurgo">L. Cappelletti, ''Storia della città e dello Stato di Piombino'', Livorno 1997, pp. 359-360.</ref> con il principe di Piombino, [[Giovanni Battista I Ludovisi|Giovanni Battista Ludovisi]] (1647-1699), di cui fu la seconda moglie dopo Maria di Moncada e al quale diede l'unico figlio, Niccolò II Ludovisi (luglio 1698 - 17 gennaio 1700)<ref name="licurgo" />, visse a [[Roma]] e qui fu ammessa nell'[[Accademia dell'Arcadia]], fondata nel 1690, conche ilfrequentò nomesotto arcadicolo pseudonimo di Getilde Faresia,.
 
Oltre ai componimenti poetici per le sue nozze e la sua partenza da Messina, a lei furono dedicati anche alcuni versi, come un sonetto (Egual a tua beltà) ritrovato da Giuseppe Emanuele Ortolani tra i manoscritti dell'Accademia della Fucina di Messina e quello composto da Giovanni Ortolani (Nella morte della celebre Maria Anna Arduino Principessa di Piombino).
 
Alla morte del marito il 24 agosto 1699 divenne per breve tempo reggente di Piombino in nome del figlio di un anno, che morì però nel gennaio successivo, all'età di diciassette mesi.
Anna Maria Arduino morì a 28 anni a Napoli il 29 dicembre 1700, poco tempo dopo aver perso il marito e l'unico figlioletto. Insieme al piccolo Niccolò, fu sepolta a Napoli nella chiesa di San Diego all'Ospedaletto, dove ancora oggi si trovano i sepolcri con due [[bassorilievi]] marmorei che furono scolpiti da [[Giacomo Colombo]], su disegno di [[Francesco Solimena]], tra il 1703 e il 1704 e che raffigurano il figlio a figura intera e la madre a mezzo busto.
 
Anna Maria Arduino morì a 28 anni a Napoli il 29 dicembre 1700, poco tempo dopo aver perso il marito e l'unico figlioletto. Insieme al piccolo Niccolò, fu sepolta a Napoli nella [[chiesa di San Diego all'Ospedaletto]], dove ancora oggi si trovano i sepolcri con due [[bassorilievi]] marmorei che furono scolpiti da [[Giacomo Colombo]], su disegno di [[Francesco Solimena]], tra il 1703 e il 1704 e che raffigurano il figlio a figura intera e la madre a mezzo busto.
 
== Note ==
<references />
 
==Bibliografia==
* AA.VV., ''Donne a Messina'', Edizioni MD, Soroptimist, 2014
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{portale|biografie|pittura}}