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=== Clima ===
La cima del monte Amaro nei mesi autunnali, invernali e primaverili è innevata a causa del manifestarsi di forti e frequenti [[Neve|precipitazioni nevose]] dovute alle rigide temperature che vi si registrano<ref>{{Cita|Romanelli (1809)|p. 5}}.</ref>. Con l'approssimarsi dei mesi estivi il graduale rialzo delle temperature rende le [[Pioggia|precipitazioni piovose]] e fa sì che, anche per via della rapida saturazione dell'aria che si verifica in alta quota, al loro termine si generi [[nebbia]], contribuendo, grazie ai forti [[Vento|venti]] che vi spirano costantemente durante l'intero anno solare, ad alimentare con acqua i cumuli di neve in scioglimento e la vegetazione sottostante la vetta<ref name="AA.VV.">{{Cita|AA.VV. (1997)|vol. 1, p. 98}}.</ref>. L'intero quadro climatico determina sulla cima un tasso di [[umidità relativa]] prossimo al 90%<ref name="AA.VV."/>.
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=== Ghiacciai ===
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La vetta del monte Amaro, catalogata al catasto del [[Regno delle Due Sicilie]] come "pascolo o incolto produttivo" e di proprietà privata di [[Giuseppe Andrea Angeloni]], nel 1890 venne acquisita con donazione dal [[Club Alpino Italiano|CAI]] di [[Roma]] per costruirvi nello stesso anno il rifugio Vittorio Emanuele II, dedicato al [[Vittorio Emanuele II di Savoia|re d'Italia]] di [[Casa Savoia]], poi ceduto nel 1937 al CAI di [[Chieti]]<ref name="caisulmona.it"/>.
 
Nella primavera del 19451944, durante la [[seconda guerra mondiale]], la cima, come altre del massiccio della [[Maiella]], venne occupata dai tedeschi, intenti a contrastare le mosse degli alleati, i quali attrezzarono la zona con i contraerei e con la costruzione ivi di un osservatorio e di una teleferica che permetteva loro di raggiungere la vetta da [[Campo di Giove]]<ref name="Alesi-Calibani, p. 76">{{Cita|Alesi e Calibani (2007)|p. 76}}.</ref>. La funicolare venne notata dai partigiani della [[Brigata Maiella]], che diedero inizio ad azioni di guastamento della teleferica e fecero bombardare dagli [[Supermarine Spitfire|Spitfire]] inglesi i tedeschi posizionati sulla cima, portando alla distruzione del rifugio Vittorio Emanuele II<ref name="Alesi-Calibani, p. 76"/>. La funicolare, già pesantemente danneggiata dai partigiani, verrà definitivamente demolita dagli stessi tedeschi il giorno 7 giugno 19451944, al peggiorare degli esiti della guerra<ref name="Alesi-Calibani, p. 76"/>.
 
Nel 1964 venne costruito dal CAI di Chieti e dal comune di [[Fara San Martino]], sulla parte alta della Valle Cannella, ma sempre sul monte Amaro, il rifugio Ciro Manzini, intitolato all'alpinista farese che nel 1937 raggiunse per primo la [[cima delle Murelle]] e che perì il 23 dicembre 1940, mentre durante la seconda guerra mondiale combatteva sul fronte greco-albanese, venendo insignito della [[Ricompense al valor militare|medaglia d'argento al valor militare]]<ref>{{Cita|AA.VV. (1997)|vol. 1, p. 395}}; {{Cita|Alesi e Calibani (2007)|p. 23}}; {{Cita|Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (1949)|p. 7}}.</ref>. Sempre nello stesso anno e fino al 1966 il CAI di [[Sulmona]] svolse in parallelo i lavori di edificazione, sulla parte di terreno che fu del rifugio Vittorio Emanuele II, del bivacco Falco Maiorano, intitolato all'omonima guida alpina del club<ref name="caisulmona.it"/>. La nuova costruzione ebbe però vita breve: venne spazzata completamente da una forte bufera di neve nel 1974<ref name="caisulmona.it"/>.
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== Vie alpinistiche ==
{{Doppia immagine|destra|Monte Amaro -Passo San Leonardo- 2009 by-RaBoe001.jpg||Bivacco Pelino Monte amaro sunrise hhzs.jpg||La cima del monte Amaro con le varie "rave" che discendono dalla sommità del massiccio della [[Maiella]] e ne consentono l'accesso diretto alla vetta|Il bivacco Cesare Mario Pelino con le prime luci dell'alba|larghezza totale=450}}
Le [[Via d'arrampicata|vie alpinistiche]] che consentono in ambito [[Escursionismo|escursionistico]] di raggiungerne la vetta comprendono vie dette "[[Direttissima (alpinismo)|direttissime]]" che salgono da [[Pacentro]], in corrispondenza di [[passo San Leonardo]], e da [[Sant'Eufemia a Maiella]] ("rava del ferroFerro", "rava della giumentaGiumenta biancaBianca" e "rava della vespaVespa") e alcuni sentieri del [[parco nazionale della Maiella]] ibridi con il [[sentiero Italia]] del [[Club Alpino Italiano|CAI]]<ref>{{Cita web|url=https://sentieroitalia.cai.it/esplora/abruzzo/|titolo=Abruzzo}}</ref>, alcuni dei quali via [[Cima Blockhaus|Blockhaus]] o [[Campo di Giove]], costituenti la [[via normale]] di ascesa<ref name="PNM"/>. Le vie direttissime portano il nome di "rava", termine che sta ad indicare un canalone franoso fatto di detriti pietrosi che scende tra due pendii<ref>{{Cita web|url=https://www.parcomajella.it/b5-rava-del-ferro.htm|titolo=Sentiero B5: rava del ferroFerro}}</ref>.
 
== Rifugi ==
Sulla cima, dal 1982, vi è il bivacco Cesare Mario Pelino, intitolato ad uno dei membri di un noto confettificio di [[Sulmona]], avente forma emisferica, verniciato di rosso per ragioni di visibilità e contenente il [[libro di vetta]]<ref name="caisulmona.it">{{Cita web|url=https://caisulmona.it/storia-bivacco-pelino-majella-abruzzo-italy/|titolo=Storia del Bivacco Pelino}}</ref>, con in basso, lato nord, il rifugio Ciro Manzini, costruito nel 1964 e portante il nome dell'omonimo alpinista farese<ref>{{Cita|AA.VV. (1997)|vol. 1, p. 395}}; {{Cita|Alesi e Calibani (2007)|p. 23}}.</ref>. Prima della costruzione rossa furono presenti in vetta dal 1890 al 1945 il rifugio Vittorio Emanuele II, dedicato al [[Vittorio Emanuele II di Savoia|re d'Italia]] di [[Casa Savoia]], e dal 1966 al 1974 il bivacco Falco Maiorano, intitolato all'omonima guida alpina del [[Club Alpino Italiano|CAI]] di Sulmona<ref name="caisulmona.it"/>. L'altitudine di {{M|2793|ul=m s.l.m.}} alla quale è posto il bivacco Cesare Mario Pelino lo rende il più in quota dell'intera catena degliintero [[Appennini|Appennino]] continentale<ref>{{Cita|Alesi e Calibani (2007)|p. 20}}.</ref>.
 
== Note ==
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* {{Cita pubblicazione|titolo=[[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]]|autore=Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato|wkautore=Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato|volume=1ª parte, anno 90º|numero=1|editore=Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato|città=Roma|data=3 gennaio 1949|capitolo=Supplemento straordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 42 del 21 febbraio 1949|ISBN=no|cid=Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (1949)|url=https://books.google.it/books?id=eMAtr0pxiNIC&pg=RA18-PA7#v=onepage&q&f=false}}
* {{Cita libro|titolo=Carta escursionistica. Scala 1:25.000|autore=Parco nazionale della Maiella|wkautore=Parco nazionale della Maiella|editore=DREAm Italia|città=Pistoia|anno=2020|ISBN=978-88-9480-926-8|cid=Parco nazionale della Maiella (2020)}}
* {{Cita libro|titolo=Scoverte patrie di città distrutte, e di altre antichità nella regione Frentana oggi Apruzzo Citeriore nel Regno di Napoli colla loro storia antica, e de' bassi tempi|autore=Domenico Romanelli|wkautore=Domenico Romanelli|editore=Vincenzo Orsini|città=Napoli|anno=1809|volume=2|ISBN=no|cid=Romanelli (1809)}}
* {{Cita libro|titolo=Toponomastica della Maiella orientale|autore=Antonio Sciarretta|editore=Menabò|città=Ortona|anno=1997|ISBN=88-86396-15-5|cid=Sciarretta (1997)}}
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=https://www.abruzzoturismo.it/it/monte-amaro-2793-m|titolo=Monte Amaro (2.793 m)|cid=Abruzzoturismo.it|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230606193601/https://abruzzoturismo.it/it/monte-amaro-2793-m}}
 
{{Portale|Abruzzo|montagna}}
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;Voci di ferrovie <del>in vetrina</del> di qualità
[[Ferrovia Verona-Caprino-Garda]]
 
;Promemoria
* aggiungere i sindaci di Casoli e Tocco da Casauria sotto il Regno di Napoli napoleonico e il Regno delle Due Sicilie;
* aggiungere informazioni sullo stemma della famiglia Barile;
* spostare il ramo degli Avezzano dall'albero genealogico dei Berardi a quello degli Avezzano.