Provincia di Catania: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|il nuovo ente|Città metropolitana di Catania}}
{{vetrina inserimento}}
{{Nota disambigua|la divisione amministrativa del [[Regno delle Due Sicilie]]|Provincia di Catania (Regno delle Due Sicilie)}}
{{Provincia
{{Divisione amministrativa
|nomeProvincia = Provincia di Catania
|linkStemmaNome = Provincia di Catania-Stemma.png
|Nome ufficiale = Provincia regionale di Catania
|siglaRegione = SIC
|Panorama = Catania, Via Etnea, Palazzo Minoriti.jpg
|siglaProvincia = CT
|Didascalia = Palazzo Minoriti, sede dell'ex-provincia, 2017
|capoluogo = [[Catania]]
|Bandiera = Provincia di Catania-Gonfalone.png
|superficie = 3.552
|Stato = ITA
|abitanti = 1.071.883
|Grado amministrativo = 2
|anno = 2005
|Tipo = ex [[Provincia (Italia)|provincia regionale]]
|densita = 301,8
<!-- Coordinate di: Catania -->|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|categoriaComuni = Comuni della provincia di Catania
|Capoluogo = {{simbolo|Catania-Stemma.svg}} [[Catania]]
|numeroComuni = 58
|Amministratore locale =
|cap = 95100, 95010-95049
|Partito =
|prefisso = 095, 0942, 0933
|Data elezione =
|istat = 087
|Data istituzione =*26 agosto [[1860]] (''de facto'')<ref>Decreto protodittatoriale 26 agosto 1860, n. 170, articolo 1, in materia di "''Legge che chiama in vigore in Sicilia la [[Decreto Rattazzi|legge comunale e provinciale del Regno d'Italia]]''"</ref><ref>{{cita libro | nome= | cognome= | titolo= Raccolta degli Atti del Governo Dittatoriale e Protodittatoriale in Sicilia (1860)| anno= 1861| editore= Stabilimento Tipografico di Francesco Lao| città= [[Palermo]]|url = https://www.giustizia.it/resources/cms/documents/Atti_governo_Sicilia_1860_ridotto.pdf|p = 270}}</ref>
|presidente = [[Raffaele Lombardo]]
*20 marzo [[1865]] (''de iure'')<ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge|anno=1865|mese=3|giorno=20|numero=2248|titolo=Unificazione amministrativa del Regno d’Italia ([[Legge Lanza]])|articolo=1}}</ref>
|elezioni = 25.05.2003
|Data soppressione = 4 agosto [[2015]]
|linkMappa = Catania posizione.png
|Altitudine = 414
|sito = http://www.provincia.ct.it/
|Superficie = 3573.68
|Abitanti = 1116168
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 30 novembre 2014
|Sottodivisioni = [[#Comuni|58 comuni]]
|Divisioni confinanti = {{simbolo|Provincia di Enna-Stemma.svg}} [[Provincia di Enna|Enna]]<br/>{{simbolo|Provincia di Messina-Stemma.svg}} [[Provincia di Messina|Messina]]<br/>{{simbolo|Provincia di Siracusa-Stemma.svg}} [[Provincia di Siracusa|Siracusa]]<br/>{{simbolo|Libero consorzio comunale di Ragusa-Stemma.svg}} [[Provincia di Ragusa|Ragusa]]<br/>{{simbolo|Provincia di Caltanissetta-Stemma.svg}} [[Provincia di Caltanissetta|Caltanissetta]]
|Lingue = [[lingua italiana|italiano]], [[lingua siciliana|siciliano]]
|Codice postale =*95100 <small>''(Catania)''</small>
*95010 - 95049 <small>''(altri comuni)''</small>
|Prefisso = [[095 (prefisso)|095]], [[0933]], [[0942]]
|Codice catastale =
|Immagine localizzazione = Catania in Italy.svg
|Didascalia mappa =
}}
{| {{prettytable|width=42%|align=right}}
| colspan=2 | [[Immagine:Castello aci.jpg|center|300px]]
<center>Il castello di Aci</center>
|-
| [[Immagine:Adrano normanisches Kastell.jpg|center|300px]]
<center>Il castello normanno di Adrano</center>
|}
 
La '''provincia di Catania''' (ufficialmente, dal 1986: '''provincia regionale di Catania''')<ref>{{Cita web |url=http://www.provincia.catania.it/ |titolo=Provincia Regionale di Catania<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=16 marzo 2007 |dataarchivio=26 agosto 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090826060109/http://www.provincia.catania.it/ |urlmorto=sì }}</ref> è stata una [[province d'Italia|provincia italiana]] della [[Sicilia]], comprendente 58 comuni con una popolazione di {{formatnum:1116168}} abitanti nell'anno 2014.<ref>Bilancio Demografico 2014, [http://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2014&lingua=ita dati ISTAT]</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilfattonisseno.it/2015/07/ars-e-legge-abolite-le-province-per-crocetta-fatto-storico|titolo=Aboliteleprovince}}</ref> Il [[4 agosto]] [[2015]], è stata soppressa e sostituita dalla [[città metropolitana di Catania]].<ref name="riformaprovince.formez.it">{{Cita web|url=http://riformaprovince.formez.it/content/regione-sicilia-approvata-legge-liberi-consorzi-e-citta-metropolitane|titolo=Approvata la legge sui Liberi Consorzi e Città Metropolitane|accesso=25 novembre 2015}}</ref>
 
La provincia occupava una superficie di {{M|3574|u=km²}} con una densità di popolazione di 312,33 abitanti per chilometro quadrato. Affacciata a est sul [[mar Ionio]], confinava a nord con la [[provincia di Messina]] (limite segnato in buona parte dal corso del [[Alcantara (fiume)|fiume Alcantara]]), a ovest con la [[provincia di Enna]] e la [[provincia di Caltanissetta]], a sud con la [[provincia di Ragusa]] (limite segnato in buona parte dal corso del [[Dirillo|fiume Dirillo]]) e la [[provincia di Siracusa]].
La '''Provincia di Catania''' ('''''Pruvincia di Catania''''' in [[lingua siciliana]]), è una [[provincia]] della [[Sicilia]] che conta oltre un milione di abitanti ed il cui capoluogo è la città di [[Catania]].
 
== Geografia fisica ==
Affacciata ad est sul [[Mar Ionio]], confina a nord con la [[Provincia di Messina]] (il cui confine è segnato in buona parte dal corso del fiume [[Alcantara]]), ad ovest con la [[Provincia di Enna]] e la [[Provincia di Caltanissetta]], a sud con la [[Provincia di Ragusa]] e la [[Provincia di Siracusa]].
Confinava a nord con la [[provincia di Messina]] (il cui confine era segnato in buona parte dal corso del [[Alcantara (fiume)|fiume Alcantara]]), ad ovest con la [[provincia di Enna]] e [[provincia di Caltanissetta|quella di Caltanissetta]], a sud con quelle [[provincia di Ragusa|di Ragusa]] (il cui confine era segnato in buona parte dal corso del fiume Dirillo) e [[provincia di Siracusa|di Siracusa]]. Il territorio provinciale, data la sua vastità territoriale, comprendeva diverse aree storicamente distinte, quali l'Acese (a est, con capo comprensorio attestabile nella città di [[Acireale]]) e la costa jonico-etnea (a nord-est, con capo comprensorio [[Giarre]]), il [[Calatino|Calatino-Sud Simeto]] (a sud, con capo comprensorio [[Caltagirone]], la città più popolosa e rilevante della zona), l'area dell'Etna occidentale (a nord-ovest, con capo comprensorio [[Paternò]], la città più grande dell'area) e l'[[Area metropolitana di Catania]].
 
== Geografia ==
La provincia di Catania è caratterizzata da una grande varietà di paesaggi dall'[[orografia]] quanto mai varia. Fanno parte infatti del territorio provinciale sia buona parte della più vasta pianura della Sicilia, la [[Piana di Catania]], che il più elevato monte dell'isola, l'[[Etna (vulcano)|Etna]] (il maggiore vulcano attivo d'[[Europa]], alto 3.340 metri [[metri sul livello del mare|s.l.m.]]). È anche la provincia siciliana con uno dei più vasti bacini idrografici, costituito da consistenti tratti del fiume [[Simeto]] e dei suoi affluenti, il [[Salso]], il [[Dittaino]] e il [[Gornalunga (fiume)|Gornalunga]], tutti e quattro condivisi con la [[provincia di Enna]].
 
[[Immagine:Vulcano etna.jpg|thumb|380px|right|L'Etna in inverno con la nube circolare caratteristica]]
 
A nord è delimitata dal corso del fiume Alcantara, che segna il confine con la Provincia di Messina; il confine segue poi una piccola parte dell'ampio [[Parco dei Nebrodi]] (situato quasi del tutto in [[Provincia di Messina]]) con la Riserva naturale Lago Trearie, ai piedi dell'omonimo monte (1.609 mt).
Paesaggi e caratteristiche morfologiche variano da zona a zona, e vanno dalle nere scogliere della costa che procede da Giarre a Catania, con [[Acitrezza]] e il borgo di [[Santa Maria la Scala]], contornato dal verde della [[Riserva naturale orientata La Timpa]]), alle sabbie dorate della lunga spiaggia della [[Plaia]]. Presso [[Fiumefreddo di Sicilia]], sulla costa, si trova la [[Riserva naturale Fiume Fiumefreddo]].
Andando verso l'[[Sicilia interna|interno dell'isola]], la provincia è incorniciata dalle catene montuose dei [[Monti Erei]] e dei [[Monti Iblei]] a ridosso dei quali si alternano calanche desertiche e fertili terre come quelle della [[Piana di Catania|piana]].
 
La zona che contorna il vulcano è caratterizzata da boschi di [[castagno|castagni]] ed ombrose [[pino|pinete]] e dalla rigogliosa, anche se molto ridotta dall'esasperata urbanizzazione degli anni passati, vegetazione del [[Parco dell'Etna]] e, ancora, dalle rarefatte atmosfere del deserto lavico delle alte quote con le nere [[sciara|sciare]] e il giallo delle [[ginestra|ginestre]]. Ad ovest del vulcano si trova la Riserva naturale ingrottato lavico del [[Simeto]]; il corso del fiume, dopo aver contornato la riserva, piega decisamente ad est verso il mare e la sua foce costituisce parte della [[Riserva naturale Oasi del Simeto]].
Procedendo verso l'interno si incontrano i brulli paesaggi caratteristici della [[Sicilia centrale]], con terreni gessoso-solfiferi, alternati a macchie di arbusti, zone a pascolo e a seminativo.
 
===I fiumi===
 
La provincia di Catania è interessata dal più grande bacino idrografico della Sicilia costituito dal fiume Simeto e dagli affluenti [[Gornalunga]] e [[Dittaino]]; si tratta di un bacino di oltre 4.300 km quadrati che si snoda nella Piana di Catania provenendo dai monti Erei e dalle pendici dei Nebrodi. La portata del bacino è nel complesso molto variabile a seconda delle stagioni e della piovosità per lo più scarsa della Sicilia interna. Dagli stessi Nebrodi proviene anche il fiume [[Alcantara]] che segna il confine nord della provincia; quest'ultimo bacino è invece ben alimentato in tutte le stagioni, raccogliendo acqua dalle sorgenti etnee ben nutrite dal lento scioglimento delle nevi.
 
Una particolarità della provincia è quella dei fiumi scomparsi nel sottosuolo per catastrofi naturali: il fiume [[Amenano]] seppellito dall'eruzione del [[1669]], il fiume Ognina (o Lognina) anch'esso coperto dalla [[lava]] fluita, nel [[1381]], da un cratere apertosi all'altezza di [[Mascalucia]] e il [[fiume Aci]] sprofondato a seguito del terribile [[Terremoto del Val di Noto|terremoto del 1693]].
 
===I laghi===
 
Il territorio della provincia di Catania, pur essendo percorso dal più grande bacino fluviale dell'[[Sicilia|Isola]], non ha grandi laghi. Possiede tuttavia alcuni interessanti laghi naturali che sono racchiusi per lo più all'interno di aree protette.
 
Il territorio attualmente delimitato come Riserva naturale Oasi del Simeto è quel che resta di un più vasto [[ecosistema]] palustre che comprendeva diverse zone umide, quella di [[Agnone]], quella di Valsavoia ([[Lentini]]) e quella di Pantano di Catania. Sono ad oggi sopravvissuti all'antropizzazione dell'area:
*il ''lago Gornalunga'', formato dall'omonimo affluente del Simeto;
*il ''lago Gurnazza'', formato dalle dune costiere;
*le ''Salatelle'', piccoli pantani di acqua salmastra.
 
Nell'area catanese del [[Parco dei Nebrodi]]:
*Il ''[[Lago Trearie]]'', laghetto naturale posto a 1.435 metri [[metri sul livello del mare|s.l.m.]] che è stato ampliato con uno sbarramento per aumentarne la capacità di invaso; si estende per 10 ettari, in territorio dei comuni di [[Tortorici]] e di [[Randazzo]]. Riveste particolare importanza dato che si tratta del luogo di sosta e nidificazione di varie specie avicole, stanziali e di passo ed è incastonato in un pittoresco paesaggio.
 
A sud di Randazzo, a nord-ovest dell'Etna:
* Il ''[[Lago Gurrida]]'', esempio unico in Europa di un lago di sbarramento naturale lavico formato da una colata del [[1536]] che ostruendo una parte della [[valle]] sottostante, ha determinato l'accumulo delle acque del fiume Flascio. Si trova in territorio comunale di Randazzo, a 835 metri s.l.m. su una depressione argillosa che raccoglie nel periodo invernale le acque piovane e quelle del fiume Flascio; il lago non ha [[emissario|emissari]], ma in piena estate va in secca; si ritiene quindi che esistano emissari sotterranei dato che, in periodo di secca, diventano visibili cavità e crepe da cui si perde tutta l'acqua accumulata in una superficie di circa 800 metri quadrati. Ha un perimetro irregolare di circa 6 Km e una area di impluvio di 50 Kmq.
 
Nei pressi di [[Palagonia]] inoltre vi sono i due laghetti mefitici di ''Naftìa'', noti fin dall'antichità perché legati al culto delle divinità dette ''I Palici''.
 
Oltre a questi laghi naturali vi sono anche due [[lago artificiale|laghi artificiali]] di sbarramento fluviale:
 
* Il ''[[Lago Dirillo]]'', presso [[Licodia Eubea]].
* Il ''[[Lago di Ogliastro]]'', compreso tra il comune ennese di [[Piazza Armerina]] e quello catanese di [[Ramacca]].
 
===I monti===
{{vedi anche|Etna}}
La provincia di Catania non ha grandi catene montuose, né alte montagne; l'unica montagna degna di tale nome è il vulcano [[Etna]] che è il più grande vulcano [[Europa|europeo]] e la più elevata vetta della Sicilia. Esso, con la sua mole ed il suo complesso e completo ecosistema costituisce il massiccio montuoso maggiore dell'isola; con le sue nevi contribuisce ad alimentare l'Alcantara, il Simeto con alcuni suoi affluenti e le sorgenti d'acqua potabile di una vasta area circostante. Il resto della provincia, fatta eccezione per l'area facente parte della piana di Catania, è a prevalenza collinare con cime ondulate che sfiorano appena i 700 metri di altezza e ciò solo a ridosso dell'avanpaese [[Monti Iblei|ibleo]] con rilievi a prevalenza calcarea e fenomeni carsici, e dei [[monti Erei]] a prevalenza gessoso-zolfifera.
 
===Il mare===
[[Immagine:Faraglioni di Acitrezza.JPG|thumb|left|300px|I faraglioni ad Acitrezza]]
Il [[Mar Ionio]] lambisce, per tutta la sua lunghezza, la costa della provincia di Catania per oltre 65 chilometri. Si alternano spiagge di sabbia e ghiaia e scogliere [[basalto|basaltiche]], soprattutto fra [[Acireale]] e Catania. Dal porto di Catania verso [[Siracusa]] ha inizio la splendida spiaggia della Plaia, un arenile di sabbia fra i più belli del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]. Al centro di questa costa è inserito il [[Golfo di Catania]] che va da [[Acireale]] fino ad [[Augusta]] nella costiera [[Siracusa]]na dello Ionio. Molto caratteristici sono i centri rivieraschi presenti nella [[Riserva naturale orientata La Timpa|Timpa]] acese ed i centri di [[Aci Castello]] e la sua frazione [[Acitrezza]].
 
===Il clima===
La provincia di Catania offre una grande varietà climatica in conseguenza dell'altitudine e della vicinanza o lontananza dalla [[costa]].
Nelle zone etnee e sulle propaggini dei Nebrodi è frequente la [[neve]] al di sopra dei 1.200 metri s.l.m. nel periodo invernale e le precipitazioni, nel loro complesso, raggiungono anche i 1.300 mm. Per contro, le zone della [[Piana di Catania]] hanno un regime di semi-aridità con precipitazioni modeste e per lo più concentrate durante la stagione autunnale sotto forma di nubifragio. Ciò, nel passato, era causa di disastrose alluvioni che rendevano molte zone impraticabili e formavano estese paludi nelle aree prossime alla costa jonica.
 
Le temperature medie annue si mantengono tra 17 e 19 gradi con punte estive, tra luglio e agosto, che raggiungono i 40° C, mentre in inverno raramente scendono sotto lo zero eccetto che nelle zone elevate dell'[[Etna]]. L'area pianeggiante presenta inoltre una forte [[escursione termica]] notte-giorno in tutte le stagioni; ciò, a volte, è causa di intense nebbie improvvise che avvolgono tutta l'area sud-occidentale della provincia.
 
==Trasporti e collegamenti==
==='''[[Strada|Collegamenti stradali principali]]'''===
[[Immagine:Tracciato A18.svg|thumb|250px|Il percorso dell'A18, la prima autostrada aperta in Sicilia.]]
 
====Autostrade====
 
Il territorio provinciale è attraversato in senso nord-sud dall'autostrada [[Autostrada A18|A18]], Messina-Catania a pedaggio con caselli, nel territorio provinciale, a Fiumefreddo, Giarre, Acireale e San Gregorio ed in senso est-ovest dall'[[Autostrada A19|A19]], Catania-Palermo, gestita dall'[[ANAS]] e quindi con utilizzazione libera; i caselli ricadenti nel territorio provinciale sono quelli di Catania Zia Lisa, Tangenziale di Catania, Motta Sant'Anastasia e Sferro.
Le citate autostrade A 18 e A 19 sono connesse tra loro mediante la Tangenziale di Catania che le collega anche alla S.S. 114 per Siracusa, alla [[Strada Statale 192 della Valle del Dittaino|S.S.192]] per [[Enna]] e alla [[Strada Statale 385 di Palagonia|S.S. 385]] in direzione [[Caltagirone]] (nella [[Sicilia centrale]]), alla [[Strada Statale 417 di Caltagirone|S.S. 417]] per Caltagirone e [[Gela]] e alla [[Strada Statale 194 Ragusana|S.S. 194]] per Ragusa. Queste strade costituiscono l'asse viario più importante del territorio provinciale.
 
====Strade statali====
 
La provincia è attraversata da numerose strade i cui assi fondamentali sono la [[Strada Statale 114 Orientale Sicula|S.S. 114]] Messina - Catania - Siracusa, che si snoda principalmente lungo la costa ionica attraversando luoghi di incomparabile bellezza come la Timpa di Acireale e l'[[Oasi del Simeto]], e la [[Strada Statale 121 Catanese|S.S. 121]] Catania - Caltanissetta - Palermo, che si inoltra in direzione ovest verso l'interno attraversando grossi centri come [[Misterbianco]], [[Paternò]], [[Adrano]] e costeggiando, inoltre il Parco Commerciale Etnapolis di recente costruzione.
 
Le strade statali che attraversano la provincia di Catania sono:
 
* [[Strada Statale 114 Orientale Sicula|Strada Statale 114]]: [[Siracusa]] - [[Messina]] (litoranea)
* [[Strada Statale 120 dell'Etna e delle Madonie|Strada Statale 120]]: [[Cerda]] - Stazione di Fiumefreddo
* [[Strada Statale 121 Catanese|Strada Statale 121]]: [[Palermo]] - Catania
* [[Strada Statale 124 Siracusana|Strada Statale 124]]: Siracusa - [[San Michele di Ganzaria]] (bivio Gigliotto)
* [[Strada Statale 192 della Valle del Dittaino|Strada Statale 192]]: Catania - [[Enna]]
* [[Strada Statale 194 Ragusana|Strada Statale 194]]: Ragusa - Catania
* [[Strada Statale 284 Occidentale Etnea|Strada Statale 284]]: [[Randazzo]] - [[Paternò]]
* [[Strada Statale 288 di Aidone|Strada Statale 288]]: [[Piazza Armerina]] - Bivio Gerbini
* [[Strada Statale 385 di Palagonia|Strada Statale 385]]: Bivio Iazzotto - [[Caltagirone]]
* [[Strada Statale 417 di Caltagirone|Strada Statale 417]]: Catania - [[Gela]]
* [[Strada Statale 514 di Chiaramonte|Strada Statale 514]]: [[Ragusa]] - Catania
* [[Strada Statale 575 di Troina|Strada Statale 575]]: [[Troina]] - Paternò
 
Il [[trasporto pubblico]] su strada viene assicurato da 20 aziende di trasporto su [[autobus]], di cui alcune di grande rilevanza regionale come [[Etna Trasporti]] e [[Ferrovia Circumetnea]] (autoservizi). Tra queste anche l'[[AMT, Catania|AMT]] di Catania che assicura il trasporto pubblico verso alcuni comuni dell'[[area metropolitana]].
 
==='''[[Ferrovie|Collegamenti ferroviari]]'''===
{{vedi anche|Ferrovie della Sicilia}}
====Ferrovie principali====
 
[[Immagine:Ferrovie provincia Catania.JPG|thumb|380px|right|Il trasporto ferroviario e metropolitano della provincia]]
 
L'asse ferroviario più importante è costituito dalla linea Messina - Siracusa, a trazione elettrica e in parte a doppio binario, nella tratta interessante la provincia, tra [[Stazione di Catania Acquicella|Catania Acquicella]] e [[Stazione di Catania Bicocca|Catania Bicocca]] e tra Catania Ognina e [[Calatabiano]].
 
Dalla Stazione di Catania Bicocca si dirama la [[ferrovia|linea]] a semplice binario elettrificata per le [[stazione di Enna|stazioni di Enna]], Caltanissetta, Agrigento e Palermo. Da tale linea, nella stazione di Motta Sant'Anastasia si dirama la linea secondaria, oggi usata solo per tradotte merci, per Paternò e Regalbuto. Quest'ultima fino alla metà degli anni settanta aveva un notevole traffico dovuto alla spedizione di [[agrumi]] dalle stazioni di Carcaci, Mandarano, Schettino, Paternò e Agnelleria, verso i mercati del nord [[Italia]] e dell'[[Europa]] continentale.
 
Nella stazione di Lentini Diramazione, sulla Catania-Siracusa ha origine la linea a trazione [[diesel]] per Caltagirone e Gela che attraversa in direzione sud-ovest tutto il territorio provinciale. Nonostante il calo del traffico [[pendolare]], un tempo consistente soprattutto da Caltagirone, Grammichele, Militello e Scordia e la diminuzione della spedizione di agrumi da Scordia, la linea è percorsa dai treni merci da, e per, il [[Polo petrolchimico di Gela]].
 
Importante per il traffico pendolare e turistico anche la pittoresca [[ferrovia Circumetnea]] che partendo da Catania Borgo effettua tutto il periplo dell'Etna fino a Riposto collegando al capoluogo grossi centri come Misterbianco, Paternò, Adrano, Bronte e Randazzo.
 
====Metropolitane e suburbane====
 
{{vedi anche|Metropolitana di Catania}}
 
[[Immagine:Italia.jpg|thumb|280px|left|Fermata Italia della Metropolitana di Catania]]
 
La carenza di servizi su [[rotaia]] nell'ambito provinciale ha determinato un sempre più massiccio uso del [[automobile|mezzo privato]]. Ogni giorno, da ogni direzione, lungo le poche [[strade|infrastrutture viarie]] della provincia, si riversano sul capoluogo centinaia di migliaia di veicoli d'ogni tipo determinando ingorghi sempre più incontrollati ed imprevedibili; ciò ha messo in luce la sempre più urgente necessità di un trasporto di massa e [[pendolare]] moderno ed efficiente e sono nati vari progetti di costruzione di ferrovie suburbane e [[metropolitana|metropolitane]]:
*Un primo progetto, di cui è attivo solo un tratto interno alla città di Catania, prevede la trasformazione della [[Ferrovia Circumetnea ]] in linea metropolitana e suburbana fino a [[Paternò]], a doppio [[Binario (ferrovia)|binario]], a [[scartamento]] normale ed elettrificata; nonostante l'urgenza, sono interamente finanziate ancora solo le tratte fino a Nesima, alla periferia di Catania, e fino a Stesicoro, al centro della città. Se realizzata in tempi brevi alleggerirebbe notevolmente la pressione veicolare costituita dal traffico proveniente dalle aree commerciali di [[Etnapolis]] e [[Misterbianco]] e dalle decine di migliaia di pendolari provenienti dalle direttrici di [[Adrano]], [[Bronte]] e [[Randazzo]].
*Un secondo progetto, non ancora in fase esecutiva, prevede la costruzione di una linea metropolitana pedemontana che partendo dal centro di Catania raggiunga i comuni dell'[[Etna (vulcano)|Etna]] confinanti a nord.
*Un ulteriore progetto, in parte in fase di realizzazione con l'interramento della tratta a nord della [[Stazione di Catania Centrale]], prevede l'utilizzo della tratta [[RFI]] attuale che attraversa la città per realizzare una linea suburbana di collegamento tra le zone dell'[[Acireale|acese]] e il centro del capoluogo e il suo [[Aeroporto di Fontanarossa|aeroporto]].
 
==='''[[Aeroporto|Collegamenti aerei]]'''===
[[Immagine:Nuova Aerostazione Catania-Fontanarossa.jpg|thumb|right|300px|La nuova aerostazione]]
L'aeroporto di [[Catania Fontanarossa]], attualmente in fase di ampliamento e ristrutturazione, assicura il collegamento del territorio con i maggiori aeroporti d'Italia, d'Europa e di altri continenti. Il volume di traffico supportato, per il quale è del tutto insufficiente, lo colloca al quinto posto tra gli aeroporti nazionali. Adiacente ad esso si trova l'[[eliporto]] della Marina Militare Italiana.
Nell'area provinciale, insiste in località [[Sigonella]], a sud di [[Motta Sant'Anastasia]], anche il grande aeroporto militare Statunitense.
 
==='''[[Porto|Collegamenti marittimi]]'''===
La provincia si avvale principalmente del porto artificiale di [[Porto di Catania|Catania]] che, per le sue dimensioni non molto grandi ha un'operatività limitata. Il porto mantiene tuttavia, un buon traffico commerciale e merci ed è collegato regolarmente con i porti di:
*[[Civitavecchia]]
*[[Gioia Tauro]]
*[[Genova]]
*[[Taranto]]
*[[Malta]]
*[[Tunisi]]
e con porti internazionali in [[Americhe|America]], [[Africa]], [[Asia]] e [[Oceania]].
È collegato anche con traghetti a servizio passeggeri e trasporto auto per:
*[[Livorno]]
*Malta
*[[Napoli]]
Una linea di [[catamarano|catamarani]] lo collega con Malta.
È in corso di sviluppo l'utilizzo come porto turistico, con un progetto, abbastanza fantasioso di demolizioni degli archi della ferrovia per riportare le banchine a ridosso delle vecchie mura di Catania.
 
Il secondo porto, per importanza è quello di [[Riposto]], con un piccolo traffico commerciale e peschereccio. Un recente progetto in avanzato stato di realizzazione lo ha riqualificato come [[porto turistico]] a servizio dell'area catanese e di quella taorminese; esso rappresenta il più grande porto turistico della Sicilia ed uno dei più grandi del sud Italia.
 
Numerosi e caratteristici sono i porti delle frazioni a mare di [[Acireale]], come Pozzillo, Stazzo, [[Santa Tecla]] e [[Santa Maria La Scala]]; quest'ultima località è un borgo marinaro ai piedi della Timpa in cui d'estate è possibile godere del mare più pulito dello Ionio, anche per il fondale ricco di numerose varietà coralline. I fondali custodiscono il relitto della nave da guerra italiana "Terni", affondata dagli inglesi durante la II guerra mondiale. Altri porti, turistici e da pesca, sono quelli di [[Acitrezza]], di Ognina e San Giovanni li Cuti a Catania.
 
== Storia ==
{{vedi=== anche|StoriaIl dellaXIX Siciliasecolo greca|Storiae della Sicilia dalll'Unità d'Italia}} ===
Le origini della provincia catanese sono da ricondursi all'[[Provincia di Catania (Regno delle Due Sicilie)|omonimo ente]] creato dal [[Regno delle Due Sicilie]] nel 1817 durante la [[Restaurazione]]. La provincia borbonica verrà abolita dalle [[Dittatura di Garibaldi|nuove autorità garibaldine]] nel 1860.
===I primi nuclei urbani===
[[File:Garibaldi som ung.jpg|thumb|left|Giuseppe Garibaldi.]]
[[Immagine:Provincia Catania.JPG|thumb|300px|left|Mappa della colonizzazione della zona orientale della Sicilia]]
La provincia, e in particolare la città di Bronte durante l'[[impresa dei Mille]] furono teatro di un episodio controverso, noto come la ''Rivolta di Bronte''. Nell'agosto del [[1860]], i contadini di Bronte si ribellarono occupando le terre dei latifondisti, dando credito alle promesse di equa ripartizione delle terre da parte di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]]. La rivolta fu [[Strage di Bronte|soppressa nel sangue]] da [[Nino Bixio]] forse perché timoroso di un'eventuale rivoluzione repubblicana.
 
A seguito dell'[[unificazione d'Italia]] con la creazione della provincia etnea del nuovo regno, con R.D. n. 929 del 16 ottobre [[1862]], anche la Camera consultiva di commercio venne trasformata in ''Camera di Commercio ed Arti'' e nel dicembre dello stesso anno istituita la [[Borsa valori]]. Fu un risultato brillante per l'economia della provincia attirando gli investimenti di finanzieri del più ricco nord [[Europa]] interessati all'attività mineraria zolfifera che facendo capo al porto di Catania ne permetteva l'agevole esportazione. Vennero quindi impiantate [[banca|banche]] e finanziati progetti di [[ferrovia|ferrovie minerarie]]. La crescita economica e sociale si riscontrava soprattutto nel capoluogo, [[Catania]] che alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] appariva dotata di una veste cittadina molto elegante, pur con differenze macroscopiche riguardo ai quartieri di sud-ovest, quelli classici dell'immigrazione della manodopera. Gli [[Anni 1970|anni settanta]] del [[XIX secolo]] vedono Catania divenire la capitale dello zolfo isolano; le ferrovie attirano ormai sulla città e sul suo porto anche gli zolfi di [[Villarosa (Sicilia)|Villarosa]] che prima venivano trasportati ad [[Agrigento]] e anche grazie a questo il porto di Catania ottiene la categoria di porto di 1ª classe in virtù del volume di merci movimentate. Oltre 20.000 tessitori ormai lavoravano nelle filande del capoluogo, immigrati da tutta la provincia e il [[Banco di Sicilia]] vi aprì la sua prima filiale. La popolazione di Catania passò dai {{formatnum:52000}} abitanti del [[1834]] ai 101.000 del [[1881]]. Un rapporto del [[1887]] del Gentile Cusa registra l'assenza di emigrazione verso l'estero dal ''catanese'', a differenza del resto della Sicilia.
L'area della provincia di Catania risulta abitata in innumerevoli siti sin dalla notte dei tempi. Tracce di insediamenti [[preistoria|preistorici]] si ritrovano dappertutto alle pendici dell'Etna nelle zone costiere e lungo le valli del Simeto e dei suoi affluenti, nel [[Caltagirone|calatino]] e sulle alture circostanti gli [[Monti Erei|Erei]] e gli [[Monti Iblei|Iblei]]. Quasi tutte le città e i paesi odierni mostrano evidenti o presunte tracce di insediamenti [[Sicani]] e poi [[Siculi]]; ma è del [[greci|periodo greco]] che tutta la provincia mostra evidenti le tracce, storiche ed archeologiche, dello splendore raggiunto. Il periodo successivo, quello [[romani|romano]], che mirò soprattutto a trasformare l'isola in ''granaio di Roma'', anche a causa delle pesanti imposizioni tributarie, portò ad un impoverimento del territorio nel suo complesso. Un certo sviluppo si ebbe a partire dal tardo impero romano dopo la concessione della cittadinanza romana ai siciliani nel [[212]] e viene testimoniato dai resti di acquedotti e terme, dalle vestigia di Catania, come l'[[Anfiteatro di Catania|Anfiteatro]] e il [[Teatro Romano (Catania)|Teatro Romano]].
[[Immagine:Etna eruzione 1669 platania.jpg|thumb|right|350px|<center>L'eruzione del 1669 investe Catania <small>Tela di [[Giacinto Platania|G.Platania]], [[Cattedrale di Catania]]</small></center>]]
Fino alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]] l'economia della provincia catanese aveva un suo mercato con interessi extraprovinciali, nel campo delle coltivazioni [[cereali|cerealicole]] e del [[grano]], della coltivazione della [[vite]] e della produzione del [[vino]], dell'allevamento dei [[bovino|bovini]] e nel campo dell'allevamento del [[baco da seta|baco]] per la produzione della [[seta]], di cui sono testimonianza i sopravvissuti alberi di [[Morus (botanica)|gelso bianco]] ancor oggi presenti nel territorio. Anche la città cominciava a crescere dal punto di vista demografico, con l'immigrazione di intere famiglie provenienti dall'interno dell'isola in cerca di lavoro nelle varie attività che fornivano la manodopera necessaria producendo sviluppo e ricchezza. Durante il XVII secolo la provincia fu colpita da due tremende sciagure: la colata lavica del [[1669]] che giunse sino al capoluogo (coprendo fra l'altro i centri di [[Nicolosi]], Fenicia Moncada ([[Belpasso]]) e [[Misterbianco]]) ed il terribile [[Terremoto del Val di Noto|terremoto del 1693]] che cancellò i due terzi della popolazione di Catania, [[Trecastagni]], [[Pedara]], Occhiolà (oggi [[Grammichele]]), altri centri ebbero moltissime vittime ma quasi tutti vennero accomunati da una distruzione delle costruzioni e degli opifici pressochè totale. La ricostruzione e la politica, attuata dai governanti di allora, della concessione di terre e di sgravi fiscali permisero la rinascita della provincia che manifestò una vitalità inaspettata. Ripresero così i commerci e le coltivazioni.
 
Verso la fine del secolo, anche grazie all'apporto di capitale straniero e ai finanziamenti delle banche, si svilupparono le raffinerie di zolfo e le industrie chimiche a esso collegate, le attività molitorie, come i grandi Mulini Prinzi che importavano grano ed esportavano farine; il cotonificio De Feo impiegava oltre 480 addetti e nel [[1897]] produceva 1500&nbsp;kg di filati al giorno; estesa era anche la produzione di mobili e di [[carrozza|carrozze]]. La fine del secolo vide anche la costruzione della [[Ferrovia Circumetnea]] che trasportava merci e viaggiatori dalle zone attorno all'Etna verso Catania e il suo porto e contribuiva all'export dei vini etnei tramite il [[porto di Riposto]]. Vengono anche approntati progetti di [[tram|linee tranviarie]] a servizio delle zone minerarie come la [[Tranvia Raddusa-Sant'Agostino|tranvia a vapore Raddusa Scalo-Assoro Scalo-Sant'Agostino]] e in seguito la [[Tranvia Catania Acireale|tranvia elettrica Catania-Acireale]].
Il [[24 febbraio]] [[1853]] iniziava l'attività la ''Camera consultiva commerciale'' di Catania in un contesto difficile quale lo era quello burocratico del governo [[Borboni|borbonico]]. Le sue iniziative e le sue pressioni portarono al potenziamento delle infrastrutture essenziali delle poste, delle banche e dei collegamenti marittimi e stradali (al tempo era molto difficile la comunicazione via terra anche con Messina e Siracusa). Nello stesso periodo venne tentata, con la costituzione di una ''Società di irrigazione del Simeto'' del barone Spitaleri, la coltivazione del [[cotone]] in alcune zone della Piana di Catania e la coltivazione del [[Oryza sativa|riso]], ma soprattutto quest'ultima si rivelò un'iniziativa poco felice e la società nel [[1859]] andò fallita. L'attività imprenditoriale cercò allora altre alternative introducendo nelle aree provinciali più idonee la coltivazione su vasta scala degli [[agrume|agrumi]], trasformando ampie zone fino ad allora coltivate a vigneto.
 
=== L'industrializzazione del XX secolo ===
===L'unità d'Italia===
[[File:Archi della marina immagine inizio secolo.jpg|thumb|upright=1.4|left|Gli Archi della Marina all'inizio del Novecento.]]
[[Immagine:Garibaldi som ung.jpg|thumb|200px|right|Giuseppe Garibaldi ]]
Nei primi decenni del [[XX secolo|Novecento]] il movimento complessivo delle merci nel porto, indice di sviluppo e benessere della provincia e dell'area siciliana orientale, era in netta crescita e Catania divenne il riferimento economico dell'intera Sicilia con lo sviluppo nel campo industriale, nelle concerie e nel tessile, ma soprattutto nella raffinazione e commercializzazione dello zolfo che proveniva dall'interno e gravitava per la maggior parte nel capoluogo tanto da far parlare di Catania come della ''Milano del Sud''. Secondo una statistica di fine secolo la provincia di Catania esportava zolfi, cereali e frutta dal porto di Catania e vini dal porto di Riposto verso le destinazioni di U.S.A., Francia, Austria e Gran Bretagna e importava cotone grezzo e ferro dalla Gran Bretagna, pelli per le concerie dalla Francia, lana da Austria e Francia, grano dalla Russia e alcool dagli Stati Uniti.
 
{{Approfondimento
A seguito dell'unificazione d'[[Italia]] con la creazione della provincia etnea del nuovo regno, con R.D. 929 del [[16 ottobre]] [[1862]], anche la Camera consultiva di commercio venne trasformata in ''Camera di Commercio ed Arti'' e nel dicembre dello stesso anno istituita la [[Borsa]]. Fu un risultato brillante per l'economia della provincia attirando gli investimenti di finanzieri del più ricco nord [[Europa]] interessati all'attività mineraria zolfifera che facendo capo al porto di Catania ne permetteva l'agevole esportazione. Vennero quindi impiantate [[banca|banche]] e finanziati progetti di [[ferrovia|ferrovie minerarie]]. La crescita economica e sociale si riscontrava soprattutto nel capoluogo, [[Catania]] che alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] appariva dotata di una veste cittadina molto elegante, pur con differenze macroscopiche riguardo ai quartieri di sud-ovest, quelli classici dell'immigrazione della manodopera. Gli [[anni settanta]] del [[XIX secolo]] vedono Catania divenire la capitale dello zolfo isolano; le ferrovie attirano ormai sulla città e sul suo porto anche gli zolfi di [[Villarosa]] che prima venivano trasportati ad [[Agrigento]] e anche grazie a questo il porto di Catania ottiene la categoria di porto di 1° classe in virtù del volume di merci movimentate. Oltre 20.000 tessitori ormai lavoravano nelle filande del capoluogo, immigrati da tutta la provincia e il [[Banco di Sicilia]] vi aprì la sua prima filiale. La popolazione di Catania passò dai 52.000 abitanti del [[1834]] ai 101.000 del [[1881]]. Un rapporto del [[1887]] del Gentile Cusa registra l'assenza di emigrazione verso l'estero dal ''catanese'', a differenza del resto della Sicilia.
|titolo=Le [[Centro fieristico le Ciminiere|Ciminiere di Catania]]
 
|contenuto= Nell'antichità lo zolfo grezzo veniva raffinato fuori dalla Sicilia. In seguito si iniziò a raffinarlo sul luogo di produzione e Catania divenne il polo di raffinazione del prezioso prodotto. Tra le ragioni che motivarono questa scelta il fatto che a Catania c'era la ferrovia e si stava costruendo il nuovo porto. Alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] erano attive in Sicilia 500 miniere e l'indotto dava lavoro a oltre 200.000 persone.
Verso la fine del secolo, anche grazie all'apporto di capitale straniero e ai finanziamenti delle banche, si svilupparono le raffinerie di zolfo e le industrie chimiche ad esso collegate, le attività molitorie, come i grandi Mulini Prinzi che importavano grano ed esportavano farine; il cotonificio De Feo impiegava oltre 480 addetti e nel [[1897]] produceva 1500 Kg. di filati al giorno; estesa era anche la produzione di mobili e di [[carrozza|carrozze]]. La fine del secolo vide anche la costruzione della [[Ferrovia Circumetnea]] che trasportava merci e viaggiatori dalle zone attorno all'Etna verso Catania e il suo porto e contribuiva all'export dei vini etnei tramite il porto di [[Riposto]]. Vengono anche approntati progetti di [[tram|linee tranviarie]] a servizio delle zone minerarie come la tranvia a vapore [[Raddusa]] Scalo-[[Assoro]] Scalo-Sant'Agostino e in seguito la [[Tranvia Catania Acireale|tranvia elettrica Catania-Acireale]].
 
===L'industrializzazione del XX secolo===
[[Immagine:Archi della marina immagine inizio secolo.jpg|thumb|300px|left|Gli Archi della Marina all'inizio del Novecento.]]
Nei primi decenni del [[XX secolo|Novecento]] il movimento complessivo delle merci nel porto, indice di sviluppo e benessere della provincia e dell'area siciliana orientale, era in netta crescita e Catania divenne il riferimento economico dell'intera Sicilia con lo sviluppo nel campo industriale, nelle concerie e nel tessile, ma soprattutto nella raffinazione e commercializzazione dello zolfo che proveniva dall'interno e gravitava per la maggior parte nel capoluogo tanto da far parlare di Catania come della ''Milano del Sud''. Secondo una statistica di fine secolo la provincia di Catania esportava zolfi, cereali e frutta dal porto di Catania e vini dal porto di Riposto verso le destinazioni di [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Francia]], [[Austria]] e [[Gran Bretagna]] e importava cotone grezzo e [[ferro]] dalla Gran Bretagna, [[pelle|pelli]] per le concerie dalla Francia, [[lana]] da Austria e Francia, grano dalla [[Russia]] e alcool dagli Stati Uniti.
{{nota2
|titolo=[[Le Ciminiere di Catania]]
|contenuto= Nell'antichità lo zolfo grezzo veniva raffinato fuori dalla Sicilia. In seguito si iniziò a raffinarlo sul luogo di produzione e Catania divenne il polo di raffinazione del prezioso prodotto. Tra le ragioni che motivarono questa scelta il fatto che a Catania c'era la ferrovia e si stava costruendo il nuovo porto. Alla fine dell' [[XIX secolo|Ottocento]] erano attive in Sicilia 500 miniere e l'indotto dava lavoro a oltre 200.000 persone.
Così accanto alla ferrovia, a Catania sorse la città dello zolfo, a nord della stazione lungo la via Messina con forni di fusione e mulini di raffinazione in grandi capannoni rettangolari con le ciminiere in mattoni alte anche trenta metri. Le raffinerie di zolfo furono costruite fino al 1905, anno in cui l'applicazione, negli USA, del metodo Frasch che estraeva lo zolfo già fuso dal sottosuolo dagli immensi giacimenti solfiferi texani, causò la fine del sogno siciliano e dello sviluppo industriale zolfifero della provincia di Catania. La produzione del "fiore di zolfo" ebbe il suo massimo nel 1899 quando la produzione siciliana raggiunse gli 8/10 di quella mondiale, grazie alle estrazioni massicce condotte nella [[Sicilia interna]], soprattutto nelle grandi [[miniera|miniere]] di [[Pasquasia]], di Floristella e di Grottacalda.
Le ciminiere, oggi restaurate a cura della Provinciaprovincia Regionaleregionale di Catania, danno nome al centro fieristico e congressuale sito nell'attuale viale Africa, esempio mirabile di archeologia industriale.}}
Lo scoppio della [[prima guerra mondiale]] fece crollare rapidamente il traffico mercantile a causa della chiusura dei mercati orientali [[Impero Ottomano|mercati orientaliottomano]] interessati dall'economia catanese e del traffico marittimo con l'Austria. La città e l'intera provincia entrarono quindi in una seria crisi. Anche il commercio dello zolfo andava sempre più ridimensionandosi a causa della concorrenza dello zolfo del [[Texas]] prodotto con metodi più moderni e a costi inferiori.
 
A Catania infine già nel primo decennio del Novecento, agli albori del cinema, sorsero varie case di produzione cinematografica: "Morgana film" (da non confondersi con un'[[Morgana film|omonima società]] costituita a Roma), "[[Etna film]]", "[[Katana film]]", "[[Sicula film]]" e "[[Jonio film]]". La produzione cinematografica di Catania durerà però solo pochi anni. Vennero presto favorite e finanziate altre sedi e il settore entrò in crisi.
===Il primo dopoguerra===
Nel primo dopoguerra vennero individuati alcuni punti fermi per il rilancio dell'economia con un vasto programma di bonifiche e raccolta e canalizzazione dell'acqua d'irrigazione e nella produzione indispensabile di [[energia elettrica]]. Vennero quindi approntate e messe in opera le bonifiche del Pantano d'Arci, del [[Lago di Lentini|Biviere di Lentini]], e del corso dell'alto [[Simeto]]. Importanti fattori di ripresa dello sviluppo furono inoltre gli interventi di riassetto del [[porto di Catania]] con la costruzione del nuovo molo centrale e di attrezzature per il carico e lo scarico delle navi.
Il periodo [[fascismo|fascista]] produsse comunque globalmente una terziarizzazione della società catanese ed a una stagnazione produttiva della provincia, anche a causa della perdita dei suoi commerci verso i paesi esteri, con i quali le relazioni diventavano sempre più difficili a causa dell'embargo e dalla perdita dei mercati orientali seguita ai mutati assetti politici del dopoguerra.
 
=== Il primo dopoguerra ===
Nel [[1926]] la Provincia di Catania venne anche decurtata di una parte del suo territorio nell'ambito della creazione della nuova [[Provincia di Enna]], perdendo la sua giurisdizione sui comuni della sponda occidentale del [[Simeto]] fino a [[Nicosia (EN)|Nicosia]] e della [[Piana di Catania]] oltre [[Catenanuova]].
Nel primo dopoguerra vennero individuati alcuni punti fermi per il rilancio dell'economia con un vasto programma di bonifiche e raccolta e canalizzazione dell'acqua d'irrigazione e nella produzione indispensabile di energia elettrica. Vennero quindi approntate e messe in opera le bonifiche del Pantano d'Arci, del [[Lago di Lentini|Biviere di Lentini]], e del corso dell'alto [[Simeto]]. Importanti fattori di ripresa dello sviluppo furono inoltre gli interventi di riassetto del [[porto di Catania]] con la costruzione del nuovo molo centrale e di attrezzature per il carico e lo scarico delle navi.
Il periodo [[fascismo|fascista]] produsse comunque globalmente una terziarizzazione della società catanese e a una stagnazione produttiva della provincia, anche a causa della perdita dei suoi commerci verso i paesi esteri, con i quali le relazioni diventavano sempre più difficili a causa dell'embargo e dalla perdita dei mercati orientali seguita ai mutati assetti politici del dopoguerra.
 
Nel [[1927]] la provincia di Catania venne anche decurtata di una parte del suo territorio nell'ambito della creazione della nuova [[provincia di Enna|provincia di Castrogiovanni]] (poi Enna) perdendo la sua giurisdizione sui comuni della sponda occidentale del [[Simeto]] fino a [[Nicosia (Italia)|Nicosia]] e della [[Piana di Catania]] oltre [[Catenanuova]].
Nel novembre del [[1928]] una eruzione dopo aver minacciato i centri di [[Sant'Alfio (CT)|Sant'Alfio]] e Nunziata, investì e sommerse [[Mascali]]. L'eruzione provocò ingenti danni alla economia agricola e la chiusura della tratta della [[Ferrovia Circumetnea]] e della direttrice Catania-Messina delle [[Ferrovie dello Stato|ferrovie]] e la strada carrabile [[Strada Statale 114 Orientale Sicula|statale]]. La cittadina mascalese venne quindi interamente ricostruita in una area adiacente, nello stile dell'allora nascente regime [[Fascismo|fascista]].
 
Nel novembre del [[1928]] un'eruzione dopo aver minacciato i centri di [[Sant'Alfio (Italia)|Sant'Alfio]] e Nunziata, investì e sommerse [[Mascali]]. L'eruzione provocò ingenti danni all'economia agricola e la chiusura della tratta della [[Ferrovia Circumetnea]] e della direttrice Catania-Messina delle [[Ferrovie dello Stato Italiane|ferrovie]] e la strada carrabile [[Strada statale 114 Orientale Sicula|statale]]. La cittadina mascalese venne quindi interamente ricostruita in un'area adiacente, nello stile dell'allora nascente regime [[Fascismo|fascista]].
===Il secondo dopoguerra===
 
=== Il secondo dopoguerra ===
Il [[seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] interessò particolarmente l'area della provincia quando, a seguito dello [[sbarco in Sicilia]], da parte delle truppe americane nel [[1943]], fu sottoposta a intensi e disastrosi bombardamenti alleati che distrussero gravemente le infrastrutture portuali e ferroviarie nelle due direttrici fondamentali Catania - Palermo e Catania - Messina e Siracusa. Bombardati e distrutti anche gli aeroporti di Catania, Gerbini e [[Vizzini]]. La dura resistenza prima alla piana di Catania e poi sull'asse [[Troina]] - [[Randazzo]] - [[Mar Ionio]] oltre a migliaia di vittime di entrambe le parti lasciò il territorio provinciale e cittadino in condizioni disastrose. Proprio il territorio provinciale vide perpetrarsi la prima rappresaglia nazista nei confronti della popolazione civile italiana: la [[Strage di Castiglione]].
Il secondo conflitto mondiale interessò particolarmente l'area dell'ex provincia quando, a seguito dello [[sbarco in Sicilia]], da parte delle truppe statunitensi nel [[1943]], fu sottoposta a intensi e disastrosi bombardamenti alleati che distrussero gravemente le infrastrutture portuali e ferroviarie nelle due direttrici fondamentali Catania–Palermo e Catania–Messina e Siracusa. Bombardati e distrutti anche gli aeroporti di Catania, Gerbini e [[Vizzini]]. La dura resistenza prima alla piana di Catania e poi sull'asse [[Troina]] – [[Randazzo]] – [[Mar Ionio]] (direttrice della ritirata della divisione tedesca di SS "[[Fallschirm-Panzer-Division 1 "Hermann Göring"|Göring]]") oltre a migliaia di vittime di entrambe le parti lasciò il territorio provinciale e cittadino in condizioni disastrose. Proprio il territorio provinciale vide perpetrarsi la prima rappresaglia nazista nei confronti della popolazione civile italiana: la [[Strage di Castiglione]].
Dopo il greve periodo dell'occupazione alleata, nel quale si pensò piuttosto alla sopravvivenza e nel quale ebbero origine attività, non proprio pulite di mercato nero, iniziò la ricostruzione. La fine del regime ed il caos politico seguito alla caduta di [[Benito Mussolini|Mussolini]], fecero risorgere le istanze autonomiste e proprio Catania divenne una delle roccaforti dell'[[EVIS]]. L'esercito autonomista, che aveva la sede operativa nel capoluogo, vi organizzò la lotta armata ed i sabotaggi sino al [[17 giugno]] [[1945]], quando, in uno scontro a fuoco con i carabinieri in contrada "Murazzu ruttu" ([[Randazzo]]) veniva ucciso [[Antonio Canepa]], insieme ad altri due esponenti.
Dopo il greve periodo dell'occupazione alleata, nel quale si pensò piuttosto alla sopravvivenza e nel quale ebbero origine attività, non proprio pulite di mercato nero, iniziò la ricostruzione. La fine del regime e il caos politico seguito alla [[caduta di Mussolini]], fecero risorgere le istanze autonomiste e proprio Catania divenne una delle roccaforti dell'[[EVIS]]. L'esercito autonomista, che aveva la sede operativa nel capoluogo, vi organizzò la lotta armata e i sabotaggi sino al 17 giugno [[1945]], quando, in uno scontro a fuoco con i carabinieri in contrada "Murazzu ruttu" ([[Randazzo]]) veniva ucciso [[Antonio Canepa (docente)|Antonio Canepa]], insieme con altri due esponenti.
La I legislatura dell'[[Italia]] repubblicana fu caratterizzata dall'opera di ricostruzione e dalla realizzazione di un piano di riforme. La legge n. 43 del [[28 febbraio]] [[1949]], tramite il ''Piano INA-Casa'', favorì il rilancio dell'attività edilizia, la riduzione della disoccupazione con la costruzione di alloggi popolari.
La I legislatura dell'Italia repubblicana fu caratterizzata dall'opera di ricostruzione e dalla realizzazione di un piano di riforme. La legge n. 43 del 28 febbraio [[1949]], tramite il ''Piano INA-Casa'', favorì il rilancio dell'attività edilizia, la riduzione della disoccupazione con la costruzione di alloggi popolari.
Un'altra riforma fu quella [[riforma agraria|agraria]] del [[1950]] predisposta da [[Antonio Segni]], ministro dell'Agricoltura che il [[27 dicembre]], la [[regione Sicilia]], con un'altra legge di riforma, adeguò al territorio dell'isola. Vennero espropriati ettari ed ettari di terreni realizzando così uno degli obiettivi politici di [[De Gasperi]]: creare una classe di piccoli proprietari, migliorare le arcaiche condizioni dell'agricoltura in alcune parti del paese.
Un'altra riforma fu quella [[riforma agraria|agraria]] del [[1950]] predisposta da [[Antonio Segni]], ministro dell'Agricoltura che il 27 dicembre, la [[Regione Siciliana]], con un'altra legge di riforma, adeguò al territorio dell'isola. Vennero espropriati ettari ed ettari di terreni realizzando così uno degli obiettivi politici di [[De Gasperi]]: creare una classe di piccoli proprietari, migliorare le arcaiche condizioni dell'agricoltura in alcune parti del paese.
La [[Cassa per il Mezzogiorno]] fu l'altra riforma approvata all'inizio degli anni '50. Il disegno di legge, che fu deliberato dal Consiglio Nazionale della [[D.C.]] presieduto da don [[Luigi Sturzo]], produsse la legge [[10 agosto]] [[1959]], n. 646. Essa prevedeva un programma finalizzato di lavori pubblici per un decennio e individuava, come priorità, la sistemazione idraulico-forestale e la bonifica, anche per favorire la riforma fondiaria e assicurare lo sviluppo del meridione.
La [[Cassa per il Mezzogiorno]] fu l'altra riforma approvata all'inizio degli anni cinquanta. Il disegno di legge, che fu deliberato dal Consiglio Nazionale della [[Democrazia Cristiana]] presieduto da don [[Luigi Sturzo]], produsse la legge 10 agosto [[1959]], n. 646. Essa prevedeva un programma finalizzato di lavori pubblici per un decennio e individuava, come priorità, la sistemazione idraulico-forestale e la bonifica, anche per favorire la riforma fondiaria e assicurare lo sviluppo del meridione.
Vennero così costituiti consorzi ed enti di bonifica per completare i mai finiti progetti dell'anteguerra; Il ''consorzio di bonifica del Simeto'' rese utilizzabili nuove aree da coltivare, canalizzando le acque irrigue e regolò il corso dei fiumi principali che straripando periodicamente riformavano i pantani di sempre, nella Piana di Catania. Negli [[1950|anni cinquanta]] nacque la [[Zona industriale di Catania]] in quello che era stato il [[Pantano d'Arci]], l'edilizia iniziò a svilupparsi su larga scala costituendo le basi per un settore ancor oggi trainante attraendo tuttavia sempre più popolazione, in cerca di lavoro, verso la città di Catania . A seguito della riforma agraria vennero spezzettati i vecchi latifondi e costruite migliaia di case coloniche nella piana di Catania; tuttavia l'esiguità dei frazionamenti non sortirà l'effetto sperato e molte case coloniche verranno abbandonate non molti anni dopo a causa dell'[[emigrazione]] verso il nord Italia e spiccatamente a [[Milano]] ed a [[Torino]]. Le aree ricche saranno ancora quelle della produzione agrumaria della zona pedemontana dell'Etna e delle colline a sud della piana.
Vennero così costituiti consorzi ed enti di bonifica per completare i mai finiti progetti dell'anteguerra; Il ''consorzio di bonifica del Simeto'' rese utilizzabili nuove aree da coltivare, canalizzando le acque irrigue e regolò il corso dei fiumi principali che straripando periodicamente riformavano i pantani di sempre, nella Piana di Catania. Negli [[anni 1950|anni cinquanta]] nacque la [[Zona industriale di Catania]] in quello che era stato il [[Pantano d'Arci]], l'edilizia iniziò a svilupparsi su larga scala costituendo le basi per un settore ancor oggi trainante attraendo tuttavia sempre più popolazione, in cerca di lavoro, verso la città di Catania. A seguito della riforma agraria vennero spezzettati i vecchi latifondi e costruite migliaia di case coloniche nella piana di Catania; tuttavia l'esiguità dei frazionamenti non sortirà l'effetto sperato e molte case coloniche verranno abbandonate non molti anni dopo a causa dell'[[emigrazione]] verso il nord Italia e spiccatamente a Milano e a Torino. Le aree ricche saranno ancora quelle della produzione agrumaria della zona pedemontana dell'Etna e delle colline a sud della piana.
 
===Simboli===
=== Caltagirone e Acireale ===
Lo stemma era stato concesso con regio decreto del 7 luglio 1883.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?2922 |titolo= Catania (provincia) |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 3 giugno 2023 }}</ref>
La provincia di Catania, dopo la riduzione del suo territorio avvenuta nel [[1926]], quando venne istituita la provincia di Enna, (ufficializzata dal Regio Decreto n°1 del 2 gennaio 1927) aggregando territorio sottratto alla [[provincia di Caltanissetta]] e alla provincia di Catania, potrebbe subire un ulteriore cambiamento nei prossimi anni: da molto tempo [[Caltagirone]] vorrebbe costituire la decima provincia siciliana incorporando tutti i paesi dell'area a sud di Catania (il cosiddetto ''[[calatino]]''). La richiesta è stata già al vaglio di un [[referendum]] istitutivo negli [[Anni 1980|Anni Ottanta]], non passato, e negli [[Anni 1990|Anni Novanta]] è stata riformulata e riproposta in seno all'[[Assemblea Regionale Siciliana]]. Il progetto - che prevede una provincia composta da tutti i comuni dell'area sud del [[Simeto]] ed in parte di [[provincia di Ragusa|Ragusa]] e [[provincia di Caltanissetta|Caltanissetta]] - ha avuto un iter travagliato ed è attualmente fermo, pur avendo i requisiti previsti dalla apposita legge regionale.
{{citazione|[[Inquartato]]: il 1° di Catania (d'azzurro, all'elefante d'oro, passante); il 2° di Caltagirone (d'argento, alla croce di rosso); il 3° di Nicosia (di rosso, alla croce d'argento); il 4° di Acireale (d'azzurro, al castello torricellato di due pezzi, la torricella a destra cimata da un pennone bifido, quella a sinistra da un leone nascente, il tutto d'oro). Ornamenti esteriori da Provincia.}}
Lo scudo riuniva gli stemmi dei capoluoghi dei circondari originari, compreso Nicosia, ceduto nel 1927 alla provincia di Enna.
 
== Comuni ==
Dal [[1999]] è attivo anche un comitato "Pro Acireale provincia". Il progetto della provincia di Acireale prevederebbe una nuova realtà comprendente gli antichi casali di Aci ([[Aci Catena]], [[Aci Castello]], Aci Bonaccorsi, Aci sant'Antonio e Valverde ed altre città del versante orientale dell'Etna (come Zafferana Etnea, Giarre e Riposto). Una idea innovativa prevederebbe una nuova provincia autonoma comprendente pure Taormina, insomma quello che è il distretto Taormina-Etna, un distretto di natura economico-culturale e turistico si trasformerebbe in una nuova realtà provinciale dal nuovo nome provincia delle Aci e Taormina
{{vedi anche|Armoriale dei comuni della provincia di Catania}}
La Provincia Regionale di Catania, alla data sua soppressione, era costituita dai seguenti comuni:
{{Div col|cols=3|small=no}}
* [[Aci Bonaccorsi]]
* [[Aci Castello]]
* [[Aci Catena]]
* [[Aci Sant'Antonio]]
* [[Acireale]]
* [[Adrano]]
* [[Belpasso]]
* [[Biancavilla]]
* [[Bronte]]
* [[Calatabiano]]
* [[Caltagirone]]
* [[Camporotondo Etneo]]
* [[Castel di Iudica]]
* [[Castiglione di Sicilia]]
* [[Catania]]
* [[Fiumefreddo di Sicilia]]
* [[Giarre]]
* [[Grammichele]]
* [[Gravina di Catania]]
* [[Licodia Eubea]]
* [[Linguaglossa]]
* [[Maletto]]
* [[Maniace]]
* [[Mascali]]
* [[Mascalucia]]
* [[Mazzarrone]]
* [[Militello in Val di Catania]]
* [[Milo (Italia)|Milo]]
* [[Mineo (Italia)|Mineo]]
* [[Mirabella Imbaccari]]
* [[Misterbianco]]
* [[Motta Sant'Anastasia]]
* [[Nicolosi]]
* [[Palagonia]]
* [[Paternò]]
* [[Pedara]]
* [[Piedimonte Etneo]]
* [[Raddusa]]
* [[Ragalna]]
* [[Ramacca]]
* [[Randazzo]]
* [[Riposto]]
* [[San Cono (Italia)|San Cono]]
* [[San Giovanni la Punta]]
* [[San Gregorio di Catania]]
* [[San Michele di Ganzaria]]
* [[San Pietro Clarenza]]
* [[Sant'Agata li Battiati]]
* [[Sant'Alfio (Italia)|Sant'Alfio]]
* [[Santa Maria di Licodia]]
* [[Santa Venerina]]
* [[Scordia]]
* [[Trecastagni]]
* [[Tremestieri Etneo]]
* [[Valverde (Sicilia)|Valverde]]
* [[Viagrande]]
* [[Vizzini]]
* [[Zafferana Etnea]]
{{Div col end}}
 
== Amministrazione ==
=== [[Presidenti della Provincia di Catania]]===
=== Presidenti della provincia di Catania ===
Il primo presidente dell'Amministrazione Provinciale dopo l'unificazione d'Italia fu Giacomo Bellia dal [[22 aprile]] [[1861]] al [[14 novembre]][[1862]]. Ebbero più di un mandato:
{{Vedi anche|Presidenti della Provincia di Catania}}
*Gabriello Carnazza (10 gennaio 1867 - 5 febbraio 1868; 10 settembre 1868 - 6 settembre 1869)
[[File:Provincia di Catania-Gonfalone.png|thumb|upright=0.7|Il gonfalone dell'ex provincia.]]
*Salvatore Marchese (6 febbraio 1868 - 9 settembre 1868; 5 settembre 1870 - 1 settembre 1872)
Con l'[[unità d'Italia]] la provincia di Catania, come tutte le province italiane, fu affidata a un [[prefetto]]. Solo dal [[1889]] il presidente della [[deputazione provinciale]] fu scelto dal [[Consiglio provinciale]], che era un organismo distinto: elenchi che mischino i due organi sono totalmente erronei.
*Domenico Bonaccorsi di Casalotto (2 settembre 1872 - 11 agosto 1895; 13 agosto 1906 - 3 febbraio 1908)
Un periodo di particolare fervore politico e amministrativo vi fu con [[Giuseppe de Felice Giuffrida]] (10 agosto 1914 - 19 luglio 1920) a cui successero Vincenzo Lo Giudice e Girolamo Longhena e Roberto Giuffrida nel difficile periodo bellico e post-bellico.
 
Dal [[19 ottobre]] [[1946]] a capo della provincia vi fu un Commissariocommissario Prefettizioprefettizio e si successero Umberto Mondio e Salvatore Ferro, fino al 18 giugno 1947). La provincia venne poi retta da un Delegato Regionale Provvisorio fino al 22 dicembre 1964: e in successione Carlo Amico, Salvatore Papale, [[Antonino Drago]] (9 aprile 1958 - 5 dicembre 1958; 16 ottobre 1961 - 22 ottobre 1964), Orazio Condorelli e Armando Palazzo (Assessore Anziano Reggente).
Ebbe doppio mandato anche Nicolò Nicoletti (23 dicembre 1964 - 25 gennaio 1972; 7 novembre 1973 - 5 agosto 1975); durante il mandato di Antonio Torrisi (4 giugno 1984 - 5 marzo 1986) la provincia si trasformò in ''Provincia Regionale''.
 
{{ComuniAmminPrecTitolo|cariche=Presidente}}
'''Presidenti della Provincia Regionale''' sono stati nell'ordine:
{{ProvinciaAmminPrec |9 dicembre [[1943]]|18 ottobre [[1946]]|Roberto Giuffrida| - | Delegato Regionale |<ref name=presidenti>{{Cita web|url=https://www.cittametropolitana.ct.it/la_provincia/I_Presidenti_dell_Amministrazione_Provinciale.aspx|titolo=I Presidenti dell'Amministrazione Provinciale|accesso=|dataarchivio=28 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201128113342/https://www.cittametropolitana.ct.it/la_provincia/I_Presidenti_dell_Amministrazione_Provinciale.aspx|urlmorto=sì}}</ref>}}
{{ProvinciaAmminPrec |19 ottobre [[1946]]|28 maggio [[1947]]| [[Umberto Mondio]] | - |Commissario Prefettizio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |29 maggio [[1947]]|18 giugno [[1947]]| Salvatore Ferro | - |Commissario Prefettizio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |19 giugno [[1947]]|3 agosto [[1947]]| Carlo Amico | - | - |<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |4 agosto [[1947]]|3 settembre [[1947]]|Carlo Amico | - |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |4 settembre [[1947]]|17 giugno [[1957]]| Carlo Amico | - |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |18 giugno [[1957]]|8 aprile [[1958]]|[[Salvatore Papale]]| [[Democrazia Cristiana]] |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |9 aprile [[1958]]|5 dicembre [[1958]]|[[Antonino Drago]]| [[Democrazia Cristiana]] |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |6 dicembre [[1958]]|15 ottobre [[1961]]|[[Orazio Condorelli]]|[[Democrazia Cristiana]] |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |16 ottobre [[1961]]|7 marzo [[1962]]|[[Antonino Drago]]|[[Democrazia Cristiana]] |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |8 marzo [[1962]]|22 ottobre [[1964]]|[[Antonino Drago]]|[[Democrazia Cristiana]] |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |23 ottobre [[1964]]|22 dicembre [[1964]]|[[Armando Palazzo]]| - |Assessore Anziano Reggente|<ref name=presidenti/>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
Nel [[1964]] il governo regionale siciliano decise di creare un consiglio di secondo grado dei liberi consorzi scelti dai consiglieri comunali, e nel [[1970]] si arrivò alla restaurazione della vita democratica nelle province convocando per la prima volta le elezioni, omologandosi al resto d'Italia.
*Antonio Torrisi (6 marzo 1986 - 1 febbraio 1987)
*Alfredo Bernardini (2 febbraio 1987 - 27 marzo 1987; 27 novembre 1987 - 11 giugno 1989)
*Onofrio Zaccone (28 marzo 1987 - 26 novembre 1987) - Commissario Regionale
*Giulio Sascia Tignino (12 giugno 1989 - 9 ottobre 1991)
*Diego Di Gloria (10 ottobre 1991 - 20 novembre 1991)
*Carmelo Rapisarda (21 novembre 1991 - 16 marzo 1993)
*Francesco Altamore (17 marzo 1993 - 10 agosto 1993)
*Antonino Pennisi (11 agosto 1993 - 18 febbraio 1994) - Commissario Regionale
*[[Nello Musumeci]] (19 febbraio 1994 - 02 giugno 2003)
*[[Raffaele Lombardo]] (03 giugno 2003 - in carica)
 
{{ComuniAmminPrecTitolo|cariche=Presidente}}
== Economia ==
{{ProvinciaAmminPrec |23 dicembre [[1964]] |25 gennaio [[1972]]|[[Nicolò Nicoletti]]| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
La provincia di Catania presenta una grande varietà di attività economiche e produttive che la rendono la più attiva e dinamica dell'intera isola.
{{ProvinciaAmminPrec |26 gennaio [[1972]]|13 maggio [[1973]]|[[Antonino Torrisi]]| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
===[[Agricoltura]]===
{{ProvinciaAmminPrec |14 maggio [[1973]] |6 novembre [[1973]]|[[Vincenzo Auteri]]|- |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
[[Immagine:Palagonia.jpg|thumb|right|300px|Agrumeti a Palagonia]]
{{ProvinciaAmminPrec |7 novembre [[1973]]|5 agosto [[1975]]|[[Nicolò Nicoletti]]| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/><ref name=interno>{{cita web|url=http://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletStoriaEnteP1|titolo=Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali|accesso=16 aprile 2018}}</ref>}}
L'agricoltura catanese deve la sua prosperità soprattutto alla fertilità del suo suolo. Le grandi opere di bonifica e di assetto idrogeologico fluviale, realizzate nella [[Piana di Catania]] e nei suoi fiumi come il [[Simeto]], il [[Gornalunga (fiume)|Gornalunga]] e il [[Dittaino]], ne hanno incentivata la produzione [[cereali|cerealicola]].
{{ProvinciaAmminPrec |6 agosto [[1975]] | 2 agosto [[1976]]|[[Stefano Scandura]]| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/><ref name=interno/>}}
La costruzione di [[lago|laghi artificiali]] ottenuti con lo sbarramento dei fiumi, per l'utilizzazione delle acque, ha consentito un ulteriore sviluppo delle varie tipologie di coltura.
{{ProvinciaAmminPrec |3 agosto [[1976]] | 28 giugno [[1982]]|[[Giacomo Sciuto]]|[[Democrazia Cristiana]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/><ref name=interno/>}}
Le attività agricole, anche se progressivamente in riduzione, lenta ma costante, rivestono ancora un ruolo di primo piano. Nel [[1961]] le aziende agricole della provincia catanese erano censite in 87.091, delle quali 62.166 a conduzione diretta, 17.527 con salariati e compartecipanti e il resto a colonia parziaria appoderata.
{{ProvinciaAmminPrec |29 giugno [[1982]]|3 giugno [[1984]]|[[Salvatore Distefano]]|[[Democrazia Cristiana]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/><ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |4 giugno [[1984]]|5 marzo [[1986]]|[[Antonio Torrisi]]|[[Democrazia Cristiana]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/><ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
Durante il mandato di [[Antonio Torrisi]] (1984-1986), la Provincia cambiò nome in Provincia Regionale con un'operazione puramente lessicale.
Alla base delle attività si collocano due colture fondamentali: l'[[agrume|agrumicoltura]] e la [[vite|viticoltura]].
 
{{ComuniAmminPrecTitolo|cariche=Presidente}}
La prima si estende intorno al perimetro dell'Etna, soprattutto lungo la costa ionica nel [[Giarre|giarrese]] e nell'[[Acireale|acese ]], a nord della città di Catania dove è prevalente la coltivazione del [[limone]]; scendendo verso la Piana di Catania fino ad oltre [[Catenanuova]] e abbarbicandosi lungo le colline che la circondano, si trovano le zone nelle quali invece prevale la coltivazione dell'[[arancio]] nelle sue varietà a polpa gialla come a [[Palagonia]], [[Scordia]] e [[Francofonte]] ed a polpa rossa come a [[Paternò]].
{{ProvinciaAmminPrec |2 febbraio [[1987]]|27 marzo [[1987]]|Alfredo Bernardini| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
Fino a qualche decennio fa la coltivazione era soprattutto delle varietà ''Tarocco'' e ''Sanguinello'', ma negli ultimi anni, le richieste del mercato hanno orientato le scelte verso degli ibridi selezionati.
{{ProvinciaAmminPrec |28 marzo [[1987]]|6 novembre [[1987]]|Onofrio Zaccone| - |Commissario Regionale|<ref name=presidenti/>}}
La vite cresce invece per due terzi lungo i versanti collinari dell'Etna e consente la produzione di ottimi vini di elevata gradazione alcoolica fra i quali è da citare l'[[Etna (vino)|Etna]] [[denominazione di Origine Controllata|doc]]. Grandi estensioni di coltura di [[uva da tavola di Mazzarrone|uva da tavola]] si trovano nell'area del ''calatino'', soprattutto nella zona di [[Mazzarrone]]. Abbastanza diffusa ovunque è anche l'[[ortaggi|orticoltura]]. Notevole anche la presenza di [[vivaio (ambiente)|vivai]] nell' ''acese''.
{{ProvinciaAmminPrec |27 novembre [[1987]]|11 giugno [[1989]]|Alfredo Bernardini| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |12 giugno [[1989]]|9 ottobre [[1991]]|[[Giulio Sascia Tignino]]| [[Partito Socialista Italiano]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |10 ottobre [[1991]]|20 novembre [[1991]]|Diego Di Gloria| [[Democrazia Cristiana]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |21 novembre [[1991]]|16 marzo [[1993]]|Carmelo Rapisarda| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |17 marzo [[1993]]|10 agosto [[1993]]|Francesco Altamore| [[Partito Socialista Italiano]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |11 agosto [[1993]]|18 febbraio [[1994]]|Antonino Pennisi| - |Commissario Regionale|<ref name=presidenti/>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
Ben più significativa fu la riforma del [[1994]] che portò all'elezione diretta del Presidente della Provincia:
Numerosi prodotti agricoli della provincia sono ben noti in tutt'[[Italia]] e all'estero: come le [[arancia|arance]] a polpa rossa, i [[fico d'india|fichi d'India]] di [[San Cono]] e di [[Militello]], i [[limone|limoni]] verdelli di [[Acicatena]], le [[fragola|fragole]] di [[Maletto]], i [[pistacchio|pistacchi]] di [[Bronte]] e tante altre produzioni agricole.
 
{{ComuniAmminPrecTitolo|cariche=Presidente}}
===[[Industria]]===
{{ProvinciaAmminPrec |19 febbraio [[1994]]|2 giugno [[2003]]|[[Nello Musumeci]]|[[Alleanza Nazionale]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]<br/>eletto a suffragio popolare|<ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |3 giugno [[2003]]|12 febbraio [[2008]]|[[Raffaele Lombardo]]|[[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]<br/>eletto a suffragio popolare|<ref name=interno/><ref>diventa presidente della Sicilia</ref>}}
{{ProvinciaAmminPrec |13 febbraio [[2008]]|27 Febbraio [[2008]]|Gioacchino Ferlito|- |Assessore anziano|<ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |28 febbraio [[2008]]|17 giugno [[2008]]|Rodolfo Casarubea|- |Commissario Straordinario<br/> nominato con Decreto Regionale|<ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |16 giugno [[2008]]|11 novembre [[2012]]|[[Giuseppe Castiglione (politico)|Giuseppe Castiglione]]|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]<br/>eletto a suffragio popolare|<ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |05 novembre [[2012]]|11 novembre [[2012]]|Michelangelo Lo Monaco|- |Commissario Straordinario<br/> nominato con Decreto Regionale|<ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |12 novembre [[2012]]| 31 dicembre [[2013]]|Antonella Liotta| - |Commissario Straordinario|<ref>{{cita news|autore=|url=https://www.cittametropolitana.ct.it/informazioni/ComunicatiStampa/default.aspx?45*17159*0*1|titolo=Nominato il nuovo commissario straordinario|pubblicazione=|data=12 novembre 2012|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|autore=|url=https://www.cittametropolitana.ct.it/informazioni/ComunicatiStampa/default.aspx?45*17286*0*0|titolo=Il presidente della Regione decreta la scadenza naturale del Consiglio provinciale. I poteri assegnati all'attuale commissario straordinario Antonella Liotta|pubblicazione=|data=20 giugno 2013|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=|urlmorto=sì}}</ref>}}
{{ProvinciaAmminPrec |3 gennaio [[2014]]| [[2014]]|Giuseppe Romano| - |Commissario Straordinario|<ref>{{cita news|autore=|url=https://livesicilia.it/2014/01/03/provincia-si-e-insediato-il-nuovo-commissario-romano/?refresh_ce|titolo=Provincia, si è insediato il nuovo commissario Romano|data=3 gennaio 2014|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=}}</ref><ref>{{cita news|autore=|url=https://catania.gds.it/articoli/archivio/2014/01/03/catania-giuseppe-romano-commissario-alla-provincia-312072-8ed4e98e-738c-45f1-8c31-40d85b990d11/|titolo=Catania, Giuseppe Romano commissario alla Provincia|data=3 gennaio 2014|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=}}</ref>}}
{{ProvinciaAmminPrec |4 novembre [[2014]]| [[2015]]|Sergio Azzarello| - |Commissario ad acta|<ref>{{cita news|autore=|url=https://www.gazzettinonline.it/2014/11/04/provincia-regionale-catania-si-insedia-nuovo-commissario_17241.html|titolo=Provincia regionale Catania: si insedia nuovo commissario|data=4 novembre 2014|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
Il 28 marzo [[2014]] fu disposta la soppressione delle nove Provincie Regionali, sostituite da "Liberi Consorzi Comunali ", in seguito all'entrata in vigore della legge approvata dall'Assemblea Regionale Siciliana il 12 marzo 2014.<ref>{{cita web|url=http://www.urps.it/attivita-urps/file-pdf-per-attivita-urps/legge_24-3-2014_n._8_istituzione_liberi_consorzi_e_citt%C3%A0_metropolitane.pdf|titolo=dalla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana|accesso=18 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305101859/http://www.urps.it/attivita-urps/file-pdf-per-attivita-urps/legge_24-3-2014_n._8_istituzione_liberi_consorzi_e_citt%C3%A0_metropolitane.pdf|dataarchivio=5 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref> Un'ulteriore legge regionale avrebbe disciplinato compiti e funzioni di questi nuovi Enti, mentre ogni Provincia è stata, nel frattempo, retta da un Commissario straordinario nominato dalla giunta regionale.<ref>[http://www.ansa.it/sicilia/notizie/entilocali/2014/03/26/Cosa-cambia-con-i-Liberi-Consorzi-Comunali_5ae164d8-4c16-464a-bb4b-f6df9e23e377.html Cosa cambia con i Liberi Consorzi Comunali - Sicilia - ANSA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Dal 2015 l'ente è stato definitivamente sostituito dalla [[Città metropolitana di Catania|Città Metropolitana di Catania]], in base alla L.R. 15 del 4 agosto 2015.
In campo industriale, la Provincia di Catania occupa il secondo posto in Sicilia.
Un forte sviluppo ha assunto l'industria alimentare prevalentemente quella della lavorazione dei cereali, della fabbricazione di [[conserve alimentari]] e della produzione di [[vino|vini]] da tavola e da dessert oltre che a [[distillato|distillati]] e [[liquore|liquori]] in genere.
 
{{ComuniAmminPrecTitolo|cariche=Presidente}}
Importante è anche la produzione [[chimica]] con la produzione di concimi chimici e [[farmaco|farmaceutica]] con imprese di rilevanza nazionale e internazionale soprattutto nel campo della produzione dei [[collirio|colliri]].
{{ProvinciaAmminPrec |3 dicembre [[2014]]|8 aprile [[2015]]|Giuseppe Romano| - |Commissario Straordinario|<ref>{{cita news|autore=|url=https://sudpress.it/destinazione-news?post=57390|titolo=Alla Provincia di Catania torna Romano commissario. Ma la nomina è contro legge|data=29 novembre 2014|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=}}</ref><ref>{{cita news|autore=|url=https://public.cittametropolitana.ct.it/amministrazione-trasparente/d_commissario.asp?id=55|titolo=Commissario Straordinario|data=3 dicembre 2014|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=}}</ref><ref>{{cita news|autore=|url=https://www.comune.catania.it/informazioni/cstampa/default.aspx?cs=36544|titolo=Bianco saluta commissario Provincia Romano|data=9 aprile 2015|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=}}</ref>}}
{{ProvinciaAmminPrec |27 aprile [[2015]]| 10 gennaio [[2016]]|Paola Gargano| - |Commissario Straordinario|<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.cittametropolitana.ct.it/la_provincia/organi_di_governo.aspx|titolo=Il Commissario Straordinario: D.ssa Paola Gargano|pubblicazione= |data=11 gennaio 2016|accesso=21 novembre 2020|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150929071740/http://www.cittametropolitana.ct.it/la_provincia/organi_di_governo.aspx|urlmorto=sì |dataarchivio=29 settembre 2015|lingua=|formato=}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Note ==
Ma è soprattutto l'[[edilizia]] che rappresenta il settore industriale più importante e maggiormente attivo. L'industria edile ha tratto giovamento dallo sviluppo dei lavori pubblici e dall'espansione urbana dei vari centri e del capoluogo etneo.
 
La zona di maggior localizzazione delle attività industriali della provincia è la [[Zona industriale di Catania|zona industriale di Pantano d'Arci]], a sud di Catania, ove trovano insediamento attità del calibro della [[STMicroelectronics|ST Microelectronics]] e della [[Nokia]], che in virtù di tali insediamenti prestigiosi è stata soprannominata [[Etna Valley]]; sono presenti anche [[acciaieria|acciaierie]], mobilifici e industrie di trasformazione del legno, industrie ceramico-sanitarie, chimiche e farmaceutiche. Un altro polo importante è l'area di [[Piano Tavola]] a nord ovest del capoluogo con industrie alimentari e dolciarie, elettrotecniche, meccaniche ed agroalimentari sparse anche nella zona ad est del vulcano tra Acireale e Giarre. Da non dimenticare la zona industriale di [[Misterbianco]] con aziende di prefabbricati in cemento e di carpenteria metallica, ma recentemente trasformata nel polo commerciale più importante della provincia etnea.
 
===[[Commercio]]===
[[Immagine:Etnapolis Prospetto Catania Fuksas.jpg|thumb|300px|left|Prospetto del Centro commerciale]]
Ancor oggi, importante nei traffici commerciali catanesi è il commercio degli agrumi e dei prodotti alimentari che si servono sempre meno dei [[treno|treni]] e sempre più dei [[Tir]] attrezzati.
Il porto di Catania è al servizio dei traffici anche di gran parte della produzione delle province di Siracusa, di Ragusa e di Enna destinata al resto d'Italia ed all'estero; tali province utilizzano il porto di Catania anche per le loro importazioni.
Scambi commerciali avvengono con [[Germania]], [[Francia]], [[Inghilterra]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], ma sono in crescita anche le destinazioni mediterranee ed orientali.
Il rapporto import-export si attesta a 2:1 a vantaggio delle esportazioni.
Notevole importanza riveste il commercio al dettaglio, fiorente soprattutto nel capoluogo e nelle principali località turistiche.
 
Negli ultimi tempi la provincia ha favorito la nascita e l'insediamento di grandi centri commerciali, al dettaglio e all'ingrosso che si sono insediati soprattutto nelle aree di Catania sud, [[Misterbianco]], [[Piano Tavola]], [[Valcorrente]], dove è sorta [[Etnapolis]], [[San Giovanni la Punta]], [[Acireale]] e [[Giarre]] calamitando anche un certo indotto di negozi al dettaglio nelle rispettive gallerie e pertinenze e lo stanziamento nelle aree circostanti di attività produttive e commerciali.
 
== Cultura ==
===[[Università]]===
La provincia di Catania si avvale della presenza dell'[[Università di Catania]]. La sua istituzione risale al [[1434]] quando [[Alfonso d'Aragona]] emanò il privilegio istitutivo assunto nella tradizione dell'[[Ateneo]] come la data di fondazione. L'inizio dell'attività avvenne il [[26 luglio]][[1445]] .
L'università offre oggi ottanta corsi suddivisi nelle 12 Facoltà, a Catania e nelle sedi decentrate di Ragusa, Siracusa, Enna e Caltanissetta. Dal [[1998]] è attiva la [[Scuola Superiore di Catania]] (sostenuta da un Consorzio tra Enti pubblici, aziende private e Istituti di cultura), con l'obiettivo di assicurare a studenti e laureati meritevoli un percorso formativo di eccellenza.
 
===Scuole superiori===
Gli Istituti Scolastici superiori statali sono presenti nei maggiori centri della provincia; ve ne sono 24 a Catania, 7 ad Acireale, Caltagirone e Giarre, 5 a Paternò, 4 a Riposto, 2 ad Adrano, Bronte e San Giovanni la Punta, ed uno a Militello, Nicolosi, Randazzo e Scordia. Oltre a questi esistono numerose realtà scolastiche private che assicurano insieme un'ampia offerta formativa.
 
===Uomini illustri===
[[Immagine:Vincenzo bellini.jpg|200px|right|thumb|Vincenzo Bellini]]
*'''[[Vincenzo Bellini]]''' (Catania, [[3 novembre]] [[1801]] - [[Parigi]], [[23 ottobre]] [[1835]]). Sin da piccolo mostrò predisposizione alla musica. A sette anni compose un "Salve Regina" e un "Tantum ergo".A 18 anni ottenne un sussidio per frequentare il Conservatorio di San Sebastiano a [[Napoli]]. Qui sotto la cura del maestro Nicola Zingarelli, trascorse sei anni di studio e attività, nei quali si dedicò alla musica lirica. Nel [[1826]], al [[Teatro San Carlo (Napoli)|San Carlo]], il melodramma "Carlo, duca di Agrigento" ebbe unanimi consensi e Bellini fu invitato nel 1827 alla [[Scala di Milano]] riportando grandissimo successo. Fra [[1827]] e [[1831]] scrisse sette opere liriche, fra cui "[[Norma]]" e "[[La sonnambula]]". Nel [[1834]] a Parigi prima della, ormai prossima fine scrisse "[[I Puritani]]".
 
*'''[[Giovanni Verga]]''', (Catania [[31 agosto]] [[1840]]- [[Milano]], [[27 gennaio]][[1922]].Uno tra i più grandi narratori italiani dell'[[XIX secolo|Ottocento]]. Dopo alcune opere, con "Storia di una capinera", (Milano [[1871]]), Verga acquisisce fama nazionale. Scrive una prima serie di romanzi ad ambientazione borghese, nel [[1874]] "Nedda" d'ambiente siciliano, poi la raccolta di novelle "Via dei campi" e "[[I Malavoglia]]" (pubblicato a Milano nel [[1881]]). Nel [[1883]] pubblica a Milano le "Rusticane", e nel [[1889]] il "[[Mastro Don Gesualdo]]".
 
*'''[[Luigi Capuana]]''' (Mineo, [[28 maggio]][[1839]]-Catania, [[29 novembre]] [[1915]]). Scrittore e critico letterario, professore di Letteratura italiana all'Istituto Superiore di Magistero di Roma. Tra le sue opere, ''C'era una volta'', ''Scurpiddu'', ''Cardello''. Nel 1902 torna a Catania dove insegna all'[[Università degli Studi di Catania|Università]] fino alla morte.
 
*'''[[Mario Rapisardi]]''',(Catania, [[25 febbraio]] [[1844]]- [[4 gennaio]][[1912]]. Poeta e scrittore cantò i più opposti ideali; nella "Palingenesi" propose una conciliazione tra fede e progresso scientifico, ma in seguito nel "Lucifero",sulle orme del [[Giosuè Carducci|Carducci]], fede professione di ateismo ed esaltò la libera ragione. Tradusse in versi l'ideologia socialista in "La giustizia", e in termini pessimistici la condizione umana in "Giobbe".
 
*'''[[GiovanBattista Nicolosi|Giovan Battista Nicolosi]]''', (Paternò, [[1610]] - Roma, [[1670]]) insigne geografo e scrittore, trattò anche d'architettura e d'arte militare, ha il merito dell'introduzione dei paralleli nella cartografia, col calcolo di latitudine e longitudine.
[[Immagine:angelo musco voluntas dei.jpg|left|thumb|200px|Angelo Musco ne «''Lo smemorato''»]]
*'''[[Pietro Paolo Vasta]]''' (Acireale, [[31 luglio]] [[1697]] - Acireale, [[28 novembre]] [[1760]]) è stato uno dei grandi pittori italiani, dal [[1732]] al [[1755]]. Considerato uno degli maggiori artisti della scuola tardo-barocca siciliana del [[Val di Noto]].
 
*'''[[Angelo Musco]]''' (Catania, [[18 dicembre]][[1872]]- [[Milano]], [[6 ottobre]] [[1937]]). Eclettico attore della commedia dell'arte e maestro di invenzione mimica propria di tale teatro. Macchiettista e burattinaio dell'[[opera dei pupi]]. La sua recitazione nella compagnia teatrale di [[Giovanni Grasso]], univa accenti drammatici a caratteri grotteschi nei personaggi interpretati. Suoi massimi successi: ''Aria del continente'' ([[Nino Martoglio]]), ''[[Liolà]]'', ''[[il berretto a sonagli]]'' e ''La patente'', ([[Luigi Pirandello]]) e di ''Lu Paraninfu'' di [[Luigi Capuana]].
 
*'''[[Giovanni Grasso]]''' ([[Aci Catena]], [[1875]]- Catania, [[1930]]) Ereditò dal padre (e dal nonno, fondatore a Catania del teatro dei pupi) la passione per il teatro. '''[[Nino Martoglio]]''' lo fece esordire nel suo dramma ''La solfara'': ciò gli aprì le porte della carriera e fu interprete di temi a carattere popolaresco e di testi classici.
 
*'''[[Concetto Marchesi ]]''' (Catania, [[1° febbraio]][[1878]] - [[Roma]], [[12 febbraio]][[1957]]). Filologo di valore, tenne la cattedra di Letteratura latina a Messina poi si trasferì all' Università di Padova. Tra le sue opere la "Storia della letteratura latina" e le biografie di Seneca e Tacito.
 
*'''[[Luigi Sturzo]]''' (Caltagirone, [[16 novembre]][[1871]]- Roma [[8 agosto]][[1959]]. Ordinato sacerdote nel [[1894]], fu uomo politico, scrittore e sociologo. Nel [[1896]] entrò a far parte del primo movimento democratico italiano. Nel [[1919]] fu il fondatore del [[Partito Popolare Italiano]]. L'avvento del [[Fascismo]], a cui si oppose decisamente, lo costrinse nel [[1924]] ad abbandonare l'Italia, esule a [[Londra]] e poi a [[New York]]. Ritornò in Italia nel [[1946]] partecipando attivamente alla vita politica e parlamentare. Ebbe un'attività culturale intensa con numerose pubblicazioni in varie lingue.
 
=== Musica ===
[[Immagine:Carmen Consoli a Cortemaggiore 2004-12-12.jpg|thumb|225px|Carmen Consoli.]]
Il rilancio culturale della città è passato anche per la musica. Dagli anni settanta-ottanta, sono sorti decine di nuovi cantautori e gruppi musicali, che hanno rilanciato l'immagine della città in Italia. Il più importante è probabilmente [[Franco Battiato]], le cui sperimentazioni musicali hanno influenzato molti altri autori.
 
Successivamente sono arrivati [[Vincenzo Spampinato]], i [[Denovo]] di [[Mario Venuti]] e [[Luca Madonia]], [[Carmen Consoli]], lanciata dalla casa di produzione di [[Francesco Virlinzi]], gli [[Sugarfree]] e molti altri autori minori. Nella scena [[rock]] ottanta-novanta spiccano nomi storici come gli [[Schizo]], autori di un genere più hard, e poi gli [[Uzeda]] e i [[Flor de Mal]], che nacquero negli anni in cui Catania veniva addirittura paragonata alla [[Seattle]] europea! Importante è stato anche il lavoro di cantanti popolari come [[BriganTony]], le cui "opere" sono oggi riprese dai [[Brigantini]], e ai più contemporanei [[Lautari]].
 
=== Teatro ===
Catania è la città a più alta [[Teatri di Catania|densità teatrale]] della [[Sicilia]]. Molteplici le compagnie teatrali che vi operano, sia professionali che amatoriali. Il più importante teatro della città è il [[Teatro Massimo Bellini]], costruito dall'architetto [[Carlo Sada]] alla fine del [[secolo XIX]] ed inaugurato nel [[1890]]. Oggi è un teatro lirico di tradizione, vanta un'orchestra sinfonica ed un coro stabile ed è sede di stagione operistica e concertistica. Da alcuni anni dispone della sala del Teatro Sangiorgi che viene utilizzata per concerti di musica da camera e per prove di spettacoli. Molto attivi sono inoltre il [[Teatro Stabile di Catania|Teatro Stabile]] di cui è direttore artistico [[Pippo Baudo]] e il Teatro Metropolitan, nonché il Piccolo Teatro di Gianni Salvo.
 
===Tradizioni popolari===
 
Fra le tradizioni popolari più note della provincia di Catania, vi è sicuramente quella dell'[[Opera dei pupi]], che nel [[2001]] è stata dichiarata, dall'[[UNESCO]], [[Patrimoni orali e immateriali dell'umanità|patrimonio orale ed immateriale dell'umanità]].
 
===Dialetto===
Nella provincia è parlata la [[lingua siciliana]], come in tutta la regione, anche se nella variante locale, parte del gruppo orientale.
 
Nella città di [[Catania]] il dialetto ha un accento caratteristico, simpatico alle orecchie degli altri siciliani ed italiani (cioè spiega in parte il grande successo di comici cittadini come [[Giuseppe Castiglia]]) e con una forte assimilazione della liquida ''[[r]]'' alla ''[[n]]'' o alla ''[[m]]'' nei gruppi consonantici ''rm'' o ''rn''.
 
Le uniche parlate cittadine che si discostano largamente da quella del capoluogo sono quelle di [[Randazzo]], [[Nicolosi]] e [[Bronte]] (di stampo [[gallo-siculo]]) e [[Calatabiano]] (di forte influenza messinese).
 
=== Radio, riviste e televisioni ===
Catania è sede del [[quotidiano]] siciliano ''[[La Sicilia]]'', il secondo dell'isola, e delle emittenti televisive ''Antenna Sicilia'', ''Telecolor '', ''Video 3'', ''La F'' e ''D Television''.
In città sono inoltre presenti diverse emittenti radiofoniche: alcune a carattere regionale come ''Radio Telecolor'' e ''Radio Sis'', e altre a livello locale quali ''Radio Video 3'', ''Radio Catania'', ''R.S.C.'', ''Studio 90 Italia'', ''Radio Delfino'', ''Antenna Uno'', ''Radio Vulcano''. In passato, era la sede anche delle riviste ''I Siciliani'', ''Il Corriere di Sicilia'' e ''[[Espresso Sera]]'' e del canale televisivo ''Teletna''. Oggi quasi tutti i mass media della città sono in mano a [[Mario Ciancio Sanfilippo]] ritenuto il maggiore editore del sud Italia.
 
===La provincia di Catania nel cinema===
{{vedi anche|Cinema in Sicilia}}
A Catania già nei primi anni del [[1900|'900]], proprio agli albori del cinema, sorsero varie case di produzione cinematografica: [[Morgana film]], [[Etna film]], [[Katana film]], [[Sicula film]] e [[Jonio film]]. Secondo quanto riportato in un articolo del quotidiano "La Sicilia" del [[1° marzo]] [[1978]], già nel [[1914]] Catania era una delle capitali del [[cinema]] [[Europa|europeo]]. L' ''Enciclopedia di Catania'' (edizioni Tringale), afferma che tra i primi lavori del cinema, (vedi anche "Storia generale del cinema" di [[Georges Sadoul]]) si trova il [[film]] ''[[Sperduti nel buio]]'', considerato il primo film realista della storia, precursore del [[realismo]] [[Russia|russo]], [[Francia|francese]] ed [[Italia|italiano]]. Il film ricavato dall'omonimo dramma di Roberto Bracco ([[1901]]), fu prodotto nel [[1914]] dalla Morgana Film di Catania e diretto da [[Nino Martoglio]]. Protagonisti principali furono [[Giovanni Grasso]] senior e [[Virginia Balistrieri]]. Della ''Morgana Film'' si ricordano anche,'' [[Capitan Blanco]]'', diretto da Nino Martoglio e con gli stessi protagonosti del film precedente; ''[[Teresa Raquin]]'' dal libro di [[Emile Zola]]), anche questo citato nella storia del cinema, venne diretto da Martoglio ed interpretato dall'attrice [[teatro|teatrale]] Teresa Pizzana.
 
L' ''Etna Film'' produsse oltre 100 films, tra cui: ''Il Benefattore'' e il ''Marchese di Roccaverdina'' entrambi su soggetto di [[Luigi Capuana]], ''Capo rais'' diretto da Nino Martoglio ed interpretato da Giovanni Grasso, ''[[L'acrobata]]'' diretto da [[Giuseppe de Liguoro]] e dal commediografo catanese Pippo Marchese. Da citare anche ''[[Christus]]'', un colossal, girato con centinaia di comparse e ''Il cavaliere senza paura''.
 
Della ''Katana Film'' si ricordano tra gli altri, ''[[Il latitante]]'' e ''La guerra e la moda'' (entrambi con la Balistrieri), della ''Sicula Film'', ''La fidanzata dell'Etna'', ''Pane nemico'' e ''Presentat'arm'' (con Elvira Radaelli) ed infine, della ''Jonio Film'', ''[[Valeria]]''.
 
Da notare che un meccanico dell'Etna Film, Francesco Margiunti, inventò due regoli calcolatori per la perforazione della [[pellicola]] negativa e positiva, che oggi si trovano al [[Museo nazionale del Cinema|Museo del cinema]] di [[Torino]].
La produzione cinematografica di Catania durò solo pochi anni. Vennero presto favorite e finanziate altre sedi e il settore entrò in crisi. Tentativi di rilancio successivi, ma senza seguito, furono quelli di Ugo Saitta nel [[1935]] (''Clima puro'') e ''[[Lo voglio maschio]]'', con [[Tuccio Musumeci]], nel [[1971]].
 
L'industria [[cinema|cinematografica]] quindi, pur essendovi nata, non si è poi sviluppata a Catania. Solo recentemente la ''Catania Film Commission'' e l'''Etna Film Commission'', uffici rispettivamente del Comune e della Provincia Regionale, stanno cercando di favorire l'avvio di alcune produzioni cinematografiche in città. Fino ad oggi soltanto pochi film sono stati girati in provincia di Catanie e qui di seguito ne viene citato l'elenco:
 
{| style="clear: both; width: 100%; margin: 1em auto; background-color:#CCFFCC"
|- style="background:lightgreen"
| <center>'''Film'''</center>
|-
|
<div style="-moz-column-count: 1; column-count: 1;">
Film ambientati a [[Catania]]:
[[Immagine:mastroianni divorzio italiana.jpg|right|thumb|400px|<center>M.Mastroianni in ''[[Divorzio all'italiana]]'' nello scenario del porto di Ognina</center>]]
*''[[Casta diva (film 1935)|Casta diva]]'' ([[1935]]), di [[Carmine Gallone]];
*''[[Il bell'Antonio (film)|Il bell'Antonio]]'' ([[1960]]), di [[Mauro Bolognini]], dal [[romanzo|romanzo omonimo]] di [[Vitaliano Brancati]];
*''[[La sposa bella (film)|La sposa bella]]'' ([[1960]]), di [[Nunnally Johnson]] e Mario Russo, dal [[romanzo]] di [[Bruce Marshall]];
*''[[Divorzio all'italiana]]'' di [[Pietro Germi]];
*''[[Un bellissimo novembre]]'' ([[1969]]), di [[Mauro Bolognini]];
*''[[Paolo il caldo (film)|Paolo il caldo]]'' ([[1973]]), di [[Marco Vicario]], dal [[romanzo]] di [[Vitaliano Brancati]];
*''[[Mimì Metallurgico ferito nell'onore]]; [[1973]], di [[Lina Wertmuller]];
*''[[Anni di piombo (film 1981)|Anni di piombo]]'' ([[1981]]), di [[Margarethe von Trotta]];
*''[[La professoressa di lingue (film 2000)|La professoressa di lingue]]'' ([[2000]]), di [[Steve Morelli]];
*''[[Storia di una capinera (film)|Storia di una capinera]]'' ([[1993]]), di [[Franco Zeffirelli]];
*''[[Il bell'Antonio (film 2005)|Il bell'Antonio]]'' ([[2005]]), film tv di [[Maurizio Zaccaro]];
*''[[Nuovomondo]]'' ([[2006]]), di [[Emanuele Crialese]];
*''[[L'uomo di vetro (film)|L'uomo di vetro]]'' ([[2007]]), di [[Stefano Incerti]], dal [[romanzo|romanzo omonimo]] di [[Salvatore Parlagreco]];
*''[[I Viceré (film)|I Viceré]]'' ([[2007]]), di [[Roberto Faenza]] dal lavoro di [[Federico de Roberto]];
*''[[Il Sole Nero]]'' ([[2007]]), di [[Krzysztof Zanussi]].
</div>
|}
 
== Turismo ==
{{UNESCO
|nome = Città tardo barocche del [[Val di Noto]]
|immagine =Catania - Palazzo Biscari 2 - Foto di Giovanni Dall'Orto.JPG
|anno = 2002
|tipologia = architettonico
|criterio = C (i) (ii) (iv) (v)
|pericolo = no
|link = http://whc.unesco.org/en/list/1024
|stato = Italia
}}
Il [[barocco]] della città di [[Catania]], assieme a quello di [[Caltagirone]], [[Militello in Val di Catania]] e di altre cinque città della Sicilia orientale, è stato dichiarato dall'[[UNESCO]], nel [[2002]], [[patrimonio dell'umanità]] appartenente alla zona omogenea del [[Val di Noto]]. Questa è una delle attrazioni architettoniche per cui è famosa la provincia di Catania.
Essa ha però moltre altre bellezze naturali che le dovrebbero, se adeguatamente sfruttate, consentire innumerevoli possibilità di sviluppo settoriale nel campo turistico. Si spazia dalle ampie spiagge della [[Plaia]] di Catania, alle nere [[scogliera|scogliere]] [[basalto|laviche]] della costiera acese i cui fondali, nelle zone di [[Santa Maria la Scala]], [[Capo Mulini]] e [[Acitrezza]], sono un vero paradiso subacqueo per gli appassionati.
[[Immagine:Acitrezza01 flickr.jpg|thumb|left|300px|I faraglioni di Acitrezza]]
La creazione del [[Parco dell'Etna]] permette agli appassionati la scoperta di un ambiente poliedrico e multiforme dalla vetazione rigogliosa, in virtù della fertilità dei terreni vulcanici, e quantomai vario nei suoi aspetti, con zone climatiche che variano in vitrù dell'altezza del vulcano, e che in inverno permettono anche ampie possibilità di praticare lo [[sci]] e gli sport invernali grazie ai campi innevati dei versanti sud ([[Nicolosi]]) e nord ([[Linguaglossa]]).
L'ospitalità si avvale di una settantina di [[hotel|alberghi]] e pensioni, situati per lo più nella zona costiera. Lungo il litorale, dalla foce dell'Alcantara ad Agnone bagni, sono presenti anche numerosi camping marini oltre a quelli montani della zona di [[Linguaglossa]] immersi nei boshi dell'Etna.
 
Nella zona di Valcorrente si trova il grande [[Parco Zoo di Sicilia]] che permette di passare giornate di grande interesse grazie alla presenza di un vasto repertorio di animali selvatici, rettili e serpenti tenuti in modo da ricreare per quanto possibile un habitat a loro idoneo, un parco della [[preistoria]], oltre alla possibilità di divertimento del parco giochi acquatici nel periodo estivo grazie alla presenza di un lago artificiale.
 
Il nuovo porto turistico di [[Riposto]] lascia intravedere la possibilità di sviluppo del settore turistico diportistico, perché per la sua posizione è anche a supporto dell'area taorminese.
 
Il territorio provinciale offre inoltre numerose e pregevoli aziende agrituristiche e zone paesaggistiche di grande bellezza, anche all'interno, soprattutto nel ''calatino'', a [[Militello in Val di Catania|Militello]], a [[Vizzini]], a [[Grammichele]] e a [[Caltagirone]]. Non trascurabile è anche l'aspetto archeologico con vestigia importantissime di ogni epoca, dalla preistoria al periodo greco e romano come a [[Lentini]], ad [[Adrano]], a [[Grammichele]] e [[Caltagirone]]; e consistente è anche l'aspetto architettonico delle località del barocco come [[Acireale]] e [[Catania]] nonché bizantino e normanno a [[Randazzo]] a [[Paternò]] e in tante altre località.
Tuttavia, pur possedendo tutte le caratteristiche necessarie per un'importante sviluppo dell'industria del turismo, endemiche carenze strutturali e logistiche non hanno permesso fin'oggi il decollo del settori se non in locali o isolate iniziative felici.
Nel settore archeologico attendono di essere trovate ancora importanti città [[siculi|siculo]]-[[greci|greche]], riportate alla luce e valorizzate le vestigia della Catania greca e [[romani|romana]] ancora sepolte, trovate la misteriosa [[Xiphonia]], le città di Inessa, Palikè, e tanto altro.
 
Occorrerebbe un riassetto delle coste, strappandole all'insediamento dell'abusivismo selvaggio e ridando loro fruibilità per mezzo della creazione di strutture ricettive pianificate.
 
Urge la costruzione di infrastrutture viarie e ferroviarie come la, mai terminata, [[autostrada]] per Siracusa, il mancato raddoppio e velocizzazione, ancora in corso, della [[ferrovia]] per Messina e per Siracusa, l'assenza della seconda pista all'[[Aeroporto di Fontanarossa]], sempre intasato e al limite delle sue possibilità e la mancanza del suo collegamento agli assi ferroviari per una movimentazione veloce di merci e viaggiatori oltre al ritardato potenziamento della [[Ferrovia Circumetnea]] che ne impedisce lo sviluppo dei programmi turistici.
 
===Feste e sagre della provincia===
{{Vedi anche|Festa di Sant'Agata}}
La città e i paesi della provincia di Catania presentano un'accentuata tendenza alla spettacolarizzazione delle feste religiose, che a volte affondano le loro radici scenografiche e culturali nelle tradizioni antiche del tempo dei siculi e dei greci. Sicuramente la più nota e spettacolare è la festa di Sant'Agata a ''Catania'' che dura tre giorni interi con sfilate di ''[[Cereo|Cannalori]]'' e del ''[[fercolo]]'' trainato a mano dai fedeli fino a pochi decenni fa. Illuminazione e fuochi pirotecnici fanno da cornice alla festa che attrae centinaia di migliaia di persone nel capoluogo.
 
Pittoresca è La festa di [[San Giovanni Battista]] ad ''[[Acitrezza]]'' nel mese di giugno detta ''u pisci a mmari'', una tradizione popolare che risale al [[1750]]. Comprende una pantomima che è un vero rito propiziatorio, con una parodia della pesca del [[pesce spada]] interpretata da attori ''trezzoti''.
 
Altra manifestazione religiosa di un certo rilievo ad Acireale è la [[Festa di San Sebastiano di Acireale|Festa di San Sebastiano]], il [[20 gennaio]].
 
''Caltagirone'', ogni anno, a partire da metà maggio fino alla prima domenica di giugno offre lo spettacolo della [[Scalinata di Santa Maria del Monte]] trasformata in uno splendido tappeto multicolore di fiori; è la "La Scala infiorata", un grandioso disegno formato utilizzando oltre 4000 piantine, in omaggio alla locale [[Madonna di Conadomini]].
{{Vedi anche|Carnevale di Acireale}}
Una tradizione molto sentita è anche quella del [[Carnevale]]. Molte città si contendono il primato del ''più bel carnevale di Sicilia''; tra queste primeggia ''[[Acireale]]'' con il suo Carnevale, considerato il più antico di Sicilia, con sfilate di carri allegorici testimoniate sin dal 1800. Anche '' [[Misterbianco]]'', ''[[Adrano]]'' e ''[[Paternò]]'' organizzano festeggiamenti carnevaleschi cercando di differenziarsi con sfilate tematiche di carri, concorsi a premi per maschere e sfilate di costumi e musica.
 
Sempre più numerose anche le sagre legate all'agro-alimentare tradizionale come la ''Sagra della [[ricotta]] e del [[formaggio]]'' a '''[[Vizzini]]'' alla fine di [[aprile]], la ''Sagra del [[pistacchio]]'' a ''[[Bronte]]'' la seconda settimana di [[ottobre]], la Sagra delle [[fragola|fragole]] a [[Maletto]], la Vinimilo a [[Milo]] e l' ''ottobrata'' di [[Zafferana Etnea]].
 
==Enogastronomia==
 
La provincia di Catania è rinomata per i suoi vini, soprattutto rossi e di forte gradazione. Sin dall'antichità la principale attività del porto di Riposto è infatti stata l'esportazione vinicola. Tutta l'area etnea è infatti coltivata abbondantemente a vigneto. L'area nord comprendente le zone Randazzo, e della Solicchiata fino a Linguaglossa, è zona di produzione di vini che hanno ottenuta la classificazione [[Denominazione di Origine Controllata|D.O.C.]] come l'[[Etna (vino)|Etna]] rosso e bianco. Famoso il vitigno [[nerello mascalese]] che tipizza tutta una serie di vini pregiati. Antica la produzione di distillati e liquori, nelle zone del [[Giarre|giarrese]], degustabili con molta facilità.
 
===Gastronomia===
 
La gastronomia catanese rispecchia abbastanza quella siciliana anche se esistono dei piatti essenzialmente catanesi come la notissima [[pasta alla Norma]]. Qui di seguito sono elencati alcuni prodotti tipici della gastronomia catanese:
 
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
 
{| {{prettytable|width=99%}}
|- bgcolor="#EFEFEF"
! Antipasti
! Primi piatti
! Secondi piatti
! Tavola calda
! Dolci
|-
|Alici marinate
|[[Pasta alla Norma]]
|[[Parmigiana di melanzane]]
|[[Arancini]] di riso
|[[Cassata]]
|-
|Insalata di [[polpo]]
|[[Macco di fave]]
|Sarde a ''beccaficu''
|Cartocciata alla catanese
|[[Crispelle di riso]] uso Benedettini
|-
|''Zuzzu'' (carne in gelatina)
|Pasta ''cco niuri di sicci''
|Falsomagro alla catanese
|Sfingione di riso
|[[Cassatella di Sant'Agata|Cassatelle di sant'Agata]]
|-
|Olive ''cunzati''
|Pasta ''cche masculini''
|''Tunnina'' (tonno) ''cca cipuddata''
|Pizza ''riganata''
|[[Cannolo]] di ricotta
|-
|Frittelle di ''muccu''
|Pasta ''cche sardi a catanisa''
|[[Caponata]] di melanzane
|
|[[Granita]]
|-
|''u mauru''
|Pasta con zucchine fritte e [[Ricotta#Tipologie|ricotta salata]]
|''Bbastardu'' (cavolfiore) ''affugatu''
|
|''a Minnulata''
|-
|
|Pasta ''cca muddica''
|
|
|
|-
|}
</div>
 
==Comuni principali==
[[Immagine:Panoramadicatania.jpg|thumb|right|300px|Veduta aerea di Catania.]]
 
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
{| {{prettytable|width=50%}}
|- bgcolor="#EFEFEF"
! Stemma
! Città
! Popolazione<br /> (ab)
! Superficie<br /> (km²)
|-
| align=center|[[Immagine:Catania-Stemma.png|45px]]
| align=center|[[Catania]]
| align=center|313.110
| align=center|180 kmq
|-
|}
</div>
 
===[[Catania]]===
Catania è il secondo comune della Sicilia, per densità abitativa, avendo 313.110 abitanti.
Secondo [[Plutarco]], il suo nome deriva da ''Katane'' (cioè grattugia), nome che probabilmente le venne dato dai coloni [[greci]] a causa dell'asperità del territorio lavico su cui venne edificata.
In epoca storica, è stata distrutta ben sette volte da eruzioni vulcaniche e da terremoti dei quali i più catastrofici sono stati quelli del [[1169]] e del [[1693]].
[[Immagine:UNESCO flag.png|45px|left|Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco]] Il settecentesco centro storico della città, grazie alla sua omogeneità stilistica ed alla bellezza del suo [[barocco]], è stato dichiarato [[Patrimonio dell'Umanità]], assieme ad altri sette comuni del [[Val di Noto]], nel [[2002]].
 
Queste le sei città maggiormente abitate della provincia, dopo Catania.
[[Immagine:Chiazzette timpa acireale.jpg|thumb|left|250px|La Timpa di Acireale vista dalle ''Chiazzette'']]
 
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
{| {{prettytable|width=50%}}
|- bgcolor="#EFEFEF"
! Stemma
! Città
! Popolazione<br /> (ab)
! Superficie<br /> (km²)
|-
| align=center|[[Immagine:Acireale-Stemma.png|35px]]
| align=center|[[Acireale]]
| align=center|52.394
| align=center|39 kmq
|-
| align=center|[[Immagine:Paternò-Stemma.png|35px]]
| align=center|[[Paternò]]
| align=center|50.000
| align=center|144 kmq
|-
| align=center|[[Immagine:Misterbianco-Stemma.png|35px]]
| align=center|[[Misterbianco]]
| align=center|46.251
| align=center|37 kmq
|-
| align=center|[[Immagine:Caltagirone-Stemma.png|35px]]
| align=center|[[Caltagirone]]
| align=center|39.228
| align=center|382 kmq
|-
| align=center|[[Immagine:Adrano-Stemma.png|35px]]
| align=center|[[Adrano]]
| align=center|35.611
| align=center|83 kmq
|-
| align=center|[[Immagine:Giarre-Stemma.png|35px]]
| align=center|[[Giarre]]
| align=center|26.808
| align=center|27 kmq
|-
|}
</div>
 
===[[Acireale]]===
Acireale (''Jaci'' in siciliano) è un comune di 52.394 abitanti poco più di una diecina di km a nord della città di Catania. Il suo nome deriva dalla mitologia greca, da Aci, un pastore di cui si innamorò Galatea, e che venne ucciso da Polifemo. Dal sangue del pastore nacque un fiume chiamato Akis dai romani, oggi scomparso, che diventò il toponimo della zona. Fu Aquilia con gli spagnoli. Il nome Acireale fu attribuito alla città da Filippo IV di Spagna. L'importante impianto urbanistico è quello tipico delle città tardo-barocche della Sicilia. È sede della diocesi di Acireale.Attivo il commercio di agrumi([[limoni]]) e il turismo.
 
===[[Paternò]]===
 
Comune di 45.725 abitanti dell'immediato entroterra catanese posto a guardia della valle del [[Simeto]]. Molto sviluppata la produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Il suo territorio produce eccellenti [[agrumi]] a polpa rossa, nonché [[olive]], [[uva]] e frutta. In ambito artigianale pregevoli i lavori di [[basalto|pietra lavica]] ceramicata e di terre cotte.
 
===[[Misterbianco]]===
 
[[Immagine:Terme romane.jpg|thumb|230px|right|Ruderi di terme romane a Misterbianco]]
 
È un comune di 42.251 abitanti che si trova alcuni km a nord-ovest di Catania. Il suo nome deriva da un antico monastero dalle mura bianche, Munasterium Album, che venne distrutto, assieme all'antico borgo, dall'[[eruzione]] del [[1669]].
 
La ricostruzione avvenne nel sito attuale, più a valle dell' antico, in maniera per quanto possibile fedele alla precedente struttura cittadina.
 
Nel suo territorio è situato il complesso commerciale più importante dell'[[Sicilia|isola]]; notevole anche la produzione agricola e artigianale.
 
===[[Caltagirone]]===
[[Immagine:Caltagirone.jpg|thumb|200px|left|Caltagirone, la scalinata di S.Maria del Monte]]
 
Caltagirone è un comune di 39.228 abitanti situato nella parte centro-meridionale della Sicilia, è conosciuto per aver dato i natali a Don [[Luigi Sturzo]] e a Mario Scelba.
 
[[Immagine:UNESCO flag.png|45px|Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco]] Il settecentesco centro storico della città, grazie alla sua omogeneità stilistica ed alla bellezza del suo [[barocco]], è stato dichiarato [[Patrimonio dell'Umanità]], assieme ad altri sette comuni del [[Val di Noto]], nel [[2002]].
 
Importante centro agricolo (coltivazioni di uva, olive, [[mandorle]], [[pesche]], alberi da sughero) è noto soprattutto per la millenaria tradizione della produzione di [[ceramica]] con un importante [[Museo della Ceramica di Caltagirone|museo della ceramica]], che raccoglie manufatti a partire dalla preistoria e del periodo greco.
 
La città è ubicata presso la SS 417, che collega Catania a [[Gela]], a circa 70 km a sud-ovest del capoluogo, ed è raggiungibile in treno tramite la linea Catania-Gela.
 
===[[Adrano]]===
 
Antica cittadina di 35.611 abitanti a 560 metri di altezza alle falde dell'Etna, 35 Km a ovest di Catania.
L'attuale nome risale al [[1929]] e riprende quello di [[Adranon]] della città fondata da Dionigi il Vecchio nel [[400 a.C.]] I [[romani]] tradussero il nome in Hadranum, gli [[arabi]] in Adarna, i [[normanni]] in Adernio, e gli [[angioini]] in Adernò. Paese ad economia prevalentemente agricola.
Il centro storico, con stradine strette, pavimentate in [[basalto|pietra lavica]], possiede importanti monumenti (Castello normanno, Chiesa madre, convento di Santa Lucia).
 
===[[Giarre]]===
 
Giarre (''Giarri'' che in siciliano significa " Giare di terracotta" ) è un comune di 26.000 abitanti, ai piedi dell'Etna e sovrastato dal maestoso panorama della Valle del Bove, che con la contigua [[Riposto]] (con cui durante il periodo fascista venne unita assumendo il nome di ''Jonia'' ) forma un grosso centro urbano che supera i 40.000 abitanti. La città è posta lungo la Strada Statale 114, a metà strada tra Catania e [[Taormina]] e forma un importante polo commerciale e agricolo e con premesse di sviluppo turistico. Nella città confinante di '''[[Riposto]]''' è stato realizzato da poco ed è tutt'ora in via di completamento, il più grande porto turistico di Sicilia ed uno dei maggiori del sud d'[[Italia]].
 
===Altri comuni della provincia di Catania===
 
{| cellpadding=3
| width=1% align=center valign=top |
 
Comuni dell'area metropolitana
 
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
{| {{prettytable|width=100%}}
|- bgcolor="#EFEFEF"
! Stemma
! Città
! Popolazione<br /> (ab)
|-
| align=center|[[Immagine:Aci Bonaccorsi-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Aci Bonaccorsi]]
| align=center|2.536
|-
| align=center|[[Immagine:Aci Castello-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Aci Castello]]
| align=center|18.084
|-
| align=center|[[Immagine:Aci Catena-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Aci Catena]]
| align=center|27.695
|-
| align=center|[[Immagine:Aci Sant'Antonio-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Aci Sant'Antonio]]
| align=center|15.664
|-
| align=center|[[Immagine:Belpasso-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Belpasso]]
| align=center|22.032
|-
| align=center|[[Immagine:Camporotondo Etneo-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Camporotondo Etneo]]
| align=center|2.937
|-
| align=center|[[Immagine:Gravina di Catania-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Gravina di Catania]]
| align=center|28.018
|-
| align=center|[[Immagine:Mascalucia-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Mascalucia]]
| align=center|26.284
|-
| align=center|[[Immagine:Motta Sant'Anastasia-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Motta Sant'Anastasia]]
| align=center|10.233
|-
| align=center|[[Immagine:Nicolosi-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Nicolosi]]
| align=center|6.560
|-
| align=center|[[Immagine:Pedara-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Pedara]]
| align=center|11.397
|-
| align=center|[[Immagine:Ragalna-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Ragalna]]
| align=center|3.103
|-
| align=center|[[Immagine:San Giovanni la Punta-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[San Giovanni La Punta]]
| align=center|20.862
|-
| align=center|[[Immagine:San Gregorio di Catania-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[San Gregorio di Catania]]
| align=center|10.824
|-
| align=center|[[Immagine:San Pietro Clarenza-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[San Pietro Clarenza]]
| align=center|5.858
|-
| align=center|[[Immagine:Sant'Agata li Battiati-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Sant'Agata li Battiati]]
| align=center|10.289
|-
| align=center|[[Immagine:Santa Maria di Licodia-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Santa Maria di Licodia]]
| align=center|6.745
|-
| align=center|[[Immagine:Santa Venerina (CT)-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Santa Venerina (CT)|Santa Venerina]]
| align=center|7.891
|-
| align=center|[[Immagine:Trecastagni-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Trecastagni]]
| align=center|8.936
|-
| align=center|[[Immagine:Tremestieri Etneo-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Tremestieri Etneo]]
| align=center|3.361
|-
| align=center|[[Immagine:Valverde (CT)-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Valverde]]
| align=center|7.245
|-
| align=center|[[Immagine:Viagrande-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Viagrande]]
| align=center|7.521
|-
| align=center|[[Immagine:Zafferana Etnea-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Zafferana Etnea]]
| align=center|8.119
|-
|}
</div>
| width=1% align=center valign=top |
 
Comuni del calatino
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
{| {{prettytable|width=100%}}
|- bgcolor="#EFEFEF"
! Stemma
! Città
! Popolazione<br /> (ab)
|-
| align=center|[[Immagine:Castel di Judica-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Castel di Judica]]
| align=center|4.682
|-
| align=center|[[Immagine:Grammichele-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Grammichele]]
| align=center|13.225
|-
| align=center|[[Immagine:Licodia Eubea-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Licodia Eubea]]
| align=center|3.141
|-
| align=center|[[Immagine:Mazzarrone-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Mazzarrone]]
| align=center|3.688
|-
| align=center|[[Immagine:Militello in Val di Catania-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Militello in Val di Catania]]
| align=center|8.193
|-
| align=center|[[Immagine:Mineo-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Mineo]]
| align=center|5.432
|-
| align=center|[[Immagine:Mirabella Imbaccari-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Mirabella Imbaccari]]
| align=center|9.980
|-
| align=center|[[Immagine:Palagonia-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Palagonia]]
| align=center|16.402
|-
| align=center|[[Immagine:Raddusa-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Raddusa]]
| align=center|3.531
|-
| align=center|[[Immagine:Ramacca-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Ramacca]]
| align=center|10.630
|-
| align=center|[[Immagine:San Michele di Ganzaria-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[San Michele di Ganzaria]]
| align=center|4.743
|-
| align=center|[[Immagine:San Cono-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[San Cono]]
| align=center|2.959
|-
| align=center|[[Immagine:Scordia-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Scordia]]
| align=center|17.202
|-
| align=center|[[Immagine:Vizzini-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Vizzini]]
| align=center|7.017
|}
</div>
| width=1% align=center valign=top |
 
Comuni dell'area pedemontana e ionica
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
{| {{prettytable|width=100%}}
|- bgcolor="#EFEFEF"
! Stemma
! Città
! Popolazione<br /> (ab)
|-
| align=center|[[Immagine:Biancavilla-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Biancavilla]]
| align=center|23.378
|-
| align=center|[[Immagine:Bronte-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Bronte]]
| align=center|18.496
|-
| align=center|[[Immagine:Calatabiano-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Calatabiano]]
| align=center|5.286
|-
| align=center|[[Immagine:Castiglione di Sicilia-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Castiglione di Sicilia]]
| align=center|3.743
|-
| align=center|[[Immagine:Fiumefreddo di Sicilia-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Fiumefreddo di Sicilia]]
| align=center|9.581
|-
| align=center|[[Immagine:Linguaglossa-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Linguaglossa]]
| align=center|5.401
|-
| align=center|[[Immagine:Maletto-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Maletto]]
| align=center|4.027
|-
| align=center|[[Immagine:Maniace-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Maniace]]
| align=center|3.545
|-
| align=center|[[Immagine:Mascali-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Mascali]]
| align=center|12.066
|-
| align=center|[[Immagine:Milo (CT)-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Milo (CT)|Milo]]
| align=center|1.104
|-
| align=center|[[Immagine:Piedimonte Etneo-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Piedimonte Etneo]]
| align=center|3.671
|-
| align=center|[[Immagine:Randazzo-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Randazzo]]
| align=center|11.287
|-
| align=center|[[Immagine:Riposto-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Riposto]]
| align=center|14.619
|-
| align=center|[[Immagine:Sant'Alfio (CT)-Stemma.png|30px]]
| align=center|[[Sant'Alfio]]
| align=center|1.645
|-
|}
</div>
|}
{{nota
|titolo=Castagno dei Cento Cavalli
|contenuto= La provincia di Catania possiede una particolare rarità botanica: il [[Castagno dei Cento Cavalli]]. Questo è un albero di castagno plurimillenario ubicato nel territorio del comune di [[Sant'Alfio]]. Studiato dai botanici e visitato da tanti personaggi illustri, la sua storia si fonde con una leggenda che narra di una regina e di cento cavalli che vi trovarono riparo durante un temporale. L'albero si trova nel bosco di Carpineto, nel versante orientale del vulcano Etna, in un'area tutelata dal Parco Regionale dell'Etna.
Secondo il parere di vari botanici avrebbe dai due ai quattromila anni di vita e, afferma, il botanico Bruno Peyronel è l'albero più antico d'Europa ed il più grande d'Italia (1982).}}
 
==Parchi, Riserve ed Aree protette==
 
Qui di seguito sono indicate le riserve naturali, i parchi e le riserve marine, ricadenti nella provincia di Catania. Il parco dell'Alcantara si trova parzialmente nella [[Provincia di Messina]] mentre quello dei Nebrodi è suddiviso fra la [[provincia di Messina]], [[Provincia di Enna|quella di Enna]] e quella di Catania.
 
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
 
{| {{prettytable|width=55%}}
|- bgcolor="#EFEFEF"
! Denominazione
! Zona geografica
! Sede amministrativa
! Sito istituzionale
|-
| [[Parco dell'Etna]]
| align=center|Pendici dell'[[Etna]]
| align=center|[[Immagine:Nicolosi-Stemma.png|35px]]
[[Nicolosi]]
| align=center|[http://www.parcoetna.ct.it/ Parco dell'Etna]
|-
| [[Parco dei Nebrodi]]
| align=center|Catena dei [[Nebrodi]]
| align=center|[[Immagine:Caronia-Stemma.png|35px]]
[[Caronia]]
| align=center|[http://www.parcodeinebrodi.it/ Parco dei Nebrodi]
|-
| [[Riserva naturale orientata Bosco di Santo Pietro]]
| align=center|Comuni di [[Caltagirone]] e [[Mazzarrone]]
| align=center|[[Immagine:Caltagirone-Stemma.png|35px]]
[[Caltagirone]]
| align=center|[http://www.apt.catania.it/allegati/Caltagirone/natura_territorio/Bosco_di_Santo_Pietro.htm APT Catania]
|-
| [[Riserva naturale Fiume Fiumefreddo]]
| align=center|Bacino del fiume Fiumefreddo
| align=center|[[Immagine:Fiumefreddo di Sicilia-Stemma.png|35px]]
[[Fiumefreddo di Sicilia]]
| align=center|[http://www.parks.it/riserva.fiume.fiumefreddo/index.html Parco Fiume Fiumefreddo]
|-
| [[Riserva naturale integrale Isola di Lachea e Faraglioni dei Ciclopi]]
| align=center|Mare di Acitrezza
| align=center|[[Immagine:Aci Castello-Stemma.png|35px]]
[[Acicastello]]
| align=center|[http://www.dipbot.unict.it/ctnatura/lachea/lachea3.htm Sito Università di Catania]
|-
| [[Riserva naturale orientata La Timpa]]
| align=center|Timpa di Acireale
| align=center|[[Immagine:Acireale-Stemma.png|35px]]
[[Acireale]]
| align=center|[http://www.regione.sicilia.it/Agricolturaeforeste/azforeste/Riserve/riserva.asp?key=7 Riserva Timpa di Acireale]
|-
| [[Riserva naturale Oasi del Simeto]]
| align=center|Foce de [[Simeto]]
| align=center|[[Immagine:Catania-Stemma.png|35px]]
[[Catania]]
| align=center|[http://www.parks.it/riserva.oasi.simeto/index.html Riserva Oasi del Simeto]
|-
| [[Riserva naturale marina Isole Ciclopi]]
| align=center|Riviera dei Ciclopi
| align=center|[[Immagine:Aci Castello-Stemma.png|35px]]
[[Acicastello]]
| align=center|[http://www.parks.it/riserva.marina.isole.ciclopi/index.html Parks.it]
|-
| [[Parco fluviale dell'Alcantara]]
| align=center|Bacino del fiume [[Alcantara]]
| align=center|[[Immagine:Francavilla di Sicilia-Stemma.png|35px]]
[[Francavilla di Sicilia]]
| align=center|[http://www.parcoalcantara.it/ Parco fluviale dell'Alcantara]
|-
|}
 
</div>
 
==Musei ed aree archeologiche==
La provincia di Catania può vantare diversi musei ed aree archeologiche essenzialmente nel suo capoluogo ma anche in alcune delle sue città maggiori. A Catania si ricorda il Museo civico del [[Castello Ursino]] che contiene una [[pinacoteca]] con dipinti del [[XVI secolo|XVI]], [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]] nonché reperti [[archeologia|archeologici]] di provenienza [[grecia antica|greca]] e [[roma antica|romana]].
Questi sono i principali [[museo|musei]] e le aree archeologiche presenti nella provincia di Catania:
 
[[Immagine:CastelloUrsino1CT.JPG|thumb|right|270px|Il Castello Ursino sede del Museo civico di Catania]]
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
{| {{prettytable|width=55%}}
|- bgcolor="#EFEFEF"
! [[Immagine:Provincia di Catania-Stemma.png|40px]]
! [[Immagine:Capitello modanatura mo 01.svg|30px]] Musei ed aree archeologiche
|-
| rowspan="1"|[[Aci Catena]]
| Zona [[archeologia|archeologica]] di [[Xiphonia|Santa Venera al pozzo]], Aci Catena via Alimena, Antiquarium e [[Terme]].
|-
| rowspan="1"|[[Acireale]]
| [[Biblioteca e Pinacoteca Zelantea]], via marchese di Sangiuliano.
|-
| rowspan="2"|[[Adrano]]
| Museo archeologico regionale ( P.zza Umberto).
|-
| Mura Dionigiane (Via Catania)
|-
| rowspan="1"|[[Caltagirone]]
| [[Museo della Ceramica di Caltagirone|Museo Regionale della Ceramica]] (Via Giardino Pubblico)
|-
| rowspan="9"|[[Catania]]
| [[Museo civico di Catania|Museo civico]], [[Castello Ursino (Catania)|Castello Ursino]]
|-
| [[Anfiteatro romano (Catania)|Anfiteatro romano]] (piazza Stesicoro)
|-
| [[Teatro Romano (Catania)|Teatro antico]] (via Vittorio Emanuele 266 )
|-
| Museo Diocesano della [[Cattedrale di Sant'Agata (Catania)|Cattedrale]] (piazza Duomo)
|-
| [[Terme dell'Indirizzo (Catania)|Terme dell'Indirizzo]] (P.zza Currò)
|-
| [[Terme Achilliane (Catania)|Terme Achilliane]] (Catania Sagrato Cattedrale)
|-
| Ipogeo romano (via G.Sanfilippo)
|-
| Museo Belliniano (piazza San Francesco)
|-
| Casa Museo di [[Giovanni Verga]] (via Sant'Anna 8)
|-
| rowspan="1"|[[Linguaglossa]]
| Museo etnografico dell'Etna
|-
| rowspan="1"|[[Mineo]]
| Zona archeologica di [[Palagonia|Palikè]] - Rocchicella
|-
|}
</div>
 
==Castelli==
I [[castello|castelli]] e i sistemi di fortificazione difensiva esistenti non sono molti soprattutto a causa dei disastrosi terremoti che hanno colpito la provincia distruggendo molte vestigia difensive del periodo greco-romano. Molte fortificazioni dell'epoca [[arabi|arabo]]-[[normanni|normanna]] insistono sullo stesso sito delle precedenti più antiche come il Castello di Calatabiano e il Castello di Caltagirone.
[[Immagine:Castle ursino 1900.jpg|thumb|right|300px|Il Castello Ursino in una foto del [[XIX secolo]]]]
{| {{prettytable|width=55%|text-align=center|font-size=90%|margin-left:1em}}
|- bgcolor="#EFEFEF"
! [[Immagine:Provincia di Catania-Stemma.png|40px]]
! [[Immagine:Ch teau-fort 01.svg|40px]] Castelli
|-
| rowspan="1"| [[Catania]]
| Castello Ursino
|-
| rowspan="1"| [[Aci Castello]]
| Castello
|-
| rowspan="1"| [[Paternò]]
| Castello Normanno
|-
| rowspan="1"| [[Adrano]]
| Rocca normanna
|-
| rowspan="1"| [[Calatabiano]]
| Castello arabo-normanno
|-
| rowspan="1"| [[Motta Sant'Anastasia]]
| Torre normanna (Dongione)
|-
| rowspan="1"| [[Castiglione di Sicilia]]
| Castello
|-
| rowspan="1"| [[Caltagirone]]
| Castello
|-
| colspan="2"|{{cassetto
|larghezza=99%
|colore=#00aa00
|allineamento=centrato
|titolo=<span style="color:white">Il cassetto delle foto dei castelli della provincia</span>
|testo=
<center>
'''Castelli'''
<gallery>
Immagine:Castello aci.jpg|Il castello di Aci
Immagine:Castle ursino 1900.jpg|Il Castello Ursino in una foto del secolo scorso
</gallery>
</center>
}}
|-
|}
 
== Sport ==
 
===Automobilismo===
 
Abbastanza antica è la gara automobilistica ''[[Catania-Etna]]'' che un tempo si svolgeva in partenza da Catania con arrivo a Nicolosi. A causa della pericolosità delle gare libere su strada venne trasformata in ''[[Cronoscalata|cronoscalata dell'Etna]]'' con partenza da Nicolosi e arrivo alla Casa Cantoniera dell'Etna. Da alcuni anni si svolge anche il ''Rally del Commercio'' che coinvolge i comuni di Misterbianco e Camporotondo.
 
=== Impianti ===
La provincia di Catania ha delle grosse carenze per quanto riguarda gli impianti [[sport]]ivi. Le poche strutture di rilevanza regionale sono situate nel capoluogo e in molti casi presentano delle problematiche che raramente vengono risolte. Emblematica è la situazione del ''PalaNesima'' di Catania. La struttura, aperta in pompa magna nel [[2003]] con un concerto di [[Riccardo Cocciante]] e già chiusa nel [[2004]], è tutt'ora vittima di vandalismi a cui nessuno ha saputo opporsi<ref>[http://www.ildito.it/stampa_art.asp?id_articolo=764] e [http://www.ildito.it/stampa_art.asp?id_articolo=760] sulla rivista «Il Dito».</ref>.
 
[[Immagine:L'Angelo Massimino.jpg|thumb|350px|left|Stadio Angelo Massimino di Catania.]]
Tra gli stadi [[calcio (sport)|calcistici]], l'[[stadio "Angelo Massimino" di Catania|"Angelo Massimino"]] ospita le partite casalinghe della squadra di [[calcio (sport)|calcio]] del [[Calcio Catania|Catania]]. È stato inaugurato nel [[1937]] e ristrutturato più volte ed è il più importante della provincia, con una capienza di oltre 20.000 posti. Sono molto importanti anche il [[Stadio Tupparello di Acireale|Tupparello]] di [[Acireale]] (7000 posti), il ''Falcone e Borsellino'' di [[Paternò]] (6000) e il ''Regionale'' di [[Giarre]] (5000).
 
La [[piscina comunale di Nesima]], ancora a Catania, è l'impianto leader per gli sport acquatici. Gli impianti [[sci]]istici di [[Nicolosi]], invece, sono all'avanguardia e sono stati ricostruiti dopo l'[[eruzione]] dell'Etna del [[luglio]] [[2001]], che è arrivata a lambire il [[rifugio Sapienza]]. Sono da segnalare anche il [[PalaCatania]] e il ''PalaLivatino'', palazzetti polisportivi, il primo utilizzato dopo le [[Universiadi Sicilia 1997]] per la [[pallavolo]] e il secondo per varie manifestazioni, il campo Dusmet, dedicato all'[[hockey su prato]], il Warriors Field di [[Belpasso]], campo di [[baseball]]. Recentemente si stanno sviluppando dei campi da [[golf]], il più importante dei quali si trova a [[Castiglione di Sicilia]].
 
=== Squadre ===
La squadra più seguita in tutta la provincia è il [[Calcio Catania]], che vanta dieci partecipazioni alla [[Serie A (calcio)|Serie A]]. La squadra più blasonata è invece quella femminile di [[pallanuoto]], l'[[Orizzonte Geymonat Catania]], che ha un palmares impressionante: 15 scudetti e 8 Coppe Campioni. Seguono il [[Cus Catania]] di [[Hockey su prato|hockey]] femminile (6 scudetti su prato e 6 indoor), la [[Jolly Componibili Catania]] di [[calcio (sport)|calcio]] femminile, la [[Paoletti Catania]] di [[pallavolo]] maschile e l'[[Alidea Catania]] di pallavolo femminile (1 scudetto a testa).
 
La coppia di pallavoliste [[Manuela Malerba]] e [[Margherita Chiavaro]] ha vinto uno scudetto di [[beach volley]], mentre il [[Associazione Sportiva Catania Beach Soccer|Catania Beach Soccer]] ha conquistato due ''Coppe Italia'' e una ''Supercoppa italiana''. Infine, la [[Romolo Murri Catania]] ha vinto un campionato italiano maschile indoor di [[cricket]] e la ''Polisportiva Cirnechi Catania'' ha vinto gli unici due campionati femminili dello stesso sport fin qui disputati.
 
Inoltre vantano tradizioni storiche, oltre ad ottimi piazzamenti nelle massime serie, l'[[Amatori Catania]] ([[rugby]]), il [[Nuoto Catania]] ([[pallanuoto]] maschile), gli [[Elephants Catania]] ([[football americano]]), i [[Paternò Città dei Normanni|Warriors Paternò]] ([[baseball]]), la ''Pallavolo Caltagirone'' (femminile).
 
=== Atleti ===
[[Immagine:Pietro Anastasi.jpg|thumb|250px|right|Pietro Anastasi con la maglia della Juventus]]
I principali sportivi nati a Catania e provincia:
*[[Pietro Anastasi]], uno dei più grandi [[attaccante|attaccanti]] del campionato di calcio italiano e della [[nazionale di calcio italiana|nazionale]];
*[[Franz Calì]], primo capitano della [[nazionale di calcio italiana|nazionale italiana di calcio]];
*[[Angelo d'Arrigo]], pilota di [[deltaplano]] e studioso di uccelli migratori, è detentore di vari record mondiali di volo sportivo;
*[[Giuseppe D'Urso]] 2° nella gara degli 800 m. piani ai [[Campionati del mondo di atletica leggera 1993]];
*[[Orazio Fagone]], ex atleta di [[short track]], campione olimpico ai [[XVII Olimpiade Invernale|Giochi di Lillehammer 1994]] e ora giocatore di [[hockey su slittino]];
*[[Andrea Lo Cicero]], rugbista de l'[[Polisportiva L'Aquila Rugby|Aquila]] e della [[Nazionale di rugby italiana|nazionale]];
*[[Giusi Malato]], pallanotista storica dell'Orizzonte Catania e del [[Setterosa]], con cui ha vinto la medaglia d'oro alle [[Olimpiadi]] [[XXVIII Olimpiade|Atene 2004]];
*[[Giuseppe Mascara]] calciatore del Catania;
*[[Ettore Messina]], l'allenatore che ha vinto di più in Italia nella [[pallacanestro]], tra cui un argento con la [[nazionale italiana di pallacanestro|nazionale]] e tre [[Eurolega (pallacanestro maschile)|Euroleghe]].
*[[Carmelo Pittera]], ex allenatore delle nazionali di pallavolo [[nazionale italiana di pallavolo maschile|italiana]], egiziana e qatarese e della [[Paoletti Catania]];
*[[Orazio Russo]] calciatore del Catania e di altre società di serie A;
*[[Piermaria Siciliano]], nuotatore finalista ai [[Atlanta 1996|Giochi Olimpici di Atlanta 1996]] e campione mondiale militare nello stesso anno;
*[[Alessandro Trimarchi]], pallavolista che ha giocato da [[libero (pallavolo)|libero]] in varie squadre di Serie A1.
 
==Voci correlate==
 
*[[Area metropolitana di Catania]]
*[[Ferrovia Circumetnea]]
*[[Società Vittorio Emanuele]]
*[[Etnapolis]]
 
==Note==
<div class="references-small" style="-moz-column-count:2; column-count:2;">
<references/>
</div>
==Bibliografia==
 
*Giuseppe Giarrizzo'', Catania''. Bari, Editori Laterza, [[1986]] ISBN 88-420-2786-3
* Moses I.Finley, ''Storia della Sicilia antica'', Editori Laterza, [[1979]]
* Jean Huri, ''Storia della Sicilia'', Brancato Editore, [[2006]] ISBN 88-803-1078-X
* Santi Correnti, ''Breve storia della Sicilia'', T.e. Newton, [[2002]] ISBN 88-7983-511-4
* Salvatore Arcidiacono, ''Guida naturalistica della provincia di Catania'', Maimone , Catania [[2003]]
* AA.VV., ''Catania e provincia: Le città barocche, il Mar Jonio, l'Etna e le aree naturali'', Touring, [[2000]]
* AA.VV., ''Guida di Catania e provincia'', Maimone, Catania, [[1994]]
 
 
==Collegamenti esterni==
 
* [http://www.regione.sicilia.it/turismo/web_turismo/sicilia/it/localita/provincia_ct.htm Provincia di Catania (informazioni turistiche dal sito ufficiale della regione Sicilia)]
* [http://www.lasicilia.es Guida della Sicilia in spagnolo]
* [http://www.apt.catania.it Azienda provinciale turismo]
* [http://www.turismo.catania.it/allegati/Castel_di_Judica/Archeologia/Monte_Iudica.htm Il sito archeologico di Monte Judica]
* [http://www.provincia.catania.it/Il_Territorio/La_Rete_Museale/Museo_del_Cinema/index.asp Provincia Regionale di Catania Museo del cinema]
 
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=[[Giuseppe Giarrizzo]] |titolo=Catania |città=Bari-Roma |editore=[[Editori Laterza]] |anno=1986 |isbn=88-420-2786-3}}
* {{Cita libro |autore=[[Moses I. Finley]] |titolo=Storia della Sicilia antica |città=Bari-Roma |editore=Editori Laterza |anno=1979 |sbn=RAV0056446}}
* {{Cita libro |autore=Jean Huri |titolo=Storia della Sicilia |città=San Giovanni La Punta (Catania) |editore=Brancato Editore |anno=2006 |isbn=88-8031-078-X}}
* {{Cita libro |autore=[[Santi Correnti]] |titolo=Breve storia della Sicilia |città=Roma |editore=[[Tascabili Economici Newton|T.e. Newton]] |anno=2002 |isbn=88-7983-511-4}}
* {{Cita libro |autore=Salvatore Arcidiacono |titolo=Guida naturalistica della provincia di Catania |città=Catania |editore=Giuseppe Maimone Editore |anno=2003 |isbn=88-7751-201-6}}
* {{Cita libro |autore=Aa.Vv. |titolo=Catania e provincia. Le città barocche, il Mar Jonio, l'Etna e le aree naturali |città=Milano |editore=[[Touring Club Italiano]] |anno=2000 |isbn=88-365-1586-X}}
* {{Cita libro |autore=Aa.Vv. |titolo=Guida di Catania e provincia |città=Catania |editore=Giuseppe Maimone Editore |anno=1994 |isbn=88-7751-082-X}}
* {{Cita libro |autore=Elisa Bonacini |titolo=Il territorio calatino nella Sicilia imperiale e tardoromana |collana=British Archeological Reports, International Series BAR S1694 |città=Oxford |editore=Archaeopress |anno=2007 |isbn=978-1-4073-0136-5}}
* {{Cita libro |autore=Attilio L. Vinci |titolo=Magica Sicilia |città=Alcamo (Trapani) |editore=Campo Editore |anno=2018 |isbn=978-88-943699-1-5}}
 
== Voci correlate ==
* [[Ferrovia Circumetnea]]
* [[Società Vittorio Emanuele]]
* [[Provincia di Catania (Regno delle Due Sicilie)]]
* [[Presidenti della Provincia di Catania]]
* [[Distretto Taormina-Etna]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
{{Patrimoni Unesco Ita}}
* {{cita web | 1 = http://www.apt.catania.it | 2 = Azienda Provinciale Turismo | accesso = 27 marzo 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110722025736/http://www.apt.catania.it/ | dataarchivio = 22 luglio 2011 | urlmorto = sì }}
{{Provincia di Catania}}
* {{cita web|http://www.provincia.ct.it/|Home page ufficiale della Provincia di Catania}}
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* {{cita web|http://www.regione.sicilia.it/turismo/web_turismo/sicilia/it/localita/provincia_ct.htm|Provincia di Catania (informazioni turistiche dal sito ufficiale della Regione Siciliana)}}
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* {{cita web | 1 = http://www.provincia.catania.it/servizi/sportelli_informativi/musei_e_biblioteche_-_archivio_storico/archivio_storico/ | 2 = Archivio Storico Virtuale della Provincia Regionale di Catania | accesso = 30 luglio 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140808045740/http://www.provincia.catania.it/servizi/sportelli_informativi/musei_e_biblioteche_-_archivio_storico/archivio_storico/ | dataarchivio = 8 agosto 2014 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.provincia.catania.it/il_territorio/musei/ | 2 = La Rete Museale della Provincia Regionale di Catania | accesso = 30 luglio 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141026154840/http://www.provincia.catania.it/il_territorio/musei/ | dataarchivio = 26 ottobre 2014 | urlmorto = sì }}
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
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