Provincia di Catania: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|il nuovo ente|Città metropolitana di Catania}}
{{Nota disambigua|la divisione amministrativa del [[Regno delle Due Sicilie]]|Provincia di Catania (Regno delle Due Sicilie)}}
{{Divisione amministrativa
|
|Nome ufficiale = Provincia regionale di Catania
|Panorama = Catania, Via Etnea, Palazzo Minoriti.jpg
|Didascalia = Palazzo Minoriti, sede dell'ex-provincia, 2017
|Bandiera = Provincia di Catania-Gonfalone.png
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 2
|Tipo = ex [[Provincia (Italia)|provincia regionale]]
<!-- Coordinate di: Catania -->|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Capoluogo = {{simbolo|Catania-Stemma.svg}} [[Catania]]
|Amministratore locale =
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =*26 agosto [[1860]] (''de facto'')<ref>Decreto protodittatoriale 26 agosto 1860, n. 170, articolo 1, in materia di "''Legge che chiama in vigore in Sicilia la [[Decreto Rattazzi|legge comunale e provinciale del Regno d'Italia]]''"</ref><ref>{{cita libro | nome= | cognome= | titolo= Raccolta degli Atti del Governo Dittatoriale e Protodittatoriale in Sicilia (1860)| anno= 1861| editore= Stabilimento Tipografico di Francesco Lao| città= [[Palermo]]|url = https://www.giustizia.it/resources/cms/documents/Atti_governo_Sicilia_1860_ridotto.pdf|p = 270}}</ref>
*20 marzo [[1865]] (''de iure'')<ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge|anno=1865|mese=3|giorno=20|numero=2248|titolo=Unificazione amministrativa del Regno d’Italia ([[Legge Lanza]])|articolo=1}}</ref>
|Data soppressione = 4 agosto [[2015]]
|Altitudine = 414
|Superficie = 3573.68
|Abitanti = 1116168
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 30 novembre 2014
|Sottodivisioni = [[#Comuni|58 comuni]]
|Divisioni confinanti = {{simbolo|Provincia di Enna-Stemma.svg}} [[Provincia di Enna|Enna]]<br/>{{simbolo|Provincia di Messina-Stemma.svg}} [[Provincia di Messina|Messina]]<br/>{{simbolo|Provincia di Siracusa-Stemma.svg}} [[Provincia di Siracusa|Siracusa]]<br/>{{simbolo|Libero consorzio comunale di Ragusa-Stemma.svg}} [[Provincia di Ragusa|Ragusa]]<br/>{{simbolo|Provincia di Caltanissetta-Stemma.svg}} [[Provincia di Caltanissetta|Caltanissetta]]
|Lingue = [[lingua italiana|italiano]], [[lingua siciliana|siciliano]]
|Codice postale =*95100 <small>''(Catania)''</small>
*95010 - 95049 <small>''(altri comuni)''</small>
|Prefisso = [[095 (prefisso)|095]], [[0933]], [[0942]]
|Codice catastale =
|Immagine localizzazione = Catania in Italy.svg
|Didascalia mappa =
}}
La '''provincia di Catania''' (ufficialmente, dal 1986: '''provincia regionale di Catania''')<ref>{{Cita web |url=http://www.provincia.catania.it/ |titolo=Provincia Regionale di Catania<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=16 marzo 2007 |dataarchivio=26 agosto 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090826060109/http://www.provincia.catania.it/ |urlmorto=sì }}</ref> è stata una [[province d'Italia|provincia italiana]] della [[Sicilia]], comprendente 58 comuni con una popolazione di {{formatnum:1116168}} abitanti nell'anno 2014.<ref>Bilancio Demografico 2014, [http://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2014&lingua=ita dati ISTAT]</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilfattonisseno.it/2015/07/ars-e-legge-abolite-le-province-per-crocetta-fatto-storico|titolo=Aboliteleprovince}}</ref> Il [[4 agosto]] [[2015]], è stata soppressa e sostituita dalla [[città metropolitana di Catania]].<ref name="riformaprovince.formez.it">{{Cita web|url=http://riformaprovince.formez.it/content/regione-sicilia-approvata-legge-liberi-consorzi-e-citta-metropolitane|titolo=Approvata la legge sui Liberi Consorzi e Città Metropolitane|accesso=25 novembre 2015}}</ref>
La provincia occupava una superficie di {{M|3574|u=km²}} con una densità di popolazione di 312,33 abitanti per chilometro quadrato. Affacciata a est sul [[mar Ionio]], confinava a nord con la [[provincia di Messina]] (limite segnato in buona parte dal corso del [[Alcantara (fiume)|fiume Alcantara]]), a ovest con la [[provincia di Enna]] e la [[provincia di Caltanissetta]], a sud con la [[provincia di Ragusa]] (limite segnato in buona parte dal corso del [[Dirillo|fiume Dirillo]]) e la [[provincia di Siracusa]].
== Geografia fisica ==
Confinava a nord con la [[provincia di Messina]] (il cui confine era segnato in buona parte dal corso del [[Alcantara (fiume)|fiume Alcantara]]), ad ovest con la [[provincia di Enna]] e [[provincia di Caltanissetta|quella di Caltanissetta]], a sud con quelle [[provincia di Ragusa|di Ragusa]] (il cui confine era segnato in buona parte dal corso del fiume Dirillo) e [[provincia di Siracusa|di Siracusa]]. Il territorio provinciale, data la sua vastità territoriale, comprendeva diverse aree storicamente distinte, quali l'Acese (a est, con capo comprensorio attestabile nella città di [[Acireale]]) e la costa jonico-etnea (a nord-est, con capo comprensorio [[Giarre]]), il [[Calatino|Calatino-Sud Simeto]] (a sud, con capo comprensorio [[Caltagirone]], la città più popolosa e rilevante della zona), l'area dell'Etna occidentale (a nord-ovest, con capo comprensorio [[Paternò]], la città più grande dell'area) e l'[[Area metropolitana di Catania]].
== Storia ==
Le origini della provincia catanese sono da ricondursi all'[[Provincia di Catania (Regno delle Due Sicilie)|omonimo ente]] creato dal [[Regno delle Due Sicilie]] nel 1817 durante la [[Restaurazione]]. La provincia borbonica verrà abolita dalle [[Dittatura di Garibaldi|nuove autorità garibaldine]] nel 1860.
[[File:Garibaldi som ung.jpg|thumb|left|Giuseppe Garibaldi.]]
La provincia, e in particolare la città di Bronte durante l'[[impresa dei Mille]] furono teatro di un episodio controverso, noto come la ''Rivolta di Bronte''. Nell'agosto del [[1860]], i contadini di Bronte si ribellarono occupando le terre dei latifondisti, dando credito alle promesse di equa ripartizione delle terre da parte di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]]. La rivolta fu [[Strage di Bronte|soppressa nel sangue]] da [[Nino Bixio]] forse perché timoroso di un'eventuale rivoluzione repubblicana.
A seguito dell'[[unificazione d'Italia]] con la creazione della provincia etnea del nuovo regno, con R.D. n. 929 del 16 ottobre [[1862]], anche la Camera consultiva di commercio venne trasformata in ''Camera di Commercio ed Arti'' e nel dicembre dello stesso anno istituita la [[Borsa valori]]. Fu un risultato brillante per l'economia della provincia attirando gli investimenti di finanzieri del più ricco nord [[Europa]] interessati all'attività mineraria zolfifera che facendo capo al porto di Catania ne permetteva l'agevole esportazione. Vennero quindi impiantate [[banca|banche]] e finanziati progetti di [[ferrovia|ferrovie minerarie]]. La crescita economica e sociale si riscontrava soprattutto nel capoluogo, [[Catania]] che alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] appariva dotata di una veste cittadina molto elegante, pur con differenze macroscopiche riguardo ai quartieri di sud-ovest, quelli classici dell'immigrazione della manodopera. Gli [[Anni 1970|anni settanta]] del [[XIX secolo]] vedono Catania divenire la capitale dello zolfo isolano; le ferrovie attirano ormai sulla città e sul suo porto anche gli zolfi di [[Villarosa (Sicilia)|Villarosa]] che prima venivano trasportati ad [[Agrigento]] e anche grazie a questo il porto di Catania ottiene la categoria di porto di 1ª classe in virtù del volume di merci movimentate. Oltre 20.000 tessitori ormai lavoravano nelle filande del capoluogo, immigrati da tutta la provincia e il [[Banco di Sicilia]] vi aprì la sua prima filiale. La popolazione di Catania passò dai {{formatnum:52000}} abitanti del [[1834]] ai 101.000 del [[1881]]. Un rapporto del [[1887]] del Gentile Cusa registra l'assenza di emigrazione verso l'estero dal ''catanese'', a differenza del resto della Sicilia.
Verso la fine del secolo, anche grazie all'apporto di capitale straniero e ai finanziamenti delle banche, si svilupparono le raffinerie di zolfo e le industrie chimiche a esso collegate, le attività molitorie, come i grandi Mulini Prinzi che importavano grano ed esportavano farine; il cotonificio De Feo impiegava oltre 480 addetti e nel [[1897]] produceva 1500 kg di filati al giorno; estesa era anche la produzione di mobili e di [[carrozza|carrozze]]. La fine del secolo vide anche la costruzione della [[Ferrovia Circumetnea]] che trasportava merci e viaggiatori dalle zone attorno all'Etna verso Catania e il suo porto e contribuiva all'export dei vini etnei tramite il [[porto di Riposto]]. Vengono anche approntati progetti di [[tram|linee tranviarie]] a servizio delle zone minerarie come la [[Tranvia Raddusa-Sant'Agostino|tranvia a vapore Raddusa Scalo-Assoro Scalo-Sant'Agostino]] e in seguito la [[Tranvia Catania Acireale|tranvia elettrica Catania-Acireale]].
=== L'industrializzazione del XX secolo ===
[[File:Archi della marina immagine inizio secolo.jpg|thumb|upright=1.4|left|Gli Archi della Marina all'inizio del Novecento.]]
Nei primi decenni del [[XX secolo|Novecento]] il movimento complessivo delle merci nel porto, indice di sviluppo e benessere della provincia e dell'area siciliana orientale, era in netta crescita e Catania divenne il riferimento economico dell'intera Sicilia con lo sviluppo nel campo industriale, nelle concerie e nel tessile, ma soprattutto nella raffinazione e commercializzazione dello zolfo che proveniva dall'interno e gravitava per la maggior parte nel capoluogo tanto da far parlare di Catania come della ''Milano del Sud''. Secondo una statistica di fine secolo la provincia di Catania esportava zolfi, cereali e frutta dal porto di Catania e vini dal porto di Riposto verso le destinazioni di U.S.A., Francia, Austria e Gran Bretagna e importava cotone grezzo e ferro dalla Gran Bretagna, pelli per le concerie dalla Francia, lana da Austria e Francia, grano dalla Russia e alcool dagli Stati Uniti.
{{Approfondimento
|titolo=Le [[Centro fieristico le Ciminiere|Ciminiere di Catania]]
|contenuto= Nell'antichità lo zolfo grezzo veniva raffinato fuori dalla Sicilia. In seguito si iniziò a raffinarlo sul luogo di produzione e Catania divenne il polo di raffinazione del prezioso prodotto. Tra le ragioni che motivarono questa scelta il fatto che a Catania c'era la ferrovia e si stava costruendo il nuovo porto. Alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] erano attive in Sicilia 500 miniere e l'indotto dava lavoro a oltre 200.000 persone.
Così accanto alla ferrovia, a Catania sorse la città dello zolfo, a nord della stazione lungo la via Messina con forni di fusione e mulini di raffinazione in grandi capannoni rettangolari con le ciminiere in mattoni alte anche trenta metri. Le raffinerie di zolfo furono costruite fino al 1905, anno in cui l'applicazione, negli USA, del metodo Frasch che estraeva lo zolfo già fuso dal sottosuolo dagli immensi giacimenti solfiferi texani, causò la fine del sogno siciliano e dello sviluppo industriale zolfifero della provincia di Catania. La produzione del "fiore di zolfo" ebbe il suo massimo nel 1899 quando la produzione siciliana raggiunse gli 8/10 di quella mondiale, grazie alle estrazioni massicce condotte nella [[Sicilia interna]], soprattutto nelle grandi [[miniera|miniere]] di [[Pasquasia]], di Floristella e di Grottacalda.
Le ciminiere, oggi restaurate a cura della
Lo scoppio della
A Catania infine già nel primo decennio del Novecento, agli albori del cinema, sorsero varie case di produzione cinematografica: "Morgana film" (da non confondersi con un'[[Morgana film|omonima società]] costituita a Roma), "[[Etna film]]", "[[Katana film]]", "[[Sicula film]]" e "[[Jonio film]]". La produzione cinematografica di Catania durerà però solo pochi anni. Vennero presto favorite e finanziate altre sedi e il settore entrò in crisi.
=== Il primo dopoguerra ===
Nel primo dopoguerra vennero individuati alcuni punti fermi per il rilancio dell'economia con un vasto programma di bonifiche e raccolta e canalizzazione dell'acqua d'irrigazione e nella produzione indispensabile di energia elettrica. Vennero quindi approntate e messe in opera le bonifiche del Pantano d'Arci, del [[Lago di Lentini|Biviere di Lentini]], e del corso dell'alto [[Simeto]]. Importanti fattori di ripresa dello sviluppo furono inoltre gli interventi di riassetto del [[porto di Catania]] con la costruzione del nuovo molo centrale e di attrezzature per il carico e lo scarico delle navi.
Il periodo [[fascismo|fascista]] produsse comunque globalmente una terziarizzazione della società catanese e a una stagnazione produttiva della provincia, anche a causa della perdita dei suoi commerci verso i paesi esteri, con i quali le relazioni diventavano sempre più difficili a causa dell'embargo e dalla perdita dei mercati orientali seguita ai mutati assetti politici del dopoguerra.
Nel [[1927]] la provincia di Catania venne anche decurtata di una parte del suo territorio nell'ambito della creazione della nuova [[provincia di Enna|provincia di Castrogiovanni]] (poi Enna) perdendo la sua giurisdizione sui comuni della sponda occidentale del [[Simeto]] fino a [[Nicosia (Italia)|Nicosia]] e della [[Piana di Catania]] oltre [[Catenanuova]].
Nel novembre del [[1928]] un'eruzione dopo aver minacciato i centri di [[Sant'Alfio (Italia)|Sant'Alfio]] e Nunziata, investì e sommerse [[Mascali]]. L'eruzione provocò ingenti danni all'economia agricola e la chiusura della tratta della [[Ferrovia Circumetnea]] e della direttrice Catania-Messina delle [[Ferrovie dello Stato Italiane|ferrovie]] e la strada carrabile [[Strada statale 114 Orientale Sicula|statale]]. La cittadina mascalese venne quindi interamente ricostruita in un'area adiacente, nello stile dell'allora nascente regime [[Fascismo|fascista]].
=== Il secondo dopoguerra ===
Il secondo conflitto mondiale interessò particolarmente l'area dell'ex provincia quando, a seguito dello [[sbarco in Sicilia]], da parte delle truppe statunitensi nel [[1943]], fu sottoposta a intensi e disastrosi bombardamenti alleati che distrussero gravemente le infrastrutture portuali e ferroviarie nelle due direttrici fondamentali Catania–Palermo e Catania–Messina e Siracusa. Bombardati e distrutti anche gli aeroporti di Catania, Gerbini e [[Vizzini]]. La dura resistenza prima alla piana di Catania e poi sull'asse [[Troina]] – [[Randazzo]] – [[Mar Ionio]] (direttrice della ritirata della divisione tedesca di SS "[[Fallschirm-Panzer-Division 1 "Hermann Göring"|Göring]]") oltre a migliaia di vittime di entrambe le parti lasciò il territorio provinciale e cittadino in condizioni disastrose. Proprio il territorio provinciale vide perpetrarsi la prima rappresaglia nazista nei confronti della popolazione civile italiana: la [[Strage di Castiglione]].
Dopo il greve periodo dell'occupazione alleata, nel quale si pensò piuttosto alla sopravvivenza e nel quale ebbero origine attività, non proprio pulite di mercato nero, iniziò la ricostruzione. La fine del regime e il caos politico seguito alla [[caduta di Mussolini]], fecero risorgere le istanze autonomiste e proprio Catania divenne una delle roccaforti dell'[[EVIS]]. L'esercito autonomista, che aveva la sede operativa nel capoluogo, vi organizzò la lotta armata e i sabotaggi sino al 17 giugno [[1945]], quando, in uno scontro a fuoco con i carabinieri in contrada "Murazzu ruttu" ([[Randazzo]]) veniva ucciso [[Antonio Canepa (docente)|Antonio Canepa]], insieme con altri due esponenti.
La I legislatura dell'Italia repubblicana fu caratterizzata dall'opera di ricostruzione e dalla realizzazione di un piano di riforme. La legge n. 43 del 28 febbraio [[1949]], tramite il ''Piano INA-Casa'', favorì il rilancio dell'attività edilizia, la riduzione della disoccupazione con la costruzione di alloggi popolari.
Un'altra riforma fu quella [[riforma agraria|agraria]] del [[1950]] predisposta da [[Antonio Segni]], ministro dell'Agricoltura che il 27 dicembre, la [[Regione Siciliana]], con un'altra legge di riforma, adeguò al territorio dell'isola. Vennero espropriati ettari ed ettari di terreni realizzando così uno degli obiettivi politici di [[De Gasperi]]: creare una classe di piccoli proprietari, migliorare le arcaiche condizioni dell'agricoltura in alcune parti del paese.
La [[Cassa per il Mezzogiorno]] fu l'altra riforma approvata all'inizio degli anni cinquanta. Il disegno di legge, che fu deliberato dal Consiglio Nazionale della [[Democrazia Cristiana]] presieduto da don [[Luigi Sturzo]], produsse la legge 10 agosto [[1959]], n. 646. Essa prevedeva un programma finalizzato di lavori pubblici per un decennio e individuava, come priorità, la sistemazione idraulico-forestale e la bonifica, anche per favorire la riforma fondiaria e assicurare lo sviluppo del meridione.
Vennero così costituiti consorzi ed enti di bonifica per completare i mai finiti progetti dell'anteguerra; Il ''consorzio di bonifica del Simeto'' rese utilizzabili nuove aree da coltivare, canalizzando le acque irrigue e regolò il corso dei fiumi principali che straripando periodicamente riformavano i pantani di sempre, nella Piana di Catania. Negli [[anni 1950|anni cinquanta]] nacque la [[Zona industriale di Catania]] in quello che era stato il [[Pantano d'Arci]], l'edilizia iniziò a svilupparsi su larga scala costituendo le basi per un settore ancor oggi trainante attraendo tuttavia sempre più popolazione, in cerca di lavoro, verso la città di Catania. A seguito della riforma agraria vennero spezzettati i vecchi latifondi e costruite migliaia di case coloniche nella piana di Catania; tuttavia l'esiguità dei frazionamenti non sortirà l'effetto sperato e molte case coloniche verranno abbandonate non molti anni dopo a causa dell'[[emigrazione]] verso il nord Italia e spiccatamente a Milano e a Torino. Le aree ricche saranno ancora quelle della produzione agrumaria della zona pedemontana dell'Etna e delle colline a sud della piana.
===Simboli===
Lo stemma era stato concesso con regio decreto del 7 luglio 1883.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?2922 |titolo= Catania (provincia) |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 3 giugno 2023 }}</ref>
{{citazione|[[Inquartato]]: il 1° di Catania (d'azzurro, all'elefante d'oro, passante); il 2° di Caltagirone (d'argento, alla croce di rosso); il 3° di Nicosia (di rosso, alla croce d'argento); il 4° di Acireale (d'azzurro, al castello torricellato di due pezzi, la torricella a destra cimata da un pennone bifido, quella a sinistra da un leone nascente, il tutto d'oro). Ornamenti esteriori da Provincia.}}
Lo scudo riuniva gli stemmi dei capoluoghi dei circondari originari, compreso Nicosia, ceduto nel 1927 alla provincia di Enna.
== Comuni ==
{{vedi anche|Armoriale dei comuni della provincia di Catania}}
La Provincia Regionale di Catania, alla data sua soppressione, era costituita dai seguenti comuni:
{{Div col|cols=3|small=no}}
* [[Aci Bonaccorsi]]
* [[Aci Castello]]
* [[Aci Catena]]
* [[Aci Sant'Antonio]]
* [[Acireale]]
* [[Adrano]]
* [[Belpasso]]
* [[Biancavilla]]
* [[Bronte]]
* [[Calatabiano]]
* [[Caltagirone]]
* [[Camporotondo Etneo]]
* [[Castel di Iudica]]
* [[Castiglione di Sicilia]]
* [[Catania]]
* [[Fiumefreddo di Sicilia]]
* [[Giarre]]
* [[Grammichele]]
* [[Gravina di Catania]]
* [[Licodia Eubea]]
* [[Linguaglossa]]
* [[Maletto]]
* [[Maniace]]
* [[Mascali]]
* [[Mascalucia]]
* [[Mazzarrone]]
* [[Militello in Val di Catania]]
* [[Milo (Italia)|Milo]]
* [[Mineo (Italia)|Mineo]]
* [[Mirabella Imbaccari]]
* [[Misterbianco]]
* [[Motta Sant'Anastasia]]
* [[Nicolosi]]
* [[Palagonia]]
* [[Paternò]]
* [[Pedara]]
* [[Piedimonte Etneo]]
* [[Raddusa]]
* [[Ragalna]]
* [[Ramacca]]
* [[Randazzo]]
* [[Riposto]]
* [[San Cono (Italia)|San Cono]]
* [[San Giovanni la Punta]]
* [[San Gregorio di Catania]]
* [[San Michele di Ganzaria]]
* [[San Pietro Clarenza]]
* [[Sant'Agata li Battiati]]
* [[Sant'Alfio (Italia)|Sant'Alfio]]
* [[Santa Maria di Licodia]]
* [[Santa Venerina]]
* [[Scordia]]
* [[Trecastagni]]
* [[Tremestieri Etneo]]
* [[Valverde (Sicilia)|Valverde]]
* [[Viagrande]]
* [[Vizzini]]
* [[Zafferana Etnea]]
{{Div col end}}
== Amministrazione ==
=== Presidenti della provincia di Catania ===
{{Vedi anche|Presidenti della Provincia di Catania}}
[[File:Provincia di Catania-Gonfalone.png|thumb|upright=0.7|Il gonfalone dell'ex provincia.]]
Con l'[[unità d'Italia]] la provincia di Catania, come tutte le province italiane, fu affidata a un [[prefetto]]. Solo dal [[1889]] il presidente della [[deputazione provinciale]] fu scelto dal [[Consiglio provinciale]], che era un organismo distinto: elenchi che mischino i due organi sono totalmente erronei.
Dal
{{ComuniAmminPrecTitolo|cariche=Presidente}}
{{ProvinciaAmminPrec |9 dicembre [[1943]]|18 ottobre [[1946]]|Roberto Giuffrida| - | Delegato Regionale |<ref name=presidenti>{{Cita web|url=https://www.cittametropolitana.ct.it/la_provincia/I_Presidenti_dell_Amministrazione_Provinciale.aspx|titolo=I Presidenti dell'Amministrazione Provinciale|accesso=|dataarchivio=28 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201128113342/https://www.cittametropolitana.ct.it/la_provincia/I_Presidenti_dell_Amministrazione_Provinciale.aspx|urlmorto=sì}}</ref>}}
{{ProvinciaAmminPrec |19 ottobre [[1946]]|28 maggio [[1947]]| [[Umberto Mondio]] | - |Commissario Prefettizio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |29 maggio [[1947]]|18 giugno [[1947]]| Salvatore Ferro | - |Commissario Prefettizio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |19 giugno [[1947]]|3 agosto [[1947]]| Carlo Amico | - | - |<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |4 agosto [[1947]]|3 settembre [[1947]]|Carlo Amico | - |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |4 settembre [[1947]]|17 giugno [[1957]]| Carlo Amico | - |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |18 giugno [[1957]]|8 aprile [[1958]]|[[Salvatore Papale]]| [[Democrazia Cristiana]] |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |9 aprile [[1958]]|5 dicembre [[1958]]|[[Antonino Drago]]| [[Democrazia Cristiana]] |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |6 dicembre [[1958]]|15 ottobre [[1961]]|[[Orazio Condorelli]]|[[Democrazia Cristiana]] |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |16 ottobre [[1961]]|7 marzo [[1962]]|[[Antonino Drago]]|[[Democrazia Cristiana]] |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |8 marzo [[1962]]|22 ottobre [[1964]]|[[Antonino Drago]]|[[Democrazia Cristiana]] |Delegato Regionale Provvisorio|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |23 ottobre [[1964]]|22 dicembre [[1964]]|[[Armando Palazzo]]| - |Assessore Anziano Reggente|<ref name=presidenti/>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
Nel [[1964]] il governo regionale siciliano decise di creare un consiglio di secondo grado dei liberi consorzi scelti dai consiglieri comunali, e nel [[1970]] si arrivò alla restaurazione della vita democratica nelle province convocando per la prima volta le elezioni, omologandosi al resto d'Italia.
{{ComuniAmminPrecTitolo|cariche=Presidente}}
{{ProvinciaAmminPrec |23 dicembre [[1964]] |25 gennaio [[1972]]|[[Nicolò Nicoletti]]| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |26 gennaio [[1972]]|13 maggio [[1973]]|[[Antonino Torrisi]]| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |14 maggio [[1973]] |6 novembre [[1973]]|[[Vincenzo Auteri]]|- |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |7 novembre [[1973]]|5 agosto [[1975]]|[[Nicolò Nicoletti]]| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/><ref name=interno>{{cita web|url=http://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletStoriaEnteP1|titolo=Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali|accesso=16 aprile 2018}}</ref>}}
{{ProvinciaAmminPrec |6 agosto [[1975]] | 2 agosto [[1976]]|[[Stefano Scandura]]| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/><ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |3 agosto [[1976]] | 28 giugno [[1982]]|[[Giacomo Sciuto]]|[[Democrazia Cristiana]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/><ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |29 giugno [[1982]]|3 giugno [[1984]]|[[Salvatore Distefano]]|[[Democrazia Cristiana]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/><ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |4 giugno [[1984]]|5 marzo [[1986]]|[[Antonio Torrisi]]|[[Democrazia Cristiana]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/><ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
Durante il mandato di [[Antonio Torrisi]] (1984-1986), la Provincia cambiò nome in Provincia Regionale con un'operazione puramente lessicale.
{{ComuniAmminPrecTitolo|cariche=Presidente}}
{{ProvinciaAmminPrec |2 febbraio [[1987]]|27 marzo [[1987]]|Alfredo Bernardini| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |28 marzo [[1987]]|6 novembre [[1987]]|Onofrio Zaccone| - |Commissario Regionale|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |27 novembre [[1987]]|11 giugno [[1989]]|Alfredo Bernardini| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |12 giugno [[1989]]|9 ottobre [[1991]]|[[Giulio Sascia Tignino]]| [[Partito Socialista Italiano]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |10 ottobre [[1991]]|20 novembre [[1991]]|Diego Di Gloria| [[Democrazia Cristiana]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |21 novembre [[1991]]|16 marzo [[1993]]|Carmelo Rapisarda| - |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |17 marzo [[1993]]|10 agosto [[1993]]|Francesco Altamore| [[Partito Socialista Italiano]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]|<ref name=presidenti/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |11 agosto [[1993]]|18 febbraio [[1994]]|Antonino Pennisi| - |Commissario Regionale|<ref name=presidenti/>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
Ben più significativa fu la riforma del [[1994]] che portò all'elezione diretta del Presidente della Provincia:
{{ComuniAmminPrecTitolo|cariche=Presidente}}
{{ProvinciaAmminPrec |19 febbraio [[1994]]|2 giugno [[2003]]|[[Nello Musumeci]]|[[Alleanza Nazionale]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]<br/>eletto a suffragio popolare|<ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |3 giugno [[2003]]|12 febbraio [[2008]]|[[Raffaele Lombardo]]|[[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]<br/>eletto a suffragio popolare|<ref name=interno/><ref>diventa presidente della Sicilia</ref>}}
{{ProvinciaAmminPrec |13 febbraio [[2008]]|27 Febbraio [[2008]]|Gioacchino Ferlito|- |Assessore anziano|<ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |28 febbraio [[2008]]|17 giugno [[2008]]|Rodolfo Casarubea|- |Commissario Straordinario<br/> nominato con Decreto Regionale|<ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |16 giugno [[2008]]|11 novembre [[2012]]|[[Giuseppe Castiglione (politico)|Giuseppe Castiglione]]|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] |[[Presidente della Provincia|Presidente]]<br/>eletto a suffragio popolare|<ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |05 novembre [[2012]]|11 novembre [[2012]]|Michelangelo Lo Monaco|- |Commissario Straordinario<br/> nominato con Decreto Regionale|<ref name=interno/>}}
{{ProvinciaAmminPrec |12 novembre [[2012]]| 31 dicembre [[2013]]|Antonella Liotta| - |Commissario Straordinario|<ref>{{cita news|autore=|url=https://www.cittametropolitana.ct.it/informazioni/ComunicatiStampa/default.aspx?45*17159*0*1|titolo=Nominato il nuovo commissario straordinario|pubblicazione=|data=12 novembre 2012|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|autore=|url=https://www.cittametropolitana.ct.it/informazioni/ComunicatiStampa/default.aspx?45*17286*0*0|titolo=Il presidente della Regione decreta la scadenza naturale del Consiglio provinciale. I poteri assegnati all'attuale commissario straordinario Antonella Liotta|pubblicazione=|data=20 giugno 2013|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=|urlmorto=sì}}</ref>}}
{{ProvinciaAmminPrec |3 gennaio [[2014]]| [[2014]]|Giuseppe Romano| - |Commissario Straordinario|<ref>{{cita news|autore=|url=https://livesicilia.it/2014/01/03/provincia-si-e-insediato-il-nuovo-commissario-romano/?refresh_ce|titolo=Provincia, si è insediato il nuovo commissario Romano|data=3 gennaio 2014|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=}}</ref><ref>{{cita news|autore=|url=https://catania.gds.it/articoli/archivio/2014/01/03/catania-giuseppe-romano-commissario-alla-provincia-312072-8ed4e98e-738c-45f1-8c31-40d85b990d11/|titolo=Catania, Giuseppe Romano commissario alla Provincia|data=3 gennaio 2014|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=}}</ref>}}
{{ProvinciaAmminPrec |4 novembre [[2014]]| [[2015]]|Sergio Azzarello| - |Commissario ad acta|<ref>{{cita news|autore=|url=https://www.gazzettinonline.it/2014/11/04/provincia-regionale-catania-si-insedia-nuovo-commissario_17241.html|titolo=Provincia regionale Catania: si insedia nuovo commissario|data=4 novembre 2014|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
Il 28 marzo [[2014]] fu disposta la soppressione delle nove Provincie Regionali, sostituite da "Liberi Consorzi Comunali ", in seguito all'entrata in vigore della legge approvata dall'Assemblea Regionale Siciliana il 12 marzo 2014.<ref>{{cita web|url=http://www.urps.it/attivita-urps/file-pdf-per-attivita-urps/legge_24-3-2014_n._8_istituzione_liberi_consorzi_e_citt%C3%A0_metropolitane.pdf|titolo=dalla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana|accesso=18 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305101859/http://www.urps.it/attivita-urps/file-pdf-per-attivita-urps/legge_24-3-2014_n._8_istituzione_liberi_consorzi_e_citt%C3%A0_metropolitane.pdf|dataarchivio=5 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref> Un'ulteriore legge regionale avrebbe disciplinato compiti e funzioni di questi nuovi Enti, mentre ogni Provincia è stata, nel frattempo, retta da un Commissario straordinario nominato dalla giunta regionale.<ref>[http://www.ansa.it/sicilia/notizie/entilocali/2014/03/26/Cosa-cambia-con-i-Liberi-Consorzi-Comunali_5ae164d8-4c16-464a-bb4b-f6df9e23e377.html Cosa cambia con i Liberi Consorzi Comunali - Sicilia - ANSA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Dal 2015 l'ente è stato definitivamente sostituito dalla [[Città metropolitana di Catania|Città Metropolitana di Catania]], in base alla L.R. 15 del 4 agosto 2015.
{{ComuniAmminPrecTitolo|cariche=Presidente}}
{{ProvinciaAmminPrec |3 dicembre [[2014]]|8 aprile [[2015]]|Giuseppe Romano| - |Commissario Straordinario|<ref>{{cita news|autore=|url=https://sudpress.it/destinazione-news?post=57390|titolo=Alla Provincia di Catania torna Romano commissario. Ma la nomina è contro legge|data=29 novembre 2014|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=}}</ref><ref>{{cita news|autore=|url=https://public.cittametropolitana.ct.it/amministrazione-trasparente/d_commissario.asp?id=55|titolo=Commissario Straordinario|data=3 dicembre 2014|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=}}</ref><ref>{{cita news|autore=|url=https://www.comune.catania.it/informazioni/cstampa/default.aspx?cs=36544|titolo=Bianco saluta commissario Provincia Romano|data=9 aprile 2015|accesso=21 novembre 2020|lingua=|formato=}}</ref>}}
{{ProvinciaAmminPrec |27 aprile [[2015]]| 10 gennaio [[2016]]|Paola Gargano| - |Commissario Straordinario|<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.cittametropolitana.ct.it/la_provincia/organi_di_governo.aspx|titolo=Il Commissario Straordinario: D.ssa Paola Gargano|pubblicazione= |data=11 gennaio 2016|accesso=21 novembre 2020|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150929071740/http://www.cittametropolitana.ct.it/la_provincia/organi_di_governo.aspx|urlmorto=sì |dataarchivio=29 settembre 2015|lingua=|formato=}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=[[Giuseppe Giarrizzo]] |titolo=Catania |città=Bari-Roma |editore=[[Editori Laterza]] |anno=1986 |isbn=88-420-2786-3}}
* {{Cita libro |autore=[[Moses I. Finley]] |titolo=Storia della Sicilia antica |città=Bari-Roma |editore=Editori Laterza |anno=1979 |sbn=RAV0056446}}
* {{Cita libro |autore=Jean Huri |titolo=Storia della Sicilia |città=San Giovanni La Punta (Catania) |editore=Brancato Editore |anno=2006 |isbn=88-8031-078-X}}
* {{Cita libro |autore=[[Santi Correnti]] |titolo=Breve storia della Sicilia |città=Roma |editore=[[Tascabili Economici Newton|T.e. Newton]] |anno=2002 |isbn=88-7983-511-4}}
* {{Cita libro |autore=Salvatore Arcidiacono |titolo=Guida naturalistica della provincia di Catania |città=Catania |editore=Giuseppe Maimone Editore |anno=2003 |isbn=88-7751-201-6}}
* {{Cita libro |autore=Aa.Vv. |titolo=Catania e provincia. Le città barocche, il Mar Jonio, l'Etna e le aree naturali |città=Milano |editore=[[Touring Club Italiano]] |anno=2000 |isbn=88-365-1586-X}}
* {{Cita libro |autore=Aa.Vv. |titolo=Guida di Catania e provincia |città=Catania |editore=Giuseppe Maimone Editore |anno=1994 |isbn=88-7751-082-X}}
* {{Cita libro |autore=Elisa Bonacini |titolo=Il territorio calatino nella Sicilia imperiale e tardoromana |collana=British Archeological Reports, International Series BAR S1694 |città=Oxford |editore=Archaeopress |anno=2007 |isbn=978-1-4073-0136-5}}
* {{Cita libro |autore=Attilio L. Vinci |titolo=Magica Sicilia |città=Alcamo (Trapani) |editore=Campo Editore |anno=2018 |isbn=978-88-943699-1-5}}
== Voci correlate ==
* [[Ferrovia Circumetnea]]
* [[Società Vittorio Emanuele]]
* [[Provincia di Catania (Regno delle Due Sicilie)]]
* [[Presidenti della Provincia di Catania]]
* [[Distretto Taormina-Etna]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://www.apt.catania.it | 2 = Azienda Provinciale Turismo | accesso = 27 marzo 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110722025736/http://www.apt.catania.it/ | dataarchivio = 22 luglio 2011 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.provincia.ct.it/|Home page ufficiale della Provincia di Catania}}
* {{cita web|http://www.regione.sicilia.it/turismo/web_turismo/sicilia/it/localita/provincia_ct.htm|Provincia di Catania (informazioni turistiche dal sito ufficiale della Regione Siciliana)}}
* {{cita web | 1 = http://www.provincia.catania.it/servizi/sportelli_informativi/musei_e_biblioteche_-_archivio_storico/archivio_storico/ | 2 = Archivio Storico Virtuale della Provincia Regionale di Catania | accesso = 30 luglio 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140808045740/http://www.provincia.catania.it/servizi/sportelli_informativi/musei_e_biblioteche_-_archivio_storico/archivio_storico/ | dataarchivio = 8 agosto 2014 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.provincia.catania.it/il_territorio/musei/ | 2 = La Rete Museale della Provincia Regionale di Catania | accesso = 30 luglio 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141026154840/http://www.provincia.catania.it/il_territorio/musei/ | dataarchivio = 26 ottobre 2014 | urlmorto = sì }}
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Sicilia}}
[[Categoria:Provincia di Catania| ]]
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