Libro: differenze tra le versioni
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In [[lingua inglese|inglese]], la parola "book" proviene dall'[[antico inglese]] "bōc" che a sua volta si origina dalla radice [[Lingue germaniche|germanica]] "*bōk-", [[Parole imparentate|parola imparentata]] con "beech" (''[[Fagus|faggio]]'').<ref>{{Cita web|url=http://dictionary.reference.com/browse/book |titolo=Book |editore=Dictionary.com |data= |accesso=5 giugno 2012}}</ref><!-- lasciare il termine inglese interlinkato a en:wiki --> Similmente, nelle [[lingue slave]] (per es., [[lingua russa|russo]], [[lingua bulgara|bulgaro]]) "буква" (bukva—"lettera") è imparentata con "beech". In russo ed in [[lingua serba|serbo]], altra lingua slava, le parole "букварь" (bukvar') e "буквар" (bukvar), si riferiscono rispettivamente ai libri di testo scolastici che assistono gli alunni di [[scuola elementare]] nell'apprendimento delle tecniche di [[lettura]] e [[scrittura]]. Se ne deduce che le prime scritture delle [[lingue indoeuropee]] possano esser state intagliate su legno di faggio.<ref>[https://web.archive.org/web/20081103044850/http://www.northvegr.org/holy/b.php Northvegr - Holy Language Lexicon: B] archiviato 03/11/2008 dall'[http://www.northvegr.org/holy/b.php originale] {{en}}</ref> In maniera analoga, la parola [[lingua latina|latina]] ''[[codex]]/[[codice (filologia)|codice]]'', col significato di libro nel senso moderno (rilegato e con [[Pagina (carta)|pagine]] separate), originalmente significava "blocco di legno".
== Storia
[[File:European Output of Books 500–1800.png|miniatura|Livelli di produzione libraria europea dal [[500]] al [[1800]]. L'evento chiave fu l'invenzione della [[stampa a caratteri mobili]] di [[Johannes Gutenberg|Gutenberg]] nel [[XV secolo]].]]
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Il mondo islamico medievale utilizzò anche un metodo di riproduzione di copie affidabili in grandi quantità noto come "[[Correttore di bozze|lettura di controllo]]", in contrasto con il metodo tradizionale dello scriba che, da solo, produceva una copia unica di un manoscritto unico. Col metodo di controllo, solo "gli autori potevano autorizzare le copie, e questo veniva fatto in riunioni pubbliche, in cui il copista leggeva il testo ad alta voce in presenza dell'autore, il quale poi la certificava come precisa".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Edmund Burke|titolo=Islam at the Center: Technological Complexes and the Roots of Modernity|rivista=[[Journal of World History]]|volume=20|numero=2|data=giugno 2009|editore=[[University of Hawaii]] Press|doi=10.1353/jwh.0.0045|pp=165–186 [43] |issn=1045-6007 }}</ref> Con questo sistema di lettura controllata, "un autore poteva produrre una dozzina o più copie di una data lettura e, con due o più letture, più di cento copie di un singolo libro potevano essere facilmente prodotte."<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Edmund Burke|titolo=Islam at the Center: Technological Complexes and the Roots of Modernity|rivista=[[Journal of World History]]|volume=20|numero=2|data=giugno 2009|editore=[[University of Hawaii Press]]|doi=10.1353/jwh.0.0045|pp=165–186 [44]}}</ref>
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In [[xilografia]], un'immagine a [[bassorilievo]] di una [[pagina (carta)|pagina]] intera veniva intagliata su tavolette di legno, inchiostrata e usata per stampare le copie di quella pagina. Questo metodo ebbe origine in [[Cina]], durante la [[Dinastia Han]] (prima del 220 a.C.), per [[stampa]]re su [[tessile|tessili]] e successivamente su [[carta]], e fu largamente usato in tutta l'[[Asia orientale]]. Il libro più antico stampato con questo sistema è il ''[[Sutra del Diamante]]'' (868 d.C.).
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