Locarno: differenze tra le versioni

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Una sequela di disgrazie determinerà l'epoca successiva. Sintetizza nel 1797 il commissario [[Berna|bernese]] [[Karl Viktor von Bonstetten]]: «''In tutt'[[Italia]] non c'è forse terra così generosa abitata da gente misera come quella dei villaggi lungo il [[Ticino (fiume)|Ticino]]''»; e dolendosi per l'isolamento del capoluogo, dove «''s'ingrassano frati e si costruiscono chiese''» senza curarsi della mefitica aria del [[delta fluviale|delta]], lo descrive «''affondato in superstizioni e paludi''»<ref>von Bonstetten, 1984</ref>. Il 22 giugno 1754 a [[Veddasca|Biegno]] in val [[Veddasca]] venne firmato il regolamento per i confini del baliaggio di Locarno con lo Stato di Milano.
 
Un'aria che, finalmente, si muoverà non poco sulla scia dei fermenti rivoluzionari e [[reazionario|reazionari]] successivi all'ingresso trionfale in [[Milano]], il 15 maggio del [[1796]], di [[Napoleone Bonaparte]]. Due anni dopo, le autorità locarnesi dichiarano l'indipendenza e l'appartenenza alla [[Svizzera]]. Il generale [[Guillaume Marie-Anne Brune]]|Guillaume ([[1763]]-[[1815Brune]]), comandante delle truppe francesi in Svizzera, propone la creazione di un [[Cantoni della Svizzera|Cantone]] con Locarno capitale. Con l'[[Atto di Mediazione]] napoleonico del [[1803]] nasce in effetti la [[Repubblica]] del [[Canton Ticino]] e il borgo si proclama città.
 
E [[capitale (città)|capitale]] [[Canton Ticino|cantonale]], seppur transitoria, Locarno lo sarà dal 1821 al 1827; il governo ebbe sede nel convento di San Francesco, mentre gli uffici amministrativi si trovavano al castello. Governo e parlamento torneranno in città tra il 1839 e il 1845, tra il 1857 e il 1863 e, infine, tra il 1875 e il 1881, secondo uno schema di rotazione a turni di sei anni fissato dalla [[Costituzione]] cantonale del 1814. Allo scopo, tra il 1837 e il 1838, venne edificato su progetto dell'architetto [[Giuseppe Pioda]] (1810-1856) il palazzo, attualmente della Società Elettrica Sopracenerina, che domina con la sua mole il lato sud di Piazza Grande<ref>Motta, 1991, 57.</ref>.