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[[File:F07 0054.Ma.JPG|thumb|Bisonte scolpito in corno di renna, {{M|13000}} a.C. circa]]
[[File:Auerochsen.jpg|thumb|Il ''Combattimento di bisonti'' di August Gaul a [[Königsberg]] (1912), oggi simbolo di [[Kaliningrad]], qui erroneamente denominati uri (''Auerochsen'')]]
IIl bisontibisonte europeieuropeo compaionocompare frequentemente nell'arte del [[Paleolitico superiore]], assiemeinsieme a mammut, cavalli selvatici e leoni. UnaTra dellele opere più significative vi è una piccola scultura frammentaria di un bisonte, realizzata in avorio di mammut. Questa scultura, lunga 7,2 cm e alta 5,25 cm, fu scoperta nel 1931 durante scavi archeologici nella grotta di Vogelherd ([[Alpi sveve]]). RisaleQuesta scultura, lunga 7,2 cm e alta 5,25 cm, risale al periodo [[Aurignaziano]] ed è attualmenteoggi esposta al Museum Alte Kulturen presso il castello di Hohentübingen.<ref>{{cita pubblicazione | autore=Gerhard Bosinski | titolo=Die Kunst der Eiszeit in Deutschland und in der Schweiz | rivista=Kataloge Vor- und Frühgeschichtlicher Altertümer | numero=20 | città=Bonn | anno=1982 | p=12 | lingua=de}}</ref> Un'altra rappresentazione, importante è una semi-scultura di bisonte, provieneproveniente dalla Geißenklösterle, vicino a [[Blaubeuren]], e risalerisalente anch'essa al primo Paleolitico superiore. Incisioni raffigurantidi bisonti sonosi statetrovano trovateanche in siti del [[Magdaleniano]]. Tra queste, degnatra di nota ècui una scena diraffigurante tre bisonti, di cui due in posizione di combattimento, incisa su una costola di cavallo lunga 33 cm, scoperta nella grotta di Pekárna, nei pressi di [[Brno]].<ref>{{cita libro | autore=Hansjürgen Müller-Beck e Gerd Albrecht | titolo=Die Anfänge der Kunst vor 30000 Jahren | città=Stoccarda | anno=1987 | pp=34 e 118 | lingua=de}}</ref>
 
I bisonti europei sono frequentemente rappresentati nellNell'arte rupestre dell'Europa sud-occidentale, i bisonti europei sono particolarmente rappresentati. Tra circaSu 1660 dipinti rupestri analizzati, ben il 17,5% raffigura bisonti.<ref>{{cita libro | autore=Michel Lorblanchet | titolo=Höhlenmalerei. Ein Handbuch | città=Sigmaringen | anno=1997 | p=58 | lingua=de}}</ref> Alcune delle più antiche e realistiche rappresentazioni provengonosi dallatrovano nella [[grotta Chauvet]], risalenti a circa {{M|32000}} anni fa, durante il periodo Aurignaziano.<ref>{{cita libro | autore=Jean Marie Chaucet, Éliette Brunel Deschamps e Christian Hillaire | titolo=Grotte Chauvet bei Vallon-Pont-d'Arc | città=Sigmaringen | anno=1995 | pp=1-110 | lingua=de}}</ref> NelleTra le pitture rupestri di circa {{M|15000}} anni fa, i bisonti sono, frequentemente raffigurati accanto ai cavalli selvatici, tra gli animali più frequentemente raffigurati.<ref>Nigge ''et al.'', p. 33.</ref> TraLe le opererappresentazioni più celebri ci sonoincludono i dipinti della [[Grotta di Altamira]] in Spagna e delle grotte nel Dipartimento della [[Dordogna]] in Francia sud-occidentale. Un esempio eccezionalestraordinario è una scultura in corno di renna, scoperta nel 1910 nella [[Abri de la Madeleine|Grotta La Madeleine]]., Questa raffigurazioneche mostra un bisonte con il capo girato all'indietro nell'atto di leccarsi il fianco.
 
IlDal punto di vista storico, il bisonte europeo era già estinto nella regione mediterranea prima dell'inizio della storia scritta, ma rimaseera noto ai Greci e ai Romani grazie alla sua presenza in [[Tracia]] e in [[Germania Magna|Germania]]. A partire dal 27 a.C., vennefu portato a Roma per gli [[Venationes|spettacoli di caccia]] negli anfiteatri.<ref>Gottschalk, p. 59.</ref> Tuttavia, [[Plinio il Vecchio]] lo descriveva il bisonte come un bovino con una criniera simile a quella di un cavallo e con corna così corte da risultareessere inutili in combattimento. SecondoEgli Plinio,narrava che il bisonte fuggiva, di fronte al pericolo, fuggiva lasciando dietro di sé una scia di escrementi caustici che, secondo lui, bruciavano la pelle di chiunque li toccasse.<ref>{{cita web | autore=Plinio il Vecchio | titolo=''[[Naturalis historia]]'' | capitolo=8,16 | url=http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.02.0137%3Abook%3D8%3Achapter%3D16}}</ref>
 
NellaNel letteratura medievaleMedioevo, il bisonte europeo viene menzionato occasionalmente nella letteratura. Nella ''[[La canzone dei Nibelunghi|Canzone dei Nibelunghi]]'', per esempio, il suono della voce di [[Teodorico di Verona]] vieneè paragonato al suono del corno di un bisonte., Inoltre,e si racconta che [[Sigfrido]], durante una caccia, uccise un bisonte insieme a quattro uri e un alce.<ref>Gottschalk, p. 56.</ref> Durante il tardo Medioevo e la prima età moderna, la distinzione tra uri e bisonti non era sempre chiara. Con la progressiva scomparsa degli uri, il loro nome fuveniva spesso utilizzato ancheusato per indicare anche i bisonti, creando confusione terminologica. Il primo esempioriferimento certo di un'opera letteraria che fa riferimento al bisonte nella letteratura polacca è contenuto in un poema anonimo del XVI secolo, scritto su commissione per [[Papa Leone X]]. Tuttavia, in questo testo il bisonte viene erroneamente descritto come un uro.<ref name="Go83"/> Fu solo nel XIX secolo, con lo sviluppo della [[zoologia]] moderna, che in tedesco e in altre lingue europee si iniziò a distinguere chiaramente tra le due specie in tedesco e in altre lingue europee.
 
Il bisonte europeo occupa un posto più rilevante nella letteratura e nell'arte polacca rispetto a quella di lingua tedesca. Mentre nelle opere in lingua tedesca il bisonte compare principalmente in racconti di caccia dell'età moderna, nella cultura polacca il bisonteesso haassume un significato simbolico più profondo. Nel 1834, il ''[[Pan Tadeusz]]'', il poema epico nazionale polacco di [[Adam Mickiewicz]], menziona il bisonte in diversi versi.<ref name="Go83"/> Anche artisti polacchi del XIX secolo, come [[Juliusz Kossak]] e [[Michał Elwiro Andriolli]], hanno spesso raffigurato il bisonte nei loro dipinti.<ref name="Go83"/> In Polonia sono presenti numerosi monumenti e sculture che commemorano le cacce dei sovrani polacchi e russi, riflettendo l'importanza culturale e storica dell'animale. Analogamente, anche in Germania, si trovano rappresentazioni artistiche dedicate al bisonte, soprattuttoin particolare durante il periodo del [[Nazionalsocialismo]]. Il ''Reichsjägermeister'' [[Hermann Göring]], appassionato di caccia, commissionò diverse opere che ritraevano il bisonte. Tra queste, spicca la statua di Ernst Gorsemann, situata nel Rhododendronpark di Brema,<ref>{{cita pubblicazione | autore=Kai Artinger | titolo="Germanisches Waldrind" und Rhododrendren. Die Geschichte von Bremens bekanntester Freiplastik und des Rhododendronparks im Nationalsozialismus | rivista=Arbeiterbewegung und Sozialgeschichte | volume=26 | città=Brema | anno=2012 | pp=49-78 | lingua=de}}</ref> e il rilievo di Max Esser, collocato nei pressi della Schorfheide, una delle riserve di caccia preferite di Göring.<ref>Gottschalk, p. 84-86.</ref>
 
=== Erhaltungsmaßnahmen ===