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[[File:Italia 1861-it.svg|thumb|float|left|220x220px|L'Italia prima della terza guerra di Indipendenza: in azzurro il Regno d'Italia, in viola lo Stato Pontificio, in verde il Veneto austriaco, in blu le regioni passate alla Francia nel 1860.]]
Nel [[1866]] scoppia la [[Terza guerra d'indipendenza italiana|terza guerra d'indipendenza]], combattuta contro l'[[Impero austriaco]] dal 20 giugno al 12 agosto, fronte meridionale della più ampia [[guerra austro-prussiana]]. Il Caranti chiede al generale La Marmora di poter organizzare un corpo di guardie forestali dipendente dal suo ufficio, con le quali andare a combattere in [[Trentino]]. Al diniego torna a collaborare col generale Turr, che nello stesso periodo preme per l'organizzazione di una spedizione militare nella [[Balcani|penisola balcanica]], dove le truppe italiane avrebbero trovato l'appoggio di serbi, rumeni e patrioti ungheresi anti-austriaci. Su indicazione di Turr Caranti viene nominato responsabile amministrativo dell'impresa, che ha ottenuto un finanziamento di 500.000 lire versate alla [[legazione]] italiana di [[Costantinopoli]]. Col supporto di opportune [[commenda|lettere commendatizie]] effettua un lungo viaggio che lo porta a [[Belgrado]], e a [[Bucarest]], dove convince i governi [[Serbia|serbo]] e [[Romania|rumeno]] ad appoggiare l'impresa anti-austriaca anche allo scopo di ottenere la neutralità dell'[[Impero Ottomano]], sul cui territorio grava una parte del conflitto.
[[File:Telegramma garibaldi Obbedisco.jpg|thumb|float|right|250x250px|La minuta del telegramma di Garibaldi con il quale rispose all'ordine di lasciare il Tirolo: «Obbedisco».]]
[[File:Einzug Vittorio Emanuels in Venedig 1.jpg|thumb|float|right|250x250px|L’entrata di Vittorio Emanuele II a Venezia avvenuta il 7 novembre 1866 in un quadro dell’epoca.]]
L’armistizio di Cormons, cui segue il [[Trattato di Vienna]] e il passaggio del [[Veneto]] all'Italia sorprende il Caranti a [[Berlino]], dove sta trattando con [[Bismarck]] per l'invio di armamenti nei Balcani, e pone fine all'impresa prima ancora di cominciarla.
{{Citazione|Considerazioni politiche esigono imperiosamente la conclusione dell’armistizio, per il quale si richiede che tutte le nostre forze si ritirino dal Tirolo. D’ordine del Re, ella disporrà quindi in modo, che per le ore 4 antimeridiane di posdomani 11 agosto, le truppe da lei dipendenti abbiano ripassato le frontiere del Tirolo. Il generale Medici ha da parte sua cominciato il movimento. Voglia accusarmi ricevuta del presente dispaccio.|Alfonso La Marmora, ''Telegramma a Giuseppe Garibaldi del 9 agosto 1866''.}}
{{Citazione|Ho ricevuto il dispaccio N. 1073. Obbedisco.|Giuseppe Garibaldi, ''Telegramma ad Alfonso La Marmora del 9 agosto 1866''}}
== Note ==
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