Mercè Rodoreda: differenze tra le versioni
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Figura di primo piano della [[letteratura]] catalana del [[secolo XX]],<ref name=":0">{{Cita|Arnau 2003}}</ref> le sue opere sono state tradotte in più di 30 [[Lingua (linguistica)|lingue]].<ref group="Note">[[Lingua araba|arabo]], [[Dialetto aranese|aranese]], [[Lingua basca|basco]], [[Lingua bulgara|bulgaro]], [[Lingua ceca|ceco]], [[Lingua cinese|cinese]], [[Lingua croata|croato]], [[Lingua danese|danese]], [[Lingua ebraica|ebraico]], [[lingua estone|estone]], [[Lingua finlandese|finlandese]], [[Lingua francese|francese]], [[Lingua galiziana|galiziano]], [[Lingua giapponese|giapponese]], [[Lingua greca moderna|greco]], [[Lingua hindi|hindi]], [[Lingua inglese|inglese]], [[Lingua islandese|islandese]], [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua lituana|lituano]], [[Lingua norvegese|norvegese]], [[Lingua olandese|olandese]], [[Lingua polacca|polacco]], [[Lingua portoghese|portoghese]], [[Lingua romena|romeno]], [[Lingua russa|russo]], [[Lingua sarda|sardo]], [[Lingua serba|serbo]], [[Lingua slovacca|slovacco]], [[Lingua slovena|sloveno]], [[Lingua spagnola|spagnolo]], [[Lingua svedese|svedese]], [[Lingua tedesca|tedesco]], [[Lingua ungherese|ungherese]], [[Lingua vietnamita|vietnamita]]</ref><ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/traduccions.php|titolo=Traducciones|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|editore=|data=|lingua=es|accesso=28 aprile 2016}}</ref>
La sua produzione comprende tutti i generi letterari;<ref>{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/diversitat-autora.php|titolo=Diversidad de la autora|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|accesso=13 ottobre 2016}}</ref> Rodoreda coltivò sia la [[poesia]] che il [[teatro]] e il [[racconto]], sebbene si distingua maggiormente nel [[romanzo]]. Un altro aspetto fu scoperto postumo, la [[pittura]], che era rimasta in secondo piano per l'importanza che Rodoreda dava alla propria scrittura:{{Citazione|Scrivo perché mi piace scrivere. Se non sembrasse esagerato direi che scrivo per piacere a me stessa. Se per caso quello che scrivo piace agli altri, tanto meglio. Ma forse è qualcosa di più profondo. Forse scrivo per affermarmi. Per sentire che sono... E finisco qui. Ho parlato di me e di cose essenziali della mia vita, con una certa mancanza di misura. E l'eccesso mi ha sempre fatto molta paura.<ref>{{Cita|Rodoreda 1992|p. 27}}</ref>|Mercè Rodoreda, Prologo di ''Lo specchio rotto''.|lingua=}}
==Biografia==
=== Infanzia (1908-1921) ===
Mercè Rodoreda nacque il [[10 ottobre]] [[1908]] in una piccola casa con giardino di via San Antonio, ora via Manuel Angelon, nel quartiere di San Gervasio de Cassolas, [[Barcellona]]. Fu figlia unica di Andreu Rodoreda Sallent e Montserrat Gurguí Guàrdia; entrambi erano grandi amanti della [[letteratura]] e del [[teatro]] e parteciparono a lezioni di [[Arte drammatica|recitazione]] impartite da [[Adrià Gual]]<ref name=":5">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1908-1921.php|titolo=Cronologia 1908-1921|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=cat|accesso=11 ottobre 2016}}</ref><ref name=":2">{{Cita|Massip 2007}}</ref> nella ''Scuola di Arti Drammatiche'', divenuta in seguito Istituto del Teatro. Sua madre nutriva anche un grande interesse per la [[musica]].<ref name=":5" />
Rodoreda frequentò solo due anni di scuola primaria, dal [[1915]] al 1917, e in due diverse scuole: il Col·legi de Lourdes nel quartiere di Sarrià, ed un altra più vicino a casa, in via Pàdua, all'altezza di via Vallirana, a Barcellona. Il nonno materno, Pere Gurguí, era un ammiratore di [[Jacint Verdaguer]], del quale era anche amico, ed aveva collaborato come redattore nelle riviste ''La Renaixensa'' e ''L'Arc de Sant Martí.''<ref name=":5" /><ref name=":8">{{Cita libro|autore=Arnau, Carme|titolo=Mercè Rodoreda un viatge entre paraules i flors|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/docs/infantesa_es.pdf|anno=1999|editore=Fundació Caixa de Girona|città=Girona|p=|pp=7-16|ISBN=}}</ref> Nel 1910 Pere Gurguí fece fare un monumento in memoria di Jacint Verdaguer nel giardino di casa sua, nel quale c'era un'incisione con le due opere più importanti dell'autore, ''Canigó'' e ''[[L'Atlàntida]]''. Questo spazio divenne il luogo di feste e riunioni di famiglia.<ref name=":8" /> La figura del nonno segnò intensamente Mercè, che arrivò a considerarlo come suo "maestro". Gurguí le trasmise un profondo sentimento catalanista e un amore per la [[lingua catalana]] e per i [[Fiore|fiori]], che si vedono ben riflessi lungo tutta l'opera di Mercè Rodoreda.
{{Citazione|Ricordo la sensazione di essere a casa quando, sporgendomi dalla ringhiera della terrazza sul tetto, vedevo cadere sul prato e sulle ortensie i fiori blu della jacaranda. Non saprò mai spiegarlo, mai mi sono sentita tanto a casa come quando vivevo nella casa di mio nonno con i miei genitori.<ref>{{cita|Arnau 1999}}</ref>|Mercè Rodoreda, ''Imatges d'infantesa''.}}
Il 18 maggio 1913, a soli cinque anni, recitò per la prima volta in un'opera teatrale con il ruolo della bambina Ketty dell'opera ''El misteriós Jimmy Samson'' (''Il misterioso Jimmy Samson''), al Teatro Torrent de les Flors. Alcuni anni più tardi, questo personaggio venne in qualche modo recuperato per il racconto ''El Bany'' all'interno dell'opera ''Vint-i-dos contes.''<ref name=":2" />
Durante l'infanzia lesse soprattutto gli autori catalani classici e moderni, tra cui [[Jacint Verdaguer]], [[Raimondo Lullo|Ramon Llull]], [[Joan Maragall]], [[Josep Maria de Sagarra]] e [[Josep Carner]], influenzata sicuramente dall'ambiente bohemien che si respirava nella casa familiare.<ref name=":8" />
Il 30 maggio 1920 prese parte all'opera drammatica ''Quince días de reinado'' nel Col·legi Nuestra Señora de Lourdes. In quella stessa occasione recitò anche il poema ''La negra'' in lingua catalana.<ref name=":28">{{Cita news|lingua=cat|autore=Palau, Montse|autore2=Massip, Francesc|url=http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/cronoteatre.pdf|titolo=Mercè Rodoreda i el teatre|pubblicazione=Associació d'Escriptors en Llengua Catalana.|data=1999|accesso=12 ottobre 2016}}</ref>
Nel 1921, a causa della morte del nonno materno Pere Gurguí, suo zio Juan si stabilì nella casa della famiglia e ne cambiò lo stile di vita imponendo austerità e ordine convenzionali. Mercè Rodoreda lo aveva già idealizzato dalle lettere che aveva ricevuto anteriormente e finì per sposarsi a vent'anni con lui, di quattordici anni più grande.<ref name=":5" /> A causa del grado di consanguineità, ebbero bisogno di una dispensa papale.<ref name=":6">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1928-1938.php|titolo=Cronologia 1928-1938|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=es|accesso=11 ottobre 2016}}</ref>
=== Gioventù (1921-1939) ===
Dopo il matrimonio, gli sposi andarono a [[Parigi]] in viaggio di nozze, e in seguito si stabilirono in una casa di via Zaragoza a Barcellona. Suo marito era andato in [[Argentina]] molto giovane ed era tornato con una piccola fortuna.<ref name=":29">{{Cita testo|autore=|titolo=Mercè Rodoreda a 'Aleph, Lectores contades'|tipo=Programma televisivo|editore=|città=|data=2000|url=http://video.xtec.cat:8080/ramgen/edu3tv/video/tvc/aleph/001_65622.rm|formato=rm|accesso=12 ottobre 2016}}</ref>
Il 23 luglio 1929 naque il loro unico figlio, Jordi Gurguí i Rodoreda. Da questo momento, Mercè Rodoreda cominciò a fare prove letterarie per riuscire a liberarsi dalla dipendenza economica e sociale che avrebbe contraddistinto la sua vita da sposata. Fu così che cominciò a concepire la scrittura come un mestiere.<ref name=":6" /> Ogni giorno si rinchiudeva per un po' nella colombaia blu che c'era nella casa materna di Manuel Angelon, e che in seguito le servì come possibile ispirazione per scrivere [[La piazza del Diamante]].<ref name=":36">{{Cita web|url=http://lletra.uoc.edu/ca/autora/merce-rodoreda|titolo=Mercè Rodoreda, els fruits de l'exili. Actualitat literària sobre Mercè Rodoreda|autore=Ibarz, Mercè|sito=LletrA, la literatura catalana a internet|editore=Universitat Oberta de Catalunya|accesso=12 ottobre 2016}}</ref> In questo periodo scrisse versi, una commedia teatrale (ad oggi scomparsa) e un romanzo.<ref name=":36" /> Nel frattempo fu proclamata la [[Seconda Repubblica spagnola|Seconda Repubblica]].
==== Seconda Repubblica ====
Nel [[1931]], Mercè Rodoreda cominciò a ricevere lezioni al Liceu Dalmau, dove migliorò la sua conoscenza della lingua grazie al [[Pedagogia|pedagogo]] e [[Linguistica|linguista]] Delfí Dalmau i Gener, che esercitò su di lei una grande influenza e la stimolò a formarsi; tra i due naque un forte vincolo di amicizia.<ref name=":3">{{Cita|Real Mercadal 2005|p. 79}}</ref> Mercè Rodoreda mostrava ciò che scriveva a Dalmau, e lui la convinse a pubblicare questi primi testi. Dalmau pensava che Rodoreda fosse un'alunna eccezionale che possedeva un'altezza spirituale e una promettente anima da letterata.<ref name=":3" /> L'ammirazione nei suoi confronti convinse Dalmau a chiederle di contribuire alla sua opera ''Polémica'', un'apologia del catalano e dell'[[Lingua esperanto|esperanto]]; lei accettò e il testo fu pubblicato nel 1934.<ref name=":3" /> Come riconobbe il maestro Delfí Dalmau, quest'opera fu realizzata anche con le osservazioni di Rodoreda.<ref name=":9">{{Cita|Real Mercadal 2005|p. 80}}</ref>
Nel 1932 vennero pubblicati il primo romanzo di Mercè Rodoreda intitolato ''Sóc una dona honrada? (Sono una donna onorata?)'' dalla casa editrice Catalonia, ed alcuni racconti da diversi quotidiani. L'opera passò quasi inosservata finché non concorse per il [[Premio Joan Crexells]] del 1933, vinto poi da Carles Soldevila.<ref name=":4">{{Cita|Real Mercadal 2005|p. 78}}
</ref>
Il 1 ottobre 1933 Mercè iniziò la carriera di giornalista nella rivista settimanale ''Clarisme'', dove pubblicò ventiquattro contributi: cinque prose sulla cultura tradizionale, tredici interviste, due rassegne, un racconto e tre commenti di natura politico-culturale, musicale e cinematografica.<ref>{{Cita|Real Mercadal 2005|p. 84}} </ref> In quello stesso anno entrò a far parte dell'Associazione della Stampa di Barcellona, fatto che metteva in evidenza l'intenzione di formalizzare la sua collaborazione con il lavoro giornalistico.<ref name=":9" />
Nella primavera del 1934, Mercè Rodoreda pubblicò la sua seconda opera ''Del que hom no pot fugir'' nelle edizioni della rivista ''Clarisme''.<ref name=":4" /><ref name=":7">{{Cita|Real Mercadal 2005|p. 77}}</ref> Nel maggio di quello stesso anno vinse il ''Premi del Casino Independent dels Jocs Florals de Lleida'' con il racconto ''La sireneta i el delfí'', attualmente perduto.<ref name=":7" />
Dopo aver scritto questa seconda opera, Joan Puig i Ferreter, direttore di Edicions Proa, le fece visita e si mostrò interessato alla pubblicazione della sua nuova opera, ''Un dia en la vida d'un home,'' che vide la stampa nell'autunno dello stesso anno.<ref name=":4" /> Rodoreda fece il suo primo ingresso nel mondo letterario grazie all'aiuto dello stesso Puig i Ferreter che le aprì le porte di El Club dels Novel·listes, formato da autori come Armand Obiols, Francesc Trabal o [[Joan Oliver i Sallarès|Joan Oliver]], membri di lunga data anche di ''La Colla de Sabadell'' (il gruppo di Sabadell).<ref name=":37">{{Cita testo|autore=Soler Serrano, Joaquín|titolo=Mercè Rodoreda: a fondo|tipo=Intervista di Joaquín Soler Serrano a Mercè Rodoreda nel programma televisivo "A fondo" di RTVE andata in onda nel 1980|editore=Editrama|città=Barcellona|data=1998|serie=Videoteca de la memoria literaria, n. 8|accesso=12 ottobre 2016|isbn=8482641190}}[https://www.ivoox.com/merce-rodoreda-soler-serrano-1-2-audios-mp3_rf_320026_1.html| Podcast dell'intervista]</ref> In quel periodo, approfondì la lettura dei romanzi di [[Fëdor Dostoevskij]].<ref name=":37" />
Dal 1935 al 1939 pubblicò un totale di sedici racconti per bambini nel giornale ''La Publicitat'', nella sezione "Un momento con i bambini"<ref>{{Cita|Cortés Orts 1997|p. 105}}</ref>, e altri racconti su giornali come ''La Revista'', ''La Veu de Catalunya'' e ''Mirador''.<ref name=":36" />
Nel 1936 fu pubblicato il suo quarto romanzo ''Crim'' (''Crimine''). Successivamente Rodoreda avrebbe rifiutato questo romanzo assieme ai tre precedenti, considerandoli frutto dell'inesperienza.<ref name=":6" /><ref>{{Cita web|url=http://www.lletra.cat/expo/mercerodoreda/|titolo=Joc de miralls|sito=Lletra, la literatura catalana a internet|editore=Universitat Oberta de Catalunya|accesso=13 ottobre 2016}}</ref>
==== Guerra civile ====
Quando scoppiò la [[Guerra civile spagnola]], Rodoreda collaborò con l'incarico di revisore del catalano nel Commissariato di propaganda della [[Generalitat de Catalunya|Generalitat de Catalunja]]. In questo ambiente conobbe scrittrici contemporanee come Aurora Bertrana e Maria Teresa Vernet, e strinse amicizia con Susina Amat, Julieta Franquesa, Anna Murià e Carme Manrubia.<ref name=":6" />
Nel 1937 Mercè Rodoreda vinse il [[Premio Joan Crexells]] per la sua opera non ancora pubblicata ''Aloma''.<ref>{{Cita testo|autore=|titolo=[[Premio Joan Crexells]]|editore=Ateneo Barcelonés|città=|data=}}Consultato il 13 ottobre 2016</ref> In questo stesso anno, pose fine al matrimonio separandosi dal marito.<ref name=":6" /> Il suo presunto amante,<ref name=":29" /> [[Andrés Nin|Andreu Nin i Pérez]], fu arrestato il 16 giugno davanti alla sede del suo partito ne [[La Rambla]] a Barcellona, e giorni più tardi fu torturato e assassinato dagli agenti della polizia sovietica per ordine del Generale Alexander Orlov nella prigione di [[Alcalá de Henares]].<ref>{{Cita news|autore=Vigña, Ángel|url=http://elpais.com/diario/2007/04/22/domingo/1177213961_850215.html|titolo=Un agente estalinista, cerebro del asesinato de Nin|pubblicazione=El País|data=22 aprile 2007|accesso=13 ottobre 2016}}</ref>
Nel 1938 fu pubblicato dall'Istituto di Lettere Catalane il quinto romanzo di Mercè Rodoreda intitolato ''Aloma''. Questa fu la prima opera che Rodoreda accettò come opera sua, anche se successivamente provvide a revisionarla e ripubblicarla convertendola in un'opera completamente differente nel [[1969]]. Ripudierà invece le sue prime opere narrative perché considerate frutto della sua inesperienza. Lo stesso anno, in rappresentanza del [[PEN International|PEN Club]] di Catalogna, viaggiò con lo scrittore catalano Francesc Trabal, e lesse il messaggio di benvenuto scritto da [[Carles Riba]] al congresso internazionale del PEN Club a [[Praga]].<ref name=":6" />
=== Esilio (1939-1972) ===
Sebbene Rodoreda non avesse mai partecipato attivamente alla vita politica, il 23 gennaio [[1939]] partì per la [[Francia]], lasciando il figlio in custodia alla propria madre, nella speranza che l'esilio sarebbe durato poco.<ref name=":22">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1939-1953.php|titolo=Cronología 1939-1953|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=es|accesso=11 ottobre 2016}}</ref> Fu proprio la madre a consigliarla di riparare all'estero, temendo ripercussioni a causa delle attività di collaborazione con le pubblicazioni in catalano e con alcune riviste di sinistra intrattenute da Mercè negli anni precedenti.<ref name=":37" /> Partita da Barcellona con altri intellettuali del tempo, Rodoreda raggiunse Girona a bordo di un [[bibliobus]] di proprietà del Ministero della Cultura della Generalità di Catalogna. Proseguì il cammino per Max Perxés, nella municipalità di [[Agullana]], e attraversò la frontiera amministrativa a [[Le Perthus]]. Entrò nello stato francese il 30 gennaio, e dopo aver pernottato a [[Le Boulou]], si diresse a [[Perpignano]], dove, trascorsi tre giorni, raggiunse in treno [[Tolosa]].<ref name=":21">{{Cita|Real Mercadal 2008|p. 64}}</ref>
{{Citazione|Terminò la guerra, e dovemmo uscire dalla Spagna. Io, non per niente, perché non avevo mai fatto politica, ma il fatto di aver scritto in catalano, e per aver collaborato con riviste, diciamo "di sinistra", eccetera, eccetera. E consigliata da mia madre, pensai che passati tre, quattro o cinque mesi sarei tornata a casa mia, ma poi andò per le lunghe.<ref name=":37" />|Mercè Rodoreda nell'intervista ''A fondo''.}}
==== Roissy-en-Brie ====
Arriva a Parigi a fine febbraio e ad inizio aprile si trasferisce a [[Roissy-en-Brie]], una località vicina a est della capitale, stabilendosi nel castello Roissy-en-Brie, una costruzione del XVIII secolo, che offriva rifugio a scrittori.<ref name=":21" /> Condivise la casa con Anna Murià, Cesar August Jordana, Armand Obiols, Francesc Trabal e Carles Riba.<ref name=":22" />
A Roissy-en-Brie nacquero diverse relazioni amorose, una di queste fu tra Mercè Rodoreda e Joan Prat i Esteve, meglio conosciuto con lo pseudonimo di [[Armand Obiols]]. Il problema nel castello si presentò perché Armand Obiols era sposato con la sorella di Francesc Trabal con la quale aveva un figlio che era rimasto a Barcellona con la madre.<ref name=":39">{{Cita|Muriá 2003|p. 450}}</ref> Inoltre, la suocera di Armand Obiols aveva viaggiato con Trabal fino a Roissy-en-Brie assieme ad altri membri della famiglia Trabal.<ref name=":39" /> Di conseguenza, l'adulterio divise gli esiliati catalani in due fazioni opposte.<ref name=":39" /> Secondo Anna Murià, Francesc Trabal si opponeva non solo per sua sorella, ma anche per gelosia, avendo avuto una relazione segreta con Mercè Rodoreda a Barcellona di cui solo loro due e la sua confidente erano a conoscenza.<ref name=":41">{{Cita|Muriá 2003|p. 451}}</ref> Rodoreda volle scrivere un libro su questa storia, intitolato ''La novel·la de Roissy,'' ma non lo terminò mai.<ref name=":41" /> L'aria di stabilità che offriva il castello fu scossa dallo scoppio della [[Seconda guerra mondiale]]. In quel momento alcuni decisero di fuggire in [[America Latina]] ed altri preferirono rimanere in Francia; quest'ultima destinazione fu quella scelta da Rodoreda e Obiols<ref name=":22" /> che si trasferirono nella casa ''Villa Rosset'', nella periferia del paese.<ref name=":21" />
==== Fuga dai nazisti ====
[[File:Pont jour.jpg|alt=Il ponte di Beaugency.|miniatura|283x283px|Il ponte di [[Beaugency]].]]
Mercè Rodoreda, assieme ad altri scrittori rifugiati in Francia, dovette fuggire da Parigi a metà giugno 1940, a causa dell'avanzata dei soldati tedeschi che procedevano in direzione di [[Orléans|Orleans]] per la via di [[Artenay]]. Josep Maria Esverd riuscì a trovare un furgoncino per fuggire dalla Francia, ma il giorno dopo venne sequestrato dalle truppe francesi.<ref name=":37" /> Dopo un tentativo fallito di prendere il treno, dovettero fuggire a piedi verso sud. L'obiettivo era attraversare il [[Loira|fiume Loira]] per poter entrare nella zona non occupata, ma poco prima di arrivare a Orleans la videro in fiamme. Tutti i ponti erano stati distrutti in quel tratto di fiume e quindi dovettero deviare dal percorso stabilito.<ref name=":21" />
{{Citazione|Allora, iniziammo la ritirata a piedi per tre settimane. Tre settimane fuggendo dai [[nazisti]] e camminando per le strade francesi [...] Passammo per un ponte a [[Beaugency]] che l'artiglieria francese stava minando. Era un pomeriggio con un cielo molto scuro e molto basso. Cominciarono a bombardare il ponte, i tedeschi, con degli [[stuka]] che facevano paura, e si vedeva come i rosari di bombe cadevano ed esplodevano lì vicino. [...] C'erano dei morti sul ponte. Una cosa terribile! Quindi, ci dirigemmo verso Orleans, pensando che lì avremmo potuto riposare un giorno o due, ma quando giungemmo in vista di Orleans... Orleans era in fiamme, perché l'avevano appena bombardata. Fu allora quando dormimmo in una casa di campagna che odorava di carne andata a male e vino acido, era evidente che molta gente era passata per quella casa; e dormimmo lì tutta la notte guardando dalle finestre Orleans che bruciava.<ref name=":37" />|Mercè Rodoreda nell'intervista ''A fondo''.}}
Per dodici giorni si rifugiarono in una fattoria fino alla firma dell'[[Secondo armistizio di Compiègne|armistizio del 22 giugno 1940]]. Dopo aver attraversato il fiume Loira attraverso la località di [[Meung-sur-Loire]], completamente distrutta, viaggiarono ancora più a sud fino a stabilirsi a [[Limoges]].<ref name=":21" />
==== Limoges-Bordeaux ====
A Limoges Mercè si stabilì in una stanza al numero 12 di via de les Filles de Nôtre Dame. Il 5 giugno 1941 il suo compagno Armand Obiols fu arrestato, e lei rimase sola fino a ottobre dello stesso anno.<ref name=":21" /> Durante quel periodo, Armand Obiold fu costretto ai lavori forzati in una cava a [[Saillat-sur-Vienne]], prima di essere destinato a [[Bordeaux]], dove potè godere di migliori condizioni di vita.<ref name=":29" /> Quando Obiols venne trasferito, Rodoreda riprese le sue attività di studio, partecipando ad un circolo dedicato alla lettura e all'apprendimento dell'inglese.<ref name=":18">{{Cita|Real Mercadal 2008|p. 65}}</ref>
Nei mesi successivi, la relazione tra Mercè Rooreda e Armand Obiols fu soprattutto a distanza, e si poterono vedere di persona solo sporadicamente. Fu solo a fine agosto 1943 che Rodoreda si trasferì al numero 43 di via Chauffor a Bordeaux, dove si riunì con il suo amante. A Bordeaux visse momenti molto duri e si dedicò al [[cucito]], parole sue, "fino all'abbruttimento" in un magazzino per la maggior parte del giorno, un lavoro che non le lasciava il tempo di scrivere.<ref name=":18" />
{{Citazione|Ho fatto camicie da donna da confezione per nove franchi e ho patito molta fame. Ho conosciuto gente molto interessante e il cappotto che porto è l'eredità di una ebrea russa che si suicidò con il Veronal. A Limoges si tennero un mio ovario, ma ciò che non lascerò in Francia saranno la mia energià e gioventù, fino ai cinquant'anni penso di conservare un certo ''genre fregate'' [...] E, soprattutto, voglio scrivere, ho bisogno di scrivere, niente mi dà così tanto piacere da quando sono venuta al mondo come un libro appena pubblicato che odora di inchiostro fresco. Mi dispiace di non essere andata via con voi, mi sarei sentita di più in compagnia, avrei lavorato, mi pesano tutti questi anni inutili, demoralizzanti, ma mi vendicherò. Farò in modo che sano utili, stimolanti, che i miei nemici tremino. Alla minima occasione tornerò a fare un ingresso trionfale. Nessuno mi potrà fermare.<ref>{{Cita web|url=http://www.lletra.cat/expo/mercerodoreda/|titolo=Mercè Rodoreda Joc de Miralls >> Mercè Rodoreda, per ella mateixa >> Cartes d'exili|sito=Lletra: literatura catalana a internet|editore=Universitat Oberta de Catalunya|accesso=13 ottobre 2016}}</ref>|Mercè Rodoreda, Estratto dalla lettera ad Anna Murià (Bordeaux, 19 dicembre 1945).}}
==== Parigi ====
Il ritorno a [[Parigi]] ebbe luogo nel settembre 1946, quando Rodoreda e Armand Obiols si trasferirono nella casa di esilio di Rafael Tasis i Marca, che si trovava al numero 9 di via Coëtlogon. Poco tempo dopo, la coppia si trasferì al numero 21 di via Cherche-midi, molto vicino alla zona residenziale di [[Saint-Germain-des-Prés (quartiere)|Saint-Germain-des-Prés]], luogo di ritrovo di molti intellettuali del momento. Questa fu casa sua per otto anni e non se ne separò mai completamente fino al 1977.<ref name=":18" />
Agli inizi del 1947 poté lasciare il lavoro di sarta per cominciare a lavorare ancora una volta come collaboratrice nella ''Revista de Catalunya''. In quell'anno, oltre a pubblicare racconti nelle diverse edizioni della rivista, diffuse alcune sue opere anche in [[Cile]] e [[Messico]].<ref name=":19">{{Cita|Real Mercadal 2008|p. 66}}</ref>
Dal 1947 al 1953 Rodoreda non poté coltivare una letteratura molto estesa perché dal 1945 aveva cominciato ad avere problemi di salute, complicati dalla ricomparsa di una paralisi somatica al braccio destro. Per questo motivo intensificò la creazione poetica e trovò in [[Josep Carner]] il suo maestro, con il quale mantenne una stretta relazione per corrispondenza. Nel 1952 cominciò una terapia riabilitativa nel centro benessere di [[Châtel-Guyon|Chátel-Guyon]].<ref name=":22" /> Negli anni che passò a Parigi cominciò anche due romanzi che non terminò.<ref name=":19" />
Ai [[Giochi floreali|Giochi Floreali]] della Lingua Catalana celebrati a Londra nel 1947, vinse il suo primo Fiore Naturale con sei [[Sonetto|sonetti]]: ''Rosa'', ''Amor novell'', ''Adam a Eva'', ''Ocell'' e altri due sonetti senza titolo.<ref>{{Cita|Rodoreda 1984}}</ref> Con il poema ''Món d'Ulises'', Rodoreda ottenne per la seconda volta il riconoscimento Fiore Naturale dei Giochi Floreali del 1948 a Parigi; il poema fu pubblicato in ''La Nostra Revista'' nello stesso anno.<ref>{{Cita|Rodoreda 1948}}</ref> ''Albes i nits'' la portò alla terza vittoria del concorso dei Giochi Floreali e, di conseguenza, fu nominata "Maestro del Gaio Sapere" a [[Montevideo]] nel 1949.<ref>{{Cita|Rodoreda 1949}}</ref> In quello stesso anno visitò [[Barcellona]] per la prima volta dopo il suo esilio.
Nel 1951 si avvicinò alla pittura, interessata soprattutto dalle opere di artisti come [[Pablo Picasso]], [[Paul Klee]] e [[Joan Miró]], e produsse delle proprie creazioni. In una lettera ad Armand Obiols del 1954 spiega di possedere già "uno stile e un mondo" nella pittura, tuttavia riconosce che il suo posto è nella scrittura.<ref name=":19" /> Armand Obiols invece cominciò a lavorare come traduttore per l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura|UNESCO]] e, due anni più tardi, nel 1953, si trasferì definitivamente a [[Ginevra]].<ref>{{Cita|Rovira i Virgili 2002|p. 427}}</ref>
==== Ginevra ====
Nell'anno 1954, Mercè Rodoreda e Armand Obiols si trasferirono in un appartamento della via Violet, in un quartiere borghese della città di Ginevra. In questa città "molto noiosa, adatta per scrivere", si sentì sempre esiliata.<ref name=":33">{{Cita|Vilallonga, Mariàngela 2008|p. 71}}</ref><ref name=":40">{{Cita|Vilallonga, Mariàngela 2008|pp. 73-74}}</ref> Nello stesso anno in cui Obiols si trasferì a [[Vienna]] per motivi di lavoro, Rodoreda fece ritorno a Barcellona per assistere al matrimonio del suo unico figlio, Jordi Gurguí i Rodoreda.<ref name=":29" />
{{Citazione|Vivo in un appartamento molto carino, sopra un parco, con di fronte una casa di sette piani, ma abbastanza lontana. Da un lato si vede parte di un lago, e dall'altro, il Salève. La vista dal mio terrazzo è una montagna abbastanza brutta, perché ha molte parti spoglie e sembra che sia malata. Cuando la giornata è limpida, vedo la cima del Monte Bianco.<ref name=":40"/>|Mercè Rodoreda, Intervista di Baltasar Porcel a Mercè Rodoreda (1972).}}
Nel 1956 vinse il Premio per il Saggio Joan Maragall con ''Tres sonets i una cançó,'' pubblicato nel supplemento letterario della Gazzetta delle Lettere di ''La Nova Revista''.<ref name=":42">{{Cita|Rodoreda 1956}}</ref> Fu premiata anche con il Premio Joan Santamaria per il suo racconto ''Carnaval'', che le fu consegnato nello stesso anno a Barcellona.<ref name=":29" />
Nel [[1958]] scrive una raccolta di ventidue racconti, ''Vint-i dos contes'', edita in [[Italia]] col titolo ''Colpo di Luna''. La raccolta vince il premio letterario ''[[Víctor Català]]''. ''Colpo di luna'' è un mosaico di racconti di amori improvvisi e sfioriti, storie di vita quotidiana, pervase da un profondo realismo, eclatanti per la loro drammatica e ordinaria semplicità.
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* La mort i la primavera (1986)
* Isabel e Maria (Isabel i Maria, 1991)
== Note ==
=== Esplicative ===
<references group="Note"/>
=== Riferimenti ===
{{references}}
== Bibliografia ==
=== Libri ===
* {{Cita libro|autore=Contrí Cicerol, Imma|autore2=Cortés Orts, Carles|titolo=Aproximació a 'Quanta, quanta guerra...' de Mercè Rodoreda|anno=2000|editore=Librería Compás|città=Alicante|p=|pp=19-20|cid=Contrí Cicerol, Cortés Orts 2000|ISBN=8486776392}}
* {{Cita libro|autore=Cortés Orts, Carles|titolo=Les primeres novel·les de Mercè Rodoreda (1932-1936)|url=https://rua.ua.es/dspace/bitstream/10045/10024/1/Cort%c3%a9s%20Orts,%20Carles.pdf|anno=2001|editore=Digitalizzato da [http://hdl.handle.net/10045/10024|Fundación Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes]|città=Alicante|p=|pp=|cid=Cortés Orts 1997|ISBN=84-699-6385-6}}(Tesi dottorale del 1997)
* {{Cita libro|autore=Cortés Orts, Carles|titolo=II Jornades d'Estudi, Vida i obra de Caterina Albert i Paradís|anno=2001|editore=Publicacions de l'Abadia de Montserrat|città=|p=|pp=203-230|cid=Cortés Orts 2001|ISBN=8484153916}}
* {{Cita libro|autore=Cortés Orts, Carles|titolo=La superació del pas del temps en els personatges de Mercè Rodoreda (alguns paral·lels amb l'obra de Virginia Woolf, Marcel Proust i Thomas Mann)|url=https://rua.ua.es/dspace/bitstream/10045/4643/3/CarlesRUA6.pdf|anno=2002|editore=Publicacions de l'Abadia de Montserrat|città=|p=|pp=|cid=Cortés Orts 2002|ISBN=9788484153337}}
* {{Cita libro|autore=Hormigón, Juan Antonio|titolo=Autoras en la historia del teatro español (1500-1994), vol. 2, Siglo XX (1900-1975)|anno=1997|editore=Publicaciones de la Asociación de Directores de Escena de España|città=Madrid|p=|pp=|cid=Hormigón 1997|ISBN=8487591574}}
* {{Cita libro|autore=Muriá, Anna|titolo=Reflexions de la vellesa|anno=2003|editore=Publicacions de l'Abadia de Montserrat|città=|p=|pp=449-452|cid=Muriá 2003|ISBN=8429733965}}
* {{Cita libro|autore=Oriol i Giralt, Joan|titolo=Guia de lectura de Mirall trencat de Mercè Rodoreda|url=http://www.webcitation.org/1256560920600806|accesso=13 ottobre 2016|anno=1988|editore=Editorial Andros|città=Barcellona|p=|pp=|posizione=Estratto|cid=Oriol i Giralt 1988|ISBN=8476611927}}
* {{Cita libro|autore=Real Mercadal, Neus|titolo=Mercè Rodoreda: l'obra de preguerra|url=https://books.google.it/books?id=l55lZCBJRD4C&lpg=PA3&dq=%22S%C3%B3c%20una%20dona%20honrada%3F%22&hl=ca&pg=PP3#v=onepage&q=%22S%C3%B3c%20una%20dona%20honrada?%22&f=false|anno=2005|editore=Publicacions de l'Abadia de Montserrat|città=|p=|pp=|cid=Real Mercadal 2005|ISBN=84-8415-712-1}}
* {{Cita libro|autore=Rodoreda, Mercè|altri=traduzione italiana a cura di Anna Maria Saludes i Amat|titolo=Lo specchio rotto|anno=1992|editore=Bollati Borighieri|città=Torino|p=|pp=|cid=Rodoreda 1992|ISBN=8833907066}}
* {{Cita libro|autore=Rodoreda, Mercè|altri=traduzione italiana a cura di Giuseppe Tavani|titolo=La piazza del Diamante|anno=2008|editore=La Nuova Frontiera|città=Roma|p=|pp=|cid=Rodoreda 2008|ISBN=978-88-8373-121-1}}
* {{Cita libro|autore=Rovira i Virgili, Antoni|titolo=Cartes de l'exili, 1939-1949|anno=2002|editore=L'Abadia de Montserrat|città=Barcellona|p=|pp=|cid=Rovira i Virgili 2002|ISBN=84-8415-406-8}}
* {{Cita libro|autore=Soldevila, Llorenç|titolo=Una novel·la són paraules. Introducció a l'obra de Mercè Rodoreda|anno=2000|editore=Edicions Proa|città=Eines|p=|pp=|cid=Soldevila 2000|ISBN=8482568027}}
=== Articoli ===
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Arnau, Carme|url=http://www.raco.cat/index.php/Marges/article/view/93593/156627|titolo=Una segona edició «en veu baixa»: 'Vint-i-dos contes', de Mercè Rodoreda|pubblicazione=Els Marges, numero 2|data=1974|pp=105-114|accesso=12 ottobre 2016|formato=PDF|cid=Arnau 1974}}
* {{Cita testo|lingua=cat|autore=Arnau, Carme|titolo=Mercè Rodoreda. Un viatge entre paraules i flors|editore=Fundació Caixa de Girona|città=Girona|data=1999|url=http://www.mercerodoreda.cat/docs/infantesa.pdf|cid=Arnau 1999|accesso=12 ottobre 2016}}Riproduzione del testo di: Rodoreda, Mercè, "Imatges d'infantesa" in ''Serra d'Or XXIV'', 1982.
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Arnau, Carme|url=http://projectetraces.uab.cat/tracesbd/avui/av00767c.pdf|titolo=Mercè Rodoreda, vint anys després|pubblicazione=Avui (Supplemento Cultura)|data=10 aprile 2003|p=III|accesso=5 aprile 2016|formato=PDF|cid=Arnau 2003}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Cortés Orts, Carles|url=http://hdl.handle.net/10045/2166|titolo=El simbolisme en la narrativa de Mercè Rodoreda|pubblicazione=Revista de Catalunya, numero 96|data=maggio 1995|pp=95-104|accesso=11 ottobre 2016|cid=Cortés Orts 1995}}ISSN 0213-5876
* {{Cita news|autore=Cortés Orts, Carles|url=http://www.uoc.edu/jocs/3/conferencia/ang/cortes2.html|titolo=La contribució crítica d'Armand Obiols i de Joan Sales en la narrativa de Mercè Rodoreda|pubblicazione=Journal of Catalan Studies|data=2001|accesso=13 ottobre 2016|cid=Cortés i Orts 2001}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Gomila, Andreu|url=http://traces.uab.cat/record/50855?ln=en|titolo=Marta Pessarrodona: "L'exili no va salvar Mercè Rodoreda"|pubblicazione=Avui, supplemento Cultura|data=24-25 marzo 2005|pp=I-III|accesso=13 ottobre 2016|cid=Gomila 2005}}
* {{Cita news|lingua=es|autore=María Piñol, Rosa|url=http://www.xtec.cat/~jducros/Merce%20Rodoreda.html|titolo=La poesía secreta de Mercè Rodoreda aflora con el libro Agonia de llum|pubblicazione=[[La Vanguardia]]|data=11 dicembre 2002|accesso=17 maggio 2016|cid=María Piñol 2002}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Massip, Francesc|url=http://projectetraces.uab.cat/tracesbd/avui/av07518.pdf|titolo=Rodoreda teatral|pubblicazione=Avui (Supplemento Cultura)|data=08 novembre 2007|p=10|accesso=11 ottobre 2016|formato=PDF|cid=Massip 2007}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Massip, Francesc|url=http://www.pamsa.cat/pamsa/revista/sdo/577.html|titolo=El teatre de Mercè Rodoreda|pubblicazione=Serra d'Or, numero 577|data=gennaio 2008|pp=29-32|cid=Massip 2008}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Miralles, Carles|url=http://projectetraces.uab.cat/tracesbd/avui/av00767a.pdf|titolo=La poesia de Mercè Rodoreda|pubblicazione=Avui, supplemento Cultura|data=10 aprile 2003|accesso=13 ottobre 2016|cid=Miralles 2003}}
* {{Cita news|lingua=es|autore=Moliner, María|url=http://www.raco.cat/index.php/Asparkia/article/view/108074/154707|titolo=Una reflexión acerca de la psiqué de la mujer contemporánea a través de la voz femenina en la literatura. Las mujeres de Mercé Rodoreda|pubblicazione=Asparkía: investigació feminista, numero 4|data=1994|pp=87-100|accesso=11 ottobre 2016|formato=PDF|cid=Moliner 1994}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Oller, Dolors|url=http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/rodoreda_entrevista.pdf|titolo=L'entrevista que mai no va sortir|pubblicazione=La Vanguardia, supplemento Cultura y Arte|data=2 luglio 1991|cid=Oller 1991}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Porta Espluga, Roser|url=http://www.pamsa.cat/pamsa/revista/sdo/577.html|titolo=Les primeres novel·les de Mercè Rodoreda: antisentimentalisme i humor|pubblicazione=Serra d'Or, numero 577|editore=Abadia de Montserrat|data=gennaio 2008|pp=15-19|cid=Porta Espluga 2008}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Real Mercadal, Neus|url=http://www.raco.cat/index.php/RevistaGirona/article/view/118583/151768|titolo=L'exili francès: París|pubblicazione=Revista de Girona, numero 247|data=marzo-aprile 2008|pp=64-70|accesso=11 ottobre 2016|formato=PDF|cid=Real Mercadal 2008}}
* {{Cita news|autore=Rodoreda, Mercè|titolo=Món d'Ulisses|pubblicazione=La Nostra Revista, numeri 35-36|data=novembre-dicembre 1948|p=367|cid=Rodoreda 1948}}
* {{Cita news|autore=Rodoreda, Mercè|titolo=Albes i nits|pubblicazione=La Nostra Revista, numero 45|data=30 settembre 1949|p=284|cid=Rodoreda 1949}}
* {{Cita news|autore=Rodoreda, Mercè|titolo=Tres sonets i una cançó|pubblicazione=La Nova Revista, numero 6|data=luglio-agosto 1956|pp=21-22|cid=Rodoreda 1956}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Rodoreda, Mercè|url=http://www.raco.cat/index.php/Marges/article/view/111320/157778|titolo=Mercè Rodoreda: Obra poètica|pubblicazione=Els Marges, numero 30|data=1984|pp=55-71|accesso=13 ottobre 2016|formato=pdf|cid=Rodoreda 1984}}
* {{Cita news|autore=Saludes i Amat, Anna Maria|url=http://projectetraces.uab.cat/tracesbd/avui/av02139.pdf|titolo=Les tres cases de Mercè Rodoreda|pubblicazione=Avui|data=6 novembre 2003|p=30|accesso=13 ottobre 2016|cid=Saludes i Amat 2003}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Vilallonga, Borja|url=http://www.raco.cat/index.php/RevistaGirona/article/view/118586/151771|titolo=El recer celest a Romany|pubblicazione=Revista de Girona, numero 247|data=marzo-aprile 2008|pp=85-93|accesso=12 ottobre 2016|formato=PDF|cid=Vilallonga, Borja 2008}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Vilallonga, Mariàngela|url=http://www.raco.cat/index.php/RevistaGirona/article/view/118584/151769|titolo=L'eclosió literària Ginebra|pubblicazione=Revista de Girona, numero 247|data=marzo-aprile 2008|pp=71-77|accesso=12 ottobre 2016|formato=PDF|cid=Vilallonga, Mariàngela 2008}}
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