Arpago: differenze tra le versioni

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Dopo la conquista delle città della terraferma, gli Ioni delle isole si offrirono a Ciro di loro spontanea volontà; gli [[Ioni]] e gli [[Eoli]] soggiogati contribuirono a ingrossare l'esercito di Arpago, che quindi combatté contro i [[Cari]], i [[Carmei]], i [[Lici]] e le città doriche sulla costa della [[Caria]]. Solamente Pedaso, la roccaforte dei Cari, si arrese senza alcuna resistenza. La colonia spartana di Cnido aveva iniziato i preparativi per la difesa ancora quando Arpago ancora impegnato in Ionia, scavando sull'istmo che univa la loro città alla terraferma, ma non avevano obbedito all'[[oracolo di Delfi]], che aveva detto loro che, se fosse stata la volontà di [[Zeus]], il loro istmo sarebbe stato un'isola naturalmente; si arresero pacificamente ad Arpago.
 
I Lici dimostrarono molto più coraggio. La popolazione di [[XantoXanthos]] ingaggiò battaglia con Arpago davanti alla città e, quando fu sconfitta per l'inferiorità numerica e fu respinta nella città, raccolse nella cittadella tutti i propri beni, le proprie mogli, i figli ed i servitori, a cui poi appiccarono il fuoco mentre essi, prorompendo fuori, combattevano e cadevano valorosamente.
 
Dopo la conquista dell'Asia Minore non si seppe più nulla di Arpago.<ref>{{cita|Erodoto|I, 162-177}}.</ref>