Logudoro (traghetto)

ex traghetto della Rete Ferroviaria Italiana
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Voce principale: Bluvia.

La nave Logudoro è un traghetto in servizio per Bluvia, divisione per la navigazione di Rete Ferroviaria Italiana, attualmente adibita al trasporto di rotabili ferroviari, autovetture e passeggeri nello Stretto di Messina. La nave trasporta solo carri merci per il servizio ferroviario a differenza delle altre navi che trasportano le carrozze passeggeri. Dal 2016 il traghetto è stato pignorato[1].

Logudoro
Traghetto Logudoro a Civitavecchia
Descrizione generale
TipoTraghetto ferroviario
ProprietàRFI SpA
CostruttoriFincantieri
CantierePalermo, Italia
Varo1988
Entrata in serviziogiugno 1988
Caratteristiche generali
Stazza lorda6.505 tsl
Lunghezza145 m
Larghezza18,82 m
Pescaggio5,25 m
Propulsione2 Motori GMT A420.6 diesel 12.356 kW
Velocità20 nodi (37,04 km/h)
Capacità di carico210 auto 378 m.l. carri ferroviari
(o 445 m.l. per semirimorchi)
Passeggeri998
Note
Porto di immatricolazione Catania
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Storia operativa

Il traghetto Logudoro venne varato il 3 giugno 1988 presso i "Cantieri Navali Riuniti" di Palermo[2]; entrato in servizio nell'estate del 1988 sulla tratta Civitavecchia-Golfo Aranci, è stato l'ultimo investimento delle Ferrovie dello Stato per rinnovare la flotta nella Rotta sarda. Dal 2000, soppresso il trasporto passeggeri per la Sardegna, venne riconvertito per il solo trasporto dei carri merci e abilitato, come nave cargo, a trasportare a bordo non più di 12 persone (rispetto agli originari 998 passeggeri). Cessato ogni servizio regolare per la Sardegna nel 2008, venne inizialmente trasferito a Napoli e sottoposto ai primi lavori di trasformazione per l'adattamento allo Stretto di Messina presso i Cantieri del Mediterraneo. Nel mese di agosto 2011 la nave arrivò a Messina, dove fu sottoposta a ulteriori lavori presso i cantieri dell'Arsenale Militare. Rinnovata e ristrutturata, la nave è entrata in servizio nello Stretto nel mese di luglio 2012. Nel 2016 dopo quattro anni di navigazione nello stretto, il traghetto è stato pignorato[1].

Caratteristiche tecniche

La Logudoro differiva in origine delle gemelle Villa e Scilla, progettate per lo Stretto di Messina, avendo servizi alberghieri idonei per affrontare più di sette ore di navigazione. È dotata inoltre di due motori da 8400 kW, anziché dei quattro meno potenti delle gemelle, e di un sistema di stabilizzazione più sofisticato e idoneo per il mare aperto. Il ponte principale della nave ha 4 binari per un totale di 378 metri lineari per il trasporto di vagoni ferroviari, mentre il ponte superiore dispone di due corridoi e di due piazzali di poppa e prua per il trasporto di circa 70 autovetture.

Film

Nel 2002 la nave Logudoro è stata protagonista assieme ai suoi membri dell'equipaggio del film-documentario L'ultima corsa del regista cagliaritano Enrico Pitzianti, dove viene documentata l'ultima partenza della nave dalla Sardegna verso la penisola, e lo stato d'animo dei marittimi che da lì a breve perderanno il posto di lavoro.

Ponti

  • 1 - Sala macchine
  • 2/3 - Ponte binari
  • 4 - Ponte auto, cabine passeggeri
  • 5 - Sala poltrone, Bar, Self Service, Cabine passeggeri
  • 6 - Ponte comando, alloggi equipaggio, cucine

Note

  1. ^ a b Rfi condannata, resta pignorata la nave Logudoro Tempo Stretto URL consultato il 20-08-2016.
  2. ^ Itreni oggi, 7/8 (1988), n.84, Notizie flash, p.8

Voci correlate

Collegamenti esterni

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