Emicrania
Il dolore procurato dall'emicrania può essere debilitante.
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM346
ICD-10G43
OMIM157300
MedlinePlus000709

L'emicrania è una patologia neurologica cronica caratterizzata da ricorrenti cefalee, da moderate a gravi, spesso in associazione con una serie di sintomi del sistema nervoso autonomo. La parola deriva dal greco ἡμικρανία (hemikrania), "dolore su un lato della testa",[1] da ἡμι-(semi-), "metà" e κρανίον (Kranion), "teschio".[2]

In genere il mal di testa è unilaterale (colpisce cioè solo una metà della testa) e a natura pulsante, con una durata che può variare da 2 a 72 ore. I sintomi associati possono includere nausea, vomito, fotofobia (aumento della sensibilità alla luce), fonofobia (aumento della sensibilità al suono) e il dolore generalmente si aggrava a seguito dell'attività fisica[3] Fino a un terzo delle persone con emicrania sperimentno l'aura: un disturbo transitorio visivo, sensoriale, motorio o del linguaggio che precede di poco il verificarsi di un episodio di mal di testa.[3] Di tanto in tanto un'aura può verificarsi senza che un mal di testa ne succeda.

Le emicranie sono ritenute causa di un mix di fattori ambientali e genetici.[4] Circa due terzi dei casi accadono nello nella stessa famiglia.[5] Le fluttuazione dei livelli ormonali possono anche svolgere un ruolo e infatti l'emicrania colpisce leggermente più ragazzi che le ragazze prima della pubertà, ma negli adulti le donne con emicrania sono più comuni, da 2 a tre volte maggiormente, rispetto agli uomini.[6][7] La predisposizione per le emicranie in genere diminuisce durante la gravidanza.[6] L'esatta eziologia e fisiopatologia dell'emicrania non è nota. Tuttavia essa viene ritenuta essere un disturbo di natura neurovascolare.[5] La teoria più accettata è correlata alla maggior eccitabilità della corteccia cerebrale e ad un controllo anormale dei neuroni del dolore nel nucleo trigeminale del tronco cerebrale.[8]

Il trattamento inziale raccomandato avviene tramite l'assunzione di analgesico (come l'ibuprofene e il paracetamolo) per il mal di testa, con un antiemetico per la nausea e con la prevenzione di trigger. Agenti specifici come i triptani o ergotamina possono essere utilizzati da coloro per i quali gli analgesici non risultano efficaci. A livello mondiale, circa il 15% della popolazione soffre, ad un certo punto della sua vita, di emicrania.

Cenni storici

 
Il mal di testa, George Cruikshank (1819)

Una prima descrizione coerente dell'emicrania è contenuta nel papiro di Ebers, scritto intorno al 1500 a.C. nell'antico Egitto.[105] Nel 200 a.C. gli scritti della scuola ippocratica di medicina descrivevano l'aura visiva che poteva precedere l'emicrania e rilevavano che un parziale sollievo si poteva avere attraverso il vomito.[106]

Nel II secolo, Areteo di Cappadocia, suddivideva la cefalea in tre tipologie: Cefalea, cefalea, e heterocrania.[107] Galeno di Pergamo usava il termine emicrania (mezza testa), da cui deriva il termine "emicrania".[107] Galeno riteneva anche che il dolore proveniva dalle meningi e dai vasi sanguigni della testa.[106] Le emicranie sono stati divise nei due tipi ora utilizzati, emicrania con aura (emicrania ophthalmique) ed emicrania senza aura (emicrania vulgaire), nel 1887 da Louis Hyacinthe Thomas, un bibliotecario francese.[106]

La trapanazione del cranio, ovvero la perforazione deliberata del cranio, veniva praticata già nel 7.000 a.C.[105] Nonostante che alcuni fossero sopravvissuti a tali pratica, molti probabilmente sarebbero morti a causa dell'infezione.[108] Si è creduto a lavorare via "lasciando che il male spiriti di fuga".[109] William Harvey, nel XVII secolo, consigliava la trapanazione come trattamento per l'emicrania.[110]

--->>> Mentre molti trattamenti per l'emicrania erano stati tentati, fino al 1868 non non si è stati in grado di trovare una sostanza che si rivelasse efficace[106] fintato Questa sostanza era la segale cornuta fungo da cui ergotamina è stato isolato nel 1918.[111] Methysergide era sviluppato nel 1959 e il primo dei triptani, sumatriptan, è stato sviluppato nel 1988.[111] Nel corso del 20 ° secolo con i migliori studi di progettazione efficaci misure preventive sono state trovate e confermato.[106]

Epidemiologia

 
Disability-adjusted life year for migraines per 100,000 inhabitants in 2002

     no data

     <45

     45–65

     65–85

     85–105

     105–125

     125–145

     145–165

     165–185

     185–205

     205–225

     225–245

     >245

A livello mondiale, le emicranie colpiscono quasi il 15% della popolazione o circa un miliardo di individui.[100] È più comune nelle donne (19% delle appartenenti a questo sesso) rispetto agli uomini (11%).[100] Negli Stati Uniti d'America, circa il 6% degli uomini e il 18% delle donne sperimentano un episodio di emicrania in un dato anno, con un rischio di vita di circa 18% e 43% rispettivamente.[5] In Europa, l'emicrania colpisce tra il 12% e il 28% degli individui ad un certo punto della loro vita, con circa il 6-15% degli uomini adulti e 14-35% delle donne adulte che la manifestano almeno una volta in un anno.[7] I tassi di emicrania sono leggermente più bassi in Asia e in Africa rispetto ai paesi occidentali.[33][101] Le emicranie croniche si verificano tra il circa 1,4% e il 2,2% della popolazione.[102]

Queste cifre variano notevolmente con l'età: l'emicrania più comunemente inizia tra i 15 e i 24 anni di età e si verifica più frequentemente nelle donne tra i 35 a 45 anni.[5] Nei bambini, circa l'1,7% di quelli di 7 anni e il 3,9% di quelli tra i 7 e 15 anni sperimentano emicranie, con la condizione di essere un po' più comune nei maschi prima della pubertà.[103] Durante l'adolescenza, l'emicrania diventa più comune tra le donne[103] e questo fenomeno persiste per tutta la durata della vita, essendo due volte più frequente tra le donne anziane rispetto ai maschi.[104] Nelle donne, l'emicrania senza aura è più comune dell'emicrania con aura, ma negli uomini le due tipologie si presentano con una frequenza sovrapponibile.[33]

Durante sintomi perimenopausa spesso peggiorano prima di scendere in gravità.[104] Anche se i sintomi si risolvono in circa i due terzi delle persone anziane, in tra il 3 e il 10% di essi persistono.[28]

Segni e sintomi

L'emicrania si presenta tipicamente con mal di testa auto-limitati, ricorrenti e associati con sintomi automici.[5][9] Circa il 15-30% delle persone con emicrania sperimenta l'emicrania associata ad aura[10][11] e coloro che hanno attacchi di emicrania con aura hanno anche spesso l'emicrania senza aura.[12] La gravità del dolore, la durata del mal di testa e la frequenza degli attacchi è variabile.[5] Un'emicrania che dura più di 72 ore viene definita migrainosus di stato.[13] Vi sono quattro fasi possibili durante un episodio di emicrani, anche se non tutte le fasi si presentano necessariamente:[3]

  • La fase prodomica, che si verifica in ore o giorni prima del mal di testa
  • L'aura, che precede immediatamente il mal di testa
  • La fase del dolore, nota anche come fase di cefalea
  • Il postdrome, gli effetti sperimentati dopo la fine di un attacco di emicrania

Fase prodromica

I sintomi prodromici o premonitori si verificano in circa il 60% dei casi di emicrania[14][15], con un esordio che può variare da due ore a due giorni prima dell'inizio del dolore o dell'aura.[16] Questi sintomi possono includere una vasta gamma di fenomeni[17], tra cui: alterazione dell'umore, irritabilità, depressione o euforia, stanchezza, voglia di certi cibi, rigidità muscolare (soprattutto nel collo), stitichezza o diarrea e ipersensibilità agli odori o ai rumori.[14] Ciò può verificarsi in persone con emicrania con aura o senza aura.[18]

Fase Aura

   
   

L'aura è un fenomeno neurologico focale transitorio che si verifica prima o durante il mal di testa.[15] Esso appare gradualmente entro alcuni minuti e generalmente in meno di un'ora.[19] I sintomi sperimentati possono essere visivi, sensoriali o motori e molte persone ne provano più di uno.[20] Gli effetti visivi si verificano più frequentemente e si possono riscontrare in circa il 99% dei casi e in più del 50% dei casi essi non sono accompagnati da effetti sensoriali o motori.[20] I disturbi della visione spesso hanno la forma di uno scotoma scintillante (una zona di alterazione parziale nel campo visivo che sfarfalla e può interferire con la capacità di una persona di leggere o guidare).[15] Ciò spesso inizia nei pressi del centro della visione per poi spostarsi a zig-zag tanto da essere a volte descritte come linee che ricordano le fortificazioni o i muri di un castello.[20] Di solito le linee sono in bianco e nero, ma alcune persone vedono anche linee colorate.[20] Alcune persone perdono parte del loro campo visivo, un fenomeno noto come emianopsia, mentre altri sperimentano semplici sfocature.[20]

Le aure sensoriali sono il secondo tipo più comune e si verificano nel 30-40% delle persone colpite da aurea.[20] Spesso tale condizione si manifesta come una sensazione di puntura di spilli su un braccio e che poi si diffonde nella zona del naso e della bocca sullo stesso lato.[20] Una parestesia solitamente si verifica dopo che il formicolio è passato, accompagnata da una perdita del senso della posizione.[20] Altri sintomi della fase di aura possono includere anche disturbi della parola o del linguaggio e altre manifestazioni meno comuni sempre legate al movimento.[20] I sintomi motori indicano che si tratta di una emicrania emiplegica e la debolezza muscolare spesso dura più di un'ora, a differenza delle altre aure.[20]

Un'aura si manifesta raramente senza essere succeduta da un mal di testa[20] ma se si verifica essa prende il nome di emicrania silente. Tuttavia, è difficile valutare la frequenza di tali casi, poiché i pazienti spesso non presentano sintomi tanto gravi da spingerli a farsi curare.

Fase del dolore

Classicamente il mal di testa è unilaterale, pulsante, e da moderata a grave in intensità.[19] Si tratta in genere di poco a poco[19] ed è aggravata dall'attività fisica.[3] In più del 40% dei casi però il dolore può essere bilaterale, e il dolore al collo è comunemente associato.[21] dolore bilaterale è particolarmente frequente in coloro che hanno l'emicrania senza aura.[15] Meno comunemente il dolore può verificarsi soprattutto nella parte posteriore o superiore della testa.[15] Il dolore di solito dura 4 a 72 ore negli adulti[19] tuttavia nei bambini piccoli dura spesso meno di 1 ora.[22] La frequenza degli attacchi è variabile, da pochi a una vita per molti una settimana, con una media di circa uno al mese.[ 23][24]

Il dolore è spesso accompagnata da nausea, vomito, sensibilità alla luce, sensibilità al suono, sensibilità agli odori, stanchezza e irritabilità.[15] In un emicrania basilare, una emicrania con sintomi neurologici legati al tronco cerebrale o con sintomi neurologici su entrambi i lati del corpo,[25] effetti comuni includono: senso di filatura mondo, sensazione di testa vuota, e la confusione[15] La nausea si verifica in quasi il 90% delle persone, e il vomito si verifica in circa un terzo[26].. Molti quindi cercano una stanza buia e tranquilla[26] Altri sintomi possono includere:... visione offuscata, naso chiuso, diarrea, minzione frequente, pallore, sudorazione[27] gonfiore o dolorabilità del cuoio capelluto può verificarsi come può rigidità del collo[ 27] I sintomi associati sono meno comuni negli anziani.[28]

Postdrome

Gli effetti di emicrania possono persistere per alcuni giorni dopo il mal di testa principale è finito, questo è chiamato il postdrome emicrania. Molti riportano una sensazione di dolore nella zona in cui l'emicrania era, e qualche relazione alterata pensiero per alcuni giorni dopo il mal di testa è passato. Il paziente può sentirsi stanco o "appeso sopra" e hanno dolore di testa, difficoltà cognitive, sintomi gastrointestinali, cambiamenti di umore, e la debolezza.[29] Secondo una sintesi: "Alcune persone si sentono insolitamente rinfrescata o euforico dopo un attacco, mentre altri notano depressione e malessere ".[30]

Eziologia

Le cause di emicrania sono sconosciuti.[31] Tuttavia, si crede possano essere correlate ad una serie di fattori ambientali e genetici.[4] I casi famigliari comprendono circa i due terzi [5] e raramente si verificano a causa di un singolo difetto genetico.[32] Mentre una volta l'emicrania era ritenuta essere più comune in quelli dotati di grande intelligenza, ciò oggi non sembra corrispondere al vero[33] Un certo numero di condizioni psicologiche vengono associate, tra cui: depressione, ansia e disturbo bipolare così come lo sono molti eventi biologici o trigger.[34]

Genetica

Studi effettuati su gemelli indicano una possibile influenza genetica che varia dal 34% al 51% sulla probabilità di sviluppare emicrania.[4] Questa correlazione è più forte per l'emicrania con aura rispetto per l'emicrania senza aura.[12] Un certo numero di varianti di geni specifici aumentano il rischio.[32]

Malattie monogeniche che provocano l'emicrania sono rare.[32] Una di questi è nota come emicrania emiplegica familiare, un tipo di emicrania con aura che viene ereditato in modo autosomico dominante.[35][36] Quattro geni hanno dimostrato di essere coinvolti in tale patologia.[37] Tre di questi sono coinvolti nel trasporto di ioni.[37] Il quarto è una proteina assonale associata al complesso di esocitosi.[37] Un altro disordine genetico associato con l'emicrania è la sindrome CADASIL|CADASIL o "arteriopatia cerebrale autosomica dominante con infarti sottocorticali e leucoencefalopatia".[15]

Fattori scatenanti

L'emicrania può essere indotta anche da fattori scatenanti, che in alcuni casi sono stati ritenuti solo leggermente responsabili[5] mentre in altri fortemente responsabili.[38] Molte cause sono state etichettate come tali, tuttavia la forza e l'importanza di queste correlazioni sono incerte.[38][39] Un fattore scatenante può incorrere fino a 24 ore prima della comparsa dei sintomi.[5]

Fisiologici

Fattori scatenanti comuni sono lo stress, la fame e la fatica (questi contribuiscono ugualmente al mal di testa di tipo tensivo).[38] Le emicranie hanno più probabilità di verificarsi durante le mestruazioni.[40] Altre influenze ormonali, come il menarca, l'uso di contraccettivi orali, la gravidanza, la perimenopausa e la menopausa, possono anche svolgere un ruolo determinante.[41] Queste influenze ormonali sembrano essere più rilevanti nell'emicrania senza aura.[33] Le emicranie in genere non si verificano durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza o dopo la menopausa.[15]

Dietetici

Studi sui fattori dietetici hanno dimostrato che non vi sono prove che ne dimostrino e ne confutino l'esistenza.[42][43] Per quanto riguarda gli agenti specifici non sembra esservi la prova di un effetto della tiramina sull'emicrania.[44] Il glutammato monosodico è spesso ritenuto essere un fattore alimentare[45] ma non vi sono molte prove a suo sostegno.[46]

Ambientali

Studi su potenziali fattori scatenanti ambientali, sia interni che esterni, hanno concluso che le prove a loro favore erano di scarsa quelità. Tuttavia la popolazione in generale sceglie di adottare misure preventive relative alla qualità dell'aria e all'illuminazione.[47]

Fisiopatologia

 
Animazione che mostra la diffusione della depressione corticale.

Le emicranie sono da ritenersi un disturbo neurovascolare[5] con prove a sostegno che suoi meccanismi inizino all'interno del cervello e quindi si diffondano ai vasi sanguigni.[48] Alcuni ricercatori ritengono che la fisiologia neuronale svolga un ruolo maggiore,[49] mentre altri sostengano che i maggiori responsabili siano i vasi sanguigni[50]. Si ritiene che alti livelli del neurotrasmettitore serotonina possano esserne una causa.[48]

Aura

La depressione corticale propagata è una ondata di attività neuronale seguita da un periodo di inattività che si riscontra in coloro che sperimentano l'emicrania con aura.[52] Vi sono un certo numero di spiegazioni per la manifestazione, compresa l'attivazione dei recettori NMDA che permettono al calcio di entrare nella cellula.[52] Dopo l'ondata di attività del flusso sanguigno verso la corteccia cerebrale, la zona interessata sperimenta una diminuzione di attività per un tempo che può andare da due a sei ore.[52] Si ritiene che quando la depolarizzazione viaggia lungo il lato inferiore del cervello, i nervi del senso del dolore, presenti nella testa e nel collo, siano attivati.[52]

Dolore

L'esatto meccanismo del dolore alla testa durante un attacco di emicrania, è sconosciuto.[53] Alcune prove evidenziano un ruolo primario delle strutture del sistema nervoso centrale (come il tronco cerebrale e il diencefalo)[54] mentre altri dati supportano l'attivazione del periferico (quale, ad esempio, i nervi sensoriali che circondano i vasi sanguigni della testa e del collo).[53] I vasi potenziali candidati includono: arterie durali, arterie piali e arterie extracraniche quali quelle del cuoio capelluto.[53] Il ruolo della vasodilatazione delle arterie extracranica, in particolare, si crede possa essere significativo.[55]

Diagnosi

La diagnosi di emicrania si basa su segni e sintomi.[5] Esami di imaging biomedico] sono occasionalmente eseguiti per escludere altre cause del mal di testa.[5] Si ritiene che in un numero considerevole di persone la condizione non venga diagnosticata.[5]

La diagnosi di emicrania senza aura, secondo l'International Headache Society, può essere fatta in base ai seguenti criteri, i "criteri 5, 4, 3, 2, 1":[3]

  • Cinque o più attacchi per l'emicrania con aura, due attacchi sono sufficienti per la diagnosi.
  • Quattro ore di durata per tre giorni
  • Due o più dei seguenti elementi:
    • Dolore unilaterale (che colpisce la metà della testa);
    • Dolore pulsante;
    • Intensità del dolore da moderato a grave;
    • Aggravamento causato da attività fisica di routine
  • Uno o più dei seguenti segni:
    • Nausea e/o vomito;
    • Sensibilità sia alla luce (fotofobia) che al suono (fonofobia)

Se qualcuno sperimenta due dei seguenti elementi: fotofobia, nausea o incapacità di lavorare o studiare per un giorno, la diagnosi è più probabile.[56] In coloro con quattro su cinque dei seguenti aspetti: mal di testa pulsante, durata da 4 a 72 ore, dolore su un lato della testa, nausea o sintomi che interferiscono con la vita della persona; la probabilità di diagnosticare l'emicrania è del 92%.[11] In quelli con meno di tre di questi sintomi la probabilità è invece del 17%.[11]

Classificazione

Le emicranie sono state classificate complessivamente nel 1988.[12] L'International Headache Society nel 2004 ha aggiornato la classificazione delle cefalee.[3] Secondo questa classificazione, le emicranie sono cefalee primarie insieme, tra le altre, alla cefalea di tipo tensivo e alla cefalea a grappolo.[ 57]

Le emicranie sono divisi in sette sottoclassi (alcuni dei quali comprendere ulteriori suddivisioni):

  • L'emicrania senza aura o l'"emicrania comune", comporta che l'emicrania non sia accompagnata da una aurea
  • L'emicrania con aura o l'"emicrania classica", di solito comporta emicranie accompagnate da aura. Meno comunemente, una aurea può avvenire senza un mal di testa, o con un mal di testa non emicranico. Le altre due tipologie sono l'emicrania emiplegica familiare e l'emicrania sporadica emiplegica, in cui una persona ha l'emicrania con aura e debolezza motoria. Se un parente stretto ha avuto la stessa condizione, l'emicrania si chiama "familiare", altrimenti si chiama "sporadica". Un'altra varietà è l'emicrania di tipo basilare, in cui il mal di testa e l'aura sono accompagnate da difficoltà di parola, acufene o una serie di altri sintomi correlati al tronco cerebrale ma senza debolezza motoria. Si ritiene che questo tipo sia dovuto a spasmi dell'arteria basilare, l'arteria che alimenta il tronco cerebrale.[25]
  • Sindromi periodiche dell'infanzia che possono esser possibili precursori comuni dell'emicrania includono: vomito ciclico (occasionali r intensi periodi di vomito), emicrania addominale (dolore addominale, di solito accompagnato da nausea) e vertigine parossistica benigna dell'infanzia (attacchi occasionali di vertigini).
  • l'emicrania oftalmica comporta un'emicrania accompagnata da disturbi visivi o addirittura da cecità temporanea ad un occhio.
  • Le complicanze dell'emicrania comprendono l'emicrania e/o le aure che sono insolitamente lunghe o insolitamente frequenti o associata ad una lesione cerebrale.
  • Una probabile emicrania descrive le condizioni che hanno alcune caratteristiche in comune con l'emicrania, ma dove non vi sono prove sufficienti per diagnosticarla con certezza.
  • L'emicrania cronica è una complicanza dell'emicrania ed è un mal di testa che soddisfa i criteri diagnostici per l'emicrania e si verifica per un intervallo di tempo maggiore.[58]

Emicrania addominale

La diagnosi di emicrania addominale è controversa.[59] Alcune evidenze indicano che gli episodi ricorrenti di dolore addominale in assenza di un mal di testa possono essere classificate come un tipo di emicrania[59][60] o almeno come un precursore dell'emicrania.[12] Questi episodi di dolore possono o non possono seguire una emicrania e durano da minuti a ore.[59] Spesso si verificano in coloro che hanno una storia personale o familiare di emicrania tipica.[59] Altre sindromi che si ritiene possano essere precursori includono: sindrome del vomito ciclico e vertigine parossistica benigna dell'infanzia[12]

La diagnosi differenziale

Altre condizioni mediche che possono causare sintomi simili a un attacco di emicrania sono: arterite temporale, cefalea a grappolo, glaucoma acuto, meningite e l'emorragia subaracnoidea.[11] L'arterite temporale si verifica in genere nelle persone di oltre i 50 anni di età e si presenta con dolore al livello del cuoio capelluto. La cefalea a grappolo si presenta con dolore ad un lato del naso, nelle orbite oculari, lacrime. Il glaucoma acuto è associato a problemi di visione, la meningite a febbre e l'emorragia subaracnoidea con un esordio molto veloce.[11] Il mal di testa di tipo tensivo si verifica in genere da entrambe le parti, non è martellante e generalmente meno invalidante.[11]

Prevenzione

I trattamenti preventivi per l'emicrania sono: farmaci, integratori alimentari, modifiche nello stile di vita e la chirurgia. La prevenzione è raccomandata in coloro che hanno mal di testa per più di due giorni alla settimana, non possono tollerare i farmaci usati per il trattamento di attacchi acuti o in coloro con attacchi gravi che non sono facilmente controllati.[11]

L'obiettivo è di ridurre la frequenza, il dolore, e/o la durata dell'emicrania e di aumentare l'efficacia della terapia.[61] Un altro motivo per effettuare la prevenzione è di evitare la cefalea da abuso di farmaci. Questo è un problema comune e può provocare cefalea cronica quotidiana.[62][63]

Trattamento farmacologico

I farmaci preventivi contro l'emicrania sono considerati efficaci se riducono la frequenza o la gravità degli attacchi di almeno il 50%.[64] Gli studi sono abbastanza coerenti nel consigliare il topiramato, il valproato, il propranololo e il metoprololo.[65] Il timololo è efficace anche per la prevenzione dell'emicrania e nel ridurre la frequenza e la gravità degli attacchi e la gravità, mentre il frovatriptan è efficace per la prevenzione dell'emicrania mestruale.[65]

L'amitriptilina e la venlafaxina sono anch'esse efficaci.[66] Secondo una review sistematica, gli ACE-inibitore e l'antagonista del recettore per l'angiotensina II possono ridurre gli attacchi.[67] La tossina botulinica è stata trovato essere utile in coloro che lamentano emicrania cronica, ma non in quelli con emicrania episodica.[68]

Terapie alternative

Petasites hybridus (farfaraccio) estratto di radice si è dimostrato efficace nella prevenzione dell'emicrania.[69]

Mentre l'agopuntura può risultare efficace, "la vera" agopuntura non fornisce migliori risultati dell'"agopuntura sham", una pratica in cui gli aghi vengono inseriti in modo casuale.[70] Entrambe possono essere più efficaci delle cure di routine, con meno effetti avversi rispetto ai farmaci preventivi.[ 70] la manipolazione chiropratica, la fisioterapia, i massaggi e il relax potrebbero essere efficaci come il propranololo o il topiramato nella prevenzione del mal di testa, tuttavia gli studi al riguardo hanno presentato dei problemi metodologici.[71]

Dimostrazioni a sostegno della manipolazione vertebrale sono scarse e insufficienti per consigliarne il ricorso.[72] Vi è qualche evidenza sperimentale di beneficio con il magnesio,[73] con il coenzima Q (10),[73] con la riboflavina,[73] con la vitamina B[74] e con il Partenio anche se i dati sono limitati e vi è la necessità di ulteriori studi migliori per raggiungere conclusioni definitive.[75] Tra le medicine alternative, il farfaraccio ha la migliore evidenza per sostenerne il suo uso.[76]

Dispositivi e chirurgia

Dispositivi medici, come il biofeedback e i neurostimolatori, presentano alcuni vantaggi nella prevenzione dell'emicrania, soprattutto quando i farmaci comuni sono controindicati o in caso di un loro uso eccessivo. Il biofeedback aiuta le persone ad essere consapevoli di alcuni parametri fisiologici in modo da controllarli e cercare di rilassarsi. Ciò può risultare efficace per il trattamento dell'emicrania.[77][78] La neurostimolazione usa neurostimolatori impiantabili simili a pacemaker per il trattamento di emicrania cronica non gestibile con risultati, per i casi gravi, incoraggianti.[79][80] Il ricorso alla chirurgia comporta la decompressione di alcuni nervi intorno alla testa e al collo; essa può essere un'opzione in alcune persone che non migliorano con il trattamento farmacologico.[81]

Gestione

Vi sono tre aspetti principali riguardo il trattamento dell'emicrania: evitare che si instauri, il controllo dei sintomi acuti e la prevenzione farmacologica.[5] I farmaci sono più efficaci se usati precedentemente ad un attacco[5] L'uso frequente di farmaci può causare cefalea da uso eccessivo di farmaci, in cui il mal di testa diventa più grave e più frequente.[3] Ciò può avvenire sopratutto con i triptani, l'ergotamina e gli analgesici narcotici.[3]

Analgesici

Il trattamento inziale raccomandato a coloro ceh soffrono di sintomi che vanno da lievi a moderati è rappresentato dall'assunzione di semplici analgesici come i farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) o la combinazione di paracetamolo, acido acetilsalicilico e caffeina.[11] Un certo numero di FANS vantano l'esistenza di prove che ne sostengono il loro utilizzo. L'ibuprofene è stato trovato in grado di fornire un efficace sollievo dal dolore in circa la metà delle persone[82] e anche il diclofenac è ​​stato trovato efficace.[83]

L'aspirina può alleviare il dolore di un'emicrania classificata come da moderata a grave, con una efficacia simile al sumatriptan.[84] Il ketorolac è disponibile in una formulazione endovenosa.[11] Il paracetamolo (noto anche come acetaminofene), da solo o in combinazione con il metoclopramide, è un altro farmaco efficace con un basso rischio di effetti avversi.[85] Durante la gravidanza, il paracetamolo e la metoclopramide sono considerati sicuri come lo sono i FANS fino al terzo trimestredi gestazione.[11]

Triptani

  Lo stesso argomento in dettaglio: Triptani.

Triptani, come il sumatriptan, sono efficaci sia per il dolore che per la nausea, in più del 75% delle persone.[5][86] Essi sono i trattamenti inizialmente raccomandati per coloro che presentano un dolore da moderato a grave o per quelli con sintomi più lievi che non rispondono agli analgesici semplici.[11] Le diverse forme disponibili includono quella orale, quella iniettabile, gli spray nasali e le compresse di dissoluzione orale.[5]

In generale, tutti i triptani sembrano ugualmente efficaci, con effetti collaterali simili. Tuttavia, gli individui possono rispondere meglio a quelli specifici.[11] La maggior parte degli effetti indesiderati sono lievi, come le vampate di calore. Tuttavia, si sono registrati rari casi di ischemia miocardica.[5] Essi sono pertanto non raccomandati per le persone con malattie cardiovascolari,[11] che hanno avuto un ictus o che presentano emicranie non accompagnate da problemi neurologici.[87] Inoltre, i triptani devono essere prescritti con cautela in coloro con fattori di rischio per malattie vascolari.[87]

Anche se storicamente non sono raccomandati nei pazienti con emicrania basilare, non vi è alcuna prova specifica di danni derivanti dal loro uso in questa popolazione che giustifichino l'adozione di questa cautela.[25] Essi non creano dipendenza, ma possono causare mal di testa da uso eccessivo di farmaci, se usati più di 10 giorni al mese.[88]

Ergotamina

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ergotamina.

L'ergotamina e la diidroergotamina sono i farmaci più vecchi che vengono ancora prescritti per l'emicrania.[5] Essi sembrano ugualmente efficaci rispetto ai triptani,[89] sono meno costosi[90] e gli effetti negativi sono solitamente benigni.[91] Nei casi più debilitanti, essi sembrano essere l'opzione di trattamento più efficace.[91]

Altro

L'assunzione di metoclopramide per via endovenosa o la lidocaina intranasale sono altre opzioni possibili.[11] Il metoclopramide è il trattamento raccomandato per coloro che si presentano al pronto soccorso.[11] Una singola dose di desametasone per via endovenosa, quando aggiunta alla terapia standard di un attacco di emicrania, è associata ad una diminuzione del 26% nella cefalea ricorrente nelle seguenti 72 ore.[92] La manipolazione spinale per il trattamento di un attacco di emicrania non è supportata da prove.[93] Si consiglia di non ricorrere a oppioidi e barbiturici non essere utilizzati.[11]

Prognosi

La prognosi a lungo termine per le persone con emicrania è variabile.[9] La maggior parte degli individui che ne soffre sperimenta periodi di perdita di capacità produttive,[5] tuttavia in genere la condizione è considerato fondamentalmente benigna[9] e non è associata ad un aumento del rischio di morte.[94] Vi sono quattro principali scenari della malattia: sintomi che si risolvono completamente, sintomi che continuano ma vanno in contro ad un graduale miglioramento, sintomi che continuano con la stessa frequenza e gravità o attacchi che possono peggiorare e diventare più frequenti.[9]

L'emicrania con aura sembra essere un fattore di rischio per l'ictus ischemico[95] raddoppiandone la probabilità di insorgenza.[96] Essere un adolescente, essere una donna, utilizzare un contraccettivo ormonale e fumare aumentano ulteriormente questo rischio.[95] Sembra che vi sia anche una correlazione con la dissezione dell'arteria vertebrale.[97] L'emicrania senza aura non sembra essere un fattore di rischio per tali gravi patologie.[98] La correlazione con le malattie cardiache è inconcludente con un unico studio che la supporta.[95] Nel complesso però la semplice emicrania non sembra aumentare il rischio di morte per ictus o malattie cardiache.[94] La terapia preventiva dell'emicrania nei pazienti con emicrania con aura può prevenire gli ictus associati.[99]

Società e cultura

Le emicranie sono una significativa causa sia di spese mediche che di perdita di produttività. È stato stimato che esse rappresentino il disturbo neurologico più costoso nella comunità europea, con una spesa stimata maggiore di € 27.000.000.000 all'anno.[112] Negli Stati Uniti i costi diretti sono stati stimati in 17 miliardi di dollari.[113] Quasi un decimo dei questo costo è dovuto all'acquisto dei triptani.[113] I costi indiretti di sono circa 15 miliardi di dollari, di cui la perdita di produttività è il più grande componente.[113] Gli impatti negativi si hanno frequentemente anche a livello famigliare.[112]

Ricerca

Il peptide correlato al gene della calcitonina (CGRPs) è stato trovato per avere un ruolo nella patogenesi del dolore associato con l'emicrania.[11] Gli antagonisti del recettore CGRP, come l'olcegepant e il telcagepant, sono stati studiati in vitro e in studi clinici per il trattamento dell'emicrania.[114] Nel 2011, Merck ha interrotto gli studi clinici di fase III per il loro farmaco sperimentale telcagepant.[115][116] La stimolazione magnetica transcranica si è dimostrata anche come una possibile promessa.[11]

Note


Bibliografia

Specifica

  • Pini Luigi A, Sarchielli Paola, Zanchini Giorgio, Trattato italiano delle cefalee, Torino, Centro scientifico editore, 2010, ISBN 978-88-7640-644-7.
  • Gennaro Bussone, Gerardo Casucci, Fabio Frediani, Gian Camillo Manzoni, Vincenzo Bonavita, Le cefalee: manuale teorico-pratico, Cremona-Segrate, Springer, 2008, ISBN 978-88-470-0753-6.
  • Giuseppe Nappi, Gian Camillo Manzoni, Manuale delle cefalee, Milano, Masson, 2005, ISBN 88-214-2738-2.
  • Marcello Fanciullani, Massimo Alessandri, Cefalee primarie: moderni aspetti di diagnosi e cura, Firenze, Società editrice europea, 2003, ISBN 88-8465-035-6.

Neurologia

  • C. Loeb, E. Favale, Neurologia di Fazio Loeb, Roma, Società Editrice Universo, 2003, ISBN 88-87753-73-3.
  • B. Bergamasco, R. Mutani, La neurologia di Bergamini, Torino, Cortina, 2007, ISBN 88-8239-120-5.
  • Allan H. Ropper, Robert H. Brown, Adams & Victor - Principi di neurologia, McGraw-Hill Companies, 2006, ISBN 88-386-3909-4.

Farmacologia

  • Brunton, Lazo, Parker, Goodman & Gilman - Le basi farmacologiche della terapia 11/ed, McGraw Hill, 2006, ISBN 978-88-386-3911-1.
  • Bertram G. Katzung, Farmacologia generale e clinica, Padova, Piccin, 2006, ISBN 88-299-1804-0.
  • British National Formulary, Guida all'uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, Agenzia Italiana del Farmaco, 2007.

Voci correlate

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