Amphiprion clarkii
Amphiprion clarkii (Bennett, 1830), detto pesce pagliaccio di Clark o pesce pagliaccio dalla coda gialla, è un pesce d'acqua salata appartenente alla famiglia Pomacentridae, diffuso nell'oceano indiano.[1]
Descrizione
Il pesce pagliaccio di Clark presenta un corpo di forma ovaloide, compresso ai fianchi, con pinne arrotondate. La sua livrea, ha generalmente tre bande bianche, l'ultima delle quali, vicino alla coda, è poco visibile ma comunque presente. Una caratteristica che permette di distinguerlo da specie simili, come Amphiprion tricinctus, è la pinna caudale bianca o gialla, ma è sempre più chiara rispetto ai colori del corpo. Comunque la sua colorazione varia molto a seconda dall'areale geografico, può essere anche completamente giallo, o variare dall'arancione con tonalità scure. Se associato agli anemoni del genere Stichodactyla ha la colorazione in prevalenza nera.
Raggiunge una lunghezza di 15 cm.
Biologia
Alimentazione
Si nutre di zooplancton.
Riproduzione
È una specie ermafrodita proterandrica (nasce maschio e invecchiando trasmuta in femmina in 5-6 mesi) e monogama. Ogni coppia si riproduce più volte l'anno. La femmina depone annualmente 1000-2500 uova adesive di forma ellittica. I maschi rimangono nel luogo di deposizione per curare e ossigenare le uova.
Mutualismo
Come tutti i pesci pagliaccio, ha una simbiosi mutualistica (che porta vantaggi a tutte le specie interessate) con alcune specie di anemoni di mare o attinie. Gli anemoni sono urticanti per quasi tutte le creature della barriera corallina, ma il pesce pagliaccio vi è immune per via di una speciale mucosa che ne imita le caratteristiche, quindi così l'anemone riconoscerà il corpo del pesce come una parte di sé stessa. Da questo rapporto il pesce ricava protezione: tutti i pesci pagliaccio non si allontanano mai dal proprio anemone simbionte, e vi passano tutta la vita. Inoltre l'anemone è anche fonte di cibo per il pesce, che talvolta attua una simbiosi di pulizia: il pesce ricava nutrimento, e l'anemone non ha così più parassiti. Altro vantaggio per l'attinia è, anche per lei, difesa dai predatori: i pesci farfalla Chaetodontidae si nutrono dei tentacoli dell'anemone, ma i piccoli pesci pagliaccio sono ottimi guardiani e difendono la propria casa a costo della vita: in fondo senza l'anemone i piccoli pesci sarebbero indifesi e subito preda di uno dei tanti predatori delle barriere coralline. Il pesce pagliaccio di Clark è, tra i pesci pagliaccio, la specie meno esigente: infatti vive in simbiosi con tutte le 10 specie di anemoni di mare che possono ospitare i pesci pagliaccio: Cryptodendrum adhaesivum, Entacmaea quadricolor, Heteractis aurora, H. crispa, H. magnifica, H. malu, Macrodactyla doreensis, Stichodactyla gigantea, S. haddoni e S. mertensii.
Distribuzione e habitat
È un abitatore dei reef corallini dell'Oceano Indiano, in particolare in una fascia che va dal Golfo Persico alle acque ad est dell'Australia.
Pesca
Nei luoghi d'origine è pescato per l'alimentazione umana.
Acquariofilia
È allevato in acquari pubblici e privati. Il pesce pagliaccio di Clark ha bisogno di valori dell'acqua ben precisi: Temp. 26° / 30° C; Densità 1018 / 1022; PH 8,4. I pesci pagliaccio sono tra le specie migliori per acquariofili principianti, specie se si vuole cominciare con la creazione di un nano-reef. Dato che in natura non si spostano mai dal loro anemone, non richiedono spazi troppo grandi e ben sopportano la cattività. È adatto alla convivenza con quasi tutti i pesci di barriera delle altre specie e con gli invertebrati. Sebbene si possa allevare anche senza la presenza di un anemone, è fortemente consigliata la convivenza con quest'ultima: la simbiosi sta nel DNA del pesce pagliaccio, starne senza significa non farlo star bene, sintomi possono essere stress e conseguenti malattie. In assenza di attinie, si ripara comunque in coralli molli e affini, ma è difficile farlo star bene senza la propria compagna di vita. Altro buon auspicio è tenerlo in coppia, in modo da farlo stare bene anche in gruppi nel proprio anemone simbionte. Se tenuto bene, in acquario può vivere anche fino a 15 anni. La convivenza con specie dello stesso genere, è rischiosa, in quanto si tratta di pesci territoriali. Non sono mancati duelli con la morte di una delle due specie. Tenere due Amphiprion diversi nella stessa vasca non è comunque cosa difficile, specie se l'acquario è abbastanza grande. una volta ben acclimatato è onnivoro, predilige mangime surgelato, artemie e chironomus e mysis,, oppure liofilizzato e secco in granuli di piccolo diametro. Per il suo ottimale mantenimento in acquario e per mantenere i suoi splendidi colori sono necessarie vasche con acqua ben filtrata ed ossigenata, preparata con sali marini sintetici di ottima qualità; abbondanti cambi parziali con un'accurata sifonatura del fondo, regolari trattamenti con ozono ed aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
Note
- ^ (EN) Amphiprion clarkii, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 20 ottobre 2014.
Bibliografia
- (EN) Amphiprion clarkii, su FishBase. URL consultato il 01/11/2012.
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