Andria
Andria comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Nicola Giorgino (centrodestra) dal 30-3-2010 |
Territorio | |
Coordinate | 41°13′54″N 16°18′30″E |
Altitudine | 151 m s.l.m. |
Superficie | 407,86 km² |
Abitanti | 100 232[1] (31-05-2011) |
Densità | 245,75 ab./km² |
Frazioni | Castel del Monte, Montegrosso, Troianelli |
Comuni confinanti | Barletta, Canosa di Puglia, Corato (BA), Minervino Murge, Ruvo di Puglia (BA), Spinazzola, Trani |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 76123 70031 fino al 30/04/2011 |
Prefisso | 0883 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 110001 |
Cod. catastale | A285 |
Targa | BT |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 377 GG[3] |
Nome abitanti | andriesi |
Patrono | san Riccardo di Andria |
Giorno festivo | Terza domenica di settembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Andriadialetto locale) è un comune italiano di 100.232 abitanti[4], capoluogo insieme a Barletta e Trani, della provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia.
(Andrjə o Jandrjə nelÈ la quarta[5] città della regione per popolazione, nonché la sedicesima d'Italia per superficie.
Sino all'11 giugno 2004 compresa nella provincia di Bari, oggi la città[6] ospita il consiglio provinciale ed è sede legale della provincia di Barletta-Andria-Trani[7], fa parte dell'Associazione nazionale Città dell'Olio[8]. Per la presenza dei suoi tre alti campanili, viene conosciuta anche come la città dei tre campanili[9]. Simbolo della città e di tutta la Puglia è Castel del Monte situato su una collina fuori dall'abitato. Castel del Monte fa parte dei patrimoni dell'umanità dichiarati dall'UNESCO[10].
Geografia fisica
Territorio
La città è situata sul pendio inferiore delle Murge, a 151 m s.l.m. e a 10 km dal mare Adriatico. Ha una superficie di 408 km², che la rende il 16º comune italiano per superficie.
Nei pressi di Andria vi è una forte depressione carsica, o dolina chiamata Gurgo. All'interno del Gurgo, le numerose grotte fungevano forse da ipogei, mentre la Grotta della Trimoggia era adibita al culto mariano[11]. Nel Gurgo il microclima permette una diversità varietale di piante non trascurabile e vi si può trovare anche lo stramonio[12].
Il territorio è connotato da alcune lame, incisioni paleotorrentizie in secca. La lama più importante è denominata Ciappetta Camaggi ed è il letto di un antico fiume chiamato Aveldium[13].
12.000 ettari del territorio comunale sono inclusi nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia[14], istituito nel 2004.
Clima
Il clima è mediterraneo, con inverni quasi miti ed estati calde e secche, condizioni che determinano l'alternarsi di due stagioni favorevoli alla vegetazione, quali primavera ed autunno. La vegetazione comprende numerosissime specie selvatiche (pseudosteppa mediterranea) a cui si contrappongono interminabili uliveti e vigneti.
La piovosità annua si aggira attorno ai 597 mm di pioggia[15].
Andria - Murge basse | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 10,5 | 11,4 | 13,6 | 17,4 | 22,2 | 26,5 | 29,1 | 29,3 | 25,4 | 20,2 | 15,7 | 12,1 | 11,3 | 17,7 | 28,3 | 20,4 | 19,5 |
T. min. media (°C) | 4,2 | 4,3 | 6,0 | 8,5 | 12,3 | 16,2 | 18,8 | 19,0 | 16,2 | 12,4 | 8,6 | 5,8 | 4,8 | 8,9 | 18,0 | 12,4 | 11,0 |
Precipitazioni (mm) | 61 | 64 | 58 | 42 | 39 | 30 | 21 | 27 | 47 | 68 | 74 | 66 | 191 | 139 | 78 | 189 | 597 |
Umidità relativa media (%) | 78,4 | 77,1 | 75,1 | 72,0 | 69,1 | 65,2 | 61,6 | 63,6 | 70,7 | 77,3 | 79,3 | 79,4 | 78,3 | 72,1 | 63,5 | 75,8 | 72,4 |
- Classificazione climatica di Andria:[16]
- Zona climatica: C
- Gradi giorno: 1377
Storia
Età antica
Descrizione dello stemma: "D'azzurro, al leone coronato all'antica d'oro, lampassato di rosso, rampante ad un ramo di quercia reciso, al naturale".[17]
Lo stemma di Andria raffigura un leone rampante ad un ramo di quercia, a testimonianza della presenza di querce nel territorio circostante[18].
Le prime tracce di insediamenti nel territorio di Andria risalgono al neolitico, sono infatti stati rinvenuti alcuni oggetti, coltellini di ossidiana ed armi litiche.
Nell'età successiva, nell'eneolitico, gli uomini abitavano alcune grotte scavate nel tufo.
Durante l'età del bronzo gli uomini iniziarono ad abitare in alcune costruzioni cilindriche dal tetto a cono simili ai trulli. Numerosi tumuli, sepolture costruite con pietre informi, sono stati rinvenuti in contrada S. Barbara, S. Lucia e Castel del Monte.
Nel 1000 a.C. gli Japigi abitarono la Puglia, in seguito nell'VIII secolo a.C. vennero ad abitare i Peucezi. La nascita del primo anglomerato urbano viene fatta risalire alla seguente colonizzazione degli Ellenici. Vicino all'attuale Andria sorse Netium, città greca per lingua e civiltà, citata da Strabone nella Geografia Universale. A Netium si erano rifugiati in cerca di riparo alcuni profughi scampati alla distruzione di Canne nel 216 a.C. durante la seconda guerra punica. Decenni dopo Netium ebbe un declino e non rimasero che poche rovine dopo le lotte sociali tra Mario e Silla nell'88 a.C. Alcuni abitanti della città con molta probabilità si spostarono più a sud, sulla costa, dove fondarono Juve-Netium o Neo-Netium l'attuale Giovinazzo.
Sulla Tavola Peutingeriana viene indicata una città di nome Rudas, probabilmente la vecchia Netium greca, di sicuro una stazione sulla via Traiana[19]. I successivi insediamenti alto-medievali dei Longobardi e dei Bizantini, sorsero vicino alle rovine della vecchia Netium. Si hanno notizie di 12 casali, forse in origine ville rustiche,che ebbero in gran parte nomi di santi (Sant'Andrea, San Martino, Santa Caterina, Casalino e San Ciriaco, che si trovavano all'interno delle successive mura cittadine, e San Candido, San Vittore, San Pietro, San Valentino, San Lizio, San Lorenzo, Borghello, Trimoggia e Cicaglia, che restarono all'esterno di esse).
Nel 44 d.C. San Pietro nel suo viaggio verso Roma evangelizzo Andria che nel 492 d.C. circa, divenne sede vescovile sotto papa Gelasio I[20]. In un documento del 915, Andria viene citata come villaggio (locus) dipendente da Trani.
Origini del nome
Esistono diverse versioni delle origini del suo nome:
- Fondazione del mitico Diomede, che le avrebbe dato il nome di Andros;
- In seguito all'evangelizzazione della zona ad opera degli apostoli san Pietro e sant'Andrea, prendendo il nome da quest'ultimo, costretto a soggiornarvi a lungo a causa di una malattia;
- In seguito agli insediamento in epoca alto-medioevale di nuovi abitanti negli "antri", che diedero il nome al nuovo centro. Questi sarebbero stati costituiti dalle rovine dell'abitato greco di Netium (dove si erano rifugiati alcuni profughi in cerca di riparo dalle devastazioni della seconda guerra punica), che avrebbe cambiato nome in "Andri", in "Andra" e infine in "Andria";
- Dagli insediamento di monaci basiliani, fuggiti dall'impero bizantino tra il VII secolo ed il IX secolo: anche in questo caso il nome deriverebbe dal vocabolo latino antrum o "grotta", in riferimento ai ripari (le "Laure") che i religiosi avevano scavato nella roccia tufacea.
Medioevo normanno e svevo
Nel 1046 fu sottratta al dominio bizantino da Pietro il Normanno, insieme a Trani e al resto del suo territorio e come altri centri (Barletta, Bisceglie e Corato) divenne una città fortificata, elevandola al rango di civitas[21], con dodici torri, tre porte e una rocca nel punto più alto.
Al figlio Pietro II venne riconosciuto il titolo di conte nel 1073. Ancora nell'XI secolo fu fondata sulle vicine alture delle Murge l'abbazia benedettina di Santa Maria del Monte.
Nel 1155 L'esercito siciliano di Guglielmo I di Sicilia fu decimato nei pressi di Andria[22] dall'esercito bizantino di Manuele I di Bisanzio. In quella battaglia perse la vita, il conte di Andria Riccardo de Lingèvres, che fu ucciso sotto le mura della città[23][24][25].
L'ultimo dei conti normanni discendenti di Pietro fu il conte Ruggero, che combatté nel 1176 a Legnano con Federico Barbarossa.
Nel XIII secolo fu fedele al dominio svevo e fu residenza del re Federico II, che nei pressi fece costruire il celebre Castel del Monte[26] eletto a Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO[10], sul sito della precedente abbazia benedettina normanna.
Federico II di ritorno dalla sesta crociata, fece scolpire sulla normanna porta Sant'Andrea[27] la celebre frase:« Andria fidelis, nostri affixa medullis; absit, quod Federicus sit tui muneris iners, Andria, vale, felix omnisque gravaminos expers. ».
Ad Andria nacque suo figlio Corrado IV nel 1228, avuto con la moglie Jolanda di Brienne, regina di Gerusalemme, sepolta nella cripta della cattedrale di Andria, che morì appena sedicenne in seguito al parto.
Periodo angioino e aragonese
Sotto il dominio angioino fu data in dote a Beatrice, figlia di Carlo II d'Angiò e sposa di Bertrando Del Balzo, che risiedette nella città dal 1308 alla sua morte nel 1330.
La città passò in eredità alla figlia Maria. Nel 1343 la regina Giovanna I andò in sposa ad Andrea, fratello di Luigi I d'Ungheria. I cortigiani infastiditi dai modi rozzi di Andrea lo strangolarono nella notte del 18 settembre 1345. Ad Andria intanto Maria vendette al padre Bertando Del Balzo la città. Il papa Clemente VI incaricò Bertrando che era anche gran giustiziere del regno di investigare sulla morte di Andrea d'Ungheria. Bertrando fece cadere la colpa su alcuni addetti alla casa reale escludendo le regina Giovanna I da qualsiasi responsabilità. Nel 1350 la città fu assediata e saccheggiata dalle forze di Luigi I d'Ungheria convinto della colpevolezza della regina Giovanna I. In quei giorni un sacerdote, Oliviero Matusi, all'insaputa di tutti nascose il corpo di San Riccardo in un luogo sicuro all'interno della Cattedrale per far sì che gli Ungheresi non potessero trafugarlo. Il segreto fu tramandato per anni solo di padre in figlio da parenti del sacerdote. Bertando Del Balzo che in occasione dell'assedio riparò ad Avignone presso Clemente VI morì improvvisamente nel 1357 a Napoli ove si era recato per affari di stato. La sua salma fu tumulata nella Chiesa di San Domenico Maggiore di Napoli.
In quell'anno gli succedette Francesco I del Balzo, suo figlio, che ottenne il titolo ducale e la città. La moglie di Francesco I, Sveva Orsini fondò in quegli anni il convento di San Domenico.
Nel 1431 il ducato passò al nipote di Francesco I, Francesco II Del Balzo. Nel 1438 venne rinvenuto il corpo del santo protettore della città, San Riccardo d'Inghilterra, che era andato disperso durante il precedente assedio: in memoria dell'episodio fu istituita una festa ("Fiera d'Aprile")[28] che si tiene tuttora dopo ormai quasi 600 anni, dal 23 al 30 di aprile.
Nel 1453, Pirro, figlio di Francesco Del Balzo II, sposò Maria Donata Orsini cugina di Isabella, moglie del re Ferdinando D'Aragona a Castel del Monte.
Nel 1462 il principe di Taranto, Giannantonio Orsini non avendo avuto quali alleati nella lotta contro Ferdinando D'Aragona Francesco II del Balzo e Pirro, assediò Andria. Non riuscendovi a penetrare Giannantonio Orsini fece scavare una galleria che passasse sotto le mure della città, ma il duca Francesco II scoperta la notizia fece scavare anch'egli una galleria in senso contrario. I nemici furono tutti catturati e rilasciati. Dopo 49 giorni di assedio il duca di Andria viste le gravi condizioni del suo popolo si arrese e tornò la pace tra i Del Balzo e gli Orsini.
Francesco II, cognato del re di Napoli Ferdinando I d'Aragona, ottenne il titolo di Gran Connestabile del Regno. Alla morte di Francesco II nel 1482, divenne duca il figlio Pirro del Balzo, il quale partecipò nel 1485 alla Congiura dei baroni per cui venne messo a morte.
Quando la figlia Isabella Del Balzo sposò ad Andria Federico d'Aragona[29], portò il ducato alla casa reale e il marito lo governò fino al 1496, quando divenne re di Napoli.
Età moderna
Nel 1503 in territorio neutro fra Andria e Corato, in contrada S.Elia, si svolse la famosa Disfida di Barletta, che opponeva gli italiani capeggiati da Ettore Fieramosca ai francesi. In mattinata i 13 cavalieri italiani pregarono nel cappellone della cattedrale. Dopo la conquista del regno di Napoli da parte del re di Spagna Ferdinando il Cattolico nel 1504, Andria venne assegnata al "Gran Capitano" Consalvo di Cordova e poi al nipote di questi, Fernando Consalvo II. Egli vendette la città nel 1552 a Fabrizio Carafa, conte di Ruvo e parente del papa Paolo IV, che sistemò splendidamente il Palazzo ducale. A questi succedette nel 1554 il figlio Antonio Carafa; la madre e il fratello, Vincenzo Carafa (che nel 1571 aveva partecipato alla battaglia di Lepanto), fecero edificare nel 1577 il convento dei Cappuccini. Al successore, Fabrizio II Carafa si deve la costruzione del convento dei Benedettini e della basilica di Santa Maria dei Miracoli, in seguito alla scoperta nel 1576 di un'icona miracolosa.
Nel secolo XVII, la città rimase sempre sotto il dominio dei Carafa, in continuo conflitto con il vescovo e il capitolo della Cattedrale, con il quale la famiglia divideva il possesso della maggior parte delle terre. Nel 1656 un'epidemia di peste ne decimò la popolazione e nel 1741 subì un'invasione di cavallette.
Nel 1797 la città ottenne di poter eleggere il proprio sindaco e nel 1799, al momento della Repubblica partenopea, fu assediata dall'esercito francese capitanato dal generale Jean-Baptiste Broussier e appoggiato dallo stesso conte Ettore Carafa. Si voleva annettere Andria alla Repubblica Partenopea, liberandola dal dominio Borbonico, ma la città rimase fedele ai Borboni. Nella battaglia, perirono circa 2000 persone da entrambe le parti. Successivamente, fallita l'idea della Repubblica, e mancata la rivoluzione, i Borboni fecero giustiziare i repubblicani napoletani di spicco, tra cui lo stesso Ettore Carafa ghigliottinato a Napoli il 4 settembre del 1799. Nel 1806 gli eredi dei Carafa vendettero il Palazzo ducale alla famiglia Spagnoletti Zeuli.
Per la sua fedeltà a Ferdinando IV ottenne il titolo di Città Regia. Sotto il governo napoleonico e i regni di Giuseppe Bonaparte e di Gioacchino Murat fu abolito il sistema feudale e soppressi molti conventi, mentre vennero aumentati i diritti elettorali.
Nel 1818 la diocesi si allargava alle città di Canosa, Minervino Murge e Montemilone, mentre la città viveva un periodo di sviluppo demografico e si espandeva al di fuori della cinta muraria.
Età contemporanea
Durante il Risorgimento vi ebbe sede la carbonara "Società degli Spettri" o "Tomba Centrale" e una sezione della Giovine Italia. Circa 100 uomini di Andria, guidati da Federico Priorelli e da Niccolò Montenegro, parteciparono alla spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi eletto in seguito Deputato del Regno presso il collegio elettorale di Andria[30][31][32][33][34][35]. Dopo l'annessione al Regno d'Italia il territorio fu teatro di azioni di brigantaggio: nel 1865 vi fu fucilato il capo-brigante Riccardo Colasuonno ("il Ciucciariello").
L'abolizione del latifondo e la confisca dei beni ecclesiastici diede impulso alla formazione di una borghesia terriera, sviluppando le produzioni agricole specializzate e un fiorente artigianato. Anche la città si accrebbe, vi furono edificate dimore signorili per i ceti emergenti e vi sorsero due piccole banche locali e le sedi di diversi partiti politici. Grazie allo sviluppo economico, Andria non fu particolarmente toccata dal fenomeno dell'emigrazione.
Circa 800 andriesi perirono durante il primo conflitto mondiale, questi furono ricordati nel Monumento ai Caduti all'interno del Parco della Rimembranza inaugurato nel 1930.
Quattro Podestà governarono Andria durante il Fascismo: Pasquale Cafaro, Ernesto Fuzio, l'Onorevole Consalvo Ceci e Marco Ieva. Durante il regime fascista alcuni terreni (Montegrosso, Trojanelli) vennero suddivisi tra i reduci della prima guerra mondiale. Dopo l'armistizio del 1943 la città subì devastazioni da parte dei tedeschi, fino all'arrivo delle truppe alleate.
Dopo la seconda guerra mondiale, nel marzo del 1946, il rifiuto di una ditta locale di assumere quattro reduci, scoppiò una rivolta contadina, che vide il sequestro di alcuni proprietari terrieri e l'erezione di barricate. Ci furono scontri cruenti con le forze dell'ordine e sembrò che fosse stato trovato un accordo: ma al momento del discorso che doveva tenere il celebre sindacalista Giuseppe Di Vittorio fu sparato un colpo d'arma da fuoco, facendo rinascere i disordini: fu assaltato il palazzo della famiglia Porro, grandi proprietari terrieri della città e vennero linciate due anziane sorelle (Carolina e Luisa Porro)[36]. In seguito a tali fatti fu inviato l'esercito che riuscì a sedare la rivolta con una dura repressione. Si manifestò in quel periodo una crisi economica in seguito alla quale diversi abitanti furono costretti ad emigrare.
A partire dagli anni cinquanta si ebbe una progressiva ripresa economica, favorita dall'inaugurazione nel 1965 della linea ferroviaria Bari Nord che metteva in comunicazione Bari con i comuni del nord della provincia.
Monumenti e luoghi d'interesse
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Castel del Monte | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Architettonico |
Criterio | C (i) (ii) (iii) |
Pericolo | Nessuna segnalazione |
Riconosciuto dal | 1996 |
Scheda UNESCO | (EN) Castel del Monte (FR) Scheda |
Il centro storico della città è caratterizzato da un suggestivo e fitto dedalo di vie e stretti vicoli traboccanti di monumenti di grande pregio. Fuori dal centro abitato, in cima ad una collina, è collocato Castel del Monte[26], fatto realizzare nel XIII secolo da Federico II di Svevia, con l'unica trifora rivolta verso la città; il castello, simbolo della città e di tutta la Puglia, fa parte dei patrimoni dell'umanità dichiarati dall'UNESCO[10] ed attrae un notevole flusso turistico. Castel del Monte è raffigurato sulla moneta da 1 cent di Euro[37].
Da ricordare inoltre:
- Palazzo Comunale. Costruito dopo il ritorno di Federico II dalla sesta Crociata, pare per volere dello stesso imperatore nel 1230, in origine era un convento Francescano. Nel 1813 un decreto di Gioacchino Napoleone Murat, Re delle due Sicilie soppresse tutti i conventi ed il palazzo divenne l'attuale sede del comune di Andria.
- Porta S.Andrea o Arco di Federico II (XI secolo)[27]. Fu edificata all'epoca dei normanni e Federico II di ritorno dalla sesta crociata, trovando la città fedele vi fece scolpire sopra di essa le famose parole che egli dedicò alla comunità;
- Torre dell'Orologio, costruita all'epoca di Francesco II del Balzo[38];
- Palazzo Ducale (residenza fortificata rimaneggiata nel XVI secolo);
- Forte di Porta Castello (XI secolo);
- Palazzo Ceci Ginistrelli (XIX secolo);
- Le Maschere Apotropaiche;
- Piazza Vittorio Emanuele[39] (già piazza Catuma così chiamata perché sotto di essa vi sono delle catacombe);
- Laure Basiliane;
- Andria sotterranea. Vecchie abitazioni risalenti al periodo medievale si snodano nei sotterranei dell'intero centro storico, si tratta di grotte o di vere e proprie stanze murate in pietra con archi e colonne (non visitabile);
- Museo diocesiano con alcune opere di Antonio Vivarini e Tuccio D'andria;
- Museo del Confetto "Giovanni Mucci"[40].
Architetture religiose
- Cattedrale (XII secolo) e la sua cripta o San Pietro in Cattedrale(VII secolo)[41]. All'interno sono custodite le reliquie di San Riccardo,la Sacra Spina di Gesù Cristo e le mogli di Federico II, Jolanda di Brienne ed Isabella d'Inghilterra[42]. Il campanile fu eretto su di una vecchia torre longobarda del (VII-VIII secolo);
- Chiesa di San Domenico (XIV secolo) con portale rinascimentale e campanile barocco. All'interno è conservato il busto del duca Francesco II Del Balzo attribuito allo scultore Francesco Laurana (1430-1502);
- Chiesa di Sant'Agostino (XIII secolo): costruita in origine dai Templari, la chiesa passò successivamente ai Benedettini ed infine agli Agostiniani, che la ricostruirono dopo gli assedi del 1350. Il pregevole portale gotico risale al XIV secolo, mentre l'interno è barocco;
- Chiesa di San Nicola (XII secolo);
- Chiesa di San Francesco ed il suo chiostro (XII secolo). Pregevole campanile del 1772;
- Chiesa di Santa Chiara costruita intorno al 1200 in uno dei vicoli del centro storico[43];
- Chiesa dell'Annunziata (XII secolo) con affresco della Vergine attribuibile alla scuola di Giotto e altare della pietà di arte rinascimentale[44];
- Santuario di Santa Maria dei Miracoli sviluppato su tre livelli. Il livello inferiore, la chiesa rupestre di Santa Margherita (IX secolo) è il più antico. La laura basiliana, include un'interessante sala a tre navate con decorazioni tratte dalla Genesi. In questa grotta è stata rinvenuta ed è presente tuttora l'icona bizantina della Madonna dei Miracoli[45]. Il livello medio (Tempietto)(XVI secolo) ha tre arcate in marmi policromi. Di particolare interesse la cappella della Crocifissione con bellissimi affreschi. Il livello superiore del XVIII secolo fu progettato da Cosimo Fanzago (1591-1678)[46].
- Santa Maria Mater Gratiae costruita intorno al 1600 in seguito ad una apparizione della vergine, sorge dove un tempo c'era la cappella di San Giovanni Battista[47];
- Santuario della Madonna dell'Altomare (1598) e laura basiliana di Santa Sofia, all'interno la scultura "La Pietà dell'Altomare" di Luigi Enzo Mattei dichiarata insieme alle sue altre opere "Patrimonio per una cultura della pace" dall'UNESCO;
- Sant'Anna o Chiesa del Conservatorio[48];
- Chiesa di San Bartolomeo citata in un documento del 1196 si presuppone sia sorta su di un antico tempio di Mercurio. Il vescovo Riccardo II vi trasferì dentro di essa le reliquie dei santi Erasmo e Ponziano[49];
- Chiesa di rupestre di Santa Croce (X secolo);
- Chiesa di rupestre di Cristo Misericordia (IX secolo)[50];
- Chiesa di Sant'Angelo de' Meli o San Micheluzzo con affresco del Cristo Pantocràtore (XIII secolo)[51];
- Chiesa di Santa Maria di Porta Santa (XIII secolo) costruita sotto Corrado IV;
- Chiesa di San Michele Arcangelo e San Giuseppe (1881) costruita sulla vecchia Chiesa di San Michele al Lago (XII secolo);
- Chiesa di Santa Maria Vetere (XIII secolo);
- Chiesa di Santa Maria del Carmine;
- Chiesa di Santa Lucia contrada Santa Lucia.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[52]

Nella seguente tabella sono riportati i dati riferiti al 31 dicembre della popolazione[53] di Andria dal 2001 al 2010:
Anno | Residenti | Variazione |
---|---|---|
2001 | 95.740 | |
2002 | 96.311 | 0,6% |
2003 | 96.910 | 0,6% |
2004 | 97.382 | 0,5% |
2005 | 97.835 | 0,5% |
2006 | 98.069 | 0,2% |
2007 | 98.841 | 0,8% |
2008 | 99.249 | 0,4% |
2009 | 99.512 | 0,3% |
2010 | 100.086 | 0,8% |
Etnie e minoranze straniere
I cittadini stranieri residenti ad Andria sono 1.222[54], così suddivisi per nazionalità (sono indicati solo i dati superiori alle 50 unità):
Nazionalità | Residenti |
---|---|
Romania | 824 |
Cina | 59 |
Algeria | 56 |
Tunisia | 56 |
Marocco | 54 |
Religione
Andria è sede vescovile. La diocesi di Andria (in latino Dioecesis Andriensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Bari-Bitonto appartenente alla regione ecclesiastica Puglia. Nel 2006 contava 132.000 battezzati su 138.740 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Raffaele Calabro. La diocesi comprende i comuni di Andria, Canosa di Puglia e Minervino Murge.
Si ritiene che il primo vescovo fosse un inglese, “Richardus anglicus”, scelto da papa Gelasio I (492 circa)[20].
Riccardo II vescovo di Andria presenziò al concilio Lateranense III tenutosi durante il pontificato di papa Alessandro III.
Cultura
Ricerca
- Il Centro Ricerche agroalimentari Bonomo (CRB)
- Il centro svolge attività di ricerca applicata, con progetti nazionali e internazionali, in collaborazione con istituti universitari, enti di ricerca, consorzi e imprese private, nei seguenti settori: gestione post-raccolta dei prodotti ortofrutticoli freschi, trasformazione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari, utilizzazione dei sottoprodotti e degli scarti di produzione delle aziende agroalimentari[55].
Personalità legate ad Andria
Storia
- Pietro il normanno, cinse di mura Andria elevandola al rango di civitas.
- Riccardo de Lingèvres, cavaliere normanno e conte di Andria.
- Federico II di Svevia.
- Jolanda di Brienne, regina di Gerusalemme.
- Isabella d'Inghilterra, imperatrice del Sacro Romano Impero.
- Corrado IV del Sacro Romano Impero.
- Ferdinando d'Aragona (1488–1550), duca di Calabria e Viceré di Valencia.
- Ettore Carafa, duca di Andria e patriota.
- Giuseppe Garibaldi, eletto deputato del Regno presso il collegio elettorale di Andria.
Musica
- Carlo Broschi, detto Farinelli, cantante lirico.
- Riccardo Broschi, compositore.
- Federica Fornabaio, direttrice d'orchestra.
- Daniela D’ercole, cantante jazz.
Scienza
- Michele Attumonelli, medico.
- Michele Troja, urologo, inventore del catetere.
Religione
- Riccardo d'Inghilterra, santo e primo vescovo della città.
- Vincenzo Carafa, gesuita Preposito generale dell'ordine.
- San Pietro, secondo la tradizione soggiornò ad Andria evangelizzandola.
- Sant'Andrea, secondo la tradizione soggiornò ad Andria evangelizzandola.
- Bonaventura da Fasano, religioso francescano.
- Corrado Ursi, cardinale della Chiesa cattolica.
- Giuseppe Di Donna, vescovo della Chiesa cattolica.
Arte
- Ettore Thesorieri, notaio, cancelliere e compositore.
- Cinzio Violante, storico.
Politica
- Onofrio Jannuzzi[56], politico democristiano e sindaco di Andria.
- Riccardo De Corato, politico e vice-sindaco di Milano.
- Giannicola Sinisi, magistrato e politico italiano.
- Benedetto Francesco Fucci, politico.
- Alfonso Leonetti, politico e giornalista.
Cinema e TV
- Lino Banfi, attore, comico ed ambasciatore dell'UNICEF.
- Walter Chiari, attore.
- Giorgio Pàstina, regista e sceneggiatore.
- Riccardo Scamarcio,attore.
- Francesco Giorgino, giornalista TV del TG1.
Sport
- Giuseppe Abruzzese, calciatore.
- Antonio Matarrese, politico e presidente della Lega Calcio.
- Vincenzo Matarrese, presidente dell'AS Bari.
- Saverio Montingelli, giornalista di Rai Sport.
- Giuseppe Muraglia, ciclista.
- Francesco Palumbo, campione del mondo di paracadutismo.
Altro
- Angelo Jannone, ex colonnello dei carabinieri.
Eventi
- Festival internazionale Castel dei Mondi (agosto-settembre)
- È un festival internazionale che presenta un'anteprima a luglio ed è interamente dedicato al teatro. Per più di una settimana, nella dimora federiciana di Castel del Monte e in vari monumenti e piazze del centro storico di Andria, si svolgono spettacoli di ogni tipo e in contemporanea tra loro.
- Fiera D'Aprile (aprile)
- Si tiene dal 1438[57]. Celebra il ritrovamento delle ossa di San Riccardo da parte di Francesco II Del Balzo, Duca di Andria. Il Duca istituì la fiera dal 23 al 30 aprile di ogni anno[57].
- Qoco
- Concorso internazionale di cucina.
- Biol
- Concorso internazionale tra oli extravergini di oliva biologici.
- Festival Suoni Dal Mediterraneo
- Vi partecipano vari artisti folk provenienti da tutto il mondo.
- Carnevale di Andria
Economia
L'economia locale presenta un pil/abitante pari al 71% della media europea, con un tasso d'attività della popolazione residente (38%), di poco inferiore di quello regionale (38.9%) ma sottodimensionato rispetto al dato nazionale. Andria presenta un tasso di disoccupazione inferiore a quello regionale: 26% contro 29.9%; ma il più preoccupante è il dato sulla disoccupazione giovanile: 42.5%, più basso rispetto al dato regionale (54.3%). La struttura economica è caratterizzata dalla presenza importante del settore primario, dell'industria e del commercio. Andria è stata eletta dal Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola come una delle 22 Zone Franche Urbane[58] italiane, questo dovrebbe aiutare lo sviluppo economico per i prossimi anni grazie ad alcuni allegerimenti fiscali a carico delle imprese nascenti.
- Il settore primario conta numerosissime micro-imprese agricole di tipo familiare; c'è una forte frazionalizzazione e spesso la proprietà della terra è unicamente finalizzata ad integrare il reddito familiare. Sono presenti nel territorio attività di trasformazione e di lavorazione di prodotti agricoli, soprattutto per i prodotti lattieri caseari tra i quali la famosa Burrata di Andria[59], per la produzione d'olio e vini (importante presenza di vitigni autoctoni Uve di Troia). Da ricordare i marchi DOC Castel del Monte e DOP Terra di Bari. Andria fa parte dell'Associazione nazionale Città dell'Olio[60].
- Per quanto riguarda l'industria, le piccole imprese sono inserite nel settore commerciale (ingrosso e dettaglio 41.1%), manifatturiero (20.6%), seguito da attività immobiliari e da costruzioni. L'industria manifatturiera e il commercio assorbono il 64.8% degli addetti, contro il 56.8% regionale; in particolare le aziende del tessile – abbigliamento costituiscono una componente importante dell'economia andriese. Il sistema calzaturiero risulta attualmente in crisi a causa della crescente competitività dai paesi asiatici. In complesso il livello d'industrializzazione tiene bene rispetto alla media regionale, con il 48.8% contro il 44.1% della Puglia.
- Per quanto concerne l'indice di terziarizzazione, Andria è in linea con il livello regionale, 81.4% locale contro 80.9% di media regionale.
- Il turismo è uno dei settori economici in maggiore espansione, sia sul piano produttivo sia su quello occupazionale. La città attira un sorprendente movimento di turisti, grazie soprattutto alla presenza del Castel del Monte[26], riconosciuto dall'UNESCO[10] patrimonio dell'umanità dal 1996 ed effiggiato sulla moneta da 1 centesimo di Euro[37]
Infrastrutture e trasporti
Strade
Andria è raggiungibile con l'Autostrada A14, con uscita al casello autostradale Andria-Barletta, situato a circa 1 km dalla città.
La città è servita dalla SP 231 Andriese-Coratina (ex SS 98), che collega la città con Bari, passando per Corato, Ruvo di Puglia, Terlizzi e Bitonto e con Foggia.
Andria è inoltre collegata a Barletta dalla SS 170 dir. A, che nel tratto in questione, di circa 10 km, ha caratteristiche di superstrada a due corsie per senso di marcia e spartitraffico centrale.
- Nel mese di novembre 2009 la Provincia di Bari ha pubblicato il bando di gara, il disciplinare di gara e gli elaborati progettuali relativi ai lavori di ammodernamento ed allargamento del piano viabile e delle relative pertinenze della SP 130 "Trani-Andria".[61] Tale strada provinciale collega due dei neo-capoluoghi della Provincia di Barletta-Andria-Trani e permette un rapido accesso alla SS 16 Adriatica.
- Nel mese di dicembre 2010 è stato inaugurato l'ampliamento a 4 corsie della tangenziale di Andria, nel tratto compreso tra il casello autostradale di Andria-Barletta e lo svincolo con la S.P. per Trani[62].
Ferrovie del Nord Barese
La città è servita dalle Ferrovie del Nord Barese[63], gestite dalla Ferrotramviaria Spa, tramite la linea Bari-Barletta, che collega la città di Barletta e numerosi centri dell'entroterra con il capoluogo pugliese. La stazione di Andria è situata in Piazza Bersaglieri d'Italia, la stazione delle Ferrovie dello Stato si trova invece a Barletta, a 10 km dalla città.
L'aeroporto internazionale di Bari "Karol Wojtyla" è situato a circa 45 km da Andria e sono attualmente in corso di realizzazione i lavori per il collegamento ferroviario con quest'ultimo tramite deviazione della stessa linea Bari-Barletta delle Ferrovie del Nord Barese. Al termine dei lavori sarà per cui possibile raggiungere la città in treno direttamente dall'aeroporto di Bari.
Progetto per l'interramento del tracciato ferroviario nell'abitato di Andria
Nel mese di agosto 2009 è stato pubblicato il progetto preliminare dell'interramento del tracciato ferroviario nell'abitato di Andria per la procedura di verifica di assoggettabilità alla V.I.A.
Il Grande Progetto (così denominato) di adeguamento ferroviario dell'area nord-barese prevede opere di raddoppio, velocizzazione e potenziamento nella tratta Corato-Barletta, con l'interramento del tracciato ferroviario nell'abitato di Andria, con la rettifica del tracciato sulla tratta Andria-Barletta e l'interconnessione con RFI (Ferrovie dello Stato) nella stazione di Barletta. Ciò permetterebbe di offrire un collegamento alternativo all'auto con Canosa di Puglia, Minervino Murge e Spinazzola tramite la ferrovia Barletta-Spinazzola.
Il progetto prevede diversi lotti relativi ai comuni interessati. Il lotto che riguarda Andria costituisce oltre il 50% di tutto l'intervento per importanza.
Lo studio di fattibilità commissionato dalla Regione Puglia tra il 2007 ed il 2008 ha previsto l'attraversamento della città di Andria con linea in trincea a binario semplice mantendendo una potenzialità di cadenzamento dei treni ai 15 minuti. Il risultato sarà reso possibile grazie alla previsione dei due tratti di raddoppio rispettivamente a partire da Corato verso Andria e da Barletta verso Andria con la realizzazione di due fermate aggiuntive denominate Andria Sud ed Andria Nord, la prima nei pressi di Via Mozart con parcheggio e nuova bretella di collegamento alla strada provinciale per Bisceglie, la seconda nei pressi dello Stadio S.Angelo dei Ricchi, il tutto finalizzato ad eliminare i 4 passaggi a livello di Via Trani, Via Ospedaletto, Via Barletta e Via Vecchia Barletta che attualmente dividono in due la città. È prevista inoltre la creazione di alcune ulteriori nuove zone di attraversamento non solo carrabili ma anche solo ciclopedonali, ma per ora rimangono solo progetti.
È stato inoltre realizzato un parcheggio custodito all'interno della stazione di Andria, in un'area di proprietà della Regione Puglia in concessione alla Ferrotramviaria S.p.A. Il parcheggio contiene 105 posti auto, posti autobus, moto e biciclette; i lavori, a cura e spese della Ferrotramviaria S.p.A., hanno previsto il contestuale recupero anche con verde ed illuminazione di una zona centrale della città.
Mobilità urbana
La città di Andria è servita da autobus che collegano capillarmente il territorio del comune. Il servizio urbano è garantito dalla società Servizio Autolinee Urbane ASA[64].
Bike sharing
Il servizio di Bike sharing permette di noleggiare automaticamente, tramite l'utilizzo di una tessera, una bicicletta e di poterla parcheggiare in una delle 12 postazioni (Viale Gramsci, Piazza Bersaglieri, Viale Cimitero, Piazza Umberto I, Via Vittor Pisani, Piazza S. Maria Vetere, Via Verdi, Via Barletta, Piazza Murri, Viale Dalmazia, Piazza Marconi, Viale Roma)[65][66].
Amministrazione
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Con la nascita della cosiddetta sesta provincia pugliese, formalmente istituita l'11 giugno 2004 e operativa dal 2009, Andria condivide con le vicine città di Barletta e Trani lo status di capoluogo e ospita una parte degli uffici. La città, in particolare, è sede legale della provincia, ospita il consiglio provinciale e la presidenza provinciale, sede dell'INPS, sede della Questura (ancora da costruire), inoltre è in maniera provvisoria sede dell'Azienda Sanitaria Locale Asl-BT; mentre la città di Barletta è sede della Prefettura, del Comando provinciale della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle entrate; Trani ospiterà il Comando provinciale dei Carabinieri.
Sport
Calcio
La squadra cittadina di calcio è l'Associazione Sportiva Andria BAT, che nel 2005 ha preso il posto della storica squadra cittadina, la A.S. Fidelis Andria, detentrice di diverse partecipazioni in serie B. Nella stagione 2009/2010 l'AS Andria BAT milita in Lega Pro Prima Divisione. Hanno inoltre sede in città alcune compagini calcistiche dilettanti:
- l'A.S.D. Nuova Andria, militante in Promozione;
- l'Atletico Andria, militante in Prima Categoria;
- l'A.S.D. Romania Bat, composta da atleti andriesi e immigrati rumeni, militante in Seconda Categoria.
Altri sport
La squadra cittadina di volley è la Manzoni Sport Andria - Pallavolo Andria, fondata nel 2003 e militante nel torneo regionale di serie C dopo la splendida cavalcata culminata con la promozione nel torneo nazionale di B2 avvenuta nella stagione 2007/2008. Nella stagione 2008/2009 la salvezza in B2 e la rinuncia al torneo nazionale con l'impegno di ripartire nella stagione 2009/2010 dalla serie C.
La squadra di pallamano è l'A.S.D. Culturale Andriasveva, fondata nel 2004.
Il basket rivive un momento d'oro nella stagione agonistica 2009/2010, dopo il fallimento della Don Bosco nel 2008. Nel torneo di 1ª Divisione, infatti, vi sono L'Olympia Basket Andria e la Cestistica Andriese a riportare lo sport cestistico in città.
L'A.S.D Città di Andria calcio a 5, fondata nel 2010/2011 vince i play-off del campionato di C2, attualmente milita in serie C1.
Impianti sportivi
Il principale stadio cittadino è lo Stadio Comunale degli Ulivi, con una capienza di circa 9000 spettatori. Voluto dal regime Fascista fu finito di costruire nel 1949 e dopo vari interventi di ammodernamento, oggi è munito di tabellone elettronico e tribuna coperta.
Il secondo stadio cittadino è il Sant'Angelo dei Ricchi. Si caratterizza per la presenza di una pista d'atletica. Anch'esso munito di tribuna coperta.
Vi sono inoltre un palazzetto dello Sport chiamato Palasport dove oltre alla funzione sportiva sono stati organizzati numerosi concerti live, tra cui quelli delle band internazionali Deep Purple, Dream Theater, Symphony X, oltre ai concerti di numerose star italiane della musica come Claudio Baglioni, Subsonica e Tiziano Ferro.
Da ricordare infine, anche la presenza di un polivalente comunale, di una piscina comunale e di una pista di pattinaggio.
Eventi sportivi
Dal 21 luglio al 3 agosto 2003, ad Andria si è tenuta la fase finale dell'XI FIVB World Grand Prix 2003, manifestazione sportiva di pallavolo femminile simile alla versione maschile conosciuta col nome di World League. La vittoria finale è andata alla Cina[67].
Dal 13 al 26 giugno 1997, ad Andria si svolsero alcune gare di Pallavolo e di Calcio dei XIII Giochi del Mediterraneo organizzati a Bari.
Galleria fotografica
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Cripta della Cattedrale o chiesa di San Pietro
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Statua di San Riccardo
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Piazza Porta la Barra
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Palazzo vescovile
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Una via della città nuova
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Chiostro di San Francesco
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Torre dell'orologio
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Rosone della cattedrale
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Palazzo comunale
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Cattedrale
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Chiesa di Sant'Agostino
Note
- ^ Dato Istat al 31/05/2011
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Dato Istat al 31/03/2011
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- ^ http://www.andrialive.it/news/news.aspx?idnews=14315
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- ^ Sito dei tre campanili, su diocesiandria.it. URL consultato il 07-05-2010.
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- ^ Grotta della Trimoggia sul sito della Proloco, su proloco.andria.ba.it. URL consultato il 07-05-2010.
- ^ Storia del Gurgo, su domaniandriese.it. URL consultato il 07-05-2010.
- ^ Gurgo e Ciappetta Camaggi, su viaggiando-murgia.it. URL consultato il 07-05-2010.
- ^ Parco Nazionale dell'Alta Murgia
- ^ http://www.biopuglia.iamb.it/agroecologia/web2658.htm
- ^ Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani, su confedilizia.it.
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Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Trend ultimi anni del numero abitanti, dati (al 31 dicembre) derivanti dalle indagini effettuate presso gli Uffici di Anagrafe. Elaborazione su dati Istat
- ^ Dato Istat al 31/12/2009
- ^ http://www.centroricerchebonomo.it/centro.html
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- ^ http://www.youtube.com/watch?v=eqDM8SpRBCk
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- ^ Servizio Autolinee Urbane
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- ^ http://www.bicincitta.com/citta_v3.asp?id=48&pag=2
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Bibliografia
- Riccardo Loconte, Andria la mia città, Andria, Mezzine, 1972
- Riccardo D'Urso, Storia della città di Andria dalla sua origine sino al corrente anno 1841, Napoli, Tipografia Varana, 1841
- Pietro Petrarolo, Andria dalle origini ai tempi nostri, Andria, Sveva Edizioni, 1990
- Franco da Catania Giovanni, Di Santa Maria De' Miracoli d'Andria, Wip Edizioni
- Giovanni Cinnamo, Cronaca, XII secolo
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