Parco regionale Campo dei Fiori
Il Parco regionale Campo dei Fiori, istituito nel 1984 (L.R. n.17 del 19.03.84), si estende sui territori della provincia varesina occupati dal Massiccio del campo dei fiori e dal Massiccio del monte Martica. Il Parco è delimitato a Nord e a Nord-Ovest della Valcuvia, ad Est dalla Valganna e a Sud dalla città di Varese e dalla strada statale che conduce a Laveno-Mombello. I due massicci sono separati dalla Val di Rasa che unisce la Valcuvia alla Valle dell'Olona.
Parco regionale Campo dei Fiori | |
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Tipo di area | Parco regionale |
Codice WDPA | 390492 |
Codice EUAP | EUAP0196 |
Class. internaz. | Sito di interesse comunitario |
Stati | ![]() |
Regioni | ![]() |
Province | ![]() |
Comuni | Barasso, Bedero Valcuvia, Brinzio, Casciago, Castello Cabiaglio, Cocquio Trevisago, Comerio, Cunardo, Cuvio, Gavirate, Induno Olona, Luvinate, Masciago Primo, Orino, Rancio Valcuvia, Valganna, Varese |
Superficie a terra | 5.400 ha |
Provvedimenti istitutivi | Legge Regionale della Lombardia n.17 del 19.03.84 |
Gestore | Consorzio di gestione del Parco Regionale Campo dei Fiori - sede a Brinzio |
Presidente | Giuseppe Barra
(dal 23 febbraio 2009) |
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Mappa di localizzazione | |
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Sito istituzionale | |
La gestione
Il Parco è gestito dall'Ente Parco Regionale Campo dei Fiori che ha la propria sede a Brinzio.
Orografia e Geologia
Il Massiccio del Campo dei fiori fa parte della catena delle Prealpi Varesine. I rilievi che lo costituiscono sono formati in gran parte da rocce calcaree che hanno permesso lo sviluppo di fenomeni carsici: in tutto il parco si contano 130 grotte, con un'estensione totale delle relative gallerie di 30 km. Presenta due facce differenti: il lato settentrionale è costituito da aspri pendii e pareti verticali mentre il lato meridionale da pendii più morbidi ricoperti da foreste di latifoglie.
Fenomeni geologici
- Fonte del Ceppo: sorgente carsica attiva tutto l'anno, Santa Maria del Monte.
- Sorgente sulla SP 45 in comune di Cuvio: sorgente di frattura all'interno di un tronco di Faggio, Cuvio.
- Marmitte dei giganti del torrente Vellone: forme di abrasione prodotte dall'erosione dell'acqua, Velate.
- Masso erratico di Brinzio: grosso masso in gneiss trasportato e depositato dai ghiacciai nella valle di Intrino, sul versante nord del Campo dei Fiori.
- Forre della Valganna: profonde incisioni a pareti ripide, erose dall'acqua, a nord delle Grotte della Valganna.
- Cascata del Pesegh: formata dall'unione delle acqua dei torrenti Brivola e Valmolina, Brinzio.
Zone umide
- Lago di Ganna, Valganna
- Laghetto di Brinzio, Brinzio.
- Torbiere del Pau Majur e del Carecc, Brinzio.
- Laghetto della Motta d'oro: piccolo specchio d'acqua sul versante sud del Campo dei Fiori, Gavirate.
- Stagno della Tagliata: piccolo stagno alimentato da acqua di falda, località Tagliata.
Aree Naturali
All'interno del Parco sono presenti sei Riserve naturali a protezione degli ambienti più caratteristici:
- Riserva del Lago di Ganna,
- Riserva del Lago di Brinzio,
- Torbiera Pau Majur,
- Torbiera del Carecc,
- Riserva del Monte Campo dei Fiori,
- Riserva della Martica-Chiusarella
Flora
I pendii sono dominati da boschi di latifoglie: fino a 600 m prevalgono i castagni, con frassino, tigli e acero montano nei valloni più umidi. Sulla parte sommitale del Massiccio del Campo dei Fiori vengono sostituiti dal faggio, mentre i versanti aridi del Monte Martica sono dominati da betulle e dal pino silvestre. Nella parte nord-occidentale si trovano ancora numerose selve castanili, testimonianze della popolazione contadina che un tempo occupò il massiccio. Gli spazi aperti sono dominati dall'ambiente rupicolo e dai prati aridi su substrato calcareo, impreziositi da primule orecchia d'orso e da decine di specie di Orchidee selvatiche, come vesparia, moscaria e Gentiana pneumonanthe.
Fauna
I boschi della Riserva ospitano due tra i più maestosi ungulati, il cervo ed il Capriolo, oltre a decine di altre specie come il Cinghiale, in rapida via di espansione, la Volpe rossa, la Lepre, la Faina, il Tasso e lo Scoiattolo rosso. Diversi sono anche i rapaci presenti: alcuni stanziali come il Nibbio bruno, il Falco pennacchiolo, la Poiana, lo Sparviero, l'Astore ed il Falco pellegrino, altri in migrazione, Biancone e Falco di palude. Di notevole importanza è la presenza di un gran numero di varietà di chirotteri, tanto che la Cee ha finanziato un programma di conservazione. Tra gli invertebrati è presente il Duvalius ghidinii, un coleottero endemico della parte sommitale del massiccio.
Storia
Storicamente, il Campo dei Fiori è "la montagna dei varesini ": per via della vicinanza al centro di Varese e dell'estrema rapidità con cui se ne possono raggiungere i crinali, è una delle località di turismo più popolari del territorio. Da fine 1800 fino agli anni 1950 si saliva alla montagna con una rete di tramvia e funicolare; per i turisti più facoltosi era a disposizione il Grand Hotel Campo dei Fiori, monumentale struttura in stile liberty opera dell'architetto Giuseppe Sommaruga. Con la diffusione dell'automobile, l'attenzione turistica si è spostata sulle montagne alpine, facendo perdere fascino ed importanza al Campo dei Fiori (che subì anche la chiusura di buona parte delle strutture ricettive). Per rilanciarne l'immagine, valorizzandone le notevoli ricchezze naturalistiche, storiche ed architettoniche, l'amministrazione regionale lombarda, d'accordo con le autonomie locali, decise verso la fine degli anni 1970 di proteggere tutta l'area includendola in un Parco Naturale Regionale. Il progetto si concretizzò nel 1984.
Il Parco ha da allora notevolmente esteso il suo territorio ed ampliato le sue finalità, rivelandosi uno strumento formidabile per la promozione turistica e la salvaguardia del suo territorio. La sede del Consorzio di gestione, all'inizio posta a Luvinate, fu poi trasferita a Brinzio, l'unico comune a quel tempo totalmente incluso nel territorio del Parco.
Patrimonio storico
Nel territorio coperto dal Parco si trovano importanti complessi storico-architettonici, tra cui spiccano il Sacro Monte di Varese (importante santuario dedicato alla Madonna nera, dichiarato Patrimonio dell'Umanità UNESCO) ed un notevole insieme di edifici in stile liberty di grande pregio, tra i quali svetta per maestosità il Grand Hotel Campo dei Fiori (con annesso Ristorante Belvedere). Da menzionare è altresì la vetta delle "Tre Croci", una delle più alte del massiccio, che trae il suo nome dall'altare ivi posto nel 1600, e da allora più volte rinnovato, a memoria del sacrificio di Gesù Cristo sul Golgota.
La Cittadella
Sulla vetta più alta del Massiccio, la Punta Paradiso (1226 m), è stata costruita nel 1956 la "Cittadella di Scienze della Natura Salvatore Furia" che attualmente comprende l'Osservatorio Astronomico "G.V. Schiaparelli", il Centro Geofisico Prealpino, con le stazioni meteorologiche e l'Osservatorio Sismologico, il Parco "L. e M. Zambeletti" e il Giardino Botanico "R.Tomaselli".