Mendrisio (Mendrìs in dialetto ticinese) è un comune svizzero del Canton Ticino, capoluogo del distretto omonimo.

Mendrisio
comune
Mendrisio – Stemma
Mendrisio – Bandiera
Mendrisio – Veduta
Mendrisio – Veduta
Localizzazione
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
Cantone Canton Ticino
Distretto Mendrisio
Amministrazione
SindacoCarlo Croci (PPD)
Territorio
Coordinate45°52′N 8°59′E
Altitudine367 m s.l.m.
Superficie32,01 km²
Abitanti15 562[1] (31-12-2015)
Densità486,16 ab./km²
Sottodivisioni ulteriorivedi
Comuni confinantiBesano (IT-VA), Bizzarone (IT-CO), Brusino Arsizio, Castel San Pietro, Clivio (IT-VA), Coldrerio, Novazzano, Melano, Porto Ceresio (IT-VA), Riva San Vitale, Saltrio (IT-VA), Stabio, Viggiù (IT-VA)
Altre informazioni
Lingueitaliano
Cod. postale6850
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5254
TargaTI
Nome abitantimendrisiensi
PatronoSanti Cosma e Damiano
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Mendrisio
Mendrisio
Mendrisio – Mappa
Mendrisio – Mappa
Sito istituzionale

Il 4 aprile 2004 ha inglobato l'ex comune di Salorino e il 5 aprile 2009 Mendrisio ha realizzato un'ulteriore fusione con gli ex comuni di Arzo, Capolago, Genestrerio, Rancate e Tremona. Il 14 aprile 2013 sono stati aggregati i comuni limitrofi di Besazio, Ligornetto e Meride[2].

Storia

Età antica

Fu forse popolata in epoca preromana da popolazioni lepontiche e insubri, l'integrazione fra Celti e Romani è testimoniata dalla lapide dedicata a Publio Valerio Dromone, un notabile locale, che si trova inglobata nella vecchia torre campanaria.

Medioevo

La prima testimonianza certa di una comunità di nome Mendrisio è di epoca longobarda, in cui per la prima volta, nel 793, è citato il toponimo Mendrici, un genitivo richiamante Mendricus o Manricus, probabilmente dal nome di un capo della fara longobarda che si era stanziata nel territorio.

Durante l'Età dei Comuni, Mendrisio gravitò nell'area di influenza della Città di Como. Il borgo era un'importante località di difesa, grazie ai suoi tre castelli, e presto si attirò le mire della Città di Milano. Como uscì sconfitta dallo scontro con Milano e il Borgo di Mendrisio entrò a far parte dello Stato milanese.

Periodo milanese e ducale

Nel 1424 sono segnalati per la prima volta degli statuti di Mendrisio, che presumibilmente derivavano dalla semplice adozione degli statuti di Lugano (salvo l'aggiunta di alcune feste locali).[3]

Nel 1433 Filippo Maria Visconti, duca di Milano, assegnò il Borgo di Mendrisio alla famiglia Sanseverino, che instaurò un governo dispotico. I mendrisiensi si ribellarono ripetutamente, finché nel 1485 i Sanseverino dovettero abbandonare il borgo. Mendrisio passò sotto il diretto controllo del duca, il quale nominava un podestà che, in collaborazione coi consoli scelti fra le famiglie patrizie cittadine, governava il borgo.

Nel 1512 il Mendrisiotto venne conquistato dall'esercito dei Confederati che si videro riconosciute le loro conquiste nel 1516, con la Pace di Friburgo, ma di fatto fino al 1522 Mendrisio venne ancora amministrato dal podestà del Ducato di Milano e dai consoli.

Antico Regime

Col Trattato di Friburgo la pieve di Balerna entrò a far parte del neo-costituito Baliaggio di Mendrisio, dipendente direttamente dalla Confederazione. Il baliaggio (Vogtei) era governato da un balivo (Landvogt), di lingua tedesca, assistito da un segretario (Landscriba), che era l'espressione del Consiglio della Comunità, formato da un membro per comune, da due reggenti scelti dal comune di Mendrisio e due plebani nominati dalla pieve di Balerna, che gestiva l'amministrazione locale.

A Mendrisio la carica di Landscriba venne tenuta ininterrottamente da membri della famiglia Beroldingen dal 1645 al 1798, quando il baliaggio fu soppresso in seguito all'invasione giacobina del 1798. Ultimo landscriba del baliaggio di Mendrisio (1774-1798) fu Giuseppe Antonio de Beroldingen (1750-1803), che nel 1786 venne ammesso nella corporazione dei Nobili e Borghesi di Mendrisio e che rappresentò il baliaggio alla Dieta di Aarau nel 1798. Nel 1799 venne eletto senatore elvetico e tra il 1801 e il 1803 fu prefetto ad Altdorf.

Età moderna

Il 15 febbraio 1798 fu tentato un colpo di mano per l'annessione di Lugano alla Repubblica Cisalpina (partito da Campione d'Italia e fallito per l'intervento dei volontari luganesi). Mendrisio e il Mendrisiotto furono occupati una prima volta nel 1798, e Antonio Isidoro Rusca fu inviato a Milano quale segretario della commissione incaricata di negoziare l'annessione di Mendrisio alla Repubblica Cisalpina, annessione che fu dichiarata , ma la Costituzione della Repubblica Elvetica attribuì il Mendrisiotto al cantone di Lugano e la popolazione, consultata, scelse l'annessione alla Repubblica Elvetica. Nel 1803 il distretto di Mendrisio, insieme con gli altri baliaggi, andò a costituire il Canton Ticino (parificato agli altri Cantoni svizzeri in seguito all'Atto di Mediazione napoleonico). Dal 1810 al 1813 il Mendrisiotto venne di nuovo temporaneamente occupato dalle truppe del Regno d'Italia del generale Achille Fontanelli, che ne reclamavano l'annessione, con il pretesto di reprimervi il "contrabbando" fra Svizzera e Regno d'Italia.

Età contemporanea

Dal 1996 Mendrisio è sede dell'Accademia di Architettura di Mendrisio[4], la facoltà di architettura dell'Università della Svizzera italiana.

Monumenti e luoghi d'interesse

Foto

 
Palazzo Pollini.
 
Villa Argentina.
 
Casa Croci.

Mendrisio (Centro Storico)

Quartiere di Salorino

Quartiere di Rancate

Quartiere di Besazio

Quartiere di Ligornetto

Quartiere di Meride

Quartiere di Capolago

Quartiere di Genestrerio

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[14]

Cultura

 
L'Accademia di Architettura.

Persone legate a Mendrisio

Eventi

Amministrazione comunale


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Sport

Calcio

Il primo luglio 2006 è stato fondato il Football Club Mendrisio, che milita in prima lega. La società gioca allo Stadio comunale di Mendrisio costruito nel 1945.

Pallacanestro

La pallacanestro ha occupato e occupa ancora un posto di tutto rispetto nel panorama sportivo di Mendrisio. Alla fine degli anni sessanta nasce la squadra femminile della Riri Mendrisio, la quale vince 4 titoli svizzeri e 3 coppe nazionali oltre che partecipare alla Coppa Campioni contro le più forti squadre europee; la società, causa mancata riconferma dello sponsor principale, cessa la sua attività nel 1972. Nel 1977 è arrivata da Lugano la squadra del Molino Nuovo con la denominazione di MoMo Basket, approdano a Mendrisio grandi campioni del passato Bob Heck, Robert Heck, Bob Lauriski, Ken Brady, Gary Stich, Mike Schultz, Keith Mc Cord. Dopo anni di gloria, alla fine del campionato 1983–1984 culminata con la retrocessione in LNB, causa mancanza di fondi, la dirigenza decise di ritirare dal panorama cestistico svizzero il MoMo Basket. Nel 1991 venne trasferita la società di Basket di Morbio Inferiore SPMI a Mendrisio. Oggi il Mendrisio Basket partecipa con il settore giovanile ai vari campionati regionalli (circa 100 ragazzi) e con la prima squadra al campionato di IIa Lega Cantonale.

Ciclismo

Note

Bibliografia

  • Angelo Baroffio, Memorie istoriche sulle diverse chiese ed oratori esistenti in Mendrisio, in Bollettino storico della Svizzera italiana, anno 1, numero 1, Carlo Colombi, Bellinzona 1879, 8-13; Idem, Ibidem, anno 1, numero 2.
  • Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, Bellinzona 1894, 203-209.
  • Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
  • Giuseppe Martinola (a cura di), Invito al Mendrisiotto, Lions Club del Mendrisiotto, Bellinzona 1965, 49-52, 56, 66.
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 22, 36-38, 40, 45, 294, 299, 366, 410, 414-421, 511, 543.
  • Giuseppe Martinola, Inventario d'arte del Mendrisiotto, I, Edizioni dello Stato, Bellinzona 1975, 221-319.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 292, 335, 353-361, 385.
  • Mario Medici, Storia di Mendrisio, I-II, Banca Raiffeisen di Mendrisio, Mendrisio 1980.
  • Emilio Motta, Effemeridi ticinesi, ristampa Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991.
  • (DE) Fabrizio Frigerio, "Beroldingen (Familie)", "Beroldingen, Giuseppe Antonio", Beroldingen, Francesco", "Beroldingen, Sebastiano", Schweizer Lexikon, Lucerna, Mengis & Ziehr Ed., 1991-1993, vol. I, p. 521.
  • (DE) Fabrizio Frigerio, "Mendrisio (Vogtei)", Schweizer Lexikon, Lucerna, Mengis & Ziehr Ed., 1991-1993, vol. IV, p. 527.
  • (DE) Fabrizio Frigerio, « Torriani », Schweizer Lexikon, Lucerna, Mengis & Ziehr Ed., 1991-1993, vol. VI, pp. 281–282.
  • Giorgio Chittolini, A proposito di statuti e copiaticci, jus proprium e autonomia, in Archivio Storico Ticinese, anno XXXII, numero 118, Casagrande, Bellinzona 1995.
  • Raffaello Ceschi, Governanti e governati, in Storia della Svizzera italiana dal Cinquecento al Settecento, Bellinzona, 2000.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 416, 438-447, 449-451, 453, 454, 455, 464, 470, 475, 478, mappa 439.
  • Francesca Mariani Arcobello, Socialista di frontiera., L'avvocato Francesco Nino Borella (1883 - 1963), Fondazione Piero e Marco Pellegrini-Guglielmo Canevascini, Bellinzona 2008.
  • Stefania Bianchi (a cura di), L'Ospedale della Beata Vergine di Mendrisio. 150 anni di storia e memoria, Casa Croci, Mendrisio 2010.
  • Mauro Cerutti, Un importante repertorio biografico dei volontari svizzeri nella guerra civile spagnola, in Archivio Storico Ticinese, Casagrande, Bellinzona 2010.
  • Marco Schnyder, Famiglie e potere. Il ceto dirigente di Lugano e Mendrisio tra Sei e Settecento, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2011.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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