Rizzo (famiglia) e Esame delle urine: differenze tra le pagine

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[[File:Stemma Rizzo in S. Maria Egiziaca a Forcella Napoli.jpg|thumbnail|Stemma dei Rizzo nella chiesa di Santa Maria Egiziaca in Napoli]]
I Rizzo sono un'antica famiglia [[Nobiltà|nobile]] campana, la cui [[Genealogia|ascendenza]] è attestata dalla fine del [[secolo XIII]]<ref>De Lellis Carlo, ''Auctoris Vita a Carolo De Lellis … conscripta in De regibus Hispaniae, Hierusalem, Galliae, vtriusque Siciliae, & Vngariae, historia'', auctore Michaele Riccio - Neapoli: ex regia typographia Egidij Longhi, 1645 – p. 8.</ref> sino ai nostri giorni<ref>A.A.V.V., ''Libro d’Oro della Nobiltà Italiana'' - Ed. XXIII (Vol. XXVIII, 2005-09), Collegio Araldico – Roma (voce Rizzo dei Ritii).</ref>.
 
L''''esame delle urine''' è un insieme di [[laboratorio di analisi|esami di laboratorio]] che consente di analizzare le caratteristiche chimiche e fisiche delle [[urine]] e del relativo sedimento. Esso permette di individuare o sospettare condizioni patologiche dei [[rene|reni]] o delle [[vie urinarie]], oltre che diverse malattie sistemiche; sulle urine è inoltre possibile ricercare tracce di [[sostanze tossiche]] o di farmaci assunti di recente. È un esame di routine da eseguire fra quelli pre-operatori o in un ricovero ospedaliero<ref name=Fischbach>{{cita|Fischbach, 2009}}</ref><ref name= Manuale>{{cita|Wilson, 2008}}</ref>.
==Storia==
Nell'analisi delle urine vanno considerati diversi componenti, molti dei quali sono analizzati tramite l'utilizzo di strisce reattive (dipstick), seguiti, se necessario, dall'osservazione al [[microscopio]]<ref name= Manuale>{{cita|Wilson, 2008}}</ref>.
Il [[cognome]] ha subito modifiche ortografiche a seconda dell'epoca e dei rami: in [[antichità]] erano anche denominati Riccio seu Ricci oppure Ritii<ref>A.A.V.V., ''Libro d'Oro della Nobiltà Italiana'' - Ed. IX (Vol. X, 1937-39), Collegio Araldico – Roma (voce Rizzo).</ref> (pron. Rizii). L'unica linea ora superstite, quella cilentana, ha modificato il cognome in Rizzo dei Ritii con [[Regio Decreto|R.D.]] 14/06/[[1941]]<ref>A.A.V.V., ''Libro d'Oro della Nobiltà Italiana'', Ed. X (Vol. XI, 1940-49), Collegio Araldico, Roma (voce Rizzo dei Ritii).</ref>.
I Rizzo discenderebbero secondo la tradizione dai [[Patrizi]] [[romani]] Ritius, i quali, a seguito delle [[invasioni barbariche]], presero nuova dimora sulla [[costiera amalfitana]], da dove originarono il ramo [[Napoli|napoletano]]<ref>Mugnos Filadelfo, ''Teatro genologico delle famiglie nobili titolate feudatarie ed antiche nobili del fidelissimo Regno di Sicilia viuenti ed estinte'', Palermo: per Pietro Coppola, 1647-70 (voce Rizzo).</ref> (poi [[cilento|cilentano]]), da esso quello [[molise|molisano]] ed [[abruzzo|abruzzese]], e la linea [[sicilia|siciliana]]. Lo storico [[Carlo Padiglione]] attribuì l'arme della discendenza di [[Trinacria]] come stemma alternativo del Casato partenopeo<ref>[[Carlo Padiglione]], ''Trenta centurie di armi gentilizie'', [[Napoli]]: Bideri, 1914 (''v. ad vocem'': lo stemma indicato come ''alias'' è quello della Linea comitale di Sicilia, non della Linea napoletana).</ref>.
I Rizzo di [[Sicilia]] furono presenti nell'isola dal [[secolo XIV]] all'inizio del [[secolo XX|XX]], quando si estinsero nei [[Conte|Conti]] Riolo<ref>Spreti Vittorio, ''Enciclopedia storico-nobiliare italiana'' (Voll. 9), Milano 1928-36 – voce Riccio o Rizzo.</ref> del Piano. Anche i Rizzoli di [[Piacenza]] deriverebbero dal comune ceppo dei Ricci.
La prima attestazione storica dei Rizzo [[campania|campani]] la abbiamo con Giovanni, il quale fu tra i [[Barone|Baroni]] del [[principato (diritto)|principato]] [[Principato di Salerno|Citra]] che prestarono denaro a re [[Carlo I d'Angiò]] nell'anno [[1276]] (Registro della [[Zecca (moneta)|Zecca]] di [[Napoli]] del [[1276]] e del [[1277]] – foglio 46).
La famiglia fu molto attiva con i [[Monarca|sovrani]] [[angioini]] prima e quelli [[aragonesi]] poi, rivestendo [[Funzione (diritto)|cariche]] importanti nella [[magistratura]] e nell'[[esercito]], con conseguente elargizione di [[feudo|feudi]] e [[Privilegio (diritto comune)|privilegi]].
Uberto fu [[Ciambellano]] della Nappa della [[Giovanna d'Angiò|Regina Giovanna I]] di [[Napoli]] (Napoli ca. [[1327]] m. [[Muro Lucano]] 12 maggio [[1382]]), da cui ebbe il Castello delle Franche; i suoi figli Baldovino e Uberto divennero rispettivamente Regio Consigliere e Maestro Giustiziere<!-- creare voce!! -->.
Pietro fu [[siniscalco]] di re [[Ladislao I d'Angiò|Ladislao I di Napoli]], conosciuto come Ladislao d'Angiò o di [[Durazzo]] (Napoli 11 luglio [[1376]] m. ivi 6 agosto [[1414]]) divenendo [[Conte]] di Buccino in [[Abruzzo]] e Regio familiare nell'anno [[1392]]. Qualche decennio dopo Pietro assunse il ruolo di [[viceré]] della Provincia di [[Abruzzo]] nel [[1430]] per la [[Giovanna II d'Angiò|regina Giovanna II di Napoli]], nota come Giovanna II d'Angiò ([[Zara]] 25 giugno [[1373]] m. [[Napoli]] 2 febbraio [[1435]]).
Ritornando sull'origine dei Rizzo, abbiamo altre due ipotesi:
* essi deriverebbero dai Ricci di [[Firenze]] (come ricorda il De Lellis nella prefazione della ristampa all'opera del [[conte]] Michele Riccio di Cariati<ref>Riccio Michele, ''De regibus Hispaniae, Hierusalem, Galliae, vtriusque Siciliae, & Vngariae, historia'' (inizio secolo XVI). Nel [[1517]] venne data postuma alle stampe un'opera di ''Michaelis Rith'' (il Riccio), presso Inclytam Basilean, un'opera sui Rizzi, che si trova nella Biblioteca Nazionale Marciana a Venezia.</ref>).
:Secondo Francesco Alvino<ref name= Alvino />, Cristoforo Landino ([[Firenze]] [[1424]] m. [[Pratovecchio]] 24 settembre [[1498]]) definisce i Ricci come [[Dinastia|Casato]] originario di Firenze, ma senza fornirne alcuna documentazione: "''Disse già il Landino esser essi venuti dà Ricci di Firenze, e ciò asserì senza addurre alcun documento''".
* Sempre secondo l'Alvino<ref name= Alvino /> ''Altri li dissero venuti da Amalfi, e tal assertiva manca anch'essa di fondamento. Più certa cosa è che i Ricci fossero napoletani, priaché Uberto [[Ciambellano|Ciamberlano]] di [[Giovanna d'Angiò|Giovanna I<sup>a</sup>]] passasse ad abitare in [[Castellammare di Stabia|Castellammare]] per aver ottenuto colà molte terre in rimunerazione di servigi renduti, ed avessene quindi dimandata la [[Cittadinanza (diritto)|cittadinanza]]''.
Storicamente abbiamo l'iscrizione della famiglia tra i [[Patrizi]] Napoletani del Seggio<ref name= Seggio>I Seggi, o Sedili Napoletani erano 29, ognuno portava il nome della famiglia di maggior spicco, oppure di una chiesa, o anche di un monumento presente nel quartiere. Tradizionalmente erano i luoghi di riunione dei [[Nobiltà|Nobili]] per la discussione di leggi, cause ed in generale ciò che riguardava l'[[amministrazione]] del [[territorio]] ad essi soggiacente. I Seggi di maggior spicco erano quelli di Capuana, di Forcella, di Montagna, di Nilo (poi detto Nido), del Popolo, di Portanova e di Porto.</ref>, di [[Forcella (Napoli)|Forcella]] nel [[1444]] e tra i [[Patrizi]] Napoletani del Seggio<ref name= Seggio /> di Nido nel [[1501]], ramo che continua sino a oggi, anche se all'inizio del secolo XVIII la famiglia perse gli onori del Patriziato, in quanto abbandonò la Capitale per trasferirsi definitivamente nei [[Feudalesimo|feudi]] cilentani.
Francesco Alvino<ref name= Alvino >Alvino Francesco, ''Viaggio da Napoli a Castellammare con 42 vedute incise all'acqua forte'', Napoli - Stamperia dell'Iride, 1845 – p. 128.</ref> riporta come il citato Uberto (Ciamberlano di Giovanna I) si fosse trasferito da [[Napoli]] a [[Castellammare di Stabia]] per prendere possesso delle terre ottenute per i servigi resi, divenendone Patrizio. Altro discendente fu Francesco, Doganiere e Regio Tesoriere sia dell'avita Castellammare che di Napoli, il quale procreò cinque illustri figli, ognuno a suo modo portatore di notorietà e fortuna ai Rizzo.
:Il primogenito fu Michele Senior (per differenziarlo dall’altrettanto celebre nipote ex fratre), il quale fu eletto Intimo Consigliere da Re [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso I di Napoli]] ([[Medina del Campo]] [[1396]] m. Napoli 27 giugno [[1458]]) nell’anno [[1445]], arrivando egli a descriverlo in un diploma ''Virum Profecto omni studio, omnique doctrina refertum, et sua clara virtute, atque celeberrima fama fulgentem''.
::Michele senior U.J.D.<ref name=U.J.D.>U.J.D., Dal latino ''Utriusque Juris Doctor'' (anche ''doctor utriusque iuris'', oppure ''iuris utriusque doctor'', o anche ''doctor iuris utriusque''), Dottore in entrambe le leggi, intendendo il dottorato sia in diritto canonico sia in diritto civile.</ref> si occupò di magistratura e diplomazia ai più alti livelli, attività perseguite da un grande numero di discendenti. Re [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso]] lo incaricò di trattare con il [[Papa Niccolò V|pontefice Niccolò V]] nel [[1453]] sulla pace in Italia. Nel corso di una missione in [[Sacro Romano Impero Germanico|Germania]] per discutere con le potenze coeve per una guerra contro i [[Impero ottomano|turchi]] che avevano conquistato [[Costantinopoli]] e minacciavano tutto l'[[Impero Bizantino]], Michele venne citato nei suoi commentari dal futuro [[papa Pio II]]: ''Michael Ritius Alphonsi Regis Siciliae, et Aragonum in vituperando quam in laudando Orator vehementior''.
::Michele senior fu un personaggio cruciale nella storia dei [[Nobiltà|nobili]] Rizzo in quanto, entrato nelle grazie dell'[[Federico III d'Asburgo|Imperatore Federico III]] (giunto a [[Napoli]] con la consorte [[Eleonora d'Aviz]] nell’anno [[1452]]), venne creato [[conte palatino]] nell’anno [[1454]], essendo divenuto dieci anni prima Patrizio Napolitano del Sedile<ref name= Seggio /> di Forcella: ebbe la concessione di aggiungere sullo stemma l'aquila imperiale, ed ebbe riconosciuto altresì per sé ed il figlio Pierluigi U.J.D.<ref name= U.J.D. /> di legittimare i figli spuri. Tra le pregresse e future onorificenze di Michele ricordiamo l’essere stato Presidente del Sacro Regio Consiglio ([[1445]]), Vice Protonotaro [[Luogotenente]] del Gran [[Camerlengo|Camerario]], Conservatore del Real Patrimonio e dei [[Sigillo reale|Suggelli]] della Gran Corte della Vicaria.
Lo stemma Rizzo non subirà più modifiche dal citato [[1454]] sino al Decreto di Riconoscimento di antica nobiltà nel [[1938]] (validato dalla Consulta Araldica del Regno d'Italia).
 
==Prelievo==
Tra i numerosi personaggi ricordiamo anche:
A seconda del tipo di esame delle urine si deve raccogliere l'urina in modo differente:
*'''Riccio di Montechiaro''': che fu consigliere di re [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso I di Napoli]] e uomo d'arme, combattendo tra il [[1432]] ed il [[1443]] a fianco del consanguineo Tuccio, al [[Jacopo Caldora|Caldora]] e ad altri Capitani coevi.
*L'ultimo dei quattro fratelli di Michele senior fu '''Nicola''', citato dal De Lellis come letterato nonché uomo d'armi. Ebbe come consorte la Nobile amalfitana Muliella Correale, con cui procreò il grande Michele junior U.J.D.<ref name= U.J.D. />, l'esponente più importante della famiglia.
*Da segnalare infine:
**'''Giacomo''', capitano di re [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso I di Napoli]].
**'''Antonio''' (m. [[1488]]), [[arcivescovo]] di [[arcidiocesi di Reggio Calabria Bova|Reggio Calabria]].
**'''Angelo''', consigliere della [[Giovanna II di Napoli|regina Giovanna II]], di re [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso I di Napoli]] e di re [[Ferdinando I di Napoli]], di cui fu Regio Familiare, e presidente del Sacro Regio Consiglio, Giuliano fu Regio Tesoriere e Presidente della Camera della Sommaria.
**'''Nicola''' capitano di re [[Renato d'Angiò]], noto come Renato I di Napoli e feudatario delle Saline della Calabria.
**'''Andrea''' filosofo e vescovo di [[diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti|Telese]] (m. [[1515]]), consigliere di re [[Carlo VIII di Francia]].
**'''Girolamo''', filosofo e consigliere anch'esso di re [[Carlo VIII di Francia]].
 
#''Urine del mattino'', ''urinocoltura'' e ''urina causale'': Il prelievo del campione va realizzato raccogliendo il mitto intermedio (scartando la parte iniziale e finale della [[minzione]]) in un contenitore sterile preferibilmente con sonda integrata nel tappo. Lo scarto iniziale è necessario per pulire l'uretra dal mitto precedente e da eventuali batteri che potrebbero contaminare il campione, mentre il mitto finale può essere più concentrato e ricco d'impurità date dal residuo presente in vescica.
==Michele Riccio<ref>Alvino Francesco, ''op. cit.'', pp. 130-133.</ref> di Cariati==
#''Urine delle 24 ore'': si inizia la raccolta al mattino, scartando la prima minzione e termina con la raccolta della prima minzione del mattino seguente, bisogna miscelare tutta l'urina raccolta in modo da omogeneizzarlo ed eseguire il prelievo.
Figlio di Nicola de Ritii e di Muliella Correale nacque a [[Castellammare di Stabia]] intorno all'anno [[1445]]. Ebbe come [[precettore]] [[Pietro Summonte]]; intraprese anch'egli la carriera giuridica, divenendone un luminare. Re [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando]] gli assegnò con onore nel [[1487]] la cattedra di Legge nella prestigiosa [[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università della Capitale]]. Con l'arrivo in [[Napoli]] di re [[Carlo VIII di Francia]], Michele U.J.D.<ref name= U.J.D. /> tradì gli [[Aragonesi]] dedicandosi ai servigi dell'Angioino, il quale lo nominò Intimo Consigliere, Avvocato Fiscale del Real Patrimonio, Maestro Razionale della Regia Zecca. Lo investì inoltre della Contea di [[Cariati]] ([[1498]]), e della [[Giugliano in Campania|Terra di Giugliano]]. Con la cacciata di [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]] le cronache non chiariscono se lo seguì subito a [[Parigi]], oppure se rimase a [[Napoli]].
A testimonianza del permanere di Michele e dei Rizzo in [[Napoli]] (senza divenire oggetto di ripicche aragonesi), il Martucci riporta come sarebbe stato impossibile per i Patrizi Rizzo erigere il monumento funebre presso la Cappella dei Ricci in [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|San Domenico Maggiore]] (destinato a Michele stesso ed al figlio Geronimo U.J.D.<ref name= U.J.D. />) nell'anno [[1500]].
Nel corso dei conflitti tra [[aragonesi]] ed [[angioini]], il Regno venne diviso. [[Luigi XII di Francia]] ebbe insieme con altre Provincie la Città di Napoli. Michele venne quindi nominato Consigliere Intimo del Re, Presidente del Sacro Regio Consiglio di Santa Chiara, luogotenente del Gran Protonotaro di Napoli e Regio Senatore di [[Milano]]. Inoltre [[Roberto Sanseverino]], Principe di Salerno, gli donò la terra di [[Trecchina]]. Infine gli altri [[Nobiltà|nobili]] napolitani della Piazza di Nido<ref name= Seggio /> aggregarono al detto Sedile Patrizio lui e tutti i discendenti in linea retta mascolina. La pace tra i due contendenti reali durò poco, ed iniziarono le battaglie militari e legali, alle quali contribuì Michele.
Alla fine prevalse Re [[Ferdinando II di Aragona|Ferdinando il Cattolico]]; i francesi lasciarono il regno, e questa volta Michele li seguì a [[Parigi]], lasciando in Napoli moglie e figli.
In [[Francia]] Michele di Cariati continuò a macinare onori divenendo consigliere del Supremo Consiglio di Parigi, della Curia del Gran Parlamento di [[Borgogna]] e primo presidente del Parlamento della [[Provenza]]. In seguito re [[Luigi XII]] lo inviò come [[ambasciatore]] da [[papa Giulio II]]. A quest'epoca si ebbe la redazione del suo capolavoro storico, il ''De Regibus Hispaniae, Hierusalem, Galliae, Utriusque Siciliae et Ungariae Historia''. Dopo il soggiorno triennale in [[Roma]], Michele continuò la sua missione diplomatica a [[Genova]] ([[1506]]), e quindi a [[Firenze]] ([[1508]]).
Rientrato in [[Parigi]], venne nominato Maestro delle Inchieste (ovvero [[Segretario di Stato]]), e presidente del [[Parlamento]] di Parigi. Godeva di una tale stima del [[Sovrano]] da essere comunemente denominato l'Avvocato Napoletano. Con ogni probabilità una figura così importante e scomoda, (dobbiamo ricordare che era pur sempre straniero in terra di [[Francia]]), si attirò invidie, gelosie e sospetti: con molta probabilità sarebbe divenuto Ministro della Corona, se non fosse deceduto improvvisamente, con forti indizi di avvelenamento per intrighi di corte nell'anno [[1515]].
Michele sposò nel [[1487]] la nobile Mariella Carbone, la quale morì anch'essa per crimine violento, trucidata in [[Pozzuoli]] per mano di pirati turchi (5 giugno [[1520]]). Sepolti entrambi in [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|San Domenico Maggiore]] di Napoli presso la tomba di famiglia, la lapide sepolcrale dell'Avvocato Napoletano (all'interno dell'altare di [[San Girolamo]], realizzato da [[Tommaso Malvito]]) riporta la seguente iscrizione: ''Michaeli Riccio Civilis Pontificiique Juris Consultissimo in Italia et Gallia amplissimis honoribus functo Sebastianus Patri B. M. Anno MDXV''.
In terra di [[Francia]] sono tuttora conservati scritti del Riccio, consultabili tramite la Bibliothèque Nationale de France<ref>http://www.bnf.fr</ref>. Riportiamo i principali testi, firmati "Michel du Rit" (traduzione in francese delle generalità dello storico<ref>[http://catalogue.bnf.fr/servlet/autorite?ID=12666373&idNoeud=1.1&host=catalogue BnF catalogue général - Fonctionnalité indisponible<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>): ''A consilio et ab requaestis (ut aiunt) regiis, compendiosi et veridici de Regibus christianis fere libelli'' - [[Parigi]] - [[1507]]<ref>[http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb31209548d/PUBLIC BnF catalogue général - Notice bibliographique<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, ''Le bon François, ou De la foy des Gaulois'' - [[Lione]] - [[1589]]<ref>[http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb373057527/PUBLIC BnF catalogue général - Notice bibliographique<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ed ''Oratio ad Julium II. in obedientia illi praestita per [[Ludovico XII]]'' - [[Roma]]<ref>[http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb31209545c/PUBLIC BnF catalogue général - Notice bibliographique<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
==Descrizione==
==Titoli nobiliari==
L'esame delle [[Urina|urine]] è diviso in tre parti:
Tra i numerosi [[Feudo|feudi]] e i conseguenti [[titoli nobiliari]] di cui godette in passato la famiglia, ricordiamo i principali:
#Esame fisico
#Esame chimico
#Esame microscopico del sedimento urinario
 
=== Esame fisico ===
'''Patriziato''': Patrizio (Patricius Romanorum) Napolitano (Sedile di Forcella e Seggio di Nido<ref>Francesco Capecelatro elenca la famiglia tra quelle fiorenti di detto Sedile nella sua opera ''Istoria della città e Regno di [[Napoli]]'' del [[1769]] - pag. 166.</ref>) - maschi.<br />
L'esame fisico consiste nel rilevare [[colore]] ed aspetto del liquido fisiologico in esame. Questo esame dà un giudizio preliminare sulle urine: l'aspetto, il colore, il sedimento e il [[peso specifico]] sono importanti indizi [[Diagnosi|diagnostici]].
'''Nobile''': Nobile (del Regno d'Italia) - maschi e femmine. Unica linea superstite.<br />
La prima operazione consiste nel rimescolare il campione per renderlo omogeneo.
'''Signorie''': [[Badia di San Vincenzo al Volturno]]<ref>http://www.disanzadalena.it/Molise.htm</ref>, [[Bojano]]<ref>ASN, Regia Camera della Sommaria. Segreteria. Partium. Inventari. Inventario 5. Folio 378 r. Anni 1574-75</ref>, [[Castelpizzuto]]<ref name=autogenerato5>De Lellis, ''op. cit.''</ref>, [[Giugliano in Campania|Giugliano]]<ref name=autogenerato5 />, Grottolella/ [[Grotta Castagnara]]<ref name=autogenerato5 />, [[Latronico]], [[Polignano a Mare|Polignano]], [[Roccamandolfi]]<ref>[http://www.comune.roccamandolfi.is.it/sito/storia/storia.htm Sito Ufficiale del Comune di Roccamandolfi<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e [[Trecchina]]<ref name=autogenerato1>Francesco Capecelatro, op. citata - pag. 72.</ref>).<br />
Si osserva l'urina per apprezzare il suo aspetto che può essere '''limpido''', '''opalescente''' (presenza di [[lipidi]]) o '''torbido'''(presenza di [[batteri]], [[sangue]] o alterazioni del pH)<ref name= Manuale>{{cita|Wilson, 2008}}</ref> quindi si rileva il colore che può variare in diverse sfumature di giallo che vanno dal giallo pallido al giallo bruno. Per semplicità si distinguono in tre tinte:
'''Baronie''': Camposano, ''delli Colli'' [oggi [[Colli al Volturno]]]<ref name=autogenerato1 /><ref>Popoff Michel, ''Royaume de Naples'', Le Léopard d'Or - Paris, 2010, pg. 87.</ref>, acquistato da Giovanni Loise (morto 6 novembre [[1568]]) nel [[1530]] da Federico Pandone ([[barone]] di [[Cerro al Volturno]]), e venduto da Ottavio il 22 maggio [[1570]] al nobile Carlo Greco di [[Isernia]])<ref name=autogenerato5 />, [[Contursi]], [[Ogliastro Cilento|Finocchito]], [[Oratino]], [[Pietraferrazzana]]<ref>Popoff Michel, ''Royaume de Naples'', Le Léopard d'Or - Paris, 2010, pg. 101.</ref>, [[Postiglione (Italia)|Postiglione]]<ref>[http://www.comunepostiglione.sa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=8&Itemid=3 STORIA<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, [[Rocchetta]]<ref name=autogenerato5 />, Santo Stefano<ref name=autogenerato5 />, [[Tortorella]], Trentola (odierna [[Trentola Ducenta]])<ref>Popoff Michel, ''Royaume de Naples'', Le Léopard d'Or - Paris, 2010, pg. 88.</ref> e [[Trentinara]]<ref name=autogenerato5 /><ref name=autogenerato1 />.<br />
*Vogel 1 (urine gialle, giallo pallido, giallo chiaro)
'''Contee''': Buccino, [[Cariati]], ed il titolo di Conti Palatini.<br />
*Vogel 2 (urine giallastre, rossastre, rosse)
'''Marchesati''': Castrovetere ([[1648]]) sulla terra di Castelvecchio<ref>Archivio di Simancas, vol. 512 fog. 262, ed Archivio di Stato di Napoli, Reg. Quinternione 271 (135)</ref>, e titolo di marchese sul cognome (27 giugno [[1770]])<ref>Serra di Gerace Livio, ''Manoscritti Araldici'', Archivio di Stato di Napoli.</ref>.
*Vogel 3 (urine rosso brunastre, brune)
L'aspetto è relativo alla quantità di particelle sospese, il colore varia in condizioni fisiologiche in relazione alla quantità prodotta ed in condizioni patologiche in base alla presenza di bilirubina, sangue ecc...
Ha perso di interesse l'analisi dell'[[odore]], ma ancora viene utilizzato per la valutazione della presenza di chetonuria.
 
La densità delle urine è espressa dal loro [[peso specifico]], che dipende dalla quantità relativa di acqua contenuta e dal tipo di soluti disciolti. I valori normali oscillano tra 1017 e 1025.
==Altri esponenti==
Tra gli altri esponenti del [[Dinastia|Casato]] ricordiamo:<br />
:'''Nicola''' [[U.j.d.]]<ref name= U.J.D. />, figlio di Francesco, che venne valutato nel [[1479]] come famoso [[medico]] e [[filosofo]] (ulteriori informazioni su di lui si trovano nella Biblioteca di Montecassino nel ''Lexikon hebraico chaldeo biblicum'').
:Il [[giureconsulto]] [[Barone]] ''Giovanni Sebastiano'' [[U.j.d.]]<ref name= U.J.D. />
:Il [[barone]] ''Giovanni Luigi'', capitano di re [[Filippo II di Spagna]].
:'''Giuseppe''', vivente nel [[1645]], fu [[Cappellano]] del Tesoro di [[San Gennaro]].
:Un omonimo celebre [[giureconsulto]] '''Giovanni Luigi''' [[U.j.d.]]<ref name= U.J.D. /> (deceduto sessantacinquenne il 10 gennaio [[1643]]), che fu [[canonico]] della [[Cattedrale di Napoli]], Consulente della [[Congregazione]] dell'Ordinario, ed infine [[vescovo]] di [[diocesi di Vico Equense|Vico Equense]] dal 20 dicembre [[1627]].
Sul finire del [[secolo XVII]], il ramo primigenio, tuttora fiorente, perse il diritto al [[Patriziato]] Napoletano avendo trasferito la propria dimora nei [[Feudo|feudi]] cilentani.
La famiglia ha avuto numerosi [[Priorato Gerosolimitano|cavalieri gerosolimitani]]: il primo fu Fra' Emanuele Rizzo nell'anno [[1434]], cui seguirono Giuseppe (n. 16 settembre [[1660]]), Ottavio (n. 3 maggio [[1662]]) e altri.
 
=== Esame chimico ===
==Alleanze matrimoniali==
[[File:Ketostix.jpg|thumb|Strisce reagenti per l'esame chimico delle urine]]
I Rizzo si imparentarono con le principali famiglie [[Patriziato|patrizie]] di Napoli, e della nobiltà meridionale, come i d'Alessandro<ref name=autogenerato4>De Lellis, ''op. cit.'', p. 12.</ref>, Billotta<ref name=autogenerato3>De Lellis, ''op. cit.'', p. 26.</ref>, Brancaccio<ref>Serra di Gerace Livio, ''Manoscritti Araldici''.</ref>, [[Caldora]]<ref name=autogenerato2>De Lellis, ''op. cit.'', p. 24.</ref>, [[Capece|Capece Aprano]]<ref name=autogenerato4 />, [[Caracciolo]]<ref name=autogenerato6>De Lellis, ''op. cit.'', p. 13.</ref> (cui confluirono per eredità i feudi molisani) e Caracciolo di Santobuono<ref name=autogenerato7>De Lellis, ''op. cit.'', p. 25.</ref>, [[Carafa (famiglia)|Carafa]]<ref name=autogenerato2 />, Carbone<ref name=autogenerato2 />, Carmignano<ref name=autogenerato3 />, Correale e Macedonio<ref>De Lellis, ''op. cit.'', pp. 11, 13.</ref>, Domini Martini<ref name=autogenerato4 />, Fontanarosa<ref name=autogenerato7 />, Franchi<ref name=autogenerato6 />, Galeota<ref name=autogenerato7 />, Galluccio, de Liguoro<ref name=autogenerato4 />, Longo<ref name=autogenerato3 />, Niglio<ref>Consulta Araldica, ''Libro d'Oro della Nobiltà Italiana''.</ref>, Pandone di Venafro<ref>De Lellis, ''op. cit.'', p. 25</ref>, Saraceno<ref name=autogenerato7 />, Seripando<ref name=autogenerato7 />, del Tufo<ref name=autogenerato6 />, Zurlo e molte altre.
L'esame chimico ha la funzione di rilevare ed eventualmente quantificare le principali sostanze presenti nelle urine in condizioni fisiologiche e patologiche. Viene effettuato o con strumenti in grado di effettuare l'analisi della frazione corpuscolata delle urine con metodo citofluorimetrico o ponendo 10 [[millilitro|ml]] di urina ben mescolata in una provetta in cui sarà immerso per alcuni secondi un [[multistick]] che presenta una serie di tamponcini reattivi che varieranno il loro colore in base alla presenza e alla quantità delle sostanze ricercate.
Nell'ultimo secolo citiamo l'alleanza matrimoniale con l'influente famiglia di armatori statunitensi Shewan.
Tra queste normalmente vengono ricercate:
 
====Esterasi leucocitaria====
==Stemma<ref>[[Consulta Araldica]] del [[Regno d'Italia]], ''Libro d'Oro della Nobiltà Italiana'' (voce Rizzo dei Ritii) - ora depositato presso l'Archivio Centrale di Stato in Roma; A.A.V.V., Collegio Araldico, ''Libro d’Oro della Nobiltà Italiana'', Ed. XXIII (Vol. XXVIII, 2005-09); Borella Andrea, ''Annuario della Nobiltà Italiana'' (XXX edizione), SAGI, Teglio, 2006 ed ''Elenco storico della nobiltà italiana: compilato in conformita dei Decreti e delle Lettere Patenti originali e sugli Atti Ufficiali di Archivio della Consulta Araldica dello Stato Italiano'' - Roma: Sovrano Militare Ordine Gerosolimitano di Malta, 1960.</ref>==
È un enzima che viene prodotto dai leucociti, quando vi sono batteri nelle urine. È un test molto sensibile, perciò sono rari i falsi negativi: se il test fosse positivo è necessario proseguire le indagini con una [[urinocoltura]]<ref name= Manuale>{{cita|Wilson, 2008}}</ref>.
[[File:Stemma Rizzo Napoli.JPG|thumbnail|Stemma dei Rizzo - Monumento funebre di Michele Riccio nella chiesa di [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|San Domenico maggiore]] in Napoli]]
Da studi sulle sepolture nel [[Duomo di Amalfi]] sembra che lo [[stemma]] antico fosse un [[troncato]] al 1° d'argento al riccio al naturale (o di nero), al 2° a tre fasce contro innestate di nero (del tutto simile allo stemma originario dei Rizzo di [[Sicilia]], ramo [[Amalfi]]/[[Napoli]]).
Come accennato, il 24 dicembre [[1454]] l'[[imperatore]] [[Federico III d'Asburgo|Federico III]] ricompensò i Rizzi per i loro meriti definendo la composizione dello [[stemma]]:
[[interzato]] in fascia: <br />
:al 1° d'oro all’aquila di nero con il volo abbassato coronata d'oro, nascente dalla partizione (intelletto molto rigoroso)
:al 2° d'oro al riccio (porcospino) di nero (essere pronti a difendersi ed astuzia nell'attacco);
:al 3° d'oro a due fasce ondate d'azzurro come simbolo dei due principali Capitani militari della famiglia.
:Cimiero: un'aquila nera coronata d'oro (concessione dell’Imperatore Federico III nell'anno 1454).
:Svolazzi: d'oro, di nero e d'azzurro.
 
====Glucosio====
Attuale titolo nobiliare dei discendenti: Nobile (maschi e femmine) con D M. di Riconoscimento del 12 agosto [[1938]].
Normalmente assente. La presenza di glucosio nelle urine indica che si è superata la "soglia renale" per questo composto, cioè che la quantità di tale sostanza nel sangue è superiore alla capacità del [[tubulo renale]] di riassorbirla. In condizioni fisiologiche, la soglia di riassorbimento tubulare del glucosio è di circa 180&nbsp;mg/dl. Il glucosio che non riesce ad essere riassorbito completamente dai reni finisce nelle urine. Questa situazione può verificarsi in condizioni patologiche che determinano un aumento del glucosio nel sangue, come il [[diabete mellito]], o in caso di diminuita capacità di riassorbimento tubulare, come ad esempio nel [[diabete renale]]<ref name=Fischbach>{{cita|Fischbach, 2009}}</ref>.
 
==Motto==Proteine====
Normalmente assenti o comunque non dosabili. La presenza di proteine dosabili nel semplice esame delle urine richiede esami più approfonditi per escludere il sospetto di malattie dei reni o delle vie urinarie, poiché normalmente la [[membrana]] di ''filtrazione glomerulare'' non permette il passaggio delle grosse molecole proteiche.
MELIORA LATENT
 
==Monumenti==Sangue====
In condizioni fisiologiche non si trova sangue nelle urine. L'[[ematuria]] e/o l'[[emoglobinuria]] possono essere indice di patologie di diversi distretti:
Mentre il principale palazzo di famiglia presso l'antico Sedile<ref name= Seggio /> di Nido in Napoli non è più esistente (come l'altro presso San Giorgio Maggiore, come ricordato dal De Lellis), permangono tombe di esponenti del [[Dinastia|Casato]] e monumenti funebri di celebri artisti in varie chiese di Napoli. Segnaliamo tra le altre le basiliche di [[Chiesa di Santa Chiara (Napoli)|Santa Chiara]], di [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|San Domenico Maggiore]], le chiese di [[Chiesa di Sant'Anna dei Lombardi|Sant'Anna dei Lombardi]] (monumento funebre di Maddalena, figlia del conte Michele senior, nella cappella d'Alessandro accanto a quello del consorte, il celebre giureconsulto barone Antonio d'Alessandro di Cardito), di [[Chiesa di Santa Maria della Stella|Santa Maria della Stella]] (vescovo Giovanni Luigi) ed in alcune cappelle di famiglie collegate.<br />
*L'ematuria renale può essere causata da [[glomerulonefrite|glomerulonefriti]], [[neoplasie]], traumi renali, malformazioni vascolari renali;
Ricordiamo infine fra molti altri:<br />
*L'ematuria non di origine renale può indicare patologie dell'uretere, della vescica, dell'uretra, dell'apparato genitale maschile e femminile. Ad esempio, sono cause frequenti di ematuria la [[calcolosi]] e le infezioni delle vie urinarie.
nella basilica di [[Chiesa di Santa Maria la Nova|Santa Maria la Nova]] a [[Napoli]] (busto del barone Giuliano del [[1452]]: ''Haec est sepultura Magnifici Militis Domini Iuliani Riccii de Neap. & suorum antiquitatem deleta anno Domini 1452'');<br />
Per la diagnosi di ematuria il sedimento deve mostrare la presenza di emazie.
lastra tombale nella chiesa arcivescovile di Sant'Andrea ad Amalfi;<br />
 
la cappella dei Rizzo di Galdo Cilento nella chiesa di San Nicola di Bari;<br />
==== Urobilinogeno ====
il palazzo-casaforte Rizzo di Galdo Cilento;<br />
Normalmente presente in quantità irrilevante, aumenta in caso di [[epatite]], [[tumori]], [[infezioni]], [[cirrosi]],e tutte quelle malattie in cui vi è una compromissione della funzionalità epatiche.
il palazzo Riccio a Torchiara.
Vi può essere un aumento di [[urobilinogeno]] anche in caso di fegato perfettamente funzionante a causa di un aumento della produzione di [[bilirubina]].
 
=== Esame microscopico del sedimento urinario ===
[[File:RTcells.JPG|thumb|Cellule tubulari epiteliali in un campione di urine]]
L'esame microscopico serve a valutare le sostanze sospese nell'urina. Riempire una [[provetta]] conica da centrifuga con 10 ml di urina ben mescolata e centrifugare a 2000 giri per 5 minuti. Il basso numero di giri serve a evitare la rottura di elementi patologici quali i [[cilindro urinario|cilindri]].
Scartare il sovranatante, scuotere la provetta e depositare una goccia di sedimento su di un vetrino portaoggetti pulitissimo. Coprire con coprioggetto e osservare a 100 ingrandimenti al [[microscopio]] con [[Diaframma (ottica)|diaframma]] quasi completamente chiuso.
Una volta esplorato tutto il reperto si può passare a un ingrandimento maggiore. Il sedimento può essere distinto in sedimento organizzato (elementi cellulari) e sedimento non organizzato (sostanze in cristalli).
La presenza di cellule delle basse [[vie urinarie]] riconoscibili per la loro forma piatta e il loro piccolo nucleo è da considerarsi fisiologica. La forte presenza di [[cristalli]], di [[emazie]] e [[batteri]] deve essere valutata attentamente dal [[Medico]]
 
==Funzione==
L'esame delle urine è praticato per dimostrare o escludere:
 
* ''lesioni strutturali'' attraverso l'analisi quantitativa e qualitativa delle emazie per lo screening nella differenziazione tra ematurie glomerulari e non glomerulari (urologiche);
* ''presenza di agenti infettivi'' attraverso l'analisi quantitativa di batteri, leucociti, miceti per un efficace screening nella diagnosi delle infezioni urinarie;
* ''alterazioni della funzione renale'' attraverso la misura della conduttività: parametro utile per la valutazione della diuresi e della capacità di riassorbimento del tubulo renale (marker precoce di alterazioni e danni renali).
* ''test [[antidoping]] e/o [[antidroga]]'', molti dopanti e stupefacenti vengono eliminati tramite i reni e di conseguenza è possibile verificare l'assunzione di questi da parte dell'esaminato.
* ''[[diabete]] o [[diabete mellito tipo 2]]'',
 
La qualità dell'esame urina è direttamente collegata alla qualità del campione raccolto e all'accuratezza dello screening.
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
* {{cita libro| nome=Frances| cognome=Fischbach |coautore=Dunning III, Marshall B. | titolo=A Manual of Laboratory and Diagnostic test | anno=2009 |mese=maggio | pagine=1344| editore=Lippincott Williams & Wilkins | città=Filadelfia |edizione= ed 8|| cid=Fischbach, 2009}}
A.A.V.V., ''Elenco storico della nobiltà italiana: compilato in conformita dei Decreti e delle Lettere Patenti originali e sugli Atti Ufficiali di Archivio della Consulta Araldica dello Stato Italiano'' - Roma: Sovrano Militare Ordine Gerosolimitano di Malta, 1960.<br />
* {{cita libro| nome=Denise D.| cognome=Wilson | | titolo=Manuale di Tecniche Diagnostiche ed Esami di Laboratorio | anno=2008 | mese= ottobre | pagine=671| editore=McGraw-Hill | città= Milano |edizione= ed. Italiana| isbn=978-88-386-3950-0| cid=Wilson, 2008}}
A.A.V.V., Collegio Araldico, ''Libro d'Oro della Nobiltà Italiana'', Ed. IX (Vol. X, 1937-39), Ed. X (Vol. XI, 1940-49) ed Ed. XXIII (Vol. XXVIII, 2005-09).<br />
 
A.A.V.V., Bibliothèque nationale de France - Département des Manuscrits occidentaux - ''ms fr. 33039'' (olim: Cabinet des titres 1199) - f° 26, f° 113, f° 113v°, f° 116, f° 168 e f° 218.<br />
== Voci correlate ==
A.A.V.V., Bibliothèque nationale de France - Département des Manuscrits occidentaux - Manuscrit Ita. 401 - f° 56.<br />
* [[Proteinuria]]
Ammirato Scipione, ''Delle famiglie nobili napoletane'', Firenze, 1580-1651.<br />
* [[Ematuria]]
Borella Andrea, ''Annuario della Nobiltà Italiana'' (XXX edizione), SAGI, Teglio, 2006.<br />
* [[Isostenuria]]
Candida Gonzaga Berardo, ''Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia'', Napoli: Stab. tip. De Angelis e filio, 1875-82.<br />
 
Francesco Capecelatro, ''Istoria della città e Regno di Napoli detto di Sicilia da che pervenne sotto il dominio de' re di d. Francesco Capecelatro napoletano'', Napoli: nella stamperia di Giovanni Gravier, 1769.<br />
== Altri progetti ==
de Crescenzi Romani Giovanni Pietro, ''Corona della nobiltà d'Italia ouero Compendio dell'istorie delle famiglie illustri'', Bologna: per Nicolò Tebaldini: ad instanza de gli Eredi del Dozza, 1639-42.<br />
{{interprogetto|commons=Category:Urinalysis}}
Crollalanza Giovambattista (di), ''Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane'', Pisa, 1886-90.<br />
De Lellis Carlo, ''Appunti sulle famiglie patrizie di Seggio di Nido'', Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli.<br />
De Lellis Carlo, ''Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli'', Napoli 1654-71.<br />
De Lellis Carlo, ''Introduzione'' alla ristampa del 1645 dell'opera storica di inizio cinquecento: Michaelis Ritii neapolitani, ''De regibus Hispaniae, Hierusalem, Galliae, vtriusque Siciliae, & Vngariae, historia'', Neapoli: ex regia typographia Egidij Longhi.<br />
Mugnos Filadelfo, ''Teatro genologico delle famiglie nobili titolate feudatarie ed antiche nobili del fidelissimo Regno di Sicilia viuenti ed estinte'', Palermo: per Pietro Coppola, 1647-70.<br />
Pansa Francesco e Giuseppe, ''Istoria dell`antica Repubblica d`Amalfi'', Napoli, 1724.<br />
Popoff Michel, ''Royaume de Naples'', Le Léopard d'Or, Paris, 2010,<br />
Serra di Gerace Livio, ''Manoscritti araldici'' (Archivio di Stato di Napoli).
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.preanalitica.com/analisi_urine_index.html|L'analisi dell'urina}}
*[http://www.nobili-napoletani.it/Rizzo_Riccio.htm Nobili Napolitani]
 
*[http://www.metmuseum.org/toah/hd/carp/ho_1974.297.htm Lascito Shewan Rizzo]
{{Portale|medicina}}
*[http://www.casadalena.it/Molise.htm Sito dello studioso Alfonso di Sanza d'Alena (voce: Feudi del Molise)]
*[http://www.comune.colliavolturno.is.it/Storia/Profilo/Feudale.htm Comune di Colli a Volturno (IS)]
*[[Oratino|Comune di Oratino (CB)]]
*[http://www.postiglione.gov.it Comune di Postiglione]
*[http://www.comune.roccamandolfi.is.it/sito/storia/storia.htm Comune di Roccamandolfi (IS)]
{{Portale|Storia di famiglia}}
 
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