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{{Bio
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|Nome = Philippe de
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|Cognome = Mézières
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|Sesso = M
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|LuogoNascita = Mézières
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|GiornoMeseNascita =
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|AnnoNascita = [[1327]] circa
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|LuogoMorte =
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|GiornoMeseMorte = 29 maggio
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|AnnoMorte = 1405
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|Epoca = 1300
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|Attività = scrittore
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|Nazionalità = francese
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|Immagine = Richard2 Philippe de Mézières.jpg
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== Biografia ==
===Soldato di ventura (1340-1358)===
Philippe era un soldato mercenario che apparteneva alla piccola nobiltà; in primo tempo fu al servizio di [[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino Visconti]] in Lombardia, poi nel giro di un anno passò al servizio del marito della regina [[Giovanna I di Napoli]], [[Andrea d'Ungheria|Andrea]], che era il figlio del re [[Carlo I d'Ungheria]]. Andrea fu assassinato molto presto nel settembre [[1345]], e nell'autunno dello stesso anno Filippo partì per l'Oriente con l'esercito francese. Dopo la battaglia di Smirne nel [[1346]] fu nominato cavaliere, e quando l'esercito francese fu sciolto fece il suo pellegrinaggio verso Gerusalemme. Si rese conto del vantaggio che la disciplina dei Saraceni li ha abbandonati gli eserciti disordinati dell'Occidente e concepì l'idea di un nuovo ordine di cavalleria, ma i suoi sforzi si rivelarono infruttuosi. Il primo schizzo dell'ordine fu elaborato da lui nella sua ''Nova religio passionis'' (1367-1368, rivisto e ampliato nel 1386 e 1396). Da Gerusalemme nel 1347 passò a Cipro alla corte di [[Ugo IV di Cipro|Ugo IV]], dove strinse amicizia col figlio del re, [[Pietro di Lusignano]], poi [[conte di Tripoli]], ma ben presto lasciò Cipro e riprese la sua carriera come soldato di ventura, quando l'adesione di Pietro al trono di Cipro (novembre 1358) e il suo riconoscimento come re di Gerusalemme indusse Philippe a tornare sull'isola, probabilmente nel [[1360]], quando divenne cancelliere di corte.
 
===Il periodo cipriota (1360-1372)===
Philippe arrivò sotto l'influenza del pio legato Pietro Tommaso (m. 1366), di cui doveva essere amico e biografo, e Tommaso, che divenne patriarca latino di Costantinopoli nel [[1364]], sarebbe poi stato uno dei principali promotori della [[Nona crociata|crociata del 1365]]. Nel [[1362]] Pietro di Cipro, con il legato e Philippe visitarono i principi dell'Europa occidentale in cerca di supporto per una nuova crociata, e quando il re tornò in Oriente incaricò Philippe e Pietro Tommaso a rappresentarlo ad [[Avignone]] e nelle città del nord Italia. Essi predicarono la crociata in tutta la Germania e in seguito Philippe accompagnò Pietro ad Alessandria. Dopo la cattura di questa città ricevette il governo di una terza parte di essa e una promessa per la creazione del suo ordine, ma i crociati, soddisfatti dall'immenso bottino, si rifiutarono di continuare la campagna.
 
Nel giugno [[1366]] Philippe fu inviato a [[Venezia]], ad [[Avignone]] e nei regni dell'Europa occidentale, per ottenere aiuto contro i Saraceni, che ora minacciavano il [[regno di Cipro]]. I suoi sforzi furono vani, anche [[Papa Urbano V]] consigliava la pace con il sultano. Philippe rimase per qualche tempo ad Avignone, in cerca di reclute per il suo ordine e impegnato a scrivere la sua ''Vita S. Petri Thomasii'', che ha un valore inestimabile per la storia della spedizione alessandrina. Anche la ''Prefazione'' e l'''Epistola'', che formano la prima stesura della sua opera sull'ordine della Passione, sono stati scritti in questo momento.
 
Philippe tornò a Cipro nel [[1368]], ma era nuovamente a [[Venezia]] quando Pietro fu assassinato a [[Nicosia]] all'inizio del [[1369]], e vi rimase fino al [[1372]], quando si recò alla corte del nuovo [[papa Gregorio XI]] ad Avignone. Si occupò del tentativo di stabilire nell'Europa occidentale la festa della Presentazione della Vergine, titolo che aveva avuto origine nella chiesa greca ed era poi stato adottato dalla Chiesa latina a Cipro<ref>Coleman, pp 3-4, 43. </ref>. Nel [[1373]] era a [[Parigi]] e fu da allora in poi, insieme a intellettuali come [[Nicole Oresme]], uno dei consiglieri di fiducia di [[Carlo V di Francia|Carlo V]], il quale però si rifiutò di essere trascinato in una crociata. Fu precettore di suo figlio, il futuro [[Carlo VI di Francia|Carlo VI]], ma dopo la morte di Carlo V fu costretto, con gli altri consiglieri del defunto re, ad andare in pensione.
 
=== Il periodo parigino (1373-1405) ===
Philippe visse da allora in poi nel convento dei [[Celestini]] di Parigi, ma ciononostante continuò a esercitare un'influenza sugli affari pubblici, e alla sua stretta alleanza con [[Luigi d'Orléans|Luigi d'Orleans]] si devono le calunnie con cui gli storici borgognoni coprivano il suo nome. Quando Carlo VI si liberò dalla dominazione dei suoi zii, aumentò il potere di Philippe il quale, allo scoppio della Grande Scisma d'Occidente, sostenne la corrente avignonese con [[papa Clemente VII]].
 
A questo periodo della vita di Philippe appartengono la maggior parte dei suoi scritti. Due trattati devozionali, il ''Contemplatio Horae mortis'' e il ''Soliloquuum peccatoris'', appartengono al [[1386]]-[[1387]]. Nel [[1389]] scrisse il suo ''Songe du Vieil Pèlerin'', un elaborato viaggio allegorico in cui ha descritto i costumi dell'Europa e del vicino Oriente, la pace sostenuta con l'Inghilterra e il perseguimento della Crociata. La sua ''Oratio tragedica'', in gran parte autobiografica, è stata scritta con scopi simili. Nel [[1395]] rivolse a [[Riccardo II d'Inghilterra]] un ''Epistre'' premendo il suo matrimonio con [[Isabella di Valois (1389-1409)|Isabella di Valois]] e incoraggiandolo a fare la pace con la Francia ed entrare in una nuova crociata contro gli eserciti turchi che avevano fatto irruzione in Europa. Lo sforzo di arruolare Riccardo alla crociata non gli riuscì. Solo le forze della Francia, guidate da [[Giovanni di Borgogna]], soccorsero l'esercito del re [[Sigismondo d'Ungheria]], che stava coordinando la lotta. Tuttavia non ascoltare i piani del re, le forze francesi hanno marciato per sconfiggere nella battaglia di Nicopoli, e tutta la campagna si è conclusa in un disastro. Questa sconfitta ha ispirato Philippe senza entusiasmo e giustificato le sue paure ed è stata l'occasione della sua ultima opera, la ''Epistre lamentable el consolatoire'', in cui ha proposto una volta di più i principi della sua fine come rimedio contro le catastrofi future.
''Le Songe du Vergier'' o ''Somnium viridarii'', scritto intorno al [[1376]], è a volte a lui attribuito, ma senza prove definitive.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* Antoine Becquet, ''Gallicae coelestinorum congregationis monasteria, fundationes'', 1719.
* Abbé Jean Lebeuf, ''Mémoires'' in the ''Mémoires'' of the Academy of Inscriptions, voll. xvi. - xvii. (1752 e 1753).
* J. Delaville le Roulx, ''La France en Orient au xiv. siècle'', 1886–1890.
* A. Molinier, ''Manuel de bibliographie historique'', vol. iv. (1904).
* N. Jorga, ''Philippe de Mézières, et la croisade au xiv. siècle'', 1896.
* N. Jorga, ''Bibliothèque de l'ecole des hautes études'', vol. 110 (1896).
* P. Paris, ''Mémoires of the Academy of Inscriptions'' vol. xv. (1843). (''Songe du vergier'')
* R. Blumenfeld-Kosinski, ''Poets, saints, and visionaries of the Great Schism, 1378-1417'', University Park, Pa.: Pennsylvania State University Press, 2006.
 
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