Ezio D'Errico e Silmaril: differenze tra le pagine

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{{Citazione|Pure, il cristallo era, per i Silmaril, null'altro che ciò che il corpo è per i Figli d'Ilúvatar: la dimora del suo fuoco interiore, che è in esso e insieme in ogni parte di esso, e che ne costituisce la vita|[[Il Silmarillion]]}}
{{F|scrittori italiani|luglio 2011}}
Un '''Silmaril''' (in [[quenya]] ''Silmaril'', pl. ''Silmarilli'') è un [[Gioielleria|gioiello]] di [[Arda (Terra di Mezzo)|Arda]], l'[[universo immaginario]] [[fantasy]] creato dallo scrittore inglese [[John Ronald Reuel Tolkien|J.R.R. Tolkien]].
{{Bio
|Nome = Ezio
|Cognome = D'Errico
|Sesso = M
|LuogoNascita = Agrigento
|GiornoMeseNascita = 5 luglio
|AnnoNascita = 1892
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 21 aprile
|AnnoMorte = 1972
|Attività = scrittore
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
}}
Nella sua vita è stato anche un pittore, un narratore e un drammaturgo, ha scritto molti romanzi [[giallo|gialli]] con interprete il personaggio creato da lui, il commissario Emilio Richard, quasi tutti ambientati in [[Francia]], dopo la guerra è stato direttore della rivista ''Il Giallo'' e ''Crimen''.
 
==BibliografiaCaratteristiche==
I Silmaril erano tre gioielli dall'immensa bellezza e perfezione creati da [[Fëanor]] quando i [[Noldor]] vivevano ancora a [[Valinor]]. Egli aveva racchiuso in essi la Luce dei due [[Alberi di Valinor]], ed essi splendevano di luce propria. Nessuno capì mai come Fëanor fosse riuscito a creare simili oggetti; nessuno riuscì mai a duplicarli, nemmeno lo stesso Fëanor. Il loro valore era inestimabile, persino per i [[Valar]], così [[Varda Elentári|Varda]] incantò i Silmaril affinché nessun mortale, nessuna mano impura, nessun essere malvagio potesse toccarli, a meno di rimanere bruciato e storpiato per sempre. Dopo che Fëanor venne esiliato a [[Formenos]], i Silmaril vennero custoditi in un cofanetto di cristallo.
*[[1923]], ''[[Quello che il carabiniere deve sapere]]'', stampato dalla Orazio Fiorenza di [[Palermo]].
*[[1933]], ''[[Liriche più disegni]]'', stampato dalla Tipografia Moderna della [[La Spezia|Spezia]].
*[[1935]], ''[[Chiaffredo Bergia (giallo)|Chiaffredo Bergia]]'' o con il titolo ''[[Del vivere pericolosamente]]'', stampato da L'Impronta Editore di [[Torino]].
*[[1936]], ''[[Guida di Torino per oziosi e vagabondi]]'' stampato da L. Rattero Editore di [[Torino]].
*[[1936]], ''[[Qualcuno ha bussato alla porta]]'', stampato nella collana Libri Gialli con il numero 152.
*[[1937]], ''[[Il fatto di via delle Argonne]]'', stampato nella collana Libri Gialli con il numero 163.
*[[1937]], ''[[Parabole]]'', stampato dalla Sperling e Kupfer di [[Milano]].
*[[1938]], ''[[La famiglia Morel]]'', stampato nella collana Libri Gialli con il numero 192.
*[[1939]], ''[[Da liberati]]'', stampato dalla Guanda Editore di [[Modena]].
*[[1939]], ''[[Il trapezio d'argento]]'', stampato nella collana Libri Gialli con il numero 205.
*[[1939]], ''[[Il quaranta-tre-sei-sei non risponde]]'', stampato nella collana Libri Gialli con il numero 213.
*[[1939]], ''[[L'uomo dagli occhi malinconici]]'', stampato nella collana Supergiallo con il numero 7.
*[[1939]], ''[[Plenilunio allo zoo]]'', stampato nella collana Libri Gialli con il numero 220.
*[[1940]], ''[[La donna che ha visto]]'', stampato nella collana Libri Gialli con il numero 226.
*[[1940]], ''[[L'affare Jefferson]]'', stampato nella collana Libri Gialli con il numero 233.
*[[1940]], ''[[Un grido nella nebbia]]'', stampato nella collana Supergiallo con il numero 8.
*[[1940]], ''[[I superstiti dell'Hirondelle]]'', stampato nella collana Libri Gialli con il numero 239.
*[[1940]], ''[[Il naso di cartone]]'', stampato nella collana Libri Gialli con il numero 242.
*[[1941]], ''[[La notte del 14 luglio]]'', stampato nella collana Libri Gialli con il numero 258.
*[[1941]], ''[[Segni particolari nessuno]]'', stampato nella collana Supergiallo con il numero 9.
*[[1941]], ''[[La scomparsa del Delfino]]'', stampato nella collana Libri Gialli con il numero 263.
*[[1941]], ''[[La casa inabitabile]]'', stampato nella collana Libri Gialli con il numero 266.
*[[1942]], ''[[L'ospite inatteso (D'Errico)|L'ospite inatteso]]'', stampato nella collana I Romanzi Palma con il numero 168 dalla Mondadori.
*[[1942]], ''[[L'uomo e la stella]]'' stampato nella collana I Romanzi di D'Errico con il numero 1 dalla Mondadori (Unico edito).
*[[1942]], ''[[Quello del campeggio]]'' stampato nella collana I Romanzi Palma con il numero 176 dalla Mondadori.
*[[1942]], ''[[La tipografia dei due orsi]]'', stampato nella collana I Romanzi Palma con il numero 178 dalla Mondadori.
*[[1943]], ''[[Il segreto (D'Errico)|Il segreto]]'', stampato nella collana I Romanzi Palma con il numero 181 dalla Mondadori.
*[[1943]], ''[[La corona di carta]]'', stampato nella collana I Romanzi Palma con il numero 185 dalla Mondadori.
*[[1945]], ''[[L'uomo dell'isola]]'', stampato dalla G. Darsena Editore di [[Roma]].
*[[1946]], ''[[Noi due disarmati]]'', stampato dalla OET Edizioni del Secolo di [[Roma]].
*[[1946]], ''[[Non avrete la sua testa]]'', stampato nella collana Giallo.
*[[1947]], ''[[La nota della lavandaia]]'', stampato nella collana Il Giallo Mondadori con il numero 21.
*[[1961]], ''[[Storie di donne e di cani]]'', stampato dalla Cappelli Editore di Bologna.
 
==SceneggiatureStoria==
Melkor, che presto sarebbe stato conosciuto per sempre come [[Morgoth]], bramava di possedere i Silmaril, così uccise chi li custodiva a Formenos ([[Finwë]], padre di Fëanor e Re Supremo dei Noldor) e rubò i tre gioielli. Nel fare questo Morgoth si bruciò orribilmente le mani e la fronte; una ferita che non riuscì mai a guarire.
In precedenza Melkor aveva anche distrutto i Due Alberi, con l'aiuto di [[Ungoliant]], cosicché Valinor fu oscurata, ed egli scappò verso le terre settentrionali della [[Terra di Mezzo]], dove si trovava la sua fortezza, [[Angband]]. I Silmaril contenevano tutto ciò che rimaneva della luce dei Due Alberi; la collera di Fëanor era enorme, e desiderava riaverli indietro.
 
Così Fëanor, furioso a causa di Melkor, che maledì alzando la mano destra e chiamandolo ''Morgoth'', e dei [[Valar]], perché a causa dell'invito di [[Manwë]] si era allontanato da Formenos, pronunciò un Giuramento nel quale lui e i suoi figli non avrebbero avuto pace finché non avessero ritrovato i Silmaril, chiunque fosse stato il loro nemico, e invitò anche gli altri [[Noldor]] a seguirlo. Fëanor guidò allora i suoi seguaci fino alla Terra di Mezzo, ma ciò non avrebbe condotto a nessuna conclusione per gli Elfi, e neanche per gli [[Uomini della Terra di Mezzo|Uomini]]. Furono combattute cinque grandi Battaglie per i Silmaril, che Morgoth portava ora nella sua [[Corona Ferrea (Terra di Mezzo)|corona]].
*''[[Forza bruta (film)|Forza bruta]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] ([[1940]])
*''[[Cortocircuito (film)|Cortocircuito]]'', regia di [[Giacomo Gentilomo]] ([[1943]])
*''[[Atto d'accusa]]'', regia di Giacomo Gentilomo ([[1950]])
*''[[Il Ponte dei Sospiri]]'', regia di [[Antonio Leonviola]] ([[1952]])
*''[[Ballata tragica]]'', regia di [[Luigi Capuano]] ([[1954]])
*''[[L'orfana del ghetto]]'', regia di [[Carlo Campogalliani]] (1954)
*''[[Terrore sulla città]]'', regia di [[Anton Giulio Majano]] ([[1956]])
 
Uno dei Silmaril fu recuperato alla fine da [[Beren]] e [[Lúthien]] dopo grande dolore e un'avventura più grande di qualunque altra. Questa gemma fu presa in seguito da [[Eärendil]], che lo portò dai Valar all'Ovest come segno di pentimento, e poi lo tenne sempre con sé nella sua nave, [[Vingilot]], fin nei Mari del Cielo dove per sempre navigò, ed Eärendil stesso risplendeva come una stella grazie al Gioiello che teneva in fronte. Le altre due gemme rimasero a Morgoth, e gli furono sottratte solamente dopo la fine della [[Guerra d'Ira]]. Ad ogni modo, furono riprese dai due rimasti dei figli di Fëanor, [[Maedhros]] e [[Maglor]]. Ma i Gioielli, come aveva già detto [[Eönwë]], bruciarono le loro mani perché avevano perso il diritto a possederli, a causa di tutto il male che era stato sparso come conseguenza del loro Giuramento, così come avevano bruciato Morgoth quando li sottrasse secoli prima. Impazzito dal dolore, Maedhros si buttò allora col Silmaril in una fossa ardente, finendo quindi nelle viscere della terra, mentre Maglor lo scagliò nel Mare inabissandosi negli oceani. Ecco così che i Silmaril giunsero alle loro dimore tanto attese, i tre elementi di [[Arda (Terra di Mezzo)|Arda]]: aria, acqua e terra (o fuoco, indicando i "fuochi dentro il cuore del mondo", così come rivelato nei paragrafi conclusivi del capitolo "Del viaggio di Eärendil e della guerra dell'Ira") . Secondo quanto riportato nelle ultime note del Silmarilion: i gioielli sarebbero un giorno stati ritrovati.
==Gialli per la radio==
(trasmessi dalla [[RAI]])
{|
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===Squadra Mobile Iª Serie===
*Lo smeraldo del marajà, 2 gennaio [[1950]]
*Ponte degli Angeli, ore due, 9 gennaio 1950
*Una biondina dal naso all'insù, 16 gennaio 1950
*La scomparsa del notaio, 23 gennaio 1950
*Un clacson ha suonato, 30 gennaio 1950
*Il venditore di oggetti inutili, 6 febbraio 1950
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|valign="top"|
===Squadra Mobile IIª Serie===
*L'ultimo messaggio, 15 novembre 1950
*Nessuno dei tre, 22 novembre 1950
*L'amico di Stefano, 29 novembre 1950
*La moglie del droghiere, 6 dicembre 1950
*Castore e Polluce, 13 dicembre 1950
*Porta e finestre chiuse, 20 dicembre 1950
|}
{|
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===Il mio amico commissario Iª Serie===
*L'uomo con gli occhiali neri, 25 marzo [[1953]]
*La scomparsa dell'inferma, 1 aprile 1953
*La sirena assassinata, 8 aprile 1953
*II delitto della maestrina, 15 aprile 1953
*Sotto i nostri occhi, 22 aprile 1953
*L'anello di congiunzione, 29 aprile 1953
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|valign="top"|
===Il mio amico commissario IIª Serie===
*Paolo e Francesca, 19 novembre 1953
*II mìo delitto, 26 novembre 1953
*Uno strano amore, 5 dicembre 1953
*I segreti di Mastro Peppino, 10 dicembre 1953
*Qualcuno ha suonato al cancello, 17 dicembre 1953
*Una vecchia valigia di fibra, 7 gennaio 1954
*Un signore dall'aspetto distinto, 14 gennaio 1954
*Il canto del cigno, 21 gennaio 1954
|}
{|
|valign="top"|
===Città Notte a puntate===
*L'ultimo bolero, il 4, l'11 e il 18 gennaio [[1956]]
*Lo spettacolo continua, il 25 gennaio, il 2 e l'8 febbraio 1956
*L'uomo che viene da lontano, il 15, il22 e il 29 febbraio 1956
*La nota che uccide, il 14, il 21e il 28 marzo 1956
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|valign="top"|
===Scusi se la disturbo===
*Tre gocce di cera, 21 novembre [[1958]]
*Le africanelle, 28 novembre 1958
*Battuti su tutta la linea, 5 dicembre 1958
*La casa deserta, 12 dicembre 1958
*II fantasma di Villa Smeraldo, 19 dicembre 1958
*II grido nella notte, 26 dicembre 1958
|}
 
==Bibliografia==
* {{cita libro | autore=J. R. R. Tolkien | curatore=Christopher Tolkien| curatore2=Marco Respinti| traduttore=Francesco Saba Sardi| titolo=Il Silmarillion | annooriginale=1977| anno=2014 | editore=Bompiani | città= |cid=Tolkien}}
*[[Francesco Savio]], Ma l'amore no, Sonzogno Milano 1975
 
==Voci correlate==
*[[Il Silmarillion]]
 
{{Silmarillion}}
{{Terra di Mezzo}}
{{Portale|Tolkien}}
 
[[Categoria:Gioielli della Terra di Mezzo]]
==Collegamenti esterni==
*{{Cinematografo|nome|28261}}
{{portale|biografie|cinema|giallo|letteratura}}
[[Categoria:Autori di gialli]]