Alessandro Manzoni e Nati nel 1234: differenze tra le pagine

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{{Lista persone per anno
{{Membro delle istituzioni italiane
|titolo=Nati nel 1234
|nome = Alessandro Francesco Tommaso Manzoni
|voci=7
|istituzione = Senato del Regno
|testo=
|immagine = Francesco Hayez 040.jpg
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|dimensione = 250px
*[[Abaqa]], sovrano mongolo († [[1282]])
|didascalia = Ritratto di Alessandro Manzoni, [[Francesco Hayez]] (1841), [[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]].
*[[Al-Nawawi]] († [[1278]])
|luogo_nascita = Milano
*[[Beatrice di Provenza]], sovrana († [[1267]])
|data_nascita = 7 marzo 1785
*[[Matilde II di Borbone]] († [[1262]])
|luogo_morte = Milano
*[[Cristina di Norvegia]], nobile norvegese († [[1262]])
|data_morte = 22 maggio 1873
*[[Manuele di Castiglia]] († [[1283]])
|titolo =
*[[18 settembre]] - [[Corrado Miliani]], religioso italiano († [[1289]])
|professione = Possidente
{{Div col end}}}}<noinclude>
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{{Portale|biografie}}
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[[Categoria:Liste di nati per anno| 3234]]
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[[Categoria:Nati nel 1234| ]]
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|circoscrizione =
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|data_nomina_senatore_a_vita = 29 febbraio 1860
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}}
{{Bio
|Nome = Alessandro
|Cognome = Manzoni
|Sesso = M
|LuogoNascita = Milano
|GiornoMeseNascita = 7 marzo
|AnnoNascita = 1785
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 22 maggio
|AnnoMorte = 1873
|Attività = scrittore
|Epoca = 1800
|Attività2 = poeta
|Nazionalità = italiano
}}
 
È considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi, principalmente per il suo romanzo ''[[I promessi sposi]]'', la sua opera più conosciuta e ancora oggi un caposaldo della [[letteratura italiana]].
 
== La famiglia ==
Il nonno materno di Alessandro Manzoni, [[Cesare Beccaria|Cesare Bonesana marchese di Beccaria]], era un autore ben conosciuto (scrisse il trattato ''[[Dei delitti e delle pene]]'' posto nell’[[indice dei libri proibiti]]), e anche la madre [[Giulia Beccaria]] ([[1762]]-[[1841]]) era una donna di grande cultura e sensibilità letteraria.
 
Il padre ufficiale di Manzoni – [[Pietro Manzoni|Don Pietro]] ([[1736]]-[[1807]]) – era ormai sulla cinquantina quando il futuro scrittore e poeta nacque, ed era membro di un'antica famiglia stabilitasi a [[Lecco]] nel [[1612]] con [[Giacomo Maria Manzoni]].
La prepotenza dei Manzoni era tale che sia a Lecco che a [[Barzio]], in [[Valsassina]], circolavano proverbi che li paragonavano al [[Pioverna]], un torrente che conosceva piene violente ed impetuose.
Il suo vero padre potrebbe essere stato [[Giovanni Verri]] (fratello minore di [[Pietro Verri|Pietro]] e [[Alessandro Verri]]), come confermerebbe una lettera a lui inviata da [[Giuseppe Gorani]] ritrovata recentemente a Milano.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/12/02/vita-amori-di-giulia-beccaria-donna-antica.html Fiorella Fumagalli, ''Vita e amori di Giulia Beccaria donna antica e molto moderna''] in [[la Repubblica]] del 02 dicembre 2004</ref>
 
== Biografia ==
il rompipalle
Nasce a Milano il 7 marzo del 1785 da Giulia Beccaria e dal conte Pietro Manzoni (esponente della piccola nobiltà lecchese) figlio di Alessandro Valeriano pronipote del milanese Giacomo Maria Manzoni (morto il 10 Marzo 1642), e di Margherita di Fermo Porro.
I suoi primi due anni di vita li trascorse nella ''[[Cascina a corte|cascina]] Costa'' di [[Galbiate]], tenuto a balia da Caterina Panzeri. Questo fatto è attestato dalla targa che tuttora è affissa in questa cascina.
In seguito alla separazione dei genitori (la madre dal 1793 convive con il colto e ricco [[Carlo Imbonati]], prima in Inghilterra, poi in Francia, a Parigi), Alessandro Manzoni dal 1791 al 1801 viene educato in collegi religiosi, prima dal 1796 al 1798 presso il collegio Sant'Antonio dei padri [[Chierici Regolari di Somasca|Somaschi]] a [[Merate]] e [[Lugano]], poi presso i [[Chierici Regolari di San Paolo|Barnabiti]]. Pur essendo insofferente di tale pedantesca educazione, della quale denunciò i limiti anche disciplinari, e pur venendo giudicato uno studente svogliato, egli, da tali studi deriva una buona formazione classica e un gusto letterario. A quindici anni sviluppa una sincera passione per la poesia e scrive due notevoli [[sonetti]]. Il nonno materno gli insegna a trarre dall'osservazione del reale conclusioni rigorose ed universali.
 
Il giovane Manzoni dal 1801 al 1805 vive con l'anziano don Pietro, dedica buona parte del suo tempo alle ragazze e al gioco d'azzardo, ma ha modo anche di frequentare l'ambiente illuministico dell'aristocrazia e dell'alta borghesia milanese. Il compiacimento neoclassico del tempo gli ispira le prime esperienze poetiche, modulate sull'opera di [[Vincenzo Monti]], idolo letterario del momento. Ma, oltre questi, Manzoni si volge a [[Giuseppe Parini]], portavoce degli ideali [[Illuminismo|illuministici]], nonché dell'esigenza di moralizzazione, e a [[Francesco Lomonaco]], un esule napoletano. A questo periodo si devono ''Il trionfo della libertà'', ''Adda'', ''I quattro sermoni'' che recano l'impronta di Monti e di Parini, ma anche l'eco di [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] e di [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]]. Il metodo di scrittura e di poetare manzonesco di questo periodo è molto legato alla tradizione classica.
 
Nel 1805 raggiunge la madre nel [[quartieri di Parigi|quartiere]] di [[Quartiere di Auteuil|Auteuil]] a [[Parigi]], dove passa due anni, partecipando al circolo letterario dei cosiddetti [[Circolo degli ideologi|ideologi]], [[filosofia|filosofi]] di scuola ottocentesca, tra i quali si fa molti amici, in particolare [[Claude Fauriel]] (il quale avrà una forte influenza sulla formazione del Manzoni; infatti Fauriel inculca ad Alessandro un grande interesse per la storia e gli fa capire che non deve scrivere seguendo modelli rigidi e fissi nel tempo, ma deve riuscire a esprimere sentimenti che gli permettano di scrivere in modo più "vero", in maniera da "colpire" il cuore del lettore) e ha modo di apprendere le teorie [[Voltaire|volterriane]]. Alessandro si imbeve della cultura francese classicheggiante in arte, scettica e [[sensismo|sensista]] in filosofia (i sensi sono alla base della conoscenza; l'illuminismo è la critica razionale della realtà; lotta al pregiudizio e alla tradizione derivata dall'autorità; i problemi religiosi non si basano sull'esperienza, ma sulla superstizione) ed assiste all'evoluzione del razionalismo verso posizioni romantiche.
 
Nel 1806-1807, mentre si trova ad Auteuil, appare per la prima volta in pubblico come poeta, con due pezzi, uno intitolato ''[[Urania (Manzoni)|Urania]]'', in quello stile neoclassico del quale poi lui stesso diventerà il più strenuo avversario; l'altro, invece, un carme commemorativo in [[endecasillabo|endecasillabi]] sciolti, sulla morte del conte [[Carlo Imbonati]], dal quale, attraverso la madre, erediterà un patrimonio considerevole, compresa la villa di [[Brusuglio]], diventata da allora sua principale residenza.
 
Per mezzo del Fauriel, Manzoni entra in contatto con l'estetica romantica tedesca, prima ancora che [[Madame de Staël]] la diffonde in Italia. Nel 1809, dopo la pubblicazione del suo poemetto ''Urania'', Manzoni dichiara che non scriverà mai più versi simili, aderendo alla poetica romantica, secondo la quale la poesia non deve essere destinata ad una élite colta e raffinata, bensì deve essere di interesse generale ed interpretare le aspirazioni e le idee dei lettori. Manzoni è ormai sulla via del realismo romantico; tuttavia non accetterà mai la convinzione propria sia del [[romanticismo]] sia dell'amico Fauriel, che la poesia debba essere espressione ingenua dell'anima e quindi non rinuncerà mai al dominio intellettuale del sentimento ed a una controllata espressione formale, caratteristica di tutto il romanticismo italiano.
 
[[Immagine:AlessandroManzoniMonumentoLecco.jpg|thumb|right|250px|Monumento ad Alessandro Manzoni a Lecco. Sullo sfondo il monte [[Resegone]].]]Nel [[1811]] Manzoni, già anticlericale per reazione all'educazione ricevuta ed indifferente più che agnostico o ateo riguardo al problema religioso, si riavvicina alla Chiesa. Nel 1808, a Milano, lo scrittore aveva sposato la [[calvinismo|calvinista]] [[Enrichetta Blondel]] (1791-1833), figlia di un banchiere ginevrino; il matrimonio si rivelò felice, coronato dalla nascita di 10 figli. Tornato a Parigi la frequentazione con il sacerdote [[Eustachio Degola]], genovese, [[giansenismo|giansenista]] (che da [[Sant'Agostino d'Ippona|Sant'Agostino]] deriva l'interpretazione assolutistica del problema della predestinazione, della grazia e del libero arbitrio), porta i due coniugi l'una all'abiura del calvinismo e l'altro ad un riavvicinamento alla pratica religiosa cattolica ([[1810]])<ref>Si dice, in proposito, che la conversione avvenne in occasione del trambusto della folla parigina per le nozze di Napoleone e Maria Teresa d'Austria: Manzoni perse di vista la moglie, ritrovandola poi nella raccolta quiete della chiesa di San Rocco. Di qui la conversione.</ref>.
 
Tale riconciliazione con il cattolicesimo è per lo scrittore il risultato di lunghe meditazioni; il suo atteggiamento, pur nella sua stretta ortodossia (cioè nell'esigenza di attenersi rigorosamente ai dettami della Chiesa), ha coloriture gianseniste che lo portano alla severa interpretazione della religione e della morale cattoliche. La riscoperta della fede fu per Manzoni la conseguenza logica e diretta del dissolversi, nei primi anni dell'800, del mito della ragione, concepita come perennemente valida e certa fonte di giudizio, donde la necessità di individuare un nuovo sicuro fondamento della moralità. Persa, quindi, la speranza di raggiungere la serenità per mezzo della ragione, la vita e la storia gli parvero romanticamente immerse in un vano, doloroso, inspiegabile disordine: per non abbandonarsi alla disperazione bisognava trovare un fine ultraterreno. Nel Manzoni, quindi, l'irrequietezza esistenziale si compone nella fede fervente conciliandola con la fermezza intellettuale.
 
La sua energia intellettuale nel tempo immediatamente successivo alla conversione fu impegnata nella composizione di cinque [[Inni Sacri]]: ''La Resurrezione'', ''Il nome di Maria'', ''Il Natale'', ''La Passione'' e ''La Pentecoste'',ovvero una serie di liriche sulle principali festività liturgiche.
Si dedicò inoltre ad un trattato, ''Osservazioni sulla morale cattolica'', intrapreso sotto la guida religiosa di monsignor [[Luigi Tosi]] (cui il Degola aveva affidato la guida spirituale della famiglia Manzoni al loro ritorno in Italia), in riparazione alla sua iniziale lontananza dalla fede.
 
Importante nella evoluzione spirituale di Manzoni fu anche [[Antonio Rosmini]], con cui strinse una profonda amicizia. Rosmini, sul letto di morte, avrà proprio il conforto di Manzoni, a cui lascerà il testamento spirituale: Adorare, Tacere e Godere.
 
Nel 1818 mise in vendita tutti i suoi possedimenti lecchesi, compresa la villa di famiglia del [[Caleotto]] dove aveva trascorso l'infanzia. Intendeva trasferirsi definitivamente in Francia e aveva messo in vendita anche la casa di via Morone a Milano, ma dovette aspettare un anno poiché le autorità austriache gli negarono il passaporto.
 
Nel settembre del 1819 Manzoni partì per Parigi, dove fu ospite per più d'un mese nella casa di Sophie de Condorcet. Insieme a lui undici persone: i genitori, cinque figli, nonna Giulia e tre domestici. Nella capitale francese il Manzoni frequenta lo storico [[Augustin Thierry]] (1795-1856) e il filosofo [[Victor Cousin]] (1792-1867), che tornerà con lui in Italia e sarà ospite a Brusuglio e a Milano.
Nel 1819 Manzoni pubblicò la sua prima tragedia, ''[[Il Conte di Carmagnola]]'', che generò una viva controversia perché violava coraggiosamente tutte le convenzioni classiche. Un articolo pubblicato su di una importante rivista letteraria lo criticò severamente; d'altronde fu addirittura [[Goethe]] che replicò in sua difesa, insieme al meno famoso critico ligure [[Trincheri da Pieve]].
 
La morte di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] nel [[1821]] ispirò a Manzoni il noto componimento lirico ''[[Il cinque maggio]]''. Gli eventi politici di quell'anno, uniti alla carcerazione di molti suoi amici, pesarono molto sulla mente di Manzoni, ed il suo lavoro di quel periodo fu ispirato soprattutto dagli studi storici in cui cercò distrazione dopo essersi ritirato a Brusuglio.
 
Intanto, attorno all'episodio dell'[[Innominato]], storicamente identificabile come [[Francesco Bernardino Visconti]], iniziò a prendere forma il romanzo ''[[Fermo e Lucia]]'', la versione originale de ''I Promessi sposi'', che fu completato nel settembre [[1822]]. Dopo la revisione da parte di amici tra il [[1825]] ed il [[1827]], esso fu pubblicato, un volume per anno, portando ad un tratto una grande fama letteraria all'autore.
 
Sempre nel [[1822]], Manzoni pubblicò la sua seconda tragedia, ''[[Adelchi]]'', che tratta del rovesciamento da parte di [[Carlo Magno]] della dominazione longobarda in Italia, e che contiene molte velate allusioni all'occupazione [[Austria|austriaca]]; in particolare la figura di Ermengarda ricorda quella dell'amica d'infanzia [[Teresa Casati]] in Confalonieri, per la quale, nel [[1830]], comporrà l'epitaffio tombale presso lo storico [[Mausoleo Casati Stampa di Soncino]] in [[Muggiò]] (Milano).
 
In seguito Manzoni, per dare vita alla stesura finale del romanzo a livello formale e stilistico, si trasferì a [[Firenze]] nel [[1827]], così da entrare in contatto e "vivere" la lingua fiorentina delle persone colte, che rappresentava per l'autore l'unica lingua dell'Italia unita. L'[[11 dicembre]] [[1827]] fu eletto socio dell'[[Accademia della Crusca]] <ref>Cfr. la [http://213.225.214.179/fabitaliano2/globale/accademico.asp?_method=trovaaccademico&pcount=1&p0=chiave%20=%20536 scheda su Alessandro Manzoni del sito dell'Accademia della Crusca] <small>URL consultato il 7 giugno 2009</small></ref>. Rielaborò ''[[I promessi sposi]]'' dopo la "risciacquatura in Arno"<ref>Questa espressione però non appartiene al Manzoni, bensì a [[Nicolò Tommaseo]].</ref> facendo uso dell'italiano nella forma fiorentina colta, e nel [[1840]] pubblicò questa riscrittura. Con ciò assumeva che quella era la prima vera opera frutto totale della [[lingua italiana]]. Dette alle stampe anche la ''[[Storia della colonna infame]]'', un saggio che riprende e sviluppa il tema degli [[untore|untori]] e della [[peste]], che già tanta parte aveva avuto nel romanzo, del quale inizialmente costituiva un excursus storico.
[[Immagine:TOMBA MANZONI.JPG|thumb|right|250px|Tomba di Alessandro Manzoni nel [[Cimitero Monumentale di Milano]] ]]
 
Sul piano privato, la perdita della moglie nel [[1833]] fu seguita da quella di molti dei [[figli di Alessandro Manzoni]] tra cui la primogenita Giulia, già moglie di [[Massimo D'Azeglio]], della madre e dell'amico Fauriel. Il [[2 gennaio]] [[1837]] sposò la seconda moglie, [[Teresa Borri]] (11 Novembre 1799 - 23 Agosto 1861 ), vedova del conte Decio Stampa. Egli sopravvisse pure a quest'ultima, mentre dei nove figli nati dal primo matrimonio solo due morirono successivamente al padre.
 
Nel [[1860]] fu nominato senatore nel Primo Parlamento dell'Italia Unita: con questo incarico votò, nel [[1864]], a favore dello spostamento della capitale da Torino a Firenze fintanto che Roma non fosse stata liberata. Come presidente della commissione parlamentare sulla lingua scrisse, nel [[1868]], un breve trattato sulla lingua italiana: ''[[Dell'unità della lingua italiana e dei mezzi per diffonderla]]''.
 
La morte del figlio maggiore, Pier Luigi, il [[28 aprile]] [[1873]], fu il colpo finale che accelerò la fine di Manzoni, il quale, dopo aver battuto la testa su di uno scalino all'uscita dalla chiesa di San Fedele di Milano, morì dopo pochi istanti per una grave lesione al cranio nel [[22 maggio]], a Milano. Nella città ambrosiana si tenne il solenne funerale, nel Cimitero Monumentale, che vide una grandissima partecipazione e la presenza dei principi e di tutte le più alte autorità dello stato. Nel [[1874]], nell'anniversario della morte, [[Giuseppe Verdi]] compose la [[Messa di requiem (Verdi)|Messa di requiem]] per onorarne la memoria e ne diresse personalmente l'esecuzione nella [[chiesa di San Marco]]. Nel [[1883]], a dieci anni dalla morte, la sua tomba venne spostata nel [[Famedio]] del Cimitero Monumentale di Milano.
Le prime biografie di Manzoni furono scritte da [[Cesare Cantù]] ([[1885]]), [[Angelo de Gubernatis]] ([[1879]]), [[Arturo Graf]] ([[1898]]). Una parte delle lettere di Manzoni fu pubblicata da [[Giovanni Sforza (storico)]] nel [[1882]]. L'ultimo ramo rimasto della famiglia di Alessandro è quello dei conti Manzoni di [[Lugo di Romagna]].
Il [[28 giugno]] del [[1872]] Manzoni fu nominato cittadino onorario di Roma <ref>Cfr. Luca Beltrami, ''Alessandro Manzoni'', Milano U. Hoepli, 1898, p. 126.</ref>.
 
==Opere==
{{vedi anche|Opere di Alessandro Manzoni}}
 
Scrittore molto fecondo e versatile, Alessandro Manzoni iniziò negli anni giovanili con composizioni di ispirazione neoclassica. La conversione religiosa determinò una grande svolta anche nella sua attività letteraria. Tra il 1812 e il 1822 compose gli ''Inni sacri'', cinque composizioni poetiche dedicate alle maggiori festività della Chiesa Cattolica: ''La Resurrezione'', ''Il nome di Maria'', ''Il Natale'', ''La Passione'',''La Pentecoste''. Nel 1821 scrisse le cosiddette "odi civili": ''Marzo 1821'', dedicata alle insurrezioni anti-austriache di quell'anno, e ''Il Cinque Maggio'', composta di getto all'annuncio della morte di Napoleone Bonaparte.
 
Tra il 1816 e il 1822 scrisse inoltre due tragedie, ''Il Conte di Carmagnola'' (1816) e ''Adelchi'' (1822), frutto di un'attenta riflessione teorica sul teatro e sul genere tragico in particolare.
L'opera più completa e matura di Manzoni è però il romanzo ''I Promessi Sposi'', scritto in una prima versione (con il titolo ''Fermo e Lucia'') tra il 1821 e il 1823; poi profondamente modificato dal punto di vista della narrazione e pubblicato nel 1827; infine ancora rivisto, questa volta solo nella forma linguistica: nella ricerca di una lingua accessibile agli italiani di varia origine e cultura Manzoni scelse come modello il fiorentino parlato dai contemporanei. Questa versione definitiva fu pubblicata a dispense tra 1840 e il 1842.
 
Va ricordata inoltre la produzione saggistica di Manzoni, articolata in scritti critici, morali, storici e linguistici.
 
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere di Gran Croce OCI Kingdom BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona d'Italia
|motivazione=
|luogo=[[22 aprile]] [[1868]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ord.Leopold.PNG
|nome_onorificenza=Commendatore dell'Ordine di San Giuseppe
|collegamento_onorificenza=Ordine di San Giuseppe
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|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere SSML BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione=
|luogo=
}}
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* N.Sapegno Ritratto di Manzoni Sansoni Firenze 1961
* A.L.De Castris l'impegno del Manzoni Sansoni Firenze 1965
* L.Caretti Manzoni.Ideologia e stile. Einaudi Torino 1972
* E.Bonora Manzoni. Conclusioni e proposte. Einaudi Torino 1976
* Giuseppe Leone, "Dante e Manzoni, musica e poesia di Augusto Marinoni", Il Punto Stampa, Lecco, gennaio 1985.
*Carlo Del Teglio, "Manzoni un uomo svelato, di Ferruccio Ulivi" Il Punto Stampa, Lecco, gennaio 1985.
* S.S.Nigro La tabacchiera di Don Lisander Einaudi Torino 1996
 
==Voci correlate==
* [[Monumento a Manzoni]]
* [[Giuseppe Ripamonti]]
* [[Enrichetta Blondel]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|q|commons|s=Autore:Alessandro Manzoni|s_preposizione=di}}
 
==Collegamenti esterni==
* [http://www.liberliber.it/biblioteca/m/manzoni/index.htm E-Book Manzoni (LiberLiber.it)]
* [http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia/catalogo/show-text.xq?textID=mets.si172 ''I promessi sposi''] ([[1933]]), testo integrale dalla collana digitalizzata "Scrittori d'Italia" [[Laterza]]
* [http://www.promessi-sposi.com Promessi Sposi], testi integrali dei capitoli, caratterizzazione dei personaggi, riassunti dei capitoli, e risorse su Alessandro Manzoni
* Ulteriori informazioni nella [http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/4bee8c11a5b4a95ec1256ffc00512823/f2f7825ad61d102dc1257069003186f0?OpenDocument scheda] sul database dell'[http://www.senato.it/relazioni/21617/genpagina.htm Archivio Storico del Senato], [http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/Senatori?OpenPage I Senatori d'Italia]
 
{{scrittori italiani}}
{{poeti italiani}}
{{Portale|biografie|letteratura|teatro}}
 
[[Categoria:Personalità legate a Milano|Manzoni, Alessandro]]
[[Categoria:Autori romantici|Manzoni]]
[[Categoria:Artisti legati a Milano]]
[[Categoria:Senatori del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Senatori a vita italiani]]
[[Categoria:Scrittori cattolici]]
 
[[ar:ألساندرو مانزوني]]
[[bg:Алесандро Манцони]]
[[br:Alessandro Manzoni]]
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[[ca:Alessandro Manzoni]]
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[[uk:Алессандро Мандзоні]]
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