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{{nota disambigua|la divisione amministrativa del [[Regno delle Due Sicilie]]|[[Provincia di Caltanissetta (Regno delle Due Sicilie)|Provincia di Caltanissetta]]}}
<noinclude>__NOTOC__{{Torna a|674}}{{ListaBio|bio=6|data=15 mag 2019|progetto=biografie}}</noinclude>
{{Provincia
{{Lista persone per anno
|nomeProvincia = Provincia Regionale di Caltanissetta
|titolo=Morti nel 674
|linkStemma = Provincia di Caltanissetta-Stemma.png
|voci=6
|siglaRegione = SIC
|testo=
|siglaProvincia = CL
{{Div col}}
|capoluogo = [[Caltanissetta]]
*[[Cenfus del Wessex]]
|superficie = 2.124
*[[Cenwalh del Wessex]]
|abitanti = 271.688
*[[Eremberto di Tolosa]], vescovo e monaco cristiano franco
|anno = <small>31 lug. 2010 (fonte: [[ISTAT]])</small>
*[[Usama ibn Zayd]], condottiero arabo (n. [[614]])
|densita = 128
*[[Sawda bint Zam'a]] (n. [[589]])
|categoriaComuni = Comuni della provincia di Caltanissetta
*[[Hakim ibn Hizam]], mercante arabo (n. [[557]])
|numeroComuni = 22
{{Div col end}}}}<noinclude>
|cap = 93100, 93010-93019
{{Portale|biografie}}
|prefisso = [[0922]], [[0933]], [[0934]]
[[Categoria:Liste di morti per anno| 2674]]
|istat = 085
[[Categoria:Morti nel 674| ]]
|presidente = [[Giuseppe Federico]] ([[Movimento per l'Autonomia|MpA]])
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|elezioni = 15.06.2008
|linkMappa = Map Province of Caltanissetta.svg
|sito = http://www.provincia.cl.it/
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La '''Provincia Regionale di Caltanissetta''' (''Pruvincia di Nissa'' in [[lingua siciliana]]) è una [[provincia]] della [[Sicilia centrale]] di {{DemoISTAT|271688|7|2010}} ed una superficie di 2.124 km².
== Geografia ==
La provincia di [[Caltanissetta]] confina a nord con la [[provincia di Palermo]], a est con la [[provincia di Enna]], la [[provincia di Catania]] e la [[provincia di Ragusa]], e ad ovest con la [[provincia di Agrigento]].<br />
È uno dei pochi casi, in Italia, di provincia che ha un pezzo del suo territorio staccato dal resto: un' "exclave": si tratta del comune di Resuttano, che si trova tutto circondato dal territorio della provincia di Palermo. Un altro esempio, nella stessa Regione, è quello del comune di Bisacquino, territorio palermitano circondato interamente dalla provincia di Agrigento.
Il territorio della provincia è prevalentemente collinare. Tuttavia si possono distinguere due zone geografiche ben distinte da caratteristiche morfologico-climatiche molto differenti:
# La zona settentrionale che comprende oltre al capoluogo, i comuni di: [[Acquaviva Platani]], [[Bompensiere]], [[Campofranco]], [[Marianopoli]], [[Milena]], [[Montedoro]], [[Mussomeli]], [[Resuttano]], [[San Cataldo]], [[Santa Caterina Villarmosa]], [[Serradifalco]], [[Sutera]], [[Vallelunga Pratameno]], [[Villalba]] estendendosi fino ai distretti comunali di [[Delia]] e [[Sommatino]]
# La zona meridionale invece si estende al sud appunto della provincia comprendendo la costa e includente i comuni di: [[Butera]], [[Gela]], [[Mazzarino]], [[Niscemi]] e [[Riesi]].
La prima è un'area geografica morfologicamente difficile ad alto impatto visivo caratterizzata da ampi valloni (''vadduna'' in [[lingua siciliana|siciliano]]) e profondi dirupi; i valloni sono aperture improvvise in zone montagnose, specie di altipiani o terrazzamenti più o meno ad alta quota, tipici della Sicilia centrale e in particolare di questa zona. <br />La provincia di Caltanissetta è detta anche "provincia dei valloni"o provincia "dei castelli", visto l'uso di costruire in queste zone castelli usati come dimore estive o come roccaforti, quali il celebre "[[Castello di Pietrarossa]]" o quello di Mussomeli, il meglio conservato.<br />
L'aspra morfologia del territorio ha influenzato l'andamento demografico, caratterizzato da centri piuttosto piccoli e scarsamente popolati ad eccezione del capoluogo, San Cataldo e Mussomeli.
{{citazione necessaria|Tipico di questa parte alta della provincia è anche il tasso d'inquinamento dell'aria molto basso (la provincia di Caltanissetta si colloca nel 2006 tra le province con miglior qualità dell'aria in [[Italia]] ed [[Europa]])}}.
La zona meridionale della provincia di Caltanissetta si presenta molto diversa da quella settentrionale, caratterizzata da colline che dolcemente arrivano a congiungersi con la fertile [[Piana di Gela]], che occupa un'area mediamente vasta che include la costa e supera i limiti provinciali estendendosi anche nella vicina [[provincia di Ragusa]]. La zona conta i comuni più popolosi della provincia dopo il capoluogo (superato solo da Gela): Gela, Niscemi, Riesi e Mazzarino.
=== I rilievi ===
[[File:Sizilien bei Mussomeli.jpg|thumb|250px|left|Il tipico paesaggio della provincia di Caltanissetta]]
Il territorio provinciale presenta una prevalenza collinare all'interno mantenendosi a livelli che raramente superano i 500 m s.l.m. Solamente a nord, al confine con la [[Provincia di Palermo]] si rilevano alcune cime che arrivano a sfiorare i 900 m; si tratta del ''Monte San Vito'' di 888 m che domina [[Mussomeli]], di ''Monte San Paolino'' di 813, presso [[Sutera]], della ''Montagnola'' di 877 m, di ''Monte Mimiani'' di 855, ''Monte delle Rocche'' di 832 m, ''Monte Fagaria'' di 813 e ''Monte Matarazzo'' di 825 m.
L'unica eccezione è costituita dalla [[Piana di Gela]], seconda della Sicilia per estensione, che è delimitata da una cordigliera collinare, lungo il litorale, sul [[Golfo di Gela]].
=== I fiumi ===
Il '''[[Imera meridionale|Salso]]''' è il fiume principale della provincia. È lungo 122 km e nasce nella provincia di Palermo, nelle [[Madonie]] da cui si dipana con il suo ramo sinistro, lambisce Caltanissetta e, solcando la ''Valle del Salso'' ampio vallone che costituisce un vasto terrazzamento naturale, sfocia poi nel [[Mediterraneo]] a [[Licata]], in territorio agrigentino. Oggi è di portata molto ridotta ma in passato fu navigabile<ref>Moses Finley, Storia della Sicilia antica, Laterza, 1979, p. 13.</ref>. Il fiume, detto anche Imera Meridionale, segna per un buon tratto il confine con la Provincia di Enna e con la Provincia di Agrigento,
La maggior parte degli altri corsi d'acqua è a carattere [[torrenti]]zio:
* '''[[Dirillo]]''', nasce dai [[monti Iblei]], viene deviato dall' omonima diga; in territorio gelese, segna il confine con la [[provincia di Ragusa]], e sfocia nelle vicinanze del [[Biviere di Gela]].
* '''[[Gattano]]''', nasce dal monte Trigona vicino [[Butera]] con il nome di "torrente Serpente", e si getta nel [[Golfo di Gela]], nei pressi della periferia ovest di [[Gela]].
* '''[[Gela (fiume)|Gela]]''', nasce vicino [[Piazza Armerina]] con il nome di [[Disueri|torrente Disueri]], entra in territorio gelese, e viene deviato dalla [[lago Disueri|diga Disueri]]; scendendo a valle riceve le acque del fiume '''[[Maroglio]]''', e sfocia nelle vicinanze del [[Porto Isola di Gela]].
* ''torrente Comunelli'', nasce a nord di [[Butera]], viene deviato dalla [[lago Comunelli|diga Comunelli]], e sfocia nei pressi di [[Manfria]].
=== I laghi ===
I laghi sono tutti artificiali, fatta eccezione per il [[Biviere di Gela]], che è una palude costiera; ed il lago [[Riserva naturale integrale Lago Sfondato|Sfondato]], di sprofondamento e origine non chiara, che si formò nel [[1907]], e che pur non alimentato da immissari visibili è probabilmente sostenuto da acque di falda. Il lago, posto ad est del Monte Mimiani a 370 m s.l.m., ha un perimetro di 219 metri e una profondità di 13,5 m.
Il [[Disueri (lago)|Lago Disueri]] e il [[Lago Comunelli]] sono formati da [[diga|sbarramenti]]; allo scopo di costituire delle riserve di acqua per le esigenze della provincia spesso sottoposta a lunghi periodi di siccità.
=== Riserve naturali ===
[[File:Sughereta Niscemi06.jpg|thumb|300px|right|Panorama della riserva sughereta di Niscemi]]
* [[Riserva naturale orientata Biviere di Gela]].
* [[Riserva naturale orientata geologica di Contrada Scaleri]]: La Riserva si trova a 2 km ad est di [[Santa Caterina Villarmosa]] e ad una ventina di chilometri a nord di [[Caltanissetta]]. È estesa 11,876 [[Ha]] di cui 3,313 di riserva e il resto di preriserva, con divieto assoluto di edificazione. L'interesse scientifico di quest'area è legato all'esistenza di microforme carsiche, dette Karren, nelle rocce evaporitiche e nella loro variabilità litologica.
* [[Riserva naturale integrale Lago Sfondato]], in territorio di Caltanissetta nei pressi di Marianopoli; istituita nel [[1997]] e gestita dalla [[Legambiente]].
* [[Riserva naturale orientata Monte Capodarso e Valle dell'Imera Meridionale]].
* [[Riserva naturale orientata Sughereta di Niscemi]].
* [[Riserva Naturale Orientata Lago Soprano]], in territorio di [[Serradifalco]].
=== Clima ===
Per quanto riguarda il clima, la zona nord della provincia si distingue per temperature piuttosto basse in media durante l'anno comparandole a quelle del resto dell'isola ad eccezione della provincia di Enna, e di alcune zone delle province di Palermo, Catania e Messina. <br />Caltanissetta si aggiudica il titolo di capoluogo siciliano più ventilato e più freddo subito dopo Enna. Nebbia, ghiaccio e neve (più raramente) caratterizzano gli inverni brevi ma intensi. Il capoluogo in particolare presenta minime piuttosto basse durante l'anno (0º/3ºin inverno-15º/20ºin estate) ma picchi di massime durante l'estate (40º/45º) che però è mai umida e afosa ma ventilata e secca. Dal clima tendenzialmente continentale del nord della provincia si passa al clima caldo-afoso della parte meridionale dove le temperature restano sempre abbastanza alte durante l'anno raggiungendo medie di 25º in estate e di 10ºin inverno. Anche per quanto riguarda le precipitazioni si ha una sostanziale differenza tra nord e sud della provincia. Dai 700 mm annui della parte settentrionale (500mm nel capoluogo) si passa ai 400 mm annui della parte meridionale, che sovente patisce gravi periodi di siccità.<br />
Frequente è la presenza di nebbie e foschie, come d'altronde nell'intero versante interno sud-occidentale dell'isola.
== Storia ==
La storia della provincia di Caltanissetta si presenta simile a quella di altre regioni contigue; l'insediamento umano più testimoniato sembra quello [[Sicani|sicano]] con una persistenza nel tempo maggiore nelle aree interne che nelle zone costiere dove appare già nel [[VII secolo a.C.]] ben chiaro l'elemento [[Grecia antica|greco]]. I [[Siculi]] sembrano aver colonizzato principalmente le zone costiere spingendosi verso l'interno sotto la pressione dei greci.
La provincia di Caltanissetta divenne tale infatti non appena venne istituita la divisione provinciale nella regione. Infatti insieme a quelle di Palermo, Catania, Messina, Siracusa, Trapani e Agrigento venne istituita dai [[Borboni]] nel [[1818]] la provincia di Caltanissetta, che allora comprendeva il 40%dell'attuale provincia di Enna comprendendo il capoluogo (l'allora Castrogiovanni) e il 10% dell'attuale [[provincia di Ragusa]]; fino ad allora il territorio regionale infatti era suddiviso fra i tre ''valli'', il [[Vallo di Mazara]], il [[Val Demone]] e il [[Val di Noto]], le tre macro aree, il cui confine era definito in senso nord-sud dalla linea dei due fiumi, [[Imera Settentrionale]] e [[Imera Meridionale]].
Nel periodo borbonico la storia della provincia è strettamente legata a quello dello sfruttamento dei giacimenti di zolfo quasi tutti in mano ad alcune famiglie nobili e funestata da immani tragedie per incendi e crolli in miniera le cui vittime sono sempre e soltanto gli sconosciuti e sfruttati minatori locali. Anche grazie alle miniere la provincia viene interessata dalle costruzioni ferroviarie della [[Società Vittorio Emanuele|società ferroviaria settentrionale Vittorio Emanuele]] prima ancora che in altre zone con le direttrici, [[Ferrovia Palermo-Catania|Catania-Caltanissetta]] e [[Ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì|Canicattì-Licata]] completate tra il [[1876]] e il [[1878]], verso i due porti estremi di [[Porto di Catania|Catania]] e di [[Porto di Licata|Licata]].
{{Nota
|titolo=Lo zolfo nisseno<ref>[http://www.guidasicilia.it/ita/main/news/speciali.jsp?IDNews=20228 Seguendo la via delle zolfare<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
|contenuto=La provincia di [[Caltanissetta]] è da sempre conosciuta come la provincia dello [[zolfo]]. Ancor oggi le persone più anziane, bonariamente, appellano i [[Caltanissetta|nisseni]], con il nomignolo ''i sulfarara'' (gli zolfatari). Nella miniera ''Trabia'' conosciuta anche come la ''Sulfara ranni'' i primi lavori estrattivi risalgono ai primi anni del [[1700]]; il minerale era così abbondante da essere visibile senza bisogno di scavare per cui bastavano una [[pala (attrezzo)|pala]] ed un [[piccone]] per raccoglierne grandi quantità. Secondo un censimento fatto nel [[1834]] le zolfare attive in [[Sicilia]] erano quasi 200; di queste ben 88 ricadevano nel comprensorio nisseno. Le più importanti erano la già citata ''miniera Trabia'' accomunata nella proprietà all'altra grande ''miniera Tallarita''. Il grande bacino minerario, sito tra [[Riesi]] e [[Sommatino]] è attraversato dal fiume [[Imera Meridionale]] alla cui sinistra si trova la Tallarita e alla destra la Trabia. Nel [[1904]] oltre all'introduzione di metodi meccanici venne costruita anche una [[teleferica]] lunga 10 km che collegava la [[stazione ferroviaria]] di [[Campobello di Licata]], della linea [[Ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì|Canicattì-Licata]] con il bacino minerario Trabia-Tallarita.
Altre miniere importanti, quella di ''Gessolungo'' nella quale vi fu una strage di operai nel [[1882]] a causa di un terribile incendio, e la ''Trabonella'', attiva sin dal [[1825]], che si trovava sulla riva destra del fiume Imera, a 3 km dalla stazione ferroviaria omonima della [[Ferrovia Palermo-Catania]].
Il minerale veniva incendiato nei ''Calcaroni'', speciali cumuli con canalette di colata da cui colava lo zolfo fuso poi solidificato in panetti e pronto per la spedizione. Una variante più perfezionata era il cosiddetto ''forno Gill''. Erano metodi altamente inquinanti per l'[[anidride solforosa]] immessa nell'atmosfera in quantità enormi che bruciava i [[polmone|polmoni]] di uomini e animali e la vegetazione circostante.
Solo nel [[1952]], fu introdotto il metodo di [[flottazione]] che sostituì quello obsoleto di fusione. Nel [[1957]] un'esplosione di [[grisou]] fece franare il pozzo Scordia della Trabia-Tallarita mietendo molte vittime.
Nel [[1962]] l'[[Ente Minerario siciliano]] assorbì le miniere rimaste in funzione, chiuse tuttavia definitivamente nel [[1975]]. Nel [[2009]] presso il sito minerario di Trabia è stato inaugurato il Museo delle Solfare di Trabia Tallarita<ref>[http://www.mstt.it/ MSTT - Museo delle Solfare di Trabia Tallarita]</ref>.
Le tremende condizioni di vita nelle miniere di zolfo sono ricordate in ''Ciàula scopre la luna'', di [[Luigi Pirandello]] dove si evidenzia il dramma dello sfruttamento del lavoro, dei ''carusi'', ragazzini usati per scendere anche a centinaia di metri nei caldi cunicoli sotto terra, completamente nudi, e portare all'esterno sulle spalle le sacche piene di zolfo.
Venivano ceduti dalle misere famiglie in cambio dell'anticipo di una somma esigua divenendo uno strumento dei ''picconieri''. Il ''caruso'' riceveva solo il vitto, spesso solo pane, in miniera per tutta la vita, subendo violenze di ogni tipo, con gli occhi bruciati dalla polvere di zolfo, e la colonna vertebrale deviata per sempre. La visita di leva, arrivava puntuale, ma tutti i ragazzi delle miniere di zolfo venivano riformati per rachitismo, deformità o cecità.
}}
== Economia ==
{{Vedi anche|Zolfo di Sicilia}}
La provincia di Caltanissetta anche in campo economico si divide nettamente in due aree con caratteristiche ben diverse: quella settentrionale facente capo al capoluogo e quella meridionale orbitante intorno alla città di [[Gela]].
L'[[economia]] provinciale era un tempo esclusivamente basata su tre settori fondamentali: [[agricoltura]], [[pastorizia]] ed estrazione dello [[zolfo]]. Dopo la crisi del settore zolfifero che vedeva nei porti di Terranova (l'odierna Gela), [[Licata]] e [[Porto Empedocle]] i suoi maggiori sbocchi commerciali, l'economia provinciale è andata incontro ad un progressivo declino che perdura ancora oggi nella zona settentrionale della stessa. In particolar modo la città di [[Caltanissetta]] basa la propria economia sul terziario (in quanto capoluogo di [[provincia]] e quindi sede di uffici e attività commerciali di riferimento per il territorio circostante) e sulla pastorizia. Il resto dei centri, tutti di piccole dimensioni (sotto i 25.000 abitanti), basano la propria economia sempre sulla pastorizia e, marginalmente, sull'agricoltura.
Cosa ben diversa accade nel sud della provincia dove l'economia risulta diversificata e, seppur rientrante nei canoni dell'asfittica economia del Mezzogiorno, più fiorente rispetto alla zona settentrionale della provincia tanto che se in provincia di Caltanissetta si può parlare di export lo si deve soprattutto alle attività industriali e commerciali ruotanti intorno a Gela.
La città di Gela è sede di uno dei tre poli petrolchimici siciliani che dà lavoro complessivamente a oltre 2000 addetti, oltre a numerose piccole e medie aziende insediate nelle due (prossimamente tre) aree del Consorzio di sviluppo industriale ASI. Inoltre la zona costiera compresa tra la città di Gela e diversi comuni della vicina [[provincia di Ragusa]] è una delle zone di più intensa coltivazione di prodotti agricoli (soprattutto [[ortaggi]]) in serra d'Europa. Attorno a Gela si segnala [[Niscemi]] che è un'importantissima zona [[agricola]] dove si segnala, tra gli altri prodotti, il [[carciofo]], coltivato in grandi quantità.
Comunque sia l'economia del Nisseno si colloca agli ultimi posti in termine di Pil e [[Reddito pro-capite]] nel territorio regionale e questo lo si deve alla consolidata situazione di stagnamento economico della zona nissena e alla crisi dei settori agricolo e industriale del gelese. Le speranze sono da riporre nella modernizzazione del settore agricolo, nel miglioramento dei collegamenti e nella valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche soprattutto della zona meridionale che, se ben sfruttate, potrebbero costituire la base per affermare turisticamente la provincia in campo regionale.
=== Agricoltura e allevamento ===
L'agricoltura occupa un posto importante nell'economia della provincia, in particolare per la produzione di [[grano]], [[uva]], [[olive]], [[agrumi]]. Rilevante è in particolare la [[viticoltura]], che vanta la presenza di distretti enologici tra i più vivaci e produttivi d'[[Italia]] (Vallelunga Pratameno, Riesi, Butera, Serradifalco, San Cataldo, Milena, Sommatino, Delia). Tipica la coltivazione del grano e del [[frumento]] con cui si fa un pane particolarmente buono, in particolare nel capoluogo. Rinomata la produzione dell'[[olio]] con frantoi d'eccellenza (San Cataldo ad esempio) e dei carciofi nell'area di ''[[Niscemi]]''.
Sviluppato anche l'[[allevamento]] (specie Caltanissetta, San Cataldo, Marianopoli, Resuttano, Villalba, S.Caterina Villarmosa) nella parte più settentrionale della provincia.
=== Industria ===
Antica e a suo tempo redditizia fu la produzione, estrazione e lavorazione dello zolfo che si esportava in tutto il mondo e che oltre a interessare il capoluogo primariamente e la parte alta della provincia interessava anche l'ennese e l'agrigentino.<br />
Dopo il tracollo dell'[[Zolfo di Sicilia|industria zolfifera siciliana]] la provincia ha stentato a trovare una nuova dimensione industriale: questa si è concretizzata a partire dalla fine degli [[1950|anni 50]] con l'impianto dei complessi di raffinazione e lavorazione del [[petrolio]] e dei suoi derivati nella [[Piana di Gela]]. La scelta non è stata delle più felici dal punto di vista ecologico ed ambientale dato che il [[Polo petrolchimico di Gela|Polo petrolchimico gelese]] è nato in un'area ecologicamente importante, a ridosso del [[Biviere di Gela]], ed ha precluso lo possibilità di ricerche archeologiche in un'area di grande rilevanza storica nel [[Storia della Sicilia greca|periodo greco]]. L'impianto industriale all'inizio ha prodotto un incremento rapido dell'occupazione e del reddito pro-capite, dato che l'area era una delle più povere della Sicilia, con coltivazioni agricole a bassa redditività (seminativo e cotone), ma alla lunga la diminuzione costante della manodopera assieme all'aumento vertiginoso del costo della vita, si sono rivelati un'arma a doppio taglio con il progressivo abbandono delle attività agricole e l'aumento del tasso di disoccupazione nel settore industriale favorendo l'allignamento nel [[Gela|gelese]] di una feroce forma di mafia che si cerca di porre sotto controllo seppur con grandi difficoltà.<br />
L'industria oltre che essersi sviluppata a Gela è presente nel capoluogo con piccole e medie aziende (Prolat, Averna) e presenta punti d'eccellenza come nella fabbricazione di pipe e liquori esportati in tutto il mondo nonché produzione e lavorazione del sughero (Niscemi), polo tessile (Riesi) e fabbriche alimentari un po' disperse su tutto il nisseno. Negli ultimi decenni si è sviluppata l'area industriale e produttiva nell'area tra San Cataldo, Caltanissetta e Serradifalco.<br />
La [[PROLAT]] e la [[Gruppo Averna|Fratelli Averna]] sono due delle aziende maggiori del capoluogo che commercializzano i propri prodotti in Italia, la prima, e nel mondo la seconda. Il capoluogo è anche attivo nei settori elettronico, informatico e alimentare; notevole la produzione del [[miele]] per cui si è costituito il ''Consorzio Agricoltori Italiani'' di Caltanissetta. La produzione di miele di qualità è attiva anche a [[Serradifalco]] dove è insediata l'attività di raffinazione e confezionamento di sale alimentare proveniente in gran parte dalla [[provincia di Trapani]].
=== Turismo ===
[[File:Tratto costa gelese.jpg|thumb|200px|right|la costa sud in località Manfria. Sullo sfondo le raffinerie di Gela]]
La provincia nissena non presenta un movimento turistico rilevante: le statistiche regionali lo stimano appena all'1% di quello regionale<ref>[http://sicilia.indettaglio.it/ita/provincie/cl/cifrecl.html La provincia di Caltanissetta in cifre<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Recentemente si sta sviluppando un importante comparto turistico nella zona marina di [[Butera]] con la nascita di un villaggio turistico e di varie strutture ricettive.
== Trasporti ==
=== Rete stradale ===
L'orografia difficile della provincia, che obbliga qualunque itinerario ad un continuo saliscendi con curve e tornanti, ha di fatto condizionato anche il sistema viario e ferroviario che oggi risultano obsoleti. È attraversata per un tratto a nord dall'[[Autostrada A19]] Palermo-Catania, con 3 svincoli (Caltanissetta, Ponte Cinque Archi e Resuttano), e serve discretamente bene il territorio settentrionale della provincia ([[Caltanissetta]] in testa, [[San Cataldo]], [[Santa Caterina Villarmosa]], [[Marianopoli]], [[Resuttano]], [[Villalba]] e [[Vallelunga Pratameno]]).<br />
La parte meridionale della provincia invece ha solo un progetto di attraversamento della [[A18]] [[Siracusa]]-[[Gela]] bloccato da decenni; attualmente l'esecuzione dei lavori è ferma al confine tra le province di Siracusa e Ragusa e non è possibile alcuna previsione.<br />
Tra le altre strade, la trafficata ma pericolosa [[Strada statale 640 di Porto Empedocle]] per [[Canicattì]] ed [[Agrigento]], {{Citazione necessaria|essendo una delle strade siciliane più importanti e con i più alti tassi incidenti stradali (tra le prime 20 in Italia più pericolose) ha un grosso traffico poiché}}collega il capoluogo nisseno alla provincia di Agrigento, nonché con Palermo e Catania allacciandosi all'A19 Palermo-Catania.<br />
{{Citazione necessaria|Nel [[maggio]] e nel [[giugno]] del [[2009]] è stato approvato il progetto del raddoppio della statale che interesserà l'intero tracciato e che dovrebbe essere ultimato nel [[2012]]}}. A livello locale rivestono una certa importanza la [[Strada statale 122 Agrigentina]] (Caltanissetta-San Cataldo-[[Serradifalco]]-[[Canicattì]]), nonché la Caltanissetta-SS117 bis-Enna, la Strada Statale 122 Bis Caltanissetta-[[Santa Caterina Villarmosa]], la [[Strada Statale 190 delle Solfare]] che collega Canicattì al bivio per Gela della [[Strada Statale 117bis Centrale Sicula]] e attraversa [[Delia]], Sommatino e Riesi, la Strada Statale 121 Catanese che collega Palermo con Catania attraversando i comuni nisseni di Vallelunga Pratameno, Marianopoli e Santa Caterina Villarmosa, il tratto costiero di attraversamento della [[Strada Statale 115 Sud Occidentale Sicula]], {{Citazione necessaria|la strada statale più lunga della Sicilia e una delle più importanti e anche questa una delle più pericolose}} che collega Gela con [[Vittoria (Italia)|Vittoria]], Ragusa e Siracusa da un lato e con Licata, Agrigento e [[Trapani]] dall'altro lato. Ricade in provincia di Caltanissetta la parte finale della Strada Statale 191 di Pietraperzia che collega il comune ennese di Pietraperzia con la SS190 al Bivio Vanasco attraversando Barrafranca e Mazzarino. Lungo il confine nord occidentale con la provincia agrigentina corre la Strada Statale 189 della Valle del Platani che collega Agrigento con Palermo e le suddette città con i comuni del Vallone nisseno: Mussomeli, Acquaviva Platani, Sutera, Camprofanco, Milena e [[Bompensiere]].<br />
Infine inizia dalla SS190 nei pressi di [[Sommatino]] la Strada Statale 557 di [[Ravanusa]] che collega il comune nisseno con il vicino comune agrigentino.<br />
La vicina valle del Salso è attraversata dalla [[Strada statale 626 dir Licata-Torrente Braemi]] della quale il tratto finale compreso tra la SS190 e la SS626 (Caltanissetta-Gela) da decenni attende di essere aperto al transito. Gela è inoltre collegata tramite la già citata SS117 Bis con [[Piazza Armerina]] e [[Enna]]. La medesima strada fa parte del tratto terminale del trafficato collegamento [[Catania]]-Gela (in un progetto questo collegamento dovrebbe diventare una moderna superstrada).<br />
Le strade provinciali sono vecchie e malridotte; anche la SS122 tra il capoluogo nisseno con [[Mussomeli]], soffre specie d'inverno lunghi periodi di inagibilità.<br />
Di recente costruzione è la [[Strada statale 626 della Valle del Salso]] (Caltanissetta-Gela) che con viadotti lunghi e alti collega il capoluogo con i maggiori centri della provincia meridionale; ma l'incidente del luglio 2009 che ha visto il crollo di una travata di un viadotto ne ha ridotta l'agibilità.<ref>
Il [[21 maggio]] del [[2009]] sul viadotto Geremia II (lunghezza: 1480 metri, altezza massima: ca. 90 metri), nei pressi di [[Butera]], una porzione di impalcato di travi in c.a.p. si è staccata dal giunto della nona pila in direzione di Gela. Dopo alcuni giorni è interamente crollata la parte interessata al danno da un'altezza di 70 metri ed a tutt'oggi questo tratto è interdetto al traffico.</ref>
=== Rete ferroviaria ===
{{vedi anche|Ferrovie siciliane}}
La provincia è attraversata da un discreto numero di linee ferroviarie, tutte a binario unico, costruite tra la seconda metà e la fine del [[XIX secolo]] in virtù della presenza di miniere di [[zolfo]] in grande quantità che spinsero gli investitori a costruire linee ferrate verso i porti di [[Licata]] e [[Catania]] dato che per un certo periodo la [[Sicilia]] fu leader mondiale nella produzione del prezioso minerale, pur se a costi umani esorbitanti.<br />
La parte nord è attraversata dalla [[Ferrovia Palermo-Catania]]; da essa si dirama, nella [[Stazione di Caltanissetta Xirbi]], la tratta di collegamento con la [[stazione di Caltanissetta Centrale]] che prosegue verso la [[Stazione di Canicattì]] da cui si diramano il ramo per [[Ferrovia Caltanissetta Xirbi-Agrigento|Agrigento]] e quello [[Ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì|per Licata]]. Il tratto costiero a sud è attraversato dalla [[Ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì]] nella cui [[Stazione di Gela]] confluisce la [[Ferrovia Catania-Caltagirone-Gela|linea proveniente da Catania]].<br />
Non è mai entrata in funzione invece la [[Ferrovia Canicattì-Caltagirone]], costruita inizialmente a [[scartamento ridotto]] e per buona parte già costruita, di cui era già prevista la trasformazione a scartamento ordinario; questa avrebbe realizzato il più breve collegamento tra Agrigento e Catania passando per Canicattì, per i grossi centri nisseni di [[Delia]], [[Sommatino]], [[Riesi]], [[Mazzarino]] e [[Caltagirone]]; anche questa decisione fu frutto di una miope gestione delle opere pubbliche meridionali costruite in tempi così lunghi da risultare già ''vecchie'' all'atto dell'inaugurazione e spesso abbandonate per caduta di ''interesse''.
=== I porti ===
La provincia si affaccia sul mare soltanto a sud con predominanza di coste sabbiose pertanto non molto favorevoli ad insediamenti portuali. In conseguena della nascita del [[Polo petrolchimico di Gela]] è stato costruito un apposito porto commerciale, il [[Porto Isola di Gela]]. A poca distanza, nella stessa area di [[Gela]] è presente un porto da pesca e diporto: il [[Porto Rifugio di Gela]]. A Gela si trova anche una [[Capitaneria di Porto]].
== Cultura ==
Un rinnovato movimento culturale è oggi in atto nel capoluogo con la ristrutturazione e riapertura della [[Biblioteca Comunale Scarabelli]]. I teatri e i cinema della città contribuiscono allo sviluppo del movimento culturale ([[Teatro Comunale Regina Margherita]], [[Teatro Beauffremont]]).<br />
La provincia annovera letterati come [[Leonardo Sciascia]], nativo di [[Racalmuto]] nell'agrigentino e che visse e operò a Caltanissetta per tanti anni dall'età di 8 anni, ma anche figure del passato come [[Ruggero Settimo]] e [[Rosso di San Secondo]].<br />
È presente un [[parco letterario Regalpetra]] dedicato a Sciascia.
=== Musei ===
a '''[[Caltanissetta]]''':
* ''Museo Mineralogico e Paleontologico della Zolfara''
* ''Antiquarium di Sabucina''
* ''Museo Archeologico'' sito in via di Santo Spirito
* ''Museo dei Gruppi Sacri o delle "Vare" sede provvisoria locali chiesa San Pio X
a '''[[Gela]]''':
* ''[[Museo archeologico regionale (Gela)|Museo Archeologico Regionale]]''
* ''[[Antiquarium iconografico|Antiquarium Iconografico]] e Mura Timoleontee di Capo Soprano''
a '''[[Marianopoli]]''':
* ''Museo Archeologico'': nelle sue sale conserva reperti degli insediamenti [[preistoria|preistorici]] di ''Monte Castellazzo'', di ''Monte Balate'' e di ''Valle Oscura''. Le epoche testimoniate variano dal [[Neolitico]] al periodo greco-siculo.
a '''[[Niscemi]]'''
* ''Museo Didattico Comprensoriale di Storia Naturale''
* ''Museo della Civiltà Contadina "A. Marsiano"''
a '''[[Riesi]]'''
* ''[[Museo delle solfare di Trabia Tallarita]]''
=== Zone archeologiche ===
[[File:Caltanissetta Sabucina Graeber.jpg|thumb|200px|right|Resti di Sabucina]]
* '''Gela''': è il centro archeologico più importante della provincia e uno dei maggiori dell'intera Sicilia. Nel suo territorio si trovano tre grandi aree archeologiche (''Acropoli'', ''Capo Soprano'' e ''Terme ellenistiche'', ''Emporio Greco'') e una miriade di siti non attrezzati ma di grande interesse storico-archeologico (ad esempio ''Manfria'', ''Bitalemi'', ''Stazione vecchia'', ''piazza Calvario'', ''Grotticelle'', ''Piano Notaro'', etc...).
* '''San Cataldo''': a pochi km, ''[[Vassallaggi]]'', i resti di una città antica di età protostorica, del [[VII secolo a.C.]], ellenizzata dal [[VI secolo a.C.]] Notevole la necropoli con centinaia di tombe dal ricco corredo. I reperti sono nel Museo Archeologico Regionale di Gela.
* '''Milena''': sul ''Monte Campanella'', a sud-ovest dell'abitato, tombe a [[tholos]] tra [[XII secolo a.C.|XII]] e [[X secolo a.C.]] Sulla collina di Serra del Palco, tracce di insediamenti umani del [[Neolitico]].
* '''Caltanissetta''': il [[Caltanissetta#Sito Archeologico di Sabucina|Sito Archeologico di Sabucina]] e di ''[[Gibil Gabib]]''.
=== Castelli ===
[[File:Mazzarino O Cannuni.jpg|thumb|200px|right|Il castello di Mazzarino]]
* '''[[Castello di Pietrarossa]] : [[Caltanissetta]]
* '''Castello di [[Falconara]]''': Sulla costa di Butera. Risale al [[1362]]; In seguito ampliato con [[torre|torri]] e merlature fino a divenire una dimora ricca e confortevole.
* '''Castello di Mussomeli''': fatto costruire da Manfredi III dei Chiaramonte nel [[1370]], vero e proprio capolavoro, inespugnabile, di architettura militare a 2 km dall'abitato odierno di Mussomeli.
* '''Castelluccio di Gela''':di origine [[Svevia|sveva]], costruito a scopo difensivo venne gravemente danneggiato dai bombardamenti [[alleati]] nello [[sbarco in Sicilia]] del [[10 luglio]] [[1943]].
* '''U cannuni''', Castello di Mazzarino. Non si conosce la data di costruzione ma è già documentato come esistente nel [[1285]].<ref>[http://www.icastelli.it/regioni/sicilia/caltanissetta/mazzarino.htm ICASTELLI.IT - Castello U'Cannuni di Mazzarino - Caltanissetta<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* '''Castello di Delia'''. La data di costruzione è incerta, comunque anteriore al periodo [[aragonesi|aragonese]].
* '''Castello di Grassuliato''', in località Castellazzo tra [[Mazzarino]] e [[San Michele di Ganzaria]]; di origine bizantina, faceva parte del sistema di difesa della costa sud. Oggi in rovina.
== Comuni==
[[File:Provincia_di_Caltanissetta_colori.svg|thumb|200px|right|Cartina della provincia con rappresentati i confini comunali]]
Appartengono alla provincia di Caltanissetta i seguenti 22 comuni:
{{Div col|cols=3}}
* [[Acquaviva Platani]]
* [[Bompensiere]]
* [[Butera]]
* [[Caltanissetta]]
* [[Campofranco]]
* [[Delia (Italia)|Delia]]
* [[Gela]]
* [[Marianopoli]]
* [[Mazzarino]]
* [[Milena (Italia)|Milena]]
* [[Montedoro]]
* [[Mussomeli]]
* [[Niscemi]]
* [[Resuttano]]
* [[Riesi]]
* [[San Cataldo (Italia)|San Cataldo]]
* [[Santa Caterina Villarmosa]]
* [[Serradifalco]]
* [[Sommatino]]
* [[Sutera]]
* [[Vallelunga Pratameno]]
* [[Villalba]]
{{Div col end}}
== Sport ==
=== Eventi ===
[[File:Storica1.jpg|thumb|left|250px|Il traguardo della Coppa nissena.]]
I principali eventi sportivi che si sono tenuti in provincia di Caltanissetta si sono svolti nel capoluogo. Lo stadio Pian del Lago ha ospitato la [[nazionale di calcio dell'Italia under-21|nazionale italiana under-21]] il [[16 novembre]] [[1994]] contro la [[nazionale di calcio della Croazia under-21|parigrado croata]] in una gara di qualificazione per gli [[Campionato europeo di calcio Under-21 1996|Europei 1996]]; successivamente è stato sede della finale della [[Coppa Italia di rugby XV]] nel [[2003]] tra [[Rugby Viadana S.r.l.|Arix Viadana]] e [[Ghial Calvisano]].
Per quanto riguarda l'[[automobilismo]], la [[Coppa nissena]] è uno dei trofei più antichi dell'isola: la prima edizione risale al [[1922]]. Si tratta di una cronoscalata di circa cinque chilometri che si svolge ogni anno. Anche il [[rally]] di Caltanissetta, anche se di più recente costituzione, è una manifestazione di rilievo<ref>[http://www.acicl.it/ Sito dell'Aci di Caltanissetta]</ref>.
=== Società sportive ===
La principale società calcistica della provincia è il [[Gela Calcio]]. La squadra gelese ha raggiunto come suo massimo traguardo la [[Serie C1]] nel [[Serie C1 2005-2006|2005-06]], ma dopo una sofferta salvezza ha dovuto rinunciarvi per problemi economici. Il Gela era assurto agli onori delle cronache anche per una campagna contro il [[pizzo (mafia)|pizzo]] e la criminalità locale, condotta dal sindaco [[Rosario Crocetta]]. Un'altra società importante è la [[Nissa Football Club]], che ha vissuto il suo momento d'oro negli [[anni 1930|anni trenta]]-[[anni 1940|quaranta]]. Il suo massimo risultato è il secondo posto in [[Serie C (calcio)|Serie C]] nel [[Serie C 1935-1936|1935-36]].
Nella [[pallavolo]] invece la principale società è l'[[Eurotec Volley]] di [[Gela]] militante nel campionato nazione di serie B1.
Per quanto riguarda la pallacanestro, la maggiore formazione è l'[[Basket Gela|Enviroil Italia Gela]] militante nel campionato di serie C nazionale.
=== Impianti sportivi ===
[[File:Stadio-Marco-Tomaselli.jpg|thumb|250px|Lo stadio Marco Tomaselli.]]
Il più importante [[stadio]] nisseno è l'ex Pian del Lago, dal [[2007]] ribattezzato [[stadio Marco Tomaselli|Marco Tomaselli]]. Si tratta di un impianto inaugurato nel [[1990]], che può ospitare 15.000 spettatori in tribuna. È impiegato per l'[[atletica leggera]], il [[calcio (sport)|calcio]] e il [[rugby]]<ref>oltre il [[Palacanizzaro]] giusto di fronte nonché il [[Palazzetto dello Sport G.Carelli]] con adiacente pista di pattinaggio impiegate in competizioni regionali e nazionali.Le ultime due strutture elencate che si trovano in via [[Rochester]] contano anche la moderna piscina comunale olimpionica.[http://www.cuoredisicilia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=111&Itemid=70 Impianti sportivi a Caltanissetta]</ref>. Lo stadio di Gela, il [[stadio Vincenzo Presti|Vincenzo Presti]], può ospitare fino a 4.200 spettatori<ref>[http://www.gelacalcio.it/stadio.asp Scheda dello stadio]</ref>.
A [[Gela]] sono presenti due palazzi dello sport inaugurati entrambi nel [[2009]]: il [[PalaLivatino]] di 2500 posti a sedere di competenza provinciale e il [[PalaCossiga]] di 2000 posti di competenza comunale.
Anche San Cataldo, Niscemi, Sommatino e Delia contano discreti impianti sportivi.
=== Atleti ===
* [[Vincenzo Presti]], mezzofondista di Gela
* [[Giovanni Marchese (calciatore)|Giovanni Marchese]], calciatore di Caltanissetta
* [[Vittorina Vivenza]]
== Personalità legate alla Provincia di Caltanissetta ==
[[File:Provincia di Caltanissetta-Gonfalone.png|150px|right|Gonfalone della provincia]]
* [[Sergio D'Antoni]], sindacalista e politico
* [[Antonio Maria Panebianco]], cardinale
* [[Giuseppe Guarino (cardinale)|Giuseppe Guarino]], cardinale
* [[Antonio Montagnino]], politico
* [[Cataldo Naro]], arcivescovo di Monreale, storico della Chiesa.
* [[Pietro Galletti]], Inquisitore di Sicilia, arcivescovo di Catania
* [[Alberto Vassallo di Torregrossa]], arcivescovo, Nunzio Apostolico
* [[Calogero La Piana]], arcivescovo
* [[Angelo Rizzo]], vescovo
* [[Ugo Longo]], dirigente sportivo
* [[Salvatore Paruzzo]], vescovo
* [[Antonino Migliore]], vescovo
* [[Antonio Sciortino]], presbitero e giornalista, direttore di Famiglia Cristiana
* [[Giuseppe Alessi]], primo Presidente della [[Regione siciliana]]
* [[Carlos Salvador Bilardo]] dirigente sportivo e ex allenatore di calcio (argentino di origini mazzarinesi)
* [[Ing. Ignazio Lunetta]] responsabile ufficio ricerche e sviluppo della FERRARI - già ingegnere di pista di Alesì, ecc...
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Zolfo di Sicilia]]
* [[Armoriale dei comuni della Provincia di Caltanissetta]]
* [[Provincia di Caltanissetta (Regno delle Due Sicilie)]]
== Bibliografia ==
* {{cita libro|AA.| VV.| Ciao Sicilia-Whats'on Sicilia | [[giugno]] [[1990]]|Guida semestrale n°6| Palermo }}.
* {{cita libro|AA.| VV. | Bell'Italia-Sicilia 1| 1994 | Editoriale Giorgio Mondadori|Milano}}
* {{cita libro|Oggi||Il Grande Atlante Stradale|1979|Istituto Geografico Deagostini|Novara}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Province of Caltanissetta}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Sicilia/Provincia_di_Caltanissetta/}}
* [http://www.regione.sicilia.it/turismo/web_turismo/sicilia/it/localita/provincia_cl.htm Provincia di Caltanissetta (informazioni turistiche dal sito ufficiale della Regione Siciliana)]
* [http://www.scoprirecaltanissetta.it Portale Turistico della Provincia di Caltanissetta]
{{Province d'Italia}}
{{Portale|Sicilia|Italia}}
[[Categoria:Provincia di Caltanissetta| ]]
[[an:Provincia de Nissa]]
[[ar:مقاطعة كالتانيسيتا]]
[[bg:Калтанисета (провинция)]]
[[br:Proviñs Caltanissetta]]
[[ca:Província de Caltanissetta]]
[[cs:Provincie Caltanissetta]]
[[de:Provinz Caltanissetta]]
[[el:Καλτανισέττα (επαρχία)]]
[[en:Province of Caltanissetta]]
[[eo:Provinco de Kaltaniseto]]
[[es:Provincia de Caltanissetta]]
[[et:Caltanissetta provints]]
[[eu:Caltanissettako probintzia]]
[[fi:Caltanissettan maakunta]]
[[fr:Province de Caltanissetta]]
[[gl:Provincia de Caltanissetta]]
[[he:קלטניסטה (נפה)]]
[[hr:Caltanissetta (pokrajina)]]
[[id:Provinsi Caltanissetta]]
[[ja:カルタニッセッタ県]]
[[jv:Provinsi Caltanissetta]]
[[la:Nissa (provincia regionalis)]]
[[lad:Provinsia de Kaltaniseta]]
[[nl:Caltanissetta (provincie)]]
[[nn:Provinsen Caltanissetta]]
[[no:Provinsen Caltanissetta]]
[[oc:Província de Caltanissetta]]
[[pl:Prowincja Caltanissetta]]
[[pms:Provincia ëd Caltanissëtta]]
[[pt:Caltanissetta (província)]]
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[[ru:Кальтаниссетта (провинция)]]
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[[sh:Caltanissetta (provincija)]]
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[[sr:Калтанисета (округ)]]
[[sv:Caltanissetta (provins)]]
[[tl:Caltanissetta]]
[[tr:Caltanissetta ili]]
[[uk:Провінція Кальтаніссетта]]
[[vi:Caltanissetta (tỉnh)]]
[[war:Caltanissetta (lalawigan)]]
[[zh:卡爾塔尼塞塔省]]
[[zh-min-nan:Caltanissetta Séng]]
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