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{{Bio
<noinclude>__NOTOC__{{Torna a|1065}}{{ListaBio|bio=3|data=15 mag 2019|progetto=biografie}}</noinclude>
|Nome = Bernard
{{Lista persone per anno
|Cognome = le Bovier de Fontenelle
|titolo=Nati nel 1065
|ForzaOrdinamento = Fontenelle, Bernard
|voci=3
|Sesso = M
|testo=
|LuogoNascita = Rouen
*[[Bertrando II di Tolosa]] († [[1112]])
|GiornoMeseNascita = 11 febbraio
*[[Ruggero I Sanseverino]], nobile e religioso italiano († [[1125]])
|AnnoNascita = 1657
*[[Umberto II di Savoia (conte)|Umberto II di Savoia]] († [[1103]])
|LuogoMorte = Parigi
}}<noinclude>
|GiornoMeseMorte = 9 gennaio
{{Portale|biografie}}
|AnnoMorte = 1757
[[Categoria:Liste di nati per anno| 3065]]
|Attività = avvocato
[[Categoria:Nati nel 1065| ]]
|Attività2 = scrittore
</noinclude>
|Attività3 = aforista
|Epoca = 1600
|Epoca2 = 1700
|Nazionalità = francese
|Immagine = Fontenelle.jpg
|Didascalia = ''Bernard le Bovier de Fontenelle'' ritratto da [[Nicolas de Largillière]]
}}
Nei suoi scritti fu un anticipatore di molti temi dell'[[Illuminismo]]. La sua opera più celebre è ''Conversazioni sulla pluralità dei mondi'' (1686).<ref>{{Treccani|bernard-le-bovier-de-fontenelle}}</ref><ref>http://books.google.it/books?id=KwNdfj_QwPAC&pg=PA204</ref>
==Biografia==
Bernard le Bovier de Fontenelle, figlio di un avvocato al Parlamento della [[Normandia]] e della sorella del grande drammaturgo [[Pierre Corneille]], nasce a [[Rouen]] l'[[11 febbraio]] 1657. Dal [[1665]] al [[1673]] compie brillanti studi al collegio [[gesuiti|gesuita]] (''Collège de Bourbon'') della città natale, già frequentato dagli zii. Destinato dal padre all'avvocatura, studiò [[diritto]], ma riuscì a perdere l'unica causa che sostenne, ben deciso invece a seguire la sua inclinazione per la [[letteratura]].
Associato al lavoro di redazione dallo zio [[Thomas Corneille]] che dirigeva a Parigi il ''Mercure galante'' insieme con [[Jean Donneau de Visé]], vi stampò ventenne le sue prime poesie (''L'amour noyé'' e l<nowiki>'</nowiki>''Histoire de mes conquêtes'') imparando al contempo a scrivere con facilità su ogni genere di argomenti. Le sue prime opere ''Psyché'' ([[1678]]) e ''Bellérophon'' ([[1679]]) furono rappresentate sotto il nome dello zio. Scrisse in seguito una commedia in un atto, ''La comète'', che fu rappresentata nel [[1680]] sotto il nome di Visé. In essa, qualche anno prima di [[Pierre Bayle|Bayle]], Fontenelle attacca gli [[astrologia|astrologi]], i [[Rosacroce]] e le ingenue credenze popolari. Meno fortunata la sua prova con la tragedia ''Aspar'', rappresentata nel [[1681]] e travolta dai fischi.
A partire dal [[1685]] si stabilisce a [[Parigi]] vivendo in stretta amicizia con l'[[Abbé de Saint-Pierre]], suo compaesano, lo storico [[de Vertot]], e il matematico [[Pierre Varignon]]. Fontenelle conosce il suo primo vero grande successo pubblicando i ''Nouveaux dialogues des morts'' ([[1683]]) ma il pubblico accoglie avidamente anche la galanteria delle sue ''Lettres du chevalier d'Her***'' pubblicate mantenendo l'anonimato. Nel [[1686]] Bayle pubblica sulle ''Nouvelles de la République des Lettres'' la sua ''Relation curieuse de l'île de Borneo'', e nello stesso anno compaiono sia la rielaborazione del ''De oraculis Ethnicorum'' di [[Van Dale]], l<nowiki>'</nowiki>''Histoire des Oracles'', e l'opera che costituisce il suo capolavoro, gli ''Entretiens sur la pluralité des mondes'' (''Interviste sulla pluralità dei mondi''), in cui espone l'idea che i pianeti del sistema solare siano abitati e descrive civiltà su Mercurio, Venere e Saturno. È stato citato come primo romanzo di fantascienza ben costruito sui mondi extraterrestri e rimase l'opera più popolare del genere fino alla fine del XVIII secolo.<ref>[http://www.pd.astro.it/othersites/venere/ESO/d10.htm [VT-2004] Venere nella Fantascienza<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Allo stesso periodo appartengono i suoi notevoli ''Doutes sur le système physique des causes occasionelles'' in cui critica [[Malebranche]].
Quando comincia la "Disputa tra gli Antichi e i Moderni", Fontenelle si schiera con [[Charles Perrault|Perrault]] e [[Lamotte-Houdar]] per i Moderni, contro [[Nicolas Boileau|Boileau]] e [[Jean Racine|Racine]] che parteggiavano per gli Antichi, intervenendo con la ''Digression sur les Anciens et les Modernes'' (1688). Già aveva fatto comparire il suo ''Eloge de Pierre Corneille'' nel giornale di Bayle ([[1685]]), che sarà ristampato con notevoli cambiamenti nell<nowiki>'</nowiki>''Histoire de l'Acadèmie française'' dell'Abbé d'Olivet nel [[1729]].
Eletto membro dell'[[Académie Française]], nel [[1697]] diventa anche membro dell'[[Académie des Sciences]], consesso di cui sarà per oltre un quarantennio, a partire dal [[1699]], segretario perpetuo, assolvendo magistralmente alle sue funzioni di biografo degli accademici via via scomparsi e di espositore delle ricerche condotte anno per anno nell'Académie. Nel [[1701]] è nominato membro anche dell'[[Académie des inscriptions et belles-lettres]] e sarà membro onorario della [[Royal Society]] londinese, dell'[[Accademia delle Scienze di Berlino]] e dell'[[Accademia dell'Arcadia]] di [[Roma]]. L'edizione delle sue opere del [[1724]] contiene anche tre brevi scritti filosofici, su ''L'esistenza di Dio'', su ''La felicità'' e ''Sull'origine dei miti''. I suoi ''Elementi della geometria dell'infinito'' sono del [[1727]], le sue ''Riflessioni sulla poetica'' del [[1742]], la ''Teoria dei vortici cartesiani'' del [[1752]].
Perfetto uomo di mondo, d'umore sempre eguale, dolce e raffinato, amava piacere e temeva ancor più di dispiacere. Quasi centenario, complimentò così una bella donna: "Ah, madame, se soltanto avessi di nuovo ottant'anni!"<ref>[[Arthur Lovejoy]] ''La grande catena dell'essere'' (1981), [[Feltrinelli]], pp. 133-140</ref>.Non insensibile al successo, anteponeva la tranquillità d'animo alla gloria. [[Jean de La Bruyère]] l'ha giudicato astiosamente nel personaggio di Cydias. Era comunque una vivissima intelligenza; se rifiutava di correre inutili rischi, non mancava di risolutezza e di coraggio. Quando l'Abbé de Saint-Pierre fu escluso dall'Accademia, fu il solo a levarsi a protestare contro il provvedimento. Morì dolcemente, senza malattia, senza dolore, "par la seule necessité de mourir", come aveva detto di [[Jean-Baptiste Du Hamel|Duhamel]], un mese prima di compiere cent'anni, il [[9 gennaio]] [[1757]].
==Opere==
*''Oeuvres'', Paris, Les libraires associés, 1766, 11 vol.;
*''Oeuvres'', ediz. Depping, Paris-Berlin, 1818, 3 vol. (Slatktine Reprints, Genève 1968);
*''Oeuvres complètes'', a cura di A.Niderst, in corso di stampa dal 1989 presso l'editore Fayard, nel ''Corpus des Oeuvres de Philosophie en langue française'';
*''Histoire de l'Acadèmie royale des sciences'', (57 vol), Imprimerie Royale, Paris 1702-1742;
Utili le edizioni critiche di ''Entretiens sur la pluralité des mondes'', a cura di A. Calame, Nizet Paris 1984, e di ''De l'origine des Fables'' a cura di J.R. Carré, Alcan 1932.
===Traduzioni italiane===
*''Trattenimenti sulla pluralità dei mondi'', a cura di B. Vestrini, Arezzo 1711.
*''Istoria degli Oracoli'' (con la falsa indicazione del luogo di edizione: Parigi 1749 "in vendita a Venezia appresso Francesco Pitteri").
*''Trattenimenti sulla pluralità dei mondi'', con la falsa indicazione del luogo: Parigi, chez Brunet, trad. dell'abate A.Antonini nel 1748.
*''Trattenimenti sulla pluralità dei mondi'', tr.it. di V. Garzia, Napoli nel 1765.
*''Elogio di Malebranche'', Massara, Capelli, Pavia 1818.
*''Dialoghi de' morti'', tip. Visay, Milano 1830.
*''Dialoghi de' morti'', R. Marotta e Vanspandoch, Napoli 1831.
*''Trattenimenti sulla pluralità dei mondi'', R. Marotta e Vanspandoch, Napoli 1831.
*''Dialoghi de' morti'', G. Jovene, Napoli 1840
*''La Storia degli Oracoli'', G. Jovene, Napoli 1841.
*''Trattenimenti sulla pluralità dei mondi'', G. Jovene, Napoli 1841.
*''Conversazioni sulla pluralità dei mondi'', tr. Stefanoni, Milano 1877
*''Lezioni di flirt''. a cura di G. Valori, La Santa (Milano) Notari 1929
*''Conversazioni sulla pluralità dei mondi'', tr. it. a cura di M. Meschini, Milano, Bompiani 1945.
*I ''dialoghi paradossali'', a cura di R. Bartolozzi, Roma, Colombo 1945.
*''Storia degli Oracoli'', a cura di G. Falco, Milano, G. Muggiani 1947.
*''Storia degli Agiaoiani'', a cura di G. Lissa (con ampia bibliografia), Guida Napoli 1979.
*''Storia degli Oracoli'', a cura di R. Campi, Medusa, Milano 2006
*''La Cometa'', a cura di A. Ausoni, Il Nuovo Melangolo, Genova 2007
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
*C. Le Cat: Éloge de M. de Fontenelle, Rouen 1759
*J. Le Rond d'Alembert: Histoire des membres de l'Académie françoise morts depuis 1701 jusqu'en 1771, Amsterdam e Parigi 1785-1787
*Condorcet, Oeuvres complètes, t. IV, Paris 1804, "Elogio del sig. de Fouchy"
*[[Marie-Jean-Pierre Flourens|P. Flourens]], Fontenelle ou la philosophie moderne relativement aux sciences physiques, Paris 1847
*[[Charles Augustin de Sainte-Beuve|Ch. A. Sainte-Beuve]]: Causeries du lundi, vol. III, Paris 1858
*Laborde-Milaa, Fontenelle, Paris 1905
*L. Maigron: Fontenelle. L'homme, l'oeuvre, l'influence. Paris 1906
*Sioli M. Emma: Fontenelle, vulgarisateur des sciences, Milano, Cordani 1910
*J. R. Carré: La philosophie de Fontenelle, Paris 1932 (Slatkine Reprints, Genéve 1970)
*F. Grégoire: Fontenelle. Une philosophie desabusé, Nancy 1947
*J.W. Cosentini: Fontenelle's Art of Dialogues, N. York 1952
*J.F. Counillon: Fontenelle ecrivain, savant, philosophe, Paris 1960
*A. Fayot: Fontenelle, Paris 1961
*Roelens: Fontenelle. Textes choisis, Paris 1966
*F. E. Manuel: The Eighteenth Century Confronts the Godes, New York 19672
*A. Niderst: Fontenelle à la recherche de lui-même, (1657-1702) Paris 1972 (con amplissima bibliografia)
*Lissa: Fontenelle tra scetticismo e nuova critica, Napoli 1973
*J. Dagen: L'historie de l'esprit humain dans la pensée française de Fontenelle à Condorcet, Paris 1977
*M.T. Marcialis: Fontenelle. Un filosofo mondano, Sassari 1978
*R. Niklaus: Fontenelle as a model for the transmission and vulgarisation of ideas in the Enlightenment. in: Voltaire and his world. Oxford 1985
*L. Leibacher-Ouvrard: Libertinage et utopies sous le règne de Loiuis XIV, Genève-Paris, 1989
*A. Niderst: Fontenelle, Paris 1991.
*C. Marrone, ''Le lingue utopiche'', Nuovi Equilibri, Viterbo, 2004 [1995], Isbn 978-88-7226-815-5
== Voci correlate ==
*[[Pluralità dei mondi]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|q|commons=Category:Bernard le Bovier de Fontenelle|s=fr:Auteur:Bernard Le Bouyer de Fontenelle|s_lingua=[[lingua francese]]}}
{{VoceLibro|Aforisti Occidentali}}
== Collegamenti esterni ==
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*{{GalProj|fontnell}}
*{{en}} [http://www.nndb.com/people/893/000095608/ Biografia] in [[NNDB]]
*[http://www.disf.org/Documentazione/130.asp Prefazione a ''Dialoghi sulla pluralità dei mondi'' (1686)]
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|carica = Seggio 27 dell'[[Académie française]]
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